rivenduti all’estero

24 Agosto 2016

Piazzavano su un mercato parallelo le parti meccaniche dei velivoli

La banda specializzata nel traffico di droga aveva trovato anche il modo di trafficare in parti elettroniche e meccaniche di aerei militari considerati “speciali”. E due container di ricambi militari sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Varese che ha chiuso le indagini sul presunto traffico di sostanze stupefacenti e di pezzi di ricambio di aerei di proprietà dell’Aeronautica militare.

aerei pezzi ricambio

L’inchiesta – in tutto gli indagati sono 14 – ha portato all’arresto in flagranza di nove persone tra cui, nel giugno 2015, un maresciallo all’epoca in servizio alla base dell’Aeronautica di Latina. Tra gli indagati ci sono altri due militari, accusati di associazione per delinquere finalizzata al peculato militare in concorso con il maresciallo arrestato.

Secondo quanto è emerso dalle indagini della Guardia di finanza, coordinate dal pm di Varese Giulia Troina, parti elettroniche e meccaniche di aeromobili militari venivano trafugate e vendute in Italia e all’estero su un “mercato parallelo” attraverso l’intermediazione del dipendente di una società del settore dell’aviazione civile, anche lui tra gli arrestati. L’operazione ha portato anche al sequestro di 3,5 chili di cocaina, 2,3 chili di marijuana, 253 grammi di hascisc e 500 pasticche di ecstasy. Droga che veniva portata in Italia dal Portogallo e poi rivenduta in Lombardia e in Svizzera.

Le Fiamme gialle avevano sequestrato due container contenenti pezzi di aerei pronti per essere ceduti in cambio di denaro. Il maresciallo dell’ Aeronautica, addetto all’ufficio dismissioni, era stato sorpreso dalla Gdf e dai carabinieri di Ciampino (Roma) mentre cedeva al dipendente dell’azienda del settore dell’aviazione civile – azienda che non è coinvolta nel traffico – una valvola idraulica e un attuatore che regola l’apertura del carrello degli aerei: pezzi di proprietà dell’amministrazione militare, provenienti dai magazzini della caserma del settantesimo Stormo di Latina. I due uomini, di 46 e 55 anni, erano stati quindi arrestati in flagranza.

Altro materiale pronto per essere rivenduto è stato trovato nel corso delle perquisizioni, nascosto negli uffici e nelle abitazioni degli altri due militari coinvolti e stoccato nei container. Le indagini sul presunto traffico di pezzi di ricambio destinati principalmente
al mercato estero sono partite da un’ inchiesta su un gruppo con base in provincia di Varese che trafficava sostanze stupefacenti. Uno dei vertici, un 40enne arrestato nel settembre 2015 in Svizzera, dove aveva costruito un bunker a ridosso della sua abitazione, era infatti in contatto con persone coinvolte nel traffico di materiale aeronautico. Nell’ ambito dell’inchiesta sono stati sequestrati anche 17mila franchi svizzeri, quattro auto e una pistola.

 

 

Fonte: milano.repubblica.it/


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