Scali

3 Febbraio 2016

«Politiche dettate da Abu Dhabi»

Il Chief commercial officer O’Brien: la tassa aereoportuale favorisce Etihad e fa perdere all’Italia «un’occasione per crescere»

di CORINNA DE CESARE

O'BrienDalle minacce ai fatti. Ryanair non ha mai amato le mezze misure e lo ha confermato anche martedì quando, durante una conferenza stampa a Roma, ha annunciato il taglio di 16 rotte dall’Italia. «Dopo un anno da record per il turismo in Europa e un altro anno importante davanti – ha fatto sapere la compagnia – il governo italiano ha deciso di darsi la zappa sui piedi aumentando le tasse sui passeggeri di circa il 40%, per gonfiare il fondo per la cassa integrazione degli ex piloti Alitalia. Quale compagnia aerea più grande in Italia, a Ryanair non è stata lasciata altra scelta se non quella di chiudere due delle sue 15 basi italiane (Alghero e Pescara) e spostare i suoi aeromobili, piloti ed equipaggi verso paesi con costi più bassi per il turismo. Interromperemo anche tutti i nostri voli all’Aeroporto di Crotone e saremo costretti a effettuare ulteriori tagli alle rotte sui nostri aeroporti italiani».

Se non è un colpo di scena poco ci manca. Perchè di maretta nei rapporti tra l’Italia e la compagnia irlandese, se ne discute da un po’. E non tanto per le tasse di imbarco aumentate ((da €6,50 a €9 per ciascun passeggero in partenza dall’Italia dal 1°gennaio di quest’anno) ma per le continue inchieste che hanno come oggetto Ryanair e i fondi pubblici. È il caso della Sardegna dove una procedura di infrazione delle norme europee ha di fatto bloccato il sistema che per anni ha incentivato la compagnia low cost ad arrivare sull’isola. L’Ue ha detto no ad aiuti diretti da parte delle Regioni, considerato doping buono per il dumping. La Sardegna si è adeguata e Ryanair ha reagito lasciando l’aeroporto di Alghero scatenando imprenditori, associazioni del turismo e commercio che pur di trattenere il vettore irlandese sull’isola si sono messi a raccogliere fondi (questa volta privati). Una situazione simile potrebbe a breve verificarsi anche in Puglia dove è in corso un’inchiesta della magistratua e il presidente della Regione Michele Emiliano ha deciso di condurre un approfondimento sulle accuse mosse dai magistrati baresi.

L’oggetto? Sempre i fondi pubblici. Ryanair, da parte sua, risponde come può: annunciata per Alghero la chiusura della base con il taglio di 8 rotte (60%), la perdita di 300 mila passeggeri e 225 posti di lavoro. Ufficializzata per Pescara la chiusura della base, il taglio di 5 rotte (70%) e la perdita di 188 posti di lavoro, comunicata per Crotone la chiusura dell’aeroporto, il taglio di tutte e tre le rotte (100%), la perdita di 250 mila clienti e 188 posti di lavoro. E il match è tutt’altro che chiuso: «Ryanair ha rischiesto con urgenza un incontro con il governo – ha spiegato David O’Brien, Chief Commercial Officer della compagnia – nello sforzo di salvare il turismo, il traffico e i posti di lavoro in Italia». Vedremo come andrà a finire.

Fonte:www.corriere.it/



Un rapporto di Colliers International mostra che nel prossimo decennio saranno avvantaggiati negli Stati Uniti gli aeroporti che offriranno i migliori collegamenti intermodali, anche perché si svilupperà il modello di hub con relazione su un vasto territorio. L’influenza dell’ampliamento del Canale di Panama.
Secondo il rapporto di Colliers International, nel decennio compreso tra il 2015 e il 2025, gli effetti dell’ampliamento del Canale di Panama non si vedranno solamente nel trasporto marittimo, ma anche in quello aereo, perché il passaggio di portacontainer di maggiore dimensione potrà cambiare i rapporti tra mare e aria nei trasporti fra Asia e costa orientale degli Stati Uniti. I fattori determinanti saranno i costi dell’energia e delle infrastrutture e la crescita dell’e-commerce.
I porti potranno accogliere più merci trasportate a costi minori, ma ora non hanno infrastrutture sufficienti per distribuirle all’interno. Nello stesso tempo, il trasporto aereo delle merci subirà un’ulteriore evoluzione, che si attuerà nei prossimi cinque anni con una riduzione degli scali più importanti, che avranno una forte caratterizzazione di hub per un territorio piuttosto esteso. Secondo i ricercatori di Colliers International, la rete statunitense si concentrerà sugli scali di Memphis, Louisville, Columbus (Ohio), Miami, New York, Los Angeles, Seattle e Denver. La caratteristica di questi aeroporti è avere buoni collegamenti con porti marittimi.
Un esempio riportato dalla ricerca riguarda l’aeroporto di Memphis, che recentemente è stato scelto dal produttore di calzature Nike come hub per la distribuzione proprio per le sue connessioni intermodali. Inoltre, l’intermodalità mare-aereo favorirà nel prossimo decennio gli scali del Sud-Est e della costa atlantica

Fonte:www.trasportoeuropa.it


SOCIAL NETWORKS

Seguici sui Social

Aeroclub Modena è presente sui maggiori canali Social. Per qualsiasi informazione non esitate a contattarci. Sapremo rispondere puntualmente ad ogni vostra necessità.