titolare

25 Maggio 2013

Non aveva conseguito la licenza

Si faceva chiamare «comandante e indossava molto spesso una divisa». La descrizione che gli ex collaboratori danno di G. R. , 56 anni di Cassano Spinola, si ripete udienza dopo udienza. L’uomo è balzato agli onori della cronaca quale titolare di una scuola per piloti abusiva e si ritrova a processo per truffa. Il caso esplose nel 2009 quando Le Iene arrivarono proprio a Mesenzana trasformando in nazionale una storia sino ad allora rimasta localizzata.

Stando alle accuse mosse dalla procura di Varese, a conclusione delle indagini della Guardia di Finanza di Luino, il “comandante” avrebbe violato parecchi articoli del codice di navigazione esercitando «a titolo oneroso il servizio di trasporto aereo», così recita il capo di imputazione, senza aver mai ottenuto il previsto certificato di operatore aereo e la licenza di esercizio.

I titoli riconosciuti a R. gli avrebbero al massimo consentito il volo turistico e non a scopo di lucro. E invece attraverso due società la Yacht Fly Company srl intestata a lui e la Fox Jet Airlines srl riconducibile alla sua convivente, avrebbe effettuato «viaggi di aero taxi – così ieri ha testimoniato in aula una ex dipendente – Da Voghera a Roma e poi più giù verso la Puglia». Non solo: con la sua perfetta divisa, i gradi di comandante bene in vista, i biglietti da visita, il sito internet delle sue società, e una notevole parlantina «raccontava di essere stato comandante su jet di linea di grandi compagnie aeree», hanno detto i testimoni, ha convinto due aspiranti piloti a versare 20 mila euro ciascuno quale condizione per diventare soci delle sue compagnie, acquisire il brevetto di volo e poi solcare l’aria a loro volta.

Un volo di addestramento costava in media 1.200, ma né R. né la Fox Jet era in possesso del Coa (certificato di operatore aereo) come avrebbero accertato finanza e Enac. R. ha sempre respinto le accuse spiegando che quei voli, almeno dieci quelli accertati dalle fiamme gialle, non avrebbero avuto bisogno di autorizzazione Coa, in quanto «condotti come mero addestramento dei soci, e non per un traffico privato o commerciale».

E in merito ai 20 mila euro versati per R. non ci sarebbe nulla di illecito in quanto con quella somma i due aspiranti politi avrebbero regolarmente acquistato delle quote (pari al 5%) della compagnia Fox Jet. Una delle vittime ascoltate in aula ha tra l’altro raccontato di un volo da ?brivido? da Voghera ad Albenga durante il quale il ?comandante? avrebbe «eseguito una serie di manovre palesemente errate». Il 23 ottobre si torna in aula per la discussione e probabilmente la sentenza

Fonte:www.laprovinciadivarese.it


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