può incenerire

26 Ottobre 2016

L’ordigno, secondo fonti russe, potrebbe essere pronto entro il 2018. Dotato di 16 testate atomiche ha un raggio d’azione di 10 mila chilometri.

 

WASHINGTON – Flotte in movimento, soldati Nato prossimamente nel Baltico e in Norvegia, voli spia. La Russia e l’Alleanza «duellano» con mosse e accuse. L’ultima news riguarda il progetto di un nuovo missile nucleare annunciato da Mosca: si chiama RS 28, noto anche come Satan 2, e dotato di 16 testate atomiche.

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La propaganda
L’ordigno, secondo le fonti russe, potrebbe essere pronto entro il 2018, un’arma destinata a sostituire gli attuali SS 18. Con un raggio d’azione di circa 10 mila chilometri il Satan «è in grado di sconvolgere con le sue testate multiple un’area grande quanto la Francia o il Texas», proclama l’agenzia Sputnik, voce propagandistica del Cremlino con la tendenza a rullare i tamburi.

Esperti americani sottolineano, invece, che le novità riguardano l’elettronica, aggiornata e resa più precisa rispetto ai vecchi modelli: «La potenza e il raggio non cambiano», ha affermato uno degli analisti. Sempre secondo le indiscrezioni i tecnici hanno testato il primo «stadio» del missile in agosto e una testata in primavera.

La portaerei verso la Siria
La notizia del Satan 2 accompagna quelle sul lungo viaggio della flottiglia russa guidata dalla portaerei Kuznetsov e diretta in Siria. Non appena è partita dalla base di Severomorsk è stata subito «filata» da numerose unità della Nato che hanno diffuso foto e indicato la posizione della nave.
La task force dovrebbe raggiungere le acque siriane entro i primi giorni di novembre. La sorveglianza della Kuznetsov si è tramutata in una grande esercitazione dell’apparato atlantico, con il coinvolgimento di aerei, sommergibili e fregate norvegesi, britanniche, portoghesi, spagnole.

Polemiche con la Spagna
A proposito della Kuznetsov è sorta una polemica nei confronti della Spagna. Le autorità iberiche hanno autorizzato l’attracco della portaerei a Ceuta, operazione prevista per venerdì e legata al rifornimento. Dalla Nato hanno espresso disappunto e preoccupazione, critiche aperte anche dalla Gran Bretagna. Il governo di Madrid ha preso tempo, ma è stata Mosca a risolvere tutto: nel pomeriggio i russi hanno ritirato la richiesta di scalo nel porto iberico.

Fonte:www.corriere.it/


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