Russia

28 Marzo 2016

Pilota e copilota avrebbero litigato e, nell’audio delle scatole nere, si sente un ufficiale urlare “Dove vai? Fermati”

E’ l’errore umano la causa più probabile dell’incidente aereo del 19 marzo, quando un jet della FlyDubai si è schiantato in Russia a Rostov, sul Don. Il quotidiano Kommersant ha pubblicato la trascrizione delle scatole nere: pilota e copilota avrebbero litigato e si sente un ufficiale urlare “Dove vai? Fermati“. Dopo un fallito tentativo di atterraggio, il pilota alza la prua dell’aereo per correggere la manovra, ma così facendo aggrava la situazione.

Dopo il fallito tentativo di atterraggio, causato dal maltempo, c’è stata una drammatica diminuzione nella portanza. Stando al quotidiano, è stato proprio il tentativo di correzione della manovra a causare lo schianto. Tutte le 62 persone che erano a bordo sonomorte nell’incidente.

Fonte:www.tgcom24.mediaset.it/


23 Marzo 2016

L’aereo della compagnia lowcost Flydubai si è schiantato in fase di atterraggio a Rostov probabilmente a causa delle scarsa visibilità. Nessun superstite. Esclusa la pista terrorismo, recuperate le scatole nere

aerussia

Un aereo di linea della compagnia lowcost Flydubai si è schiantato in fase d’atterraggio a Rostov, nel sudovest della Russia. Morte tutte le 62 persone a bordo, 55 passeggeri e 7 membri dell’equipaggio. L’incidente sarebbe avvenuto durante un secondo tentativo di approccio alla pista di atterraggio da parte del Boeing, decollato da Dubai, in condizioni di scarsa visibilità. Gran parte delle vitttime, 45, sono sono di nazionalità russa.

 

Il video dello schianto – Le videocamere di sorveglianza installate non molto lontano dall’aeroporto avrebbero ripreso lo schianto del Boeing e il filmato circola in Rete.

La conferma della compagnia – La compagnia aerea lowcost Flydubai ha confermato lo schianto del proprio aereo: “Flydubai è rammaricata nel confermare che il volo FZ981 si è schiantato in fase di atterraggio”, si legge sulla pagina Facebook del vettore emiratino. “L’aereo era partito dall’aeroporto Internazionale di Dubai alle 18:20 Gmt (le 19:20 di ieri in Italia, ndr) con destinazione Rostov sul Don. L’incidente è avvenuto a Rostov verso le 00:50 Gmt (l’1:50 italiane)”.

“Stiamo facendo tutto quanto in nostro potere per raccogliere informazioni il più rapidamente possibile. In questo momento i nostri pensieri e le nostre preghiere sono con i nostri passeggeri e il nostro equipaggio che erano a bordo del velivolo. Faremo tutto il possibile per aiutare coloro che sono stati colpiti da questo incidente e lavoreremo a stretto contatto con tutte le autorità coinvolte”, aggiunge Flydubai. Esclusa la pista terrorismo – Il Comitato delle indagini russo ha confermato che l’esplosione è avvenuta quando il Boeing si è schiantato contro la pista di atterraggio. Questo esclude l’ipotesi di un possibile attacco terroristico. Tuttavia, la commissione di indagine ha avviato un procedimento penale per violazione delle norme di sicurezza, che vengono considerate cause dell’incidente: si tratterebbe di un errore umano dovuto alle pessime condizioni atmosferiche.

Recuperate le scatole nere – Qualche informazione in più sull’incidente potrebbe arrivare dalle scatole nere del Boeing 737-800 della FlyDubai recuperate dagli inquirenti.

 

Fonte:www.tgcom24.mediaset.it/


5 Gennaio 2016

Roma, Italia – Il ripristino dal 10 gennaio, se l’Egitto accetterà il controllo russo nei suoi aeroporti.

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Il 31 ottobre scorso la Federazione russa sospese tutti i collegamenti aerei con l’Egitto. La decisione fu presa immediatamente dopo l’attentato terroristico all’aereo A-321 di Metrojet che costò la vita a 224 passeggeri russi. L’esplosione fu causata da un ordigno presente a bordo del velivolo, mentre questo sorvolava le montagne del Sinai. A rivendicare l’attentato fu l’Isis, che aveva diffuso sul web l’immagine di una lattina, di un detonatore e di un apparato elettronico: secondo i terroristi quella del congegno che provocò l’esplosione. Non basta la rivendicazione degli estremisti islamici però per dissipare i dubbi riguardo alla vera matrice dell’attentato; ricerche ed indagini sono ancora in corso.
Entrambi i Paesi comunque stanno negoziando per la riapertura delle tratte aereea, prevista con tutta probabilità per il prossimo 10 gennaio. A ritenere opportuna la ripresa dei collegamenti era stato il vice del primo ministro russo, Arkadij Dvorkovich, il quale aveva sottolineato il fatto che le perdite economiche subite dal settore non potevano essere sottovalutate. Il viceministro dei trasporti russi Valerj Okulov ha però posto una riserva al raggiungimento del compromesso: la partecipazione russa nella fase dei controlli aeroportuali in Egitto. La condizione posta in essere dal governo della Federazione è ancora in attesa di una risposta da parte delle autorità egiziane.

 

Fonte:www.avionews.it/


23 Dicembre 2015

Alla fine del 2015 la Federazione Russa occupa il secondo posto al mondo per il numero di aerei ed elicotteri militari in servizio attivo, disponendo di una flotta di quasi 3.550 velivoli, pari al 7 per cento del parco aereo mondiale, stando all’ultima relazione del Centro analitico Flight International dedicata allo sviluppo delle forze aeree dei paesi del mondo, e ripresa dal quotidiano russo “Kommersant”.

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La Russia è seconda solo agli Stati Uniti, che hanno in dotazione oltre 13.700 velivoli (il 26 per cento del parco aereo mondiale). Il rapporto stila anche una classifica dei velivoli da combattimento più diffusi al mondo: i caccia russi Su-27/Su-30 figurano al terzo posto con un totale di 943 velivoli in servizio in tutto il mondo, circa il 6 per cento del numero complessivo di aerei da combattimento operativi nelle forze armate globali.

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Al primo posto si posizionano i cacciabombardiere statunitense F-16 Fighting Falcon (16 per cento della flotta aerea globale) e al secondo gli F-18 Hornet/Super Hornet (7 per cento). Inoltre, nel novero dei dieci aerei militari più diffusi al mondo figurano altri tre velivoli russi: i MiG-29 (quinta posizione), i MiG-21 (sesta posizione) e l’aereo d’attacco al suolo Su-25 (settima posizione).

 

Fonte: www.agenzianova.com/


27 Novembre 2015

Prima di schiantarsi, il velivolo ha tentato un atterraggio di emergenza. A bordo c’erano 25 persone, 22 passeggeri e tre membri dell’equipaggio

11:39 – Un elicottero Mi-8 russo è precipitato nella regione di Krasnoyarsk, nella Siberia orientale, a bordo 22 passeggeri e tre membri dell’equipaggio. Il velivolo ha tentato un atterraggio di emergenza ma almeno 15 delle persone a bordo sono morte nello schianto, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Tass. Altredieci sono ferite e ricoverate in cliniche di Igarka, mentre una è ancora intrappolata tra le lamiere del Mi-8.

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L’elicottero, della compagnia locale Turukhan, ha tentato l’atterraggio nei pressi del fiume Yenisei. A bordo dell’elicottero c’erano lavoratori del settore petrolifero diretti ai giacimenti di Vankor, dove opera una controllata del colosso Rosneft.

Il governatore della regione di Krasnoiarsk, Viktor Tolokonski, ha annunciato per venerdì l’istituzione di una giornata di lutto per le vittime dello schianto.

http://www.tgcom24.mediaset.it/


22 Ottobre 2015

Russia incrocio aerei in volo  Parigi convoca ambasciatore Mosca

(AGI) – Parigi, 20 ott. – Meno di 24 ore dopo le accuse russe sul presunto incrocio “a distanza pericolosamente ravvicinata” tra un presunto caccia francese e l’aereo che stava portando in Svizzera una delegazione della Duma guidata dal suo capo Serghei Naryshkin, l’ambasciatore di Russia a Parigi e’ stato convocato al ministero degli Esteri del Paese ospite per ricevere a sua volta una formale nota di protesta.

Il jet, che secondo la Russia avrebbe sfiorato il velivolo di Naryshkin, era infatti un F-18 dell’Aviazione elvetica e nulla aveva a che vedere con la Francia. Secondo quanto riferito dal portavoce ministeriale Romain Nadal il diplomatico russo, Alexander Orlov, e’ stato ricevuto dal segretario generale del dicastero, Romain Nadal, il quale gli ha espresso “la ferma condanna” dell’analoga convocazione notificata ieri all’ambasciatore francese a Mosca, Jean-Maurice Ripert, “sulla base di informazioni inesatte e false”. A ricevere Ripert era stato il vice ministro Alexei Meshkov, gia’ rappresentante della Federazione in Italia fino al novembre 2012, che gli aveva chiesto “spiegazioni”.

L’equivoco con ogni probabilita’ e’ scaturito dal fatto che l’episodio si e’ verificato nello spazio aereo francese, ma a ridosso di quello svizzero: la delegazione russa era diretta a Ginevra per partecipare ai lavori della 133ma Assemblea dell’Unione Interparlamentare, e l’aeroporto locale si trova proprio a ridosso del confine.

 Le autorita’ elvetiche hanno nel frattempo promesso di fornire “al piu’ presto chiarimenti” al Cremlino. La vicenda conferma il clima di tensione in atto tra Mosca e la Nato, acuito da diversi episodi di supposti sconfinamenti aerei russi, sullo sfondo del conflitto in Ucraina e, da ultimo, dell’intervento militare della Russia in Siria al fianco del regime di Bashar al-Assad, suo alleato storico. Per di piu’ Naryshkin, molto vicino al presidente Vladimir Putin, figura sulle ‘liste nere’ tanto dell’Alleanza Atlantica quanto dell’Unione Europea per il suo aperto appoggio ai ribelli separatisti del Donbass e all’annessione della Crimea. (AGI) .

Fonte:www.agi.it/


29 Dicembre 2013

L’Ilyushin Il-76 ( in caratteri cirillici Ильюшин Ил-76, nome in codice NATO Candid ) è un quadrigetto da trasporto strategico multiruolo progettato dall’OKB 39 diretto da Sergej Vladimirovič Il’jušin e sviluppato in Unione Sovietica tra i tardi anni sessanta ed i primi anni settanta.

File:Aeroflot Ilyushin Il-76TD at Zurich Airport in May 1985.jpg

Venne impiegato operativamente dalla Sovetskie Voenno-vozdušnye sily (VVS), l’aeronautica militare sovietica, e, dalla sua dissoluzione, principalmente dalla successiva russa Voenno-vozdušnye sily Rossijskoj Federacii, dove è attualmente operativo nelle sue diverse versioni più recenti, oltre ad un buon numero di forze aeree mondiali.

Storia

Sviluppo

Verso la metà degli anni sessanta il ministero dell’industria aeronautica sovietica espresse la necessità di dotare la VVS di un nuovo aereo da trasporto militare medio dotato di quattro motori turboventola adatto a compiti di prima linea ed in grado di effettuare lanci di paracadutisti, equipaggiamento e beni militari tramite aviolanci. A questo scopo, in data 28 giugno 1966, emise una specifica alla quale rispose l’ufficio di progettazione (OKB) Nr.39 che, sotto la direzione di Sergej Il’jušin e con la collaborazione dell’OKB 19, diretto da Pavel Aleksandrovič Solov’ëv, al quale fu demandata la progettazione e lo sviluppo della parte motoristica, presentò il progetto dell’Il-76. La commissione tecnica incaricata in data 25 febbraio 1967 valutò positivamente il progetto ed il successivo 27 novembre il consiglio dei ministri approvò la risoluzione che ne avviava il programma di sviluppo.

La fase di sviluppo venne affidata al vicedirettore dell’OKB, Genrih Vasil’evič Novožilov, che diresse la costruzione di un mock-up in scala 1:1 da presentare alla commissione esaminatrice del governo, completato nel 1969 e valutato dalla stessa, presieduta dal tenente generale Georgij Nikolaevič Pakilev, tra il 12 ed il 31 maggio dello stesso anno.

La nuova approvazione avviò lo sviluppo definitivo del programma, iniziato con la costruzione del prototipo nello stabilimento di Mosca. Il velivolo venne portato in volo per la prima volta il 25 marzo 1971, ai comandi del pilota collaudatore I.E. Kuznecóv, staccatosi dalla pista dell’aeroporto Ramenskoe ( citato anche come aeroporto di Žukovskij ), sede di un centro segreto di collaudo in volo. Kuznecóv ne espresse valutazioni entusiastiche, ed anche se il fatto si rivela insolito per la casistica relativa a prototipi, sembra che l’Il-76 risultasse un apparecchio abbastanza solido, dato che il prototipo venne portato in volo fino in Francia il successivo 25 maggio per essere esposto al pubblico nell’ambito del 29º Salone internazionale dell’aeronautica e dello spazio di Parigi-Le Bourget.

Il velivolo venne descritto alla stampa, con la tipica disinformazione sovietica del periodo, come un “aereo puramente commerciale” destinato al trasporto aereo in zone remote altrimenti inaccessibili, sicuramente tra gli scopi originari del progetto. La NATO in quell’occasione gli assegnò il codice identificativo “Candid”, diventato successivamente “Candid-A” quando cominciò ad essere osservata un’altra linea di varianti di Il-76 dotate di diverso armamento difensivo, i “Candid-B”.

File:IlyushinIl76a.jpgVenne in seguito realizzata una seconda cellula destinata a prove di collaudo statico, seguita da un secondo prototipo che volò nell’estate 1973 e che partecipò al salone di Parigi-Le Bourget in quello stesso anno. In quell’occasione venne mantenuta la notizia riguardante ad un uso commerciale anche se alcuni funzionari sovietici timidamente ammisero che l’aereo avrebbe potuto avere “applicazioni militari”. I due prototipi continuarono ad essere utilizzati in un programma di collaudo durante il quale l’Il-76 riuscì a conquistare una serie impressionante di record per velivoli della sua categoria.

I risultati ottenuti convinsero il governo sovietico ad avviarne la produzione in serie, assegnata allo stabilimento statale Nr.84 situato a Tashkent, ora capitale dell’Uzbekistan. L’impianto aveva già precedentemente costruito gli Antonov An-12 ed altri modelli da trasporto ma l’Il-76 rappresentava una sfida, dato che era molto più sofisticato di qualsiasi velivolo costruito prima. Risolti gli iniziali problemi la prima unità della produzione di serie volò in data 8 maggio 1973.

Il periodo di valutazione in condizioni operative iniziò alla fine del 1973 e che terminò, utilizzato in servizio dalla VTA, nel 1975. Tutta la produzione degli Il-76 verrà costruita nello stabilimento di Tashkent. Dopo che primi dieci esemplari di produzione sono stati costruiti, lo stabilimento iniziò la costruzione della versione migliorata Il-76T, esternamente molto simile ma caratterizzata da un serbatoio di carburante supplementare nella sezione centrale dell’ala e da alcune piccole altre modifiche. Questa nuova versione mantenne il nome in codice NATO “Candid-A“.

 GUARDA VIDEO

https://www.youtube.com/watch?v=vi_6zkIl-EU ( …PUP UP THE VOLUME …  )

Russian Air Force Ilyushin IL-76 Screaming Loud Departure from Boston

Descrizione tecnica

L’Il-76 è un velivolo da trasporto che racchiude le caratteristiche generali oramai comuni a gran parte dei modelli di ultima generazione: ampia fusoliera in grado di ospitare gran parte dei mezzi utilizzati dell’esercito con portellone posteriore dotato di rampa d’accesso, ala posizionata alta sulla fusoliera dotata di angolo di freccia positivo, impianto propulsivo basato su 4 motori turboventola alloggiati in altrettante gondole motore montate su piloni subalari, coda dotata di impennaggio a T e carrello d’atterraggio multiruote a bassa pressione per una migliore distribuzione del peso sulla pista.

File:IL-76MD-90A - MAKS2013firstpix11.jpg

Si può affermare essere, per il ruolo a cui era stato destinato in fase di progettazione e per la configurazione generale, l’equivalente sovietico dello statunitense Lockheed C-141 Starlifter. A differenza dell’aereo statunitense, prodotto in meno di 300 esemplari, l’Il-76 è stato esportato per una buona parte degli oltre 900 esemplari costruiti, e le ultime versioni, equipaggiate con impianto motore più recente, sono rimaste in produzione almeno fino alla metà degli anni novanta. Più essenziale del pari ruolo in dotazione all’Air Mobility Command, la componente da trasporto dell’United States Air Force, beneficiava dell’opportunità di poter operare, oltre che su piste di lunghezza limitata, anche su quelle semi preparate, caratteristica richiesta per la particolare tipologia del territorio sovietico e che era presente nelle caratteristiche dell’An-12 “Cub che lo ha preceduto come principale aereo da trasporto strategico e tattico sovietico.

GUARDA VIDEO

 https://www.youtube.com/watch?v=qK01R1vA8eY

BRQ/LKTB, Dramatic take off Ilyushin from Brno IL-76, 11.7.2009

Versioni AEW

A partire dall’IL-76 è stata sviluppata dalla Beriev (altro ufficio di progettazione noto per i suoi idrovolanti) la versione AWACS, lo A-50 (nome in codice NATO Mainstay), che costituisce l’equivalente russo del Boeing E-3 Sentry, ben riconoscibile a causa del rotodome (radome rotante) che contiene l’antenna radar.

Anche la Israeli Air Industries stava lavorando ad una versione AEW derivata dal Il76-MD con un radar Phalcon, con la Cina come potenziale acquirente, ma l’affare non andò in porto. Versione ora acquistata dall’ India in tre esemplari, la cui consegna del primo è prevista per gli inizi del 2009.

In Iraq invece sono state sviluppate due varianti indigene, il Baghdad-1 che montava un radar di sorveglianza Thomson-CSF Tigre che si dimostrò inefficiente, e tre cellule di Il 76-MD con un radar inserito in un rotodome di 9 metri di diametro; di queste, una venne distrutta in azione di guerra nel 1991 da un F-15 e le altre due volarono in Iran dove si trovano tuttora.

Versioni

Il-76
versione da trasporto militare, prima versione avviata alla produzione in serie.
Il-76M
versione da trasporto militare.
Il-76MD
versione da trasporto militare.
Il-76MD-90
versione da trasporto militare.
Il-76MD-90A (Il-476)
versione civile da trasporto medio modernizzata con i turbofan Pavel Solov’ëv PS-90A-76 e l’avionica digitale col peso massimo al decollo di 210 t e con raggio d’azione con il carico massimo di 52 t di 5,000 km.
Il-76MDPS
versione da ricerca e salvataggio.
Il-76MF
versione da trasporto medio.
Il-76P
versione aereo antincendio.
Il-76PP
versione ELINT.
Il-76SK
posto di comando aereo.
Il-76T
versione civile da trasporto medio.
Il-76TD
sviluppo del Il-76T, versione civile da trasporto medio a lungo raggio.
Il-76TDP
versione aereo antincendio.
Il-76VPK
posto di comando aereo.

Utilizzatori

File:UK-76805 Uzbekistan.jpgGli Ilyushin Il-76 utilizzati dall’aeronautica militare russa volano di norma con i contrassegni dell’Aeroflot ( e senza armamento, che però può essere facilmente installato ).

Tra gli operatori militari stranieri troviamo la Bielorussia, la Cina, l’India, l’Iran, la Libia, l’Algeria, l’Ucraina.

Civili

L’Ilyushin Il-76 viene utilizzato per i voli cargo dalle compagnie aeree russe e straniere:

Armenia Armenia
Azerbaigian Azerbaigian
Bielorussia Bielorussia
Georgia Georgia
Kazakistan Kazakistan
Kirghizistan Kirghizistan
Lettonia Lettonia
Russia Russia
Siria Siria
  • Syrian Arab Airlines
Turkmenistan Turkmenistan
Uzbekistan Uzbekistan

Ordinazioni

( SOTTO ) Diffusione dell’Il-76

File:World operators of the Il-76.png

Incidenti

Il 27 novembre 2010, un Ilyushin Il-76 della georgiana Sun Way (ICAO: MGC) con la base tecnica all’aeroporto Internazionale di Tbilisi, è precipitato su un complesso residenziale della Marina a Dalmia, nel quartiere di Gulistan-e-Johar, meno di due minuti dopo il decollo dall’aeroporto Internazionale Jinnah di Karachi in Pakistan. Le vittime oltre alle otto membri d’equipaggio sono quattro operai edili che si trovavano nell’edificio in costruzione su cui il velivolo è precipitato.  L’aereo decollato alle 01.45 (ora locale) effettuava un volo cargo per conto delle Nazioni Unite, ed era diretto a Khartoum, in Sudan.

 L’equipaggio dell’aereo precipitato è stato composto da un cittadino russo e sette cittadini ucraini come ha precisato il Diretto Generale della compagnia aerea Gjemal Tamazashvili (in russo: Джемал Тамазашвили). Inoltre, tra le possibili cause dell’incidente è stato nominato la collisione dell’aereo cargo georgiano con uno stormo di uccelli dopo il decollo.

13 Ilyushin Il-76 sono stati persi in seguito agli incidenti.

Il 12 novembre 1996 il volo Kazachstan airlines 1906 andò in collisione con il volo Saudi Arabian Airlines 763; la colpa era del pilota kazaco, che non aveva rispettato le indicazioni del controllore di volo. L’incidente, avvenuto dentro lo spazio aereo indiano, è la peggiore collisione aerea della storia per numero delle vittime.

Descrizione
Tipo aereo da trasporto strategico
aereo cargo (civile)
Equipaggio 6-7
Progettista URSS OKB 39 Ilyushin
Costruttore URSS aziende statali sovietiche
Russia Ilyushin Aviation Complex
Data primo volo 25 marzo 1971
Data entrata in servizio 1973
Data ritiro dal servizio in servizio
Utilizzatore principale URSS VVS
Altri utilizzatori Russia VVS
Ucraina Viys’kovo-Povitriani Syly Ukrayiny
India Bhartiya Vāyu Senā
Esemplari oltre 900

  • 450 in servizio in Russia
  • 300 in servizio al estero
Altre varianti Ilyushin Il-78
Beriev A-50
KJ-2000

 

File:Ilyushin Il-76.svg

Dimensioni e pesi

Lunghezza 46,59 m
Apertura alare 50,50 m
Altezza 14,76 m
Superficie alare 300,00 m²
Peso a vuoto 92 000 kg
Peso carico 88 000 kg con D-30KP-II
90 500 kg con D-30KP “Burlak”
Peso max al decollo 190 000 kg con D-30KP-II
195 000 kg con D-30KP “Burlak”
Capacità 140 soldati o
128 paracadutisti o
fino a 48 000 kg
Propulsione
Motore 4 turboventole Aviadvigatel’ D-30KP-II
4 Aviadvigatel’ D-300KP “Burlak”
Spinta 117,68 kN (12 000 kg) ciascuna (D-30KP-II)
127,49 kN (13 000 kg) ciascuna (D-30KP “Burlak”)
Prestazioni
Velocità max 770 km/h con D-30KP-II
780 km/h con D-30KP “Burlak”
Autonomia con D-30KP-II 7.500 km, il carico 20.000 kg
con D-30KP “Burlak” 7.950 km, il carico 20.000 kg
Tangenza 12 000 m
Armamento
Cannoni 2 Gryazev-Shipunov GSh-23L calibro 23 mm
Inquinamento acustico Rumore secondo il Capitolo 2 ICAO, le emissioni secondo le norme del 1996 con D-30KP-I
Rumore secondo il Capitolo 4 ICAO, le emissioni secondo le norme del 2008 con D-30KP “Burlak

 

Fonti:

http://it.wikipedia.org 

www.youtube.com 

 www.airliners.net 

 http://air-ace.blogspot.it


17 Novembre 2013

L’aereo era in atterraggio a Kazan: è esploso all’impatto. Tra le vittime il figlio del governatore del Tatarstan

Un Boeing che volava sulle tratte nazionali russe si è schiantato in fase di atterraggio a Kazan, capitale del Tatarstan. Le 50 persone a bordo, 44 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio, sono morte. Lo riferiscono le agenzie Ria Novosti e Itar-Tass citando l’Agenzia per il Trasporto federale di Mosca. Fonti del ministero per le Emergenze indicherebbero invece le vittime in 52, con 50 corpi già ritrovati. Tra questi ci sono anche, secondo la lista delle vittime Irek Minnikhanov, il figlio 24enne del governatore del Tatarstan, Rustam Minnikhanov, e il responsabile dei servizi di sicurezza dello Stato. Non risultano, invece, ancora recuperate le scatole nere.

ESPLOSIONE – L’aereo, un 737 della compagnia Tatarstan, volo U9 363, era in rotta dall’aeroporto di Mosca Domodedovo a Kazan, 700 km a est della capitale. Lo schianto è avvenuto al momento dell’atterraggio, alle 19.25 locali – le 16.25 italiane. Dopo l’impatto è avvenuta anche un’esplosione. Secondo fonti locali l’incidente si sarebbe verificato mentre il pilota tentava un richiamo, il terzo, per riprendere quota. Le fiamme sono state spente un’ora dopo l’impatto.

GUARDA VIDEO

 http://video.corriere.it/russia-incidente-aereo-prime-immagini-disastro/328b9ec0-4fc2-11e3-bcac-1da7283cab64

ERRORE UMANO – Fonti dei servizi d’emergenza, citati dall’agenzia Interfax, parlano di un probabile errore dei piloti durante l’avvicinamento, anche se non escludono nemmeno un guasto tecnico. Il muso dell’aereo avrebbe comunque toccato terra al momento e, successivamente, sarebbero esplosi i serbatoi. L’agenzia meteo di Kazan ha precisato che al momento dell’incidente si registravano scarse precipitazioni, che la temperatura era sopra lo zero, che il vento era inferiore ai 30 km/h e che nella zona dell’aeroporto la visibilità era di circa 5 km. Un’inchiesta per «violazione delle regole si sicurezza aerea» è stata immediatamente avviata.

LA STORIA E IL PRECEDENTE – Il velivolo – costruito nel 1990- era identificato con la registrazione VQ-BBN. Comprato prima dalla francese Euralair Horizons, era entrato nella flottiglia di Air France. Ceduto nel 1995 alla Uganda Airlines, era poi stato utilizzato tra il 2000 e il 2005 da una compagnia brasiliana, la Rio Sul, da lì ceduto alla rumena Blue Air e passato nel 2008 alla Bulgaria Air. La compagnia di Sofia, dopo pochi mesi, aveva venduto il Boeing alla Tatarstan. Poco meno di un anno fa, il 26 novembre 2012, mentre stava partendo da Kazan verso Domodedovo , aveva dovuto invertire la rotta dopo 20’ e compiere un atterraggio d’emergenza perché alcuni sensori avevano indicato un’emergenza a bordo.

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Russia: una lunga serie di incidenti aerei

Quello di Kazan purtroppo non è il solo incidente aereo avvenuto in Russia e nei Paesi dell’ex Unione sovietica negli ultimi anni. Questi i più recenti:

29 dicembre 2012: un Tupolev 204-100 della Red Wings Airlines proveniente da Pardubice (Rep. Ceca) cade nei pressi di un’autostrada a Mosca. Morti cinque degli otto membri dell’equipaggio.

2 aprile 2012: un Atr 72-200 della UTair cade 1,5 km dopo la partenza dall’aeroporto di Tyumen: morti i quattro membri dell’equipaggio e 27 dei 39 passeggeri.

7 settembre 2011: è l’incidente più doloroso , tra le vittime tutta la squadra di hockey su ghiaccio della Lokomotiv Yaroslav a bordo della Yak-42D della Yak Service che si schianta a Yaroslav poco dopo la partenza: 44 i morti.

20 giugno 2011: 44 i morti anche a bordo del Tupolev Tu134A della RusAir proveniente da Mosca che precipita all’atterraggio all’aeroporto di Petrozavodsk.

1° gennaio 2011: 4 vittime sul Tupolev Tu154M della Kolavia all’aeroporto di Surgut che prende fuoco mentre sta andando verso la pista di decollo.

4 dicembre 2010: 2 morti nell’atterraggio di emergenza del Tupolev Tu154M della Dagestan Airlines decollato da poco dall’aeroporto Vnukovo a Mosca.

14 settembre 2008: tutte morte le 88 persone a bordo del volo Aeroflot 821 da Mosca a Perm che cade prima dell’atterraggio.

24 agosto 2008: 65 vittime sul Boeing 737.200 della Itek Air che tenta un atterraggio di emergenza dieci minuti dopo il decollo da Bishkek, capitale del Kirghizistan.

22 agosto 2006: nessun sopravvissuto sulle 170 persone a bordo del Tupolev Tu154M della Pulkovo Airlines che precipita 30 minuti dopo il decollo da Anapa, in Ucraina.

9 luglio 2006: 124 morti sulle 203 persone a bordo del Airbus 310-300 della Sibir Airlines che ha un incidente nell’atterraggio all’aeroporto di Irkutsk.

3 maggio 2006: nessun sopravvissuto tra le 113 persone a bordo del Airbus 300 della Armavia Airlines che cade nel mar Nero nel secondo tentativo di atterraggio all’aeroporto di Sochi.

Fonte www.ilcorriere.it

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17 Novembre 2013

Sarebbe deceduto anche uno dei figli del governatore della Regione, il Tatarstan

Tra le 50 persone morte nello schianto di un Boeing 737 in Tatarstan, Russia centrale, c’e’ anche uno dei figli del presidente della regione, Rustam Minnikhanov. Stando alla lista dei passeggeri pubblicata su alcuni siti Irek, questo il nome della vittima, si trovava sull’aereo proveniente da Mosca ed esploso al momento dell’atterraggio all’aeroporto di Kazan

Ha tentato di atterrare due o forse tre volte, poi si è schiantato al suolo ed è esploso. Così sono morte le 50 persone, 44 passeggeri e sei membri dell’equipaggio, che viaggiavano a bordo di un boeing 737 delle linee regionali del Tatarstan, Russia centrale. L’incidente è avvenuto alle 19.25 ora locale (le 16.25 in Italia) all’Aeroporto di Kazan, capitale della regione, a 700 km a est di Mosca, che poi è stato chiuso. “Secondo le prime informazioni, tutte le persone che erano sull’aereo sono morte”, ha annunciato la portavoce del ministero russo delle Emergenze, Irina Rossious, precisando che a bordo non c’erano bambini. Secondo testimoni, l’aereo ha perso quota molto velocemente ed è esploso al momento dell’impatto col suolo.

Sul posto sono subito accorsi i vigili del fuoco che sono riusciti a domare le fiamme dopo un’ora ma per i passeggeri non c’è stato nulla da fare. Nessuno è sopravvissuto.

I corpi delle vittime sono stati tutti ritrovati vicino al luogo in cui il velivolo si è schiantato. Ancora ignote le cause dello schianto, fonti della sicurezza hanno ipotizzato un errore del pilota. Le tv locali hanno descritto condizioni del tempo avverse con forti venti, nuvole e temperature sotto lo zero. La terza pista è naturalmente quella del guasto tecnico. Il presidente Vladimir Putin ha costituito una commissione di inchiesta per indagare sulle ragioni dell’incidente. Negli ultimi anni in Russia sono aumentati gli incidenti nel trasporto aereo, tanto che le autorità hanno ordinato di sostituire gli apparecchi più vetusti, di progettazione sovietica, e lanciato una verifica su molte compagnie aeree, specie quelle minori che operano sull’immenso territorio della Federazione, dove spesso per spostarsi la via dei cieli è l’unica opzione. Nell’aprile del 2012, 31 persone morirono nello schianto di un aereo poco dopo il decollo in Siberia. A settembre del 2011, 44 persone rimasero uccise nell’incidente di uno Yak-42 vicino alla città di Yaroslav. Nel 2010, la Russia e le ex repubbliche sovietiche hanno registrato un tasso di incidenti tre volte superiore alla media mondiale, secondo i dati della International Air Transport Association

Fonte: www.ansa.it


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