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21 Giugno 2016

La riparazione delle unità di memoria delle scatole nere del velivolo EgyptAir precipitato il 19 maggio scorso nel mar Mediterraneo con 66 persone a bordo «sarà completata nelle prossime ore».

Ad annunciarlo sono state alcune fonti ben informate della Commissione d’inchiesta egiziana sullo schianto del volo.

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A quel punto – hanno aggiunto le stesse fonti – sarà possibile determinare come e se verranno utilizzati i dati estratti. Tali operazioni vengono effettuate in completa sinergia tra esperti egiziani, francesi e americani. Le prossime ore sono estremamente importanti per chiarire lo stato delle due unità e comprendere fino a che punto sono danneggiate.

Intanto il presidente di Egyptair ha annunciato che le compagnie di assicurazione verseranno come primo indennizzo provvisorio una somma pari a 25 mila dollari (poco più di 22 mila euro) ad ogni famiglia delle vittime del disastro aereo, in attesa di fissare il valore totale e complessivo degli indennizzi una volta completate tutte le procedure necessarie.

Fonte:www.ilmessaggero.it/


11 Giugno 2016

Uno dei velivoli è caduto su un’auto berlina a Houston, in Texas, l’altro è finito nel lago in North Dakota

Doppia tragedia, tra cielo e terra, negli Stati Uniti d’America, giovedi 9 giugno, a distanza di poche ore

CRASH USA

A Houston, in Texas, nel pomeriggio, un piccolo aereo Cirrus SR-20, proveniente dall’Oklaoma, è precipitato su un’automobile berlina in sosta nell’area di parcheggio davanti a un negozio di ferramenta e di attrezzi da lavoro, a poca distanza dallo scalo dell’aeroporto “William P. Hobby” della città texana.

Le tre le vittime dell’incidente sono: Tony Gray, 52 anni, con la moglie Dana, 46, e il fratello Jerry.

Erano in viaggio verso Houston, per fare visita al padre dei due uomini, ricoverato in ospedale per un tumore terminale. La notizia è stata data per primo dal quotidiano “Chron”.

Altre tre persone sono rimaste uccise, nello stesso pomeriggio di ieri, nei pressi della città di Wishek, in North Dakota, dove un piccolo velivolo a quattro posti, il Piper PA-28, in volo verso Bismarck da Highway Patrol, è caduto nel lago, il May Lake.

Sono morti: il giovane pilota di 19 anni, un bambino di 10 anni e una donna di 39 anni, i cui nomi non sono stati resi noti, dalle forze dell’ordine, in quanto ancora non sono stati a www.interris.it/vvisati i familiari delle vittime.

Lo ha reso noto “KX News”.

Fonte:www.interris.it/


19 Maggio 2016

IL CAIRO – L’aereo dell’Egyptair è scomparso dai radar durante il viaggio da Il Cairo a Parigi. Le autorità egiziane non escludono che l’aereo possa essere caduto a causa di un attentato terroristico, ma sono ancora molti i punti da chiarire mentre si cercano gli eventuali resti del velivolo.

Le autorità greche sostengono che avere individuato due oggetti arancioni che si presume possano appartenere all’aereo Egyptair precipitato. I due oggetti galleggiavano nel mare a 50 miglia a sud-est dall’area dove il volo è scomparso dai radar.

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La sorte dei passeggeri a bordo dell’Airbus A320 resta dunque ignota e i punti da chiarire sono ancora molti, scrive Leonard Berberi sulCorriere della Sera:

1. I punti da chiarire
Un aereo che sparisce mentre è nella fase ritenuta meno critica di un volo, tre addetti alla sicurezza a bordo, il giallo sul segnale di allarme che sarebbe stato lanciato o forse no e l’ultimo saluto, al momento del passaggio delle consegne alle autorità egiziane. Sono diversi i punti decisamente poco chiari sul destino dell’aereo della compagnia EgyptAir precipitato nel Mediterraneo

2. I tre addetti alla sicurezza a bordo
Nell’elenco dei passeggeri fornito dalla compagnia aerea egiziana ci sono in tutto dieci persone dipendenti. Sette sono i membri dell’equipaggio previsti per il collegamento Parigi Charles de Gaulle (foto sotto)-Il Cairo, gli altri tre sono invece identificati come addetti alla sicurezza del vettore. Che ci facevano lì? Erano semplici passeggeri con famiglie al seguito o di ritorno da una trasferta di lavoro in Francia? In ogni caso, questi addetti potrebbero essere passati attraverso le stesse procedure di controllo dell’equipaggio, quindi in qualche modo meno sorvegliati dei passeggeri tradizionali

3. La fase del viaggio
L’Airbus A320 è uno dei velivoli più utilizzati al mondo nel corto e medio raggio. Secondo il colosso europeo di costruzione di questo tipo oggi ce ne sono oltre 6.700 (i dati si riferiscono al 30 aprile scorso) che assieme hanno registrato qualcosa come 98 milioni di voli. Ad oggi non c’è mai stato un incidente strutturale per questo tipo di aereo durante la fase di crociera. Anche il volo della compagnia egiziana si trovava in questa fase, considerata tra le meno a rischio, a 37 mila piedi di quota, cioè a oltre 11 chilometri d’altezza. Se qualcosa è successo – sono i primi ragionamenti degli esperti – è altamente probabile che sia dovuto a qualcosa di non strutturale

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4. Il giallo del segnale di emergenza
Secondo fonti della compagnia pochi istanti prima di sparire dai radar l’aereo aveva lanciato un segnale di allarme. Voce che però è stata smentita dai vertici dell’esercito egiziano, quindi parzialmente confermata dal primo ministro del Paese. L’inchiesta dovrà chiarire anche questo punto, se non altro per poter capire cosa è successo a bordo e se è stata una cosa improvvisa oppure no. L’inchiesta sarà guidata dalle autorità egiziane anche se l’indagine vera e propria sarà effettuata dagli esperti di Airbus e quelli francesi dell’autorità investigativa nazionale

5. Esplosione in volo?
Diversi marinai greci hanno parlato di una palla di fuoco all’orizzonte, proprio nel momento in cui l’A320 spariva dai radar. Questo farebbe propendere per un’esplosione in volo del jet egiziano. Se queste testimonianze dovessero essere confermate l’inchiesta non potrà a quel punto escludere la pista terroristica. È data come poco probabile l’ipotesi di un missile che colpisce il velivolo (nella foto due militari stamattina all’aeroporto di Parigi)

6. Il passaggio di consegne
Poco prima delle 2.26 di notte – ora locale egiziana – l’ultimo ad aver parlato con la cabina di pilotaggio del volo EgyptAir è stato un controllore di volo della torre greca dell’isola di Kea. Nella comunicazione l’addetto ellenico ha spiegato al comandante che di lì a poco il collegamento sarebbe stato preso in consegna dagli egiziani. Qualche minuto più tardi il jet è entrato nello spazio aereo egiziano, ma quando il controllore greco ha contattato il velivolo per confermare i dettagli del passaggio di consegne non è stato in grado di parlarci. È da questo momento che viene lanciato l’allarme”

Fonte:www.blitzquotidiano.it/


4 Febbraio 2016

Alcune persone hanno visto una colonna di fumo, ma l’Enav smentisce. Intanto, però diffusa la notizia di un aereo da turismo precipitato, nell’Appennino calabrese tra Scalea e San Nicola Arcella è partita la macchina dei soccorsi.

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Al momento, secondo quanto scritto sulla Gazzetta del Sud, non si conosce la sorte delle persone che dovrebbero essere a bordo.

I soccorritori stanno cercando il luogo esatto dell’impatto. L’Enav, però, contattato dai carabinieri, ha escluso incidenti.

Secondo gli investigatori si tratterebbe dell’ennesimo bang provocato da aerei supersonici in transito nella zona da giorni anche se in lontananza alcuni testimoni segnalano una colonna di fumo.

La zona è sorvolata dall’eliambulanza del 118 di Cosenza che, al momento, non ha individuato l’ipotetico velivolo precipitato.

 

Fonte:www.strill.it/citta/


30 Agosto 2015

L’AEROCLUB DOMANI RIPRENDERÀ REGOLARMENTE LA SUA ATTIVITÀ

 

Da una prima ricostruzione sembrerebbe che il velivolo, un Aerotech Slovakia Technoavia SMG-92 Turbo Finist, HA-YDJ  (C/N02-001) fabbricato nel 2004, abbia avuto un cedimento del motore in fase di decollo. L’aereo appensa staccatosi da terra è subito ricaduto sbalzando i paracadutisti fuori dal velivolo. Poi ha proseguito la sua corsa abbattendo la recinzione dell’Aeroclub

 

29 agosto 2015

Un aereo privato è precipitato in fase di decollo sulla pista dell’Aeroporto Francesco Cappa di Casale Monferrato, in provincia di Alessandria: 11 feriti, di cui tre in gravi condizioni ma nessuno sarebbe in pericolo di vita.

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A bordo del velivolo il pilota e 10 paracadutisti. “Si era appena sollevato e ha abbattuto la recinzione. E’ mancato il motore mentre l’aereo era in fase di decollo. Si era appena staccato da terra quando è ricaduto subito. I paracadutisti sono stati sbalzati fuori. Poi l’aereo ha urtato la recinzione e alcuni alberi“, questa la ricostruzione dell’incidente fatta dal Sindaco di Casale Monferrato, Concetta Palazzetti.

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Gli undici feriti hanno subito fratture e traumi, tre di loro, tra cui il pilota, sono più gravi, ma non in pericolo di vita – ha assicurato sempre il sindaco – e sono stati trasportati al Cto di Torino.

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Gli altri, in codice giallo, sono stati portati nei vari ospedali di zona. I paracadutisti, dilettanti, sono quasi tutti di Torino, soltanto uno è della provincia di Alessandria.

‘L’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (ANSV) ha aperto un’inchiesta sull’incidente inviando sul posto un suo investigatore.

Il Sindaco di Casale, ha anche assicurato che l’Aeroporto gestito da un Aero Club: “E’ un Aeroporto privato ma molto conosciuto e sicuro, ha tutte le carte in regola, anche i carabinieri non hanno rilevato irregolarità. Infatti le attività sono state  sospese solo per oggi, domani riprenderanno normalmente

 

Fonte: www.rainews.it/

 


20 Giugno 2015

La vittima, un imprenditore di 58 anni, era un pilota esperto. Fu tra gli ideatori della scuola Top Gun. Nel mondo dell’economia locale e non solo era noto per aver fondato e guidato fino a pochi anni fa la AEB con l’amico e socio Ivan Paterlini (presidente della Pallacanestro Reggiana)

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Vincenzo Baroni sulla foto di copertina della sua pagina di Facebbook

18 Giu 2015

CANOSSA (Reggio Emilia) – Un elicottero ultraleggero è precipitato intorno alle 17,50 di oggi sulle colline di Vedriano di Canossa, non lontano da Pietranera e dalla piazzola di atterraggio. Morto il pilota, il noto imprenditore Vincenzo Baroni, 58 anni, ex titolare della azienda AEB con l’amico e socio Ivan Paterlini (presidente della Pallacanestro Reggiana), conosciutissimo in città e non solo. Da sempre grande amante del volo, fu tra i fondatori della Top Gun School di Reggio Emilia e aveva alle spalle moltissime ore di volo e una lunga esperienza anche alla guida di ultraleggeri.

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Sul posto, oltre al personale del 118 e all’elisoccorso, anche i carabinieri e i vigili del fuoco, giunti in elicottero per liberare la vittima dalle lamiere. L’impatto è stato violentissimo, inutile ogni tentativo di soccorrere Baroni che è morto a causa delle gravissime lesioni subite nell’incidente. Originario di San Polo, la vittima risiedeva a Cavriago.
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Quanto alle cause di questa tragedia starà al magistrato di turno Isabella Chiesi valutare il da farsi, se cioè disporre o meno un esame autoptico sul corpo di Baroni. Di sicuro la giornata era ideale per alzarsi in volo, con cielo terso e assenza di vento; lo schianto, quindi, potrebbe essere stato dettato da un errore umano (nonostante la grande esperienza del pilota) così come da un guasto meccanico o ancora da un malore accusato.

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Vincenzo Baroni lascia la moglie Lorena Davoli, giunta intorno alle 20 sul luogo della tragedia insieme al figlio maggiore, tre figli e un nipote nato da pochi mesi.

 

 

Fonte:www.reggionline.com


17 Agosto 2014

Il velivolo presenta una rottura nella parte anteriore

di Pierluigi Palladini

AVEZZANO  Un guasto improvviso in fase di atterraggio, e l’aereo ultraleggero è precipitato a terra.

Il pilota, un uomo di 57 anni della provincia di Roma, è rimasto gravemente ferito. L’incidente è avvenuto ieri mattina, poco dopo le 11, nella zona boschiva fra Carsoli e Poggio Cinolfo. Il pilota era giunto nel campo di volo dove aveva affittato un velivolo per un’uscita sugli incantevoli boschi della Piana del Cavaliere, a cavallo fra le province di L’Aquila, Rieti, Roma e Frosinone. Improvvisamente, durante la fase di rientro e atterraggio, l’imprevisto.

Forse un guasto, forse una manovra brusca dovuta alle turbolenze causate dal forte vento che per tutta la giornata ha agitato i cieli della Marsica, sta di fatto che il velivolo ha impennato verso il basso e, muso all’ingiù, ha impattato violentemente contro il terreno sottostante.

Fortunatamente l’altezza non era eccessiva e questo ha aiutato il pilota a controllare l’urto.

Sul posto si sono subito portati altri appassionati e il personale del centro volo che hanno fatto intervenire i Vigili del fuoco di Avezzano, i Carabinieri di Tagliacozzo e l’eliambulanza del 118 di Roma. Il pilota del velivolo è stato quindi estratto dall’aereo e caricato sull’elicottero che l’ha poi trasportato fino all’Ospedale «Gemelli» della Capitale.

Le condizioni sono state definite gravi, ma comunque tali da non far temere per la vita dell’uomo. Il velivolo, quindi, è stato rimosso dai Vigili del fuoco di Avezzano che, a un primo esame, hanno potuto constatare una rottura nella parte anteriore del mezzo.

I militari guidati dal Capitano Lorenzo Pecorella, conclusa l’emergenza, hanno condotto i rilievi nella zona dell’incidente e ascoltato le testimonianze delle persone che si trovavano nelle vicinanze per tentare una prima ricostruzione dell’incidente e avviare le indagini preliminari. Le risultanze saranno poi riferite alla Procura della Repubblica di Avezzano per le eventuali valutazioni del caso. Una vicenda che, comuqnue, riporta a galla il problema della sicurezza, in quel fazzoletto di terra, per quanto riguarda gli appassionati del volo a tutti i livelli.

Dalla zona di Carsoli fino a Tagliacozzo, Magliano e Scurcola, in passato sono stati molti gli incidenti, purtroppo anche molto gravi, che si sono verificati ed hanno visto protagonisti parapendisti, paracadutisti, piloti di alianti ed ultraleggeri e quant’altro.

Molti anche i campi volo tutto intorno, anche nelle vicine province di Rieti e Roma. Un’area incantevole e naturalmente favorevole per questo tipo di attività, ma anche soggetta a cambi di correnti e di condizioni meteorologiche repentine che si trasformano in un vero pericolo per chi viene sorpeso in volo.

Fontehttp://www.iltempo.it/


6 Dicembre 2013

È stato recuperato il relitto dell’aereo caccia della Regia Aeronautica «Reggiane Re 2000», affondato al largo di Porto Venere (La Spezia) durante la Seconda guerra mondiale. Il velivolo, pilotato dall’allora ventisettenne spezzino maresciallo Luigi Guerrieri, medaglia d’argento al valor militare, ammaro’ il 16 aprile 1943 a causa di un’avaria al motore.

Dopo appena tre giorni di attività operativa preparatoria, ieri pomeriggio la società Micoperi ha proceduto al recupero del relitto che ora, grazie al concorso di diverse amministrazioni dello Stato, potrà essere restaurato ed esposto nel Museo Storico dell’Aeronautica militare.

 

Fonte: www.corriere.it & www.ansa.it


20 Ottobre 2013

L’incidente nei pressi di Marchovelette, vicino a Namur.
A bordo diversi paracadutisti

Doveva essere una giornata tra amici dedicata allo loro passione e forse anche a festeggiare un compleanno. Invece si è trasformata in una tragedia. Dieci paracadutisti sportivi e il pilota che li accompagnava sono morti oggi pomeriggio in Belgio in seguito allo schianto dell’aereo su cui si erano imbarcati per provare ancora una volta il brivido di lanciarsi nel vuoto. Nessuno è sopravvissuto allo schianto avvenuto nella campagna intorno a Namur, città a sud di Bruxelles. Secondo gli accertamenti compiuti dalla Farnesina, tra le vittime non c’è nessun italiano. 

Tutto è cominciato introno alle 15.30, quando l’aereo da turismo – un Pilatus PC-6 Turbo Porter di costruzione svizzera – ha decollato dall’aeroporto di Temploux. Pochi minuti più tardi, secondo il racconto di un testimone oculare, la traiettoria dell’apparecchio ha cominciato ad essere anomala ed è iniziata la prima picchiata. Quando sembrava che l’aereo stesse per riprendere un assetto corretto, l’ala destra, o un gran parte di essa, si è staccata dalla fusoliera e il velivolo è caduto nuovamente in picchiata. Pochi istanti dopo è stato udito il rumore dello schianto al suolo e ciò che rimaneva del velivolo ha preso fuoco. Qualcuno, tra chi era a bordo, ha provato a lanciarsi all’ultimo momento. Ma senza fortuna. I soccorsi hanno rinvenuto nei pressi del relitto tre paracadute aperti ma nessun sopravvissuto. A qualche centinaio di metri dal luogo dell’incidente sono stati poi trovati pezzi di ala. 

Il personale dell’aeroporto di Tempoloux e i componenti del locale club di paracadutismo sono sotto choc. Le vittime facevano parte dello stesso club ed aveva un’età compresa tra i 21 e i 40 anni, in molti casi genitori di bimbi ancora piccoli. I loro amici, appartenenti allo stesso club, hanno saputo della tragedia mentre erano lì ad aspettare di vederli scendere con il paracadute. Il pilota era diventato padre per la seconda volta appena due giorni fa e l’aereo aveva già compiuto diversi voli nel corso della mattinata. La procura di Namur ha aperto un’indagine per accertare le cause dell’incidente. Nel 2002 un aereo dello stesso tipo era già precipitato nei pressi dell’aeroporto di Temploux causando 10 feriti e un morto. Sul posto si sono recati sia il primo ministro Elio Di Rupo che il re Filippo.

Fonte: www.lastampa.it



Svizzera, ferito un terzo uomo a bordo

Un piccolo aereo da turismo è precipitato in Svizzera, a nord di Sarnen. Nello schianto sono morte due delle tre persone che erano a bordo. Lo ha reso noto la polizia del cantone di Obwald. Il terzo occupante del velivolo è rimasto gravemente ferito ed è stato trasportato all’ospedale di Lucerna. Lo schianto si è verificato subito dopo il decollo dall’aeroporto di Kagiswil, mentre nella zona era in corso un violento nubifragio.

Fonte:www.tgcom24.mediaset.it


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