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10 Ottobre 2016

Atterraggio da brividi per un Boeing 737-430 della compagnia Air Horizont all’aeroporto di Praga: l’aereo, sferzato da potenti raffiche trasversali, non è riuscito a stabilizzarsi prima di toccare terra, quasi urtando con un’ala la pista.

di Federica Macagnone

Il pilota è stato costretto a rinunciare all’atterraggio, riportando il velivolo nuovamente in quota.

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Attenzione: se veramente avesse toccato la pista ora saremmo qui a contare i morti e parlare di incidenti aerei…

Gli attimi drammatici sono stati ripresi da Radko Nasinec, un videomaker che, appostato poco fuori dal perimetro dell’aeroporto Vaclav Havel, ha filmato l’aereo in difficoltà e ha pubblicato il video su Youtube.

Come si vede nelle immagini, il Boeing si avvicina alla pista, ma il vento troppo forte gli impedisce di allinearsi correttamente: il velivolo atterra quasi diagonalmente, si sbilancia prima sulla destra poi sembra toccare con l’ala sinistra la pista.

Solo il sangue freddo e l’abilità del pilota riescono a evitare lo schianto: il comandante, infatti, in pochi attimi, decide di abortire l’atterraggio e di riprendere quota.

Il Boeing, alla fine, è riuscito a toccare terra al secondo tentativo.

Il video, pubblicato on line il 4 ottobre, è già diventato virale e, in pochi giorni, ha ottenuto oltre 480mila visualizzazioni.

Fonte: www.ilmessaggero.it/


4 Agosto 2016

Il volo proveniente dalla città indiana di Thiruvananthapuram costretto ad atterrare a causa di un’incendio a bordo. La compagnia ha confermato che non ci sarebbe nessuna vittima

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Il velivolo ha effettuato l’atterraggio d’emergenza, intorno alle 12.45 ora locale, dopo lo scoppio di un incendio a bordo. Una barriera di sicurezza è stata tempestivamente allestita nella zona dove è atterrato l’aereo.  L’aeroporto, il più grande del Medio Oriente e uno dei più grandi al mondo, è stato chiuso fino alle 18.30 ora locale (le 16.30 in Italia)

 

“Emirates conferma che oggi – si legge in una nota diffusa tramite Facebook – il volo Ek521 in volo dall’aeroporto internazionale Trivandrum a Thiruvananthapuram, in India, a Dubai è stato coinvolto in un incidente nell’aeroporto internazionale di Dubai. A bordo c’erano 275 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio. L’aereo – prosegue la nota – un Boeing 777 è partito alle 10.19 dall’aeroporto internazionale Trivandrum con atterraggio previsto alle 12.50 all’aeroporto internazionale di Dubai”. Al momento, afferma sempre Emirates, “non abbiamo ulteriori informazioni su cosa possa aver provocato l’incidente“.

 

La stessa compagnia ha confermato che “non ci sono vittime tra i nostri passeggeri e tra l’equipaggio: non manca nessuno all’appello tra i passeggeri e l’equipaggio e sono tutti al sicuro”. Su Twitter sono decine i video postati dai presenti: si vede chiaramente l’aereo in fiamme, con un’ala spezzata, un motore divelto, e il fumo nero che esce dall’interno dell’apparecchio. E ad un certo punto si può vedere la parte anteriore che esplode.

https://youtu.be/rBW8VpWkKDc

 

Fonte: www.ilfattoquotidiano.it/


9 Aprile 2016

La disputa territoriale tra i due Paesi sullo scalo di Gibilterra tiene in ostaggio il pacchetto di riforme della Commissione europea. Per gli italiani «danni» fino a 51 euro

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Biglietti aerei più costosi, voli più lunghi, passeggeri con meno diritti e viaggi più inquinanti. Tutto per «colpa» di ottocento metri d’asfalto sui quali due Stati s’azzuffano bloccando il nuovo pacchetto di riforme della Commissione europea.

Ci sarebbe da ridere, se non fosse tutto vero. Se la questione non andasse avanti da anni. Se l’Ue non avesse deciso di evitare qualsiasi presa di posizione «perché è una questione che non possiamo risolvere noi». E se — soprattutto — non riguardasse tutti i viaggiatori del Vecchio continente che subiscono gli effetti negativi di uno screzio storico-politico che da tre secoli aleggia su Gibilterra (un promontorio roccioso nella penisola iberica ma territorio d’oltremare del Regno Unito) e che ora si concentra sul suo scalo perché secondo la Spagna ha sconfinato.

Un pacchetto fermo da 12 anni
Facciamo un passo indietro. L’organo esecutivo dell’Ue dal 2004 ha pronto un insieme di interventi in materia di aviazione civile che nel corso degli anni sono diventati via via più corposi. Questi interventi — rilanciati tra dicembre 2015 e lo scorso gennaio — prevedono la creazione di un «cielo unico europeo» che armonizza tutti gli spazi aerei consentendo rotte più efficienti (quindi meno consumi di kerosene, meno spese sia per le compagnie che per i viaggiatori). E ancora: le tasse di sorvolo (oltre 8 miliardi di euro all’anno) non verrebbero più corrisposte al singolo Stato ma a un’organizzazione centrale (oggi la «fattura» si paga a Eurocontrol che poi gira la somma alle capitali). Nel pacchetto c’è anche un piano di rilancio della competitività e nuovi accordi con Paesi terzi per facilitare i collegamenti. Tutti interventi che la commissaria europea ai Trasporti, Violeta Bulc, chiede a gran voce tanto da farne la sua principale missione.

Biglietti aerei più costosi, voli più lunghi, passeggeri con meno diritti e viaggi più inquinanti. Tutto per «colpa» di ottocento metri d’asfalto sui quali due Stati s’azzuffano bloccando il nuovo pacchetto di riforme della Commissione europea. Ci sarebbe da ridere, se non fosse tutto vero. Se la questione non andasse avanti da anni. Se l’Ue non avesse deciso di evitare qualsiasi presa di posizione «perché è una questione che non possiamo risolvere noi». E se — soprattutto — non riguardasse tutti i viaggiatori del Vecchio continente che subiscono gli effetti negativi di uno screzio storico-politico che da tre secoli aleggia su Gibilterra (un promontorio roccioso nella penisola iberica ma territorio d’oltremare del Regno Unito) e che ora si concentra sul suo scalo perché secondo la Spagna ha sconfinato.

«Quasi 20 minuti in più di volo»
Secondo la Iata, la principale organizzazione internazionale delle compagnie aeree, tutto questo ha pure costi precisi: se il pacchetto non passa — denuncia l’ente — nel 2035 l’economia europea finirà per subire danni che ammontano a circa 245 miliardi di euro. Perché? Oggi i voli sono «obbligati» a fare in media 50 chilometri in più. In un collegamento di andata e ritorno questo si traduce in quasi 19 minuti e mezzo aggiuntivi in cielo. E in risparmi – mancati — per il passeggero italiano che oscillano tra i 48 e 51 euro, calcola la società specializzata Seo Economic Research in un dossier di 132 pagine. «Si tratta di una realtà inefficiente che non ha ricadute negative soltanto sulle compagnie ma anche sui passeggeri e sull’ambiente», critica Tony Tyler, direttore generale e amministratore delegato (uscente) della Iata. «Tutto questo comporta un danno alla competitività europea in ambito mondiale — continua Tyler — e soltanto perché, nonostante gli sforzi della Commissione per ora prevalgono gli interessi nazionali».

L’asfalto della discordia
Insomma, il pacchetto Ue sarebbe manna dal cielo. Solo che per approvarlo serve l’unanimità dei Paesi membri. Unanimità che non c’è perché Londra e Madrid litigano su un pezzo della pista dell’aeroporto di Gibilterra (che nel 2015 ha registrato 4.100 voli e 444.336 passeggeri grazie a compagnie come British Airways, easyJet, Monarch e Royal Air Maroc). Lo scalo è stato realizzato nel 1938 per aiutare gli Alleati contro il Nazifascismo ma in una posizione che — sostengono gli iberici — è al di fuori dello spazio oggetto del trattato di Utrecht del 1713 nel quale veniva concessa la sovranità del promontorio alla corona britannica. E sarebbe pure oltre l’intesa di Cordoba del 2006 che aveva al centro proprio la struttura.

Per questo la Spagna sostiene che il nuovo pacchetto Ue non deve essere applicato all’aeroporto di Gibilterra in assenza di un ulteriore accordo bilaterale tra loro e il Regno Unito sull’utilizzo di quella striscia di terra. Proposta che Londra respinge perché — chiarisce — nel 2006 Madrid si era impegnata a non chiedere più l’esclusione di Gibilterra dai futuri pacchetti europei in materia di aviazione. Risultato: resta tutto fermo. «Non ci possiamo fare molto: è una questione che devono risolvere i due Paesi membri», dice al Corriere della Sera un alto funzionario della Commissione europea. «Ma tirare fuori la carta dell’orgoglio nazionale non ha proprio senso. Per questo l’invito nostro è di sedersi a un tavolo e risolvere la disputa una volta per tutte. In gioco ci sono gli interessi di centinaia di milioni di persone».

Fonte: www.corriere.it/


30 Ottobre 2015

L’incidente, sul quale gli investigatori stanno cercando di ricostruire la dinamica, è avvenuto poco dopo mezzogiorno. Il Boeing della Dynamic International Airways, con 101 passeggeri a bordo, era in procinto di decollare quando il pilota di un altro aereo situato poco distante si è accorto che dal motore sinistro fuoriusciva carburante.

Ha quindi avvertito la torre di controllo: «Il motore sinistro sta perdendo molto carburante», è l’allarme lanciato dal pilota via radio.

Dopo neanche 30 secondi, mentre la torre di controllo contattava il pilota del Boeing per avvertirlo e quindi far rientro in aeroporto, l’aereo ha preso fuoco. «Il motore va a fuoco, il motore va a fuoco», è la voce concitata del pilota. Un denso fumo nero si è subito propagato in aria, visibile anche ad una certa distanza. Sul posto sono immediatamente interventi i servizi di emergenza e i passeggeri sono stati evacuati attraverso lo scivolo di emergenza.

Almeno 14 persone sono rimaste ferite, tre di loro sono tuttora ricoverate in ospedale, ma le loro condizioni non sono gravi. A causa dell’incidente, l’aeroporto è stato immediatamente chiuso e tutti i voli sospesi, ha riferito il portavoce dell’autorità aeroportuale Allan Siegel.

Le immagini dell’aereo a fuoco hanno fatto il giro del web dopo i video e le foto realizzate da passeggeri a bordo di un aereo poco distante. È il primo incidente del genere per la Dynamic International Airways che opera voli per Fort Lauderdale, New York, Venezuela e Guyana.

Fonte:www.ilmessaggero.it/


12 Settembre 2015

Stupenda giornata dedicata alle due ruote quella di oggi all’Autodromo di Modena.

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In pista fin dal mattino inanellando giri su giri, appassionati, neofiti e tanti curiosi, hanno popolato l’anello di Marzaglia, godendosi una calda e serena giornata di sole.

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E domani si gira sulle quattro ruote con il Campionato Italiano Drift  e i giri liberi dal Dag Dal Gas  auto

GUARDA VIDEO

www.youreporter.it/video_12_Settembre_Open_Moto

www.youreporter.it/video_12_Settembre_Open_Moto_2

 

P.G.


18 Aprile 2014

Un piccolo ultraleggero si stacca dalla pista di Modena-Marzaglia per rientrare all’Aviosuperficie di provenienza..In questo caso si tratta di un Tecnam P92- ECHO I-6060 proveniente da Ozzano Emilia motorizzato con un Rotax da 90hp

Copyright Pierinoinflight



Paura ma nessun passeggero a bordo: arrivi e partenze sospesi per un’ora

LONDRA – Arrivi e partenze sono stati sospesi all’aeroporto londinese di Heathrow dopo che un incendio è divampato a bordo di un aereo della Ethiopian Airlines fermo sulla pista senza passeggeri. Lo riferisce la Bbc.
Secondo le prime informazioni il velivolo su cui è divampato l’incendio all’aeroporto di Heathrow è un Boeing Dreamliner. Si vedono immagini dell’apparecchio fermo all’aeroporto con intorno mezzi dei vigili del fuoco e l’incendio sembrerebbe sotto controllo. Nei mesi scorsi gli aerei Dreamliner di diverse compagnie aeree erano stati costretti a rimanere terra per una serie di incidenti.

Lo scorso aprile un Boeing 787 Dreamlinear della Ethiopian Airlines, analogo a quello a bordo del quale oggi è divampato un incendio, la cui natura non è ancora nota e che resta fermo all’aeroporto londinese di Heathrow, era stato il primo velivolo di quel tipo ad effettuare un volo commerciale (da Addis Abeba a Nairobi) dopo che a partire da gennaio i Dreamliner non erano stati fatti decollare in seguito a malfunzionamenti della batteria.

Alcuni aerei hanno ripreso ad atterrare e a decollare dall’aeroporto londinese di Heathrow le cui piste erano state chiuse intorno alle 16.30 locali (le 17.30 in Italia) dopo che un incendio era divampato a bordo di un Boeing Dreamliner dell’Ethiopian Airlines fermo nello scalo e con nessun passeggero a bordo. Lo riferisce Sky News mostrando immagini dei primi velivoli tornati in movimento sulle piste di Heathrow.

I voli in entrata e in uscita a Heathrow sono rimasti bloccati per circa un’ora e mezza, un tempo relativamente breve ma significativo considerata l’intensità di traffico nel principale scalo londinese, soprattutto all’inizio di un weekend estivo. A quanto si apprende, alcuni voli hanno continuato a sorvolare a lungo la zona, alcuni allontanandosi fino a raggiungere lo spazio aereo sopra Liverpool. Altri voli sono stati invece fatti atterrare in diversi aeroporti, come Gatwick, a sud di Londra, o a Manchester

Fonte:www.ilmessaggero.it


20 Gennaio 2013

MIAMI – Tragedia sfiorata all’Aeroporto di Miami in Florida dove due aerei si sono scontrati in pista.La collisione è avvenuta tra un aereo dell’Aerolineas Agentinas con 240 passeggeri a bordo appena atterrato e un velivolo dell’Air France in decollo per Parigi con 350 passeggeri. Nessun ferito solo qualche danno, riportano i media locali.

Fonti stampa scrivono che i passeggeri provenienti dall’Argentina sono stati fatti scendere dall’aereo regolarmente mentre quelli diretti in Francia hanno dovuto ritirare i loro bagagli e aspettare di essere imbarcati su altri voli.

Fonte:www.ilmessaggero.it


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