Putin

26 Ottobre 2016

L’ordigno, secondo fonti russe, potrebbe essere pronto entro il 2018. Dotato di 16 testate atomiche ha un raggio d’azione di 10 mila chilometri.

 

WASHINGTON – Flotte in movimento, soldati Nato prossimamente nel Baltico e in Norvegia, voli spia. La Russia e l’Alleanza «duellano» con mosse e accuse. L’ultima news riguarda il progetto di un nuovo missile nucleare annunciato da Mosca: si chiama RS 28, noto anche come Satan 2, e dotato di 16 testate atomiche.

sat2

La propaganda
L’ordigno, secondo le fonti russe, potrebbe essere pronto entro il 2018, un’arma destinata a sostituire gli attuali SS 18. Con un raggio d’azione di circa 10 mila chilometri il Satan «è in grado di sconvolgere con le sue testate multiple un’area grande quanto la Francia o il Texas», proclama l’agenzia Sputnik, voce propagandistica del Cremlino con la tendenza a rullare i tamburi.

Esperti americani sottolineano, invece, che le novità riguardano l’elettronica, aggiornata e resa più precisa rispetto ai vecchi modelli: «La potenza e il raggio non cambiano», ha affermato uno degli analisti. Sempre secondo le indiscrezioni i tecnici hanno testato il primo «stadio» del missile in agosto e una testata in primavera.

La portaerei verso la Siria
La notizia del Satan 2 accompagna quelle sul lungo viaggio della flottiglia russa guidata dalla portaerei Kuznetsov e diretta in Siria. Non appena è partita dalla base di Severomorsk è stata subito «filata» da numerose unità della Nato che hanno diffuso foto e indicato la posizione della nave.
La task force dovrebbe raggiungere le acque siriane entro i primi giorni di novembre. La sorveglianza della Kuznetsov si è tramutata in una grande esercitazione dell’apparato atlantico, con il coinvolgimento di aerei, sommergibili e fregate norvegesi, britanniche, portoghesi, spagnole.

Polemiche con la Spagna
A proposito della Kuznetsov è sorta una polemica nei confronti della Spagna. Le autorità iberiche hanno autorizzato l’attracco della portaerei a Ceuta, operazione prevista per venerdì e legata al rifornimento. Dalla Nato hanno espresso disappunto e preoccupazione, critiche aperte anche dalla Gran Bretagna. Il governo di Madrid ha preso tempo, ma è stata Mosca a risolvere tutto: nel pomeriggio i russi hanno ritirato la richiesta di scalo nel porto iberico.

Fonte:www.corriere.it/


13 Dicembre 2015

(a cura di Elmar Burchia)

Iniziamo da qualche numero, impressionante: volerà a velocità supersoniche, quasi 2000 chilometri all’ora, e potrà trasportare un carico di 200 tonnellate, ossia (con un’intera flotta) fino a 400 carri armati da combattimento (quelli di ultima generazione del progetto russo «Armata»).

A confronto: il C-5 Galaxy, il più grande aereo cargo dell’esercito statunitense, può trasportare “solo” 120 tonnellate di peso e raggiungere gli 833 chilometri orari.

Velocità così elevate sono al momento limitate solo agli aerei caccia, come l’F-22 Raptor (2.410 km/h). Il nome di questo aereo da trasporto (che sembra uscito da una pellicola di fantascienza) è «PAK-TA».

La Commissione militare-industriale della Federazione russa prevede la produzione di 80 aeromobili entro il 2024. Ma c’è di più: attraverso un turbogas e un motore elettrico, l’aereo ibrido (ibrido!) vanta un’autonomia di non meno di 7.000 chilometri. In altre parole: con questa flotta da trasporto pesante, l’esercito russo – ipoteticamente – potrebbe essere in grado di trasportare mezzi militari, uomini e munizioni in qualsiasi parte del mondo, a tempo di record.

…Ma c’è un problema… I dettagli del nuovo super aereo russo, «che consentirà di allestire in sette ore un esercito corazzato in ogni angolo del pianeta», sono stati riportati nei giorni scorsi da Russia Today (RT), un canale televisivo di news finanziato dal Cremlino.

Ovvio, sorge il dubbio che si tratti solamente di propaganda.

E infatti, «il concetto è tanto ambizioso quanto improbabile», evidenzia, ad esempio, il portale Popular Science.

Fonte:www.corriere.it


16 Ottobre 2015

Il Ministero della Difesa (MoD) riporta che oggi  il Presidente Putin ha autorizzato l’immediato invio nella Zona di guerra Levante (Siria) di almeno 30 ulteriori Aeri jet da combattimento i Sukhoi Su-30  che si sono dimostrati in grado di sconfiggere le loro controparti più sofisticate utilizzati dalla US Air Force.

La missione di questi jet da combattimento Sukhoi Su-30 , spiega la relazione , è quello di “dissuadere / target / distruggere” i velivoli in forze del regime di Obama che hanno illegalmente cominciato a lanciare forniture belliche ai terroristi islamici in Siria in violazione del diritto internazionaledopo che le  Forze aeree russe avevano quasi cancellato tutte le munizioni e distrutto i mezzi pesanti di ISIS / ISIL all’interno di questa zona di guerra.

In un discorso pubblico in data odierna condannando il regime di Obama per il motivo di armare questi terroristi islamici, dice il rapporto, il Presidente Putin ha inoltre dichiarato: Ora hanno annunciato che stanno rifornendo il Free Syrian Army con  armi, e munizioni. Dove si trova questo Free Syrian Army? Se solo scaricano e lanciano queste armi, armi e munizioni da un aereo, dove è la garanzia che non cadrebbero nelle mani di ISIL , come lo è stato durante la preparazione di un altro inganno all’esercitosiriano? ”

La relazione rileva che la propaganda del regime di Obama circa l’esistenza di un Free Syrian Army è stato dimostrato di essere un mito per una delle proprie fonti tradizionali di notizie, la NBC, che nell’esaminare questi presunti combattenti li ha descritti come: L’Esercito siriano libero è un esercito unico nel nome. Si compone di centinaia di piccole unità, alcune secolari, alcuni religiosi – sia tradizionali o radicali. Altri sono bande familiari, o semplici criminali.

Il ministro degli Esteri Sergey Lavrov, spiega inoltre la relazione , che non ha “alcun dubbio”  chequeste armi del regime di Obama sono cadute  nelle mani dei terroristi islamici, ha persino chiesto al suo omologo del regime di Obama, il segretario di Stato americano John Kerry, di fornire informazioni su questo “falso esercito in modo che la Russia può coordinarsi con loro, una richiesta alla quale il segretario di Kerry non ha nemmeno risposto.

Con il regime  Obama in azione a protezione dei terroristi islamici, inoltre, sempre più alienati mentre di giorno in giorno ricevono lanci di forniture belliche, ed ora hanno cominciato ad assistere la Turchia nei bombardamenti dei combattenti curdi in Iraq i quali, allo stesso modo, erano appena stati riforniti di armi e munizioni americane.

I bombardamenti di queste forze curde che combattono contro i terroristi islamici sostenuti dai turchi, dice il rapporto, il presidente Putin ha tenuto un incontro urgente con l’ambasciatore turco a Mosca, il signor Ümit Yardim, a cui ha detto: “… dite al vostro presidente dittatore che può andare all’inferno insieme ai suoi terroristi di ISIS , faccio in Siria  una ‘grande Stalingrado’, per Erdogan e i suoi alleati sauditi che non sono meno viziosi di Adolf Hitler.”

Inoltre, questo rapporto continua, il presidente Putin ha consegnato lo stesso “energico messaggio” alla Arabia Saudita nelle mani del ministro della Difesa lo sceicco Mohammed bin Salman quando si sono incontrati lo scorso fine settimana in risposta al clero saudita che ha dichiarato guerra alla Russia.

” Nell’immaginario verbale del Presidente Putin ” si confrontano la grande guerra patriottica (seconda guerra mondiale) della Battaglia di Stalingrado e quanto sta accadendo in Siria sia con la Turchia che con l’Arabia Saudita, questi i dettagli del report, non devono andare perdute, nella riunione più pieno di quello scontro strategico contro di Adolf Hitler e  la Germania nazista erano sulle risorse petrolifere in quella regione, al quale Hitler ha descritto con precisione la sua importanza critica dichiarando: “Se non ottengo l’olio di Maikop e Grozny poi devo finire [liquidieren; “uccidere”, “liquidare”] questa guerra. “

E come Stalingrado era il “perno”, che ha determinato il destino della Russia contro la Germania nazista nella seconda guerra mondiale, questo rapporto continua spiegando, lo è anche la Siria oggicon il regime di Obama e i suoi alleati occidentali che continuano a sostenere le teocrazie islamiche crudeli, barbare e dispotiche dell’Arabia Saudita e le sue monarchie degli Stati del Golfo che rimangono così al passo di con il mondo moderno che le loro società possono essere descritte solo nei termini più medievali.

Poiché l’energia è il fondamento della Russia, la sua economia, il suo governo e il suo sistema politico, la relazione mette in guardia, negli ultimi anni ha visto le minacce per l’industria energetica russa da un Occidente sempre più disperato guidata dal regime Obama si moltiplicano e intensificano a tale un punto che ora rappresentano una minaccia esistenziale per l’industria e quindi per l’economia- di significato russa e per la stessa Russia.

Per ciò chi alimenta questo conflitto, spiega ulteriormente la relazione spiega, sono i gasdotti (esistenti e proposti) di transito sia Siria che Iraq, e che l’Occidente cerca di controllare, ma che la Russia è determinata a non consentirlo mai.

Con l’Occidente che è a conoscenza di questo fatto, che la stessa sopravvivenza della Russia è in pericolo in questo conflitto, la relazione avverte, il regime di Obama e i suoi alleati continuano a fare propaganda si trova alla loro gente su ciò che questa guerra è circa e porta alcuni commentatori in America a dire Chissà se il presidente Obama in realtà non stia cercando di avviare la terza guerramondiale.

E con il Senato degli Stati Uniti che ora follemente propone che i profughi siriani siano usati come scudi umani per proteggere questi terroristi islamici, la relazione osserva cupa, anchesenatore americano Rand Paul ha dovuto mettere in guardia la sua nazione che una tale mossa porterebbe alla terza guerra mondiale.

E con la Russia che è il paese più ricco del mondo quando si tratta di risorse naturali che hanno un valore di $ 75.700.000.000.000, e un misero debito contro di esso di soli 246 $ miliardi di dollari, questa relazione si conclude, il totale delle risorse naturali vale la pena diStati Uniti $ 45.000.000.000.000 è massicciamente sminuito dal suo debito impressionante $116.000.000.000.000  ($ 18.000.000.000.000 reali e $ 98.000.000.000.000 di passività non finanziate), mostrando così chiaramente perché il regime fallito Obama ha bisogno di distruggere la Russia.

Fonte:www.informarexresistere.fr/


1 Marzo 2014

Blindati nelle strade, soldati con divise non identificabili negli scali. Ma Kiev accusa Mosca: “Sono sbarcati in 2.000”. E oggi sarà chiuso lo spazio aereo.

 DIARIO DALL’UCRAINA

Il seguente articolo è multimediale: le parti in blu fanno riferimento a video e foto esclusivi.

Simferopoli (Crimea) – L’aeroporto della capitale della Crimea è presidiato da soldati filo russi in tenuta da combattimento.

Tutti portano elmetto, mimetica verde, fucile d’assalto e mefisto per non farsi riconoscere. (guarda il video)
Proviamo a chiedere chi sono, ma tirano dritto guardandosi attorno con il dito sul grilletto. Non spiccicano una parola e dallo sguardo si capisce che hanno ricevuto ordine di non aprire bocca. Dall’alba di ieri reparti militari hanno preso il controllo di due aeroporti strategici. Marines della flotta del Mar Nero stanno circondando la guardia costiera ucraina a Sebastopoli «per prevenire che le armi a disposizione della base siano sequestrate da estremisti». I militari di frontiera a Balaclava sono pure sotto tiro di truppe russe. I Berkut, i corpi speciali di polizia usati contro i manifestanti di Maidan, cui Mosca ha concesso ieri il passaporto russo, bloccano l’istmo che collega la penisola della Crimea al resto dell’Ucraina. Secondo il governo di Kiev «all’aeroporto militare di Gvardiiski sono atterrati 13 aerei militari russi, con duemila paracadutisti». Pavel Sheprov della milizia filo russa di Simferopoli smentisce e dichiara a il Giornale: «Abbiamo forze sufficienti sul terreno. Non c’è bisogno di truppe russe russe di rinforzo».

I militari all’aeroporto di Simferopoli non sono miliziani fai da te, ma uomini addestrati e ben equipaggiati con mitragliatrici pesanti. La polizia sembra che collabori. I volontari di «samoobarona», la milizia civile filo russa, crea un cordone attorno ai soldati. Una signora con il trolley accelera per prendere il volo e i taxi rallentano, ma non vengono fermati o controllati. Il blitz sull’aeroporto è scattato dopo l’annuncio del nuovo presidente rivoluzionario dell’Ucraina, Turchynov di essere pronto a volare su Simferopoli in mano ai filo russi. I soldati in assetto da combattimento non hanno mostrine, bandiere, gradi o segni di riconoscimento. Non si capisce se sono i fanti di marina dell’810° reggimento anfibio di stanza a Sebastopoli, base della flotta russa del Mar Nero. Oppure soldati ucraini in Crimea, che hanno voltato le spalle al governo rivoluzionario di Kiev.

Cinquanta chilometri più a sud pure l’aeroporto militare di Bilbek è presidiato. (guarda il video) In mezzo alla strada, davanti al cancello d’ingresso della base, è messo di traverso un grosso camion militare. Soldati in assetto da combattimento con le stesse uniformi senza mostrine viste a Simferopoli tengono la posizione. Arriva un ufficiale per impartire ordini con un colbacco nero, che assomiglia molto al tipico copricapo dei graduati della flotta russa. A Bilbek è stato segnalato l’arrivo di una decina di elicotteri di Mosca compresi quelli d’attacco, Hind Mi 24. Dentro la base, però, sventola ancora la bandiera ucraina.
A cento metri dal camion messo di traverso la milizia civile filo russa ferma tutti ad un posto di blocco con cavalli di frisia. Maxim è un ragazzetto di 20 anni con il poncho mimetico e l’elmetto in testa, che non dorme da giorni. «Ci hanno mobilitato da Sebastopoli. Non posso dirvi nulla sui soldati – spiega con gli occhi verdi che brillano – Ma sto facendo il mio dovere per evitare che in Crimea ci sia un’altra Maidan». Il riferimento è alla piazza di Kiev dove è scattata la rivolta anti russa. Sulla strada del ritorno troviamo una colonna in sosta di camion della flotta russa diretta verso la capitale. Quando un ufficiale si accorge che stiamo filmando cerca di prendere la telecamera. Poi ci lascia andare. (guarda il video)

A Simferopoli il nuovo capo del governo locale, Volodimir Konstantinov, è stato nominato da un parlamento occupato da commando filo russi. Secondo lui il presidente deposto, Yanukovich, è ancora «il capo dello Stato in carica». Kiev ha destituito il comandante delle forze armate, l’ammiraglio Yuriy Ilyin, ma il quartier generale della Marina ucraina, che potrebbe guidare la controrivoluzione è a Sebastopoli. Non a caso negli ultimi giorni dei caccia hanno sorvolato la città e si segnalano movimenti di blindati dalle basi della flotta russa. Dopo il dispiegamento di forze militari nei punti strategici, la Crimea non sembra più parte dell’Ucraina. E oggi lo spazio aereo sarà chiuso. Ma nessuno sa chi l’abbia ordinato.

Fonte:www.gliocchidellaguerra.it

Fonte:www.ilgiornale.it


26 Novembre 2013

Mancava dal nostro Paese in veste ufficiale da sette anni, da tre non si tenevano incontri governativI tra i due Paesi. Resta appena 24 ore.

Mancava dal nostro Paese in veste ufficiale da sette anni, da tre non si tenevano incontri governativI tra i due Paesi. Resta appena 24 ore.

Putin torna in Italia: mancava dal nostro Paese in veste ufficiale da sette anni, da tre non si tenevano incontri governativi tra i due Paesi. Il presidente russo è arrivato lunedì 25 novembre e rimarrà nel Bepaese fino a martedì pomeriggio; a portato con lui una delegazione vastissima, praticamente tutto il vertice del potere politico ed economico russo. L’atterraggio è previsto con cinque aerei, si muoverà con un corteo blindato di cinquanta macchine, porterà con sé quasi l’intero governo della Federazione controllata dal Cremlino: undici ministri, per firmare 7 accordi istituzionali e supervisionare 20 accordi commerciali.

A TRIESTE L’INCONTRO CON LETTA Martedì a Trieste, dove Putin vedrà Letta, saranno in prima fila il Fondo strategico di Cdp, Unicredit, Eni ed Enel, Poste italiane e Mediobanca, Fincantieri e Cremonini, solo per citare alcuni gruppi italiani. Ma il vertice fra i due governi si svolgerà in parallelo anche a un Foro economico che vedrà confrontarsi imprenditori e amministratori delegati delle principali aziende dei due Paesi. Lunedì il presidente russo è atteso in Vaticano per un incontro con il Papa che influenzerà sicuramente il processo di avvicinamento in corso fra la Chiesa di Roma e quella di Mosca. Ma ancora prima di recarsi al Quirinale, due vecchi amici, oltre che due ex premier, Silvio Berlusconi e Romano Prodi.

Fonte:www.cadoinpiedi.it


26 Novembre 2013

Oggi l’udienza dal Papa. Accordi commerciali in agenda.

Vladimir Putin (Afp)ROMA — Ha qualche chilo di troppo, gli anni passano anche per lui, ma visto che è l’uomo più potente del mondo, almeno secondo Forbes, visto che arriva in Italia per starci due giorni, che si porta dietro una delegazione impressionante, praticamente tutto il vertice del potere politico ed economico russo, allora la sua visita è destinata certamente a lasciare il segno nelle relazioni fra i due Paesi.

 Da sette anni Putin non veniva in veste ufficiale in Italia, da tre mancava un incontro intergovernativo fra i due Paesi, ma da stamani, e sino a domani pomeriggio, ci sarà tempo e modo di recuperare. Putin arriverà a Roma con cinque aerei, si muoverà con un corteo blindato di cinquanta macchine, porterà con sé quasi l’intero governo della Federazione controllata dal Cremlino: undici ministri, per firmare 7 accordi istituzionali e supervisionare 20 accordi commerciali.

Sin qui forse, nonostante tutto, nulla di straordinario: del resto l’Italia è il quinto partner commerciale, il secondo in Europa dopo la Germania; da anni l’interscambio cresce in modo costante, la fetta più corposa delle relazioni economiche deriva dal settore energetico, ma ormai la penetrazione delle aziende tricolori in un mercato sterminato svaria dalla meccanica all’automotive, dall’alimentare all’aeronautica. Domani a Trieste, dove Putin vedrà Letta, saranno in prima fila il Fondo strategico di Cdp, Unicredit, Eni ed Enel, Poste italiane e Mediobanca, Fincantieri e Cremonini, solo per citare alcuni gruppi italiani.

 La visita di Putin però si segnala anche per altri appuntamenti. Il vertice fra i due governi si svolgerà in parallelo ad un Foro economico che vedrà confrontarsi imprenditori e amministratori delegati delle principali aziende dei due Paesi. Oggi il presidente russo vedrà il Papa e l’incontro avrà sicuramente un’influenza nel processo di avvicinamento in corso fra la Chiesa di Roma e quella di Mosca, un processo che potrebbe essere foriero di sviluppi in qualche modo storici. E sempre oggi l’uomo che ha superato Obama nella classifica di Forbes vedrà, prima di recarsi al Quirinale, due vecchi amici, oltre che due ex premier: Silvio Berlusconi e Romano Prodi.

Con il primo l’amicizia ha riempito le cronache degli ultimi anni: i viaggi del Cavaliere nelle dacie russe, l’ospitalità regale ricevuta al Cremlino, tante volte, la condivisione di spazi che nel tempo hanno visto crescere il piano umano, oltre a quello politico. A tal punto che negli ultimi giorni un’indiscrezione apparentemente incredibile è stata accreditata su alcuni organi di stampa: Putin che nomina Berlusconi ambasciatore russo presso la Santa Sede, gli fornisce un passaporto diplomatico, restituendogli mobilità internazionale.

Con Prodi la consuetudine è forse meno personale, ma la stima e l’amicizia non sono meno saldi: qualche mese fa, nel palco del forum economico più importante della Russia, a Valdai, l’ex presidente della Commissione europea era l’ospite d’onore; qualche anno fa, al contrario di Schröder, lo stesso Prodi rifiutò un’offerta che il Cremlino non fa alle persone di cui non si fida ciecamente, guidare lo sviluppo del progetto South Stream.

Fonte:www.corriere.it


11 Novembre 2013

Artista si inchioda i testicoli sul selciato della piazza Rossa contro Putin

Si è inchiodato i genitali sul selciato della Piazza Rossa a Mosca in segno di protesta nei confronti del Cremlino. A scegliere questa forma estrema di protesta è stato l’artista russo Pyotr Pavlensky, 29 anni, che dopo essersi spogliato si è inchiodato i testicoli sul ciottolato della piazza.

L’uomo, non nuovo a questo genere di atti dimostrativi, fermato dalla polizia, è poi stato portato in ospedale.

Proteste choc. In un comunicato pubblicato sul sito web Grani.ru, l’artista di San Pietroburgo ha spiegato che sta cercando di attirare l’attenzione della società russa di fronte allo sviluppo di uno «stato di polizia».

In un’altra protesta avvenuta mesi fa, Pavlensky si era cucito la bocca per manifestare contro l’incarcerazione di due componenti del gruppo delle Pussy Riot.

 GUARDA VIDEO 

http://video.ilmessaggero.it/index.jsp?videoId=17112&sectionId=92&t=artista-si-inchioda-i-testicoli-sul-selciato-della-piazza-rossa-in-segno-di-protesta-contro-il-cremlino

Fonte:www.ilmessaggero.it


26 Gennaio 2013

La Duma approva il divieto di propaganda. Arrestati i manifestanti che protestavano davanti al Parlamento. Ma un sondaggio rivela che i due terzi dei russi sono d’accordo. E l’opposizione tace .

MOSCA – Rappresentano da sempre la più fragile, la meno amata, delle tante opposizioni al governo di Vladimir Putin. Adesso gli omosessuali di Russia stanno per essere definitivamente emarginati per colpa dell’ennesima legge dal gusto sovietico. Con una maggioranza pressoché assoluta il Parlamento russo ha approvato ieri l’estensione a tutto il territorio nazionale di una legge già in vigore a livello regionale a San Pietroburgo, Kaliningrad ed altre grandi città russe: il divieto di propaganda omosessuale.

Da ora in poi sarà dunque reato parlare in pubblico dei diritti, degli amori e delle speranze dei cittadini gay. La definizione, strategicamente un po’ vaga, di “propaganda” darà al giudice la possibilità di punire con pesanti multe (fino a 15mila euro) artisti, attori ma anche comuni cittadini colti ad esprimere un’opinione in pubblico sulla situazione degli omosessuali. Ma soprattutto mettere al bando o vietare preventivamente eventi, manifestazioni, concerti, che possano essere ritenuti a rischio di “propaganda gay”.

Non siamo al famigerato articolo 121, imposto da Stalin nel ’34 e abolito solamente nel ’93, che prevedeva cinque anni di carcere per il reato di omosessualità ma l’evocazione del passato è evidente e pesante. E tanti anni di omofobia di Stato hanno comunque lasciato un segno. Pochissimi contestatori ieri davanti alla Duma. Solo un gruppetto di giovanissimi iscritti al semiclandestino movimento Russian Lgbt Network, l’unica cellula di

attivisti Lgbt (Lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) in tutto il paese, che da anni lotta inutilmente per rivendicare spazi e diritti.

Nell’indifferenza dei moscoviti e dei tanti movimenti di contestazione hanno sfidato le truppe speciali che facevano da guardia al Parlamento, provando a baciarsi in pubblico e a gridare qualche slogan. E’ bastato un solo furgone per portare in cella i trenta ragazzi catturati dopo qualche ben assestato colpo di manganello. Mentre salivano sul cellulare hanno preso qualche calcio e qualche sputo anche dai soliti estremisti della Chiesa ortodossa, sempre in piazza in occasioni come queste. Gli stessi che esultavano davanti al tribunale per la condanna delle Pussy Riot.

In aula intanto si poteva ascoltare una raffica di pareri e di pregiudizi che sono purtroppo largamente diffusi nell’opinione pubblica. “Siamo in Russia, non a Sodoma e Gomorra”, diceva uno particolarmente esaltato. “Non è una legge contro gli omosessuali – spiegava in vena di giustificazioni – quanto una via per proteggere la nostra gioventù i cui valori sono minacciati da certi discorsi, certe immagini scandalose”. E i giornali più allineati riportavano con evidenza i risultati dell’istituto di sondaggi più serio del Paese, la Levada Center: quasi il 65 percento dei russi è d’accordo con la decisione del Parlamento. E c’è di peggio: due terzi della popolazione ritiene che l’omosessualità sia una malattia e condivide la recente decisione dell’esercito russo di radiare ogni “sospetto omosessuale” dal servizio militare.

La mancanza di solidarietà nei confronti dei giovani malmenati e arrestati del resto parla da sola. Il blogger anti corruzione Aleksej Navalnyj, ritenuto uno dei più coraggiosi oppositori del Cremlino e che attacca ogni giorno qualunque decisione del Parlamento, preferiva rimanere in silenzio. Solo la scrittrice Ljudmilla Ulitskaja, accettava di mettere tra virgolette una dichiarazione contro “una legge medievale che gioca sull’ignoranza di una popolazione ancora dominata da pregiudizi e da retoriche machiste”.

Anche Vladimir Putin tace. Sull’omosessualità ha sempre evitato di esprimere pareri ma ha sempre precisato: “La Russia ha un problema demografico, io ho il dovere di occuparmi dei diritti delle coppie che generano prole”. 

Fonte:www.repubblica.it



Costo totale operazione si aggira intorno a 720 miliardi dollari

Putin: 1600 aerei militari entro 2020 (ANSA) – MOSCA, 12 AGO – Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato oggi che il suo Paese si dotera’ di 1.600 nuovi velivoli (tra aerei ed elicotteri) entro il 2020. Il piano annunciato dal presidente prevede la costruzione di 600 aerei militari e di mille elicotteri per un valore di circa 720 miliardi di dollari. L’obiettivo e’ di dotare ”le nostre forze armate di una moderna tecnologia”, ha affermato Putin nel centesimo anniversario dell’aviazione a Zhukovsky, poco fuori da Mosca.

Fonte:www.ansa.it


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