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4 Settembre 2016

Nasa: clima, mai così caldo da mille anni.

Clima, allarme della Nasa sulla Terra: caldo record

Terra, allarme della Nasa su clima e caldo record. Ma sullaTerra si sono registrate diverse variazioni del clima che hanno condotto il pianeta ad attraversare diverse ere glaciali alternate a periodi più caldi detti ere interglaciali.

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Queste variazioni sono riconducibili principalmente a mutamenti periodici dell’assetto orbitale del nostro pianeta (cicli di Milankovic), con perturbazioni dovute all’andamento periodico dell’attività solare e alle eruzioni vulcaniche (per emissione di CO2 e di polveri).

 

Il riscaldamento globale è il fenomeno di innalzamento della temperatura superficiale del pianeta, con particolare riferimento all’atmosfera terrestre ed alle acque degli oceani.

L’Intergovernmental Panel on Climate Change delle Nazioni Unite (IPCC) ha sottolineato nel 2005 che la temperatura del pianeta Terra è aumentata di 0,74 ± 0,18 °C durante gli ultimi 100 anni, osservando che “la maggior parte dell’incremento osservato delle temperature medie globali a partire dalla metà del XX secolo è molto probabilmente da attribuire all’incremento osservato delle concentrazioni di gas serra antropogenici”.

Si tratta di una tesi sostenuta da oltre trenta associazioni scientifiche internazionali.

Secondo Gavin Schmidt, coordinatore dei climatologi dell’agenzia americana, c’è “il 99% di probabilità” che l’intero 2016 stabilirà un nuovo record annuale sul termometro, “superando” il 2014 e il 2015.
Già luglio 2016 aveva battuto ogni record precedente, diventando il più caldo in assoluto almeno dal 1880, cioè da quando sono iniziate le registrazioni della temperatura.

“Non c’è alcun periodo che ha il trend visto nel XX secolo“, ha sottolineato Schmidt. Una situazione, secondo la Nasa, confermata anche da carotaggi di ghiaccio e analisi di sedimenti.

Quest’anno la temperatura media globale ha raggiunto il picco di 1,38 gradi centigradi rispetto ai livelli registrati nel XIX secolo. E’ molto improbabile che il mondo riesca a rimanere entro un limite di aumento di temperatura di 1,5-2 gradi come concordato nel dicembre scorso alla Conferenza mondiale dell’Onu sul clima a Parigi da 195 paesi.

“Negli ultimi 30 anni – ha spiegato Schmidt, direttore del Goddard Institute for Space Studies della Nasa – ci siamo mossi in un territorio eccezionale, mai visto negli ultimi mille anni.

Oltre tale limite, osservano gli esperti, il riscaldamento del pianeta può provocare effetti devastanti”.

Ognuno di noi può fare qualcosa per combattere il fenomeno del Riscaldamento Globale e salvare la nostra Terra

Fonte: www.affaritaliani.it/



ROMA – Nella costellazione della Lira, a duemila anni luce dalla Terra, ci sono ben due sosia del nostro pianeta e potrebbero ospitare acqua liquida. Sono i pianeti più simili alla Terra mai scoperti e i primi di queste dimensioni trovati nella cosiddetta zona abitabile, dove la distanza dalla stella rende possibile la presenza di acqua liquida e il formarsi della vita. La scoperta, annunciata sulla rivista Science, si basa sui dati del telescopio spaziale Kepler deve al gruppo guidato dall’americano William Borucki, del centro di ricerche Ames della Nasa.
«Il risultato mostra che i pianeti simili alla Terra esistono e che vale la pena continuare a condurre questo tipo di ricerche», commenta l’astronomo Raffaele Gratton, dell’Osservatorio di Padova dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Scopo ultimo di queste ricerche, prosegue Gratton, è capire se ci sono probabilità che questi sistemi ospitino la vita e magari trovarne le testimonianze.

I due pianeti sosia della Terra sono i più esterni di un sistema di cinque mondi extrasolari nato intorno alla stella Kepler-62, che somiglia al Sole e dista fra 2.000 e 3.000 anni luce da noi. Chiamati Kepler-62e e Kepler-62f, hanno raggi rispettivamente pari a 1,61 e 1,41 volte il raggio della Terra. Gli altri tre pianeti dello stesso sistema solare hanno raggi pari a 0,54, 1,31 e 1,95 raggi terrestri, ma sono troppo vicini alla loro stella per avere acqua.

Tutti sono stati scoperti grazie alla tecnica dei transiti, che analizza le fluttuazioni nella luminosità di una stella nel momento in cui un pianeta le passa davanti, eclissandola parzialmente. I due pianeti ricevono dalla stella un flusso di luce simile a quello che Venere e Marte ricevono dal Sole e questo lascia supporre che possano ospitare un’atmosfera e acqua liquida. Basandosi su simulazioni, i ricercatori suggeriscono che entrambi i pianeti potrebbero essere solidi, con una composizione rocciosa o ghiacciata. «Un pianeta roccioso avvolto da un’atmosfera e con fiumi e mari sulla sue superficie sarebbe un Santo Graal per la planetologia extrasolare», scrive Science commentando la scoperta.

Sulla base delle dimensioni e della distanza dalla stella, i ricercatori calcolano che i due pianeti potrebbero avere un’atmosfera con azoto, anidride carbonica e acqua. Ma non è possibile avere dati più precisi su pianeti così lontani. Potremmo quindi solo continuare a immaginare che a circa 3.000 anni luce da noi esistono due fratelli della Terra con atmosfera e acqua.

Fonte:www.ilmessaggero.it



ROMA – Come evitare che un asteroide di grandi dimensioni possa colpire una città come New York? «Pregare». È questa la risposta data da Charles Bolden, il capo della Nasa, nel corso di una audizione al comitato della Scienza della Camera Usa. Lo riferisce Usa Today. L’agenzia spaziale americana ha infatti individuato «solo il 10% su circa 10.000 asteroidi che potrebbero colpire la Terra»: sono definiti «city-killer» (ammazza città), hanno un diametro di almeno 50 metri e se colpissero una metropoli la raderebbero al suolo.

Notizie apocalittiche. Oggetti di queste dimensioni colpisco la Terra mediamente ogni 1.000 anni: «Non abbiamo informazioni su un asteroide che possa minacciare gli Stati Uniti: ma se arriva in tre settimane pregate». Buone notizie per gli asteroidi più grandi, con un diametro di almeno 1 km: «Se colpissero la Terra porrebbero fine alla civiltà», ha detto Bolden, precisando però che circa il 95% di questi asteroidi è stato individuato e tracciato.

Fonte:www.ilmessaggero.it


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