Spalato

13 Ottobre 2016

Gli aerei sono un bombardiere e un idrovolante abbattuti nella Seconda Guerra mondiale. La nave affondò nel 1932

di Andrea Marsanich

SPALATO. Il “museo sommerso” intorno a Lissa, isola dalmata straricca di storia, non finisce di stupire. Nelle ultime settimane sono stati scoperti su questi fondali due velivoli, risalenti alla Seconda guerra mondiale e un piroscafo, affondato nel 1932.
shipwrek

A rinvenire i tre relitti è stato Lorenz Marovic, proprietario del centro attività subacquee Manta di Comisa (isola di Lissa), non nuovo a episodi del genere avendo scoperto nel 2005 la carcassa della pirofregata Re d’Italia, speronata e affondata nella celebre battaglia di Lissa, il 20 luglio 1866.
Aiutato da un gruppo di pescatori di Comisa, Marovic si è dapprima accorto dei relitti dei due aerei e poi ha notato il piroscafo Michael N.Maris, colato a picco dopo avere urtato contro uno scoglio nel 1932 e che ora giace ad una profondità di 74 metri.

La nave, costruita nel 1899 aGlasgow e il cui primo nome fu Adriatico, costituisce il più grande relitto sui fondali intorno all’isola di Lissa. Marovic non ha comprensibilmente voluto rivelare la posizione dei tre siti. «La nave è a una quota batimetrica di 74 metri – è quanto dichiarato dal noto sub – mentre i due aerei si trovano rispettivamente alle profondità di 107 e 94 metri».

shipwrek2
Grazie all’aiuto degli esperti, è stato appurato trattarsi di un bombardiere Consolidated B24 Liberator, che sorvolava spesso questa porzione della Dalmazia, e di un idrovolante del tipo Catalina, prodotto dalla citata Consolidated, e che veniva utilizzato per operazioni di pattugliamento e soccorso.

Il bombardiere è piombato in mare inabissandosi a 107 metri, mentre il più piccolo idrovolante è posato su un fondale a 94 metri di profondità.
«Il 26 settembre, subito dopo il rinvenimento delle tre carcasse – ha precisato Marovic – ho avvertito il competente ministero croato.

Spetta agli organismi di Zagabria intraprendere i passi necessari, intervenendo in tempi sufficientemente rapidi in quanto si tratta di scoperte preziose per il turismo subacqueo».

Oltre ad avere rinvenuto il relitto della Re d’Italia, Marovic può vantarsi di avere tirato fuori dall’oblio – sempre sui fondali di Lissa – ciò che resta del piroscafo austroungarico Zagreb.

Fonte: ilpiccolo.gelocal.it/


22 Agosto 2008

Parte 1

Ci dovevamo concedere il secondo bagno dell’estate e la seconda mangiata di pesce. Due diverse opzioni erano nel mirino: o verso ovest in costa azzurra a Saint Tropez oppure dall’altra parte, scendendo giu’ fino a Spalato. Un fronte da Ovest ci fa optare last-minute per Spalato (last minute significa che nel tragitto casa aeroporto, al telefono con Bologna dopo il brief meteo, gli mando il piano di volo per SPLIT).

Purtoppo non Ë prestissimo, sono le 09:00 e siamo ancora al campo, ci aspetta una tratta verso Ancona, dove atterreremo per la dogana e poi una ripartenza per SPLIT.
La geometria del volo, con lo stop ad Falconara (dove non eravamo mai stati) e la tratta su SPLIT ci divertiva.
Valler monta in sella e come da piano partiamo aprendo il contatto radio con Bologna. Abbiamo un telelevel non funzionante a bordo ed iniziamo a vuotare quel serbatoio per poi cambiare all’atterraggio.
La rotta Ë quasi diretta: Modena, Valen, Asdor, Bagno e quindi Falconara. Riportiamo i punti di rotta ed il Valen al traverso del Mugello per poi iniziare l’avvicinamento a Falconara. La giornata Ë bella e calda e se si esclude un po’ di foschia nel basso strato, la visibilit‡ Ë buona.
A terra, facciamo il giro dei documenti, come al solito ci scordiamo le licenze a bordo e perdiamo 10 minuti nel recupero.
L’aeroporto Ë nuovo con ben 2 terminal distaccati (noi in verit‡ siamo l’unico traffico al momento), e per il giro della dogana dobbiamo entrare da una parte, uscire dal terminal arrivi, e rientrare dal terminal partenze. Il classico giro delle 7 chiese. VabbË, sar‡….comunque avanti.
Ridecolliamo alla volta di SPLIT: la torre ci mette in attesa in testata pista per un elicottero in arrivo. Rimaniamo li’ a cuocere per 10 minuti tanto era lontano (avremmo fatto in tempo a decollare e a fare 2 touch & go): pero’ attenzione, Ë ben il secondo traffico in area.
Passato anche questo via per la traversata. Subito dopo il decollo catturiamo qualche istantanea di Numana e delle 2 gemelle (cosi’ sono chiamati 2 “dolmen” in mezzo al mare di fronte a Numana, meta di natanti di ogni genere e tipo) per metterci in rotta guidati dal Vor verso SPLIT.
Quindici minuti dopo siamo prossimi al confine FIR e agganciamo il controllo di area che ci da il benvenuto e ci autorizza ad interessare lo spazio aereo Croato. Da questa posizione (circa a 80 miglia ad ovest di Spalato) riusciamo gi‡ a vedere alcune alture della costa Croata. Il Vor ci guida con precisione chirurgica, lo abbandoniamo solo a 10 miglia dalla costa per seguire l’NDB di Trogir che ci indicher‡ il punto di accesso all’aeroporto. Scesi a 1.000 piedi iniziamo la procedura di avvicinamento passando sopra al bellissimo paesino di Trogir per arrivare direttamente al finale. In contatto con la torre apro la nostra carta pe verificare i punti e mi accordo che Spalato fa parte della seconda carta della Croazia che non ho (avevamo pianificato con Flitestar e le electronic map). Poco male, avendo fotocopiato in aeroclub dal Bottlang la pagina dell’aeroporto.
Alla fine arriviamo, dopo circa 3 ore di volo complessivo (nelle 2 tratte) e chiediamo di rifornire. L’assistenza Ë cordiale e con altrettanta cordialit‡ ci dicono che l’AVGAS non c’Ë. Non iniziate a malignare: ci eravamo informati il giorno prima e ci avevano assicurato di avere AVGAS availabe! La signorina ci spiega sempre gentilmente che il camion di rifornimento Ë rotto e non sono riusciti a far arrivare altro carburante e che da questa mattina hanno emesso un notam (eh grazie al c….).
A sto punto un filo di preoccupazione ci assale: non abbiamo carburante per rientrare in Italia, abbiamo solo la carta nord della Croazia, dove l’approdo piu’ vicino risulta essere Zadar (meta conosciuta) che Ë a circa 1 ora di volo, ma con 1 telelevel rotto, autonomia stimata di 1 ora e 30 min, puo’ essere un azzardo.
Inoltre abbiamo fame! Tra una cosa e l’altra sono le 13:30 e siamo ancora sul piazzale davanti a I-MODU che sembra dirci: “oh ragazzi…non guardate me…”
Devo dire che prima di riorganizzare le idee qualche istante è passato, poi pero’ ci siamo rimessi al lavoro per ridefinire la giornata ed il rientro.

Parte 2

E’ un bello scampolo d’estate nel tardo agosto, con il ns PA28 ancora sul piazzale di Spalato ed i serbatoi miseramente vuoti (non diciamo vuoti, ma “scarsi”) e noi due impalati li’ davanti con occhio bovino e fare goffo…e la signorina dell’apron davanti a noi che se fosse stata di Roma ci avrebbe detto :“ah rig‡, che volÏmmo f‡?” Ma qui si sa sono piu’ cordiali e pazienti. Indietro non si torna, a nord verso Zadar Ë un rischio a sud… ma dove? Non abbiamo la carta.

L’orologio segna le 13:30. Lo stomaco ce lo ricorda. Comunque decisi a riorganizzare al meglio la giornata (nel mio mestiere Ë d’obbligo trasformare un problema in opportunit‡) apriamo I-MODU e prendiamo le carte di volo con le quali stimiamod di preciso il carburante residuo ed i documenti per organizzare una diversa opzione. Ci viene allora in mente che li’ vicino c’Ë l’isola di BRAC con il suo aeroporto, hai visto mai che hanno avgas?? Hai visto mai che riusciamo (anche se per poco) ad appoggiarci sull’isola? La cosa stava diventando interessante.

Arrivati a questo punto dobbiamo prendere bene le misure, ci dobbiamo mettere le classiche mutande di latta: non possiamo sbagliare. Ci facciamo portare all’aro e chiediamo alla signorina di chiamare BRAC, di informarli sulla situazione e farsi dire orari e disponibilit‡ carburante. Brac conferma il tutto, quindi ora abbiamo un’alternativa. Chiediamo anche se Ë un entry airport per fare dogana al rientro e quindi evitando di passare per SPLIT. Tutto OK, Brac Ë la nostra ancora e la via del ritorno.

Manca ancora una cosa: la cartina. L’aro ci fa fotocopiare l’AIP di Brac mentre Valler si esibisce in un pittogramma storico (di cui allego immagine) riproducendo una carta appesa al muro su un folgio di carta per la nostra navigazione.

Alla fine abbiamo tutto: carte (pittogramma), orari, e forse ci sta anche una veloce mangiata. Chiudiamo tutte le operations compresi i piani di volo sa Split a BRAC e da BRAC ad Ancona, prima di uscire dall’aeroporto per andare a mangaire.
La ripartenza Ë fissata alle ore 15:15.
Abbiamo circa 1 ora e 15 minuti per mangiare. Un taxi’ ci porta a Trogir che Ë a 4 km, ci facciamo la nostra mangiata (di pesce) e facciamo anche 4 passi per il centro in stile turista “very last minute”. Peccato solo per il bagno che non riusciamo a fare per motivi ovvi di tempo nonostante avessimo il costume.

Rietriamo a SPLIT in perfetto orario secondo la ns tabella di marcia, la torre ci fa mettere in moto e ci guida dietro un A320. IL cronometro corre, secondo i ns calcoli, ad Ancona ci arriviamo sicuri, poi a seconda del margine sulle effemeridi decideremo se rietrare a Modena o meno (sulla carta dovremmo avere circa 40 minuti di vantaggio sul sole).

Il controllore sicuramente piu’ sveglio di quello di Ancona ci chiede se siamo abili per un immediato dal raccordo Bravo. Davanti a noi abbiamo ben 1,5 km di pista e la ns risposta Ë: “Ready to roll!”. Cosi’ ci manda in aria subito e noi navighiamo per Brac. Un po’ di imbarazzo nell’intercettare il punto di riporto “Hotel” chiesto dal controllore, con Valler che recupera con un gesto ginnico la sua piantina dal vano bagagli, ma poi l’aeroporto Ë in vista e ci autorizzano al finale.

L’aeroporto Ë nuovo di zecca e siamo solo noi. Imbarchiamo subito circa 105 litri di Avags (che ci costa meno di 1,4 euro/litro) e abbiamo anche il tempo per un caffË prima del viaggi di ritorno. Le formalit‡ sono quasi nulle e se non ricordo male paghiamo poco piu’ di 20 euro di tasse (in verit‡ ci hanno detto che essendo uno scalo tecnico abbiamo diritto ad uno sconto). Bene, ma anche a SPLIT grosso modo abbiamo pagato la stessa cifra.

Alla fine si ridecolla per Ancona. Abbiamo un robusto vento contrario e la ns ground speed varia tra 88 e 92 nodi. Questo di sicuro non ci aiuta.
Sul mare bruciamo tutto il vantaggio che avevamo ed alla fine arriviamo ad Ancona. Stessa trafila della mattina e tra una cosa e l’altra se ne vanno oltre 20 minuti. Informiamo Modena dei ns progressi e decidiamo di ridecollare per Modena. Considerando una Ground Speed di 92 nodi arriveremo 15 minuti prima delle effemeridi.

Questa volta ci fanno decollare subito, siamo unico traffico VFR e facciamo un diretto su Modena. Il vento sempre essersi attenuato, Bologna ci fa riportare il nuovo punto S2 che ovviamente non abbiamo sulla carta, Bologna per ns comodit‡ ci dice che Ë su Pian del Voglio ma anche questo non l’abbiamo sulla carta. Comunque con disinvoltura procediamo su Modena ed atterriamo 2 minuti prima delle effemeredi.
Per trascrivere i commenti del ns Direttore di volo ci vorrebbero 8 pagine per cui ve li lascio immaginare, pero’….che giornata…Con un mezzo piu’ veloce ci stava anche il bagno.
Valler…allora… il retrattile…“che Volimmo fa’?”


SOCIAL NETWORKS

Seguici sui Social

Aeroclub Modena è presente sui maggiori canali Social. Per qualsiasi informazione non esitate a contattarci. Sapremo rispondere puntualmente ad ogni vostra necessità.