trasporto

3 Settembre 2016

Terminate le vacanze, si torna al lavoro in tutti i settori, ma in quello dei trasporti sono già programmati scioperi. Nel comparto aereo, in particolare, per martedì 6 settembre e giovedì 22 settembre, sono state proclamate astensioni dal lavoro, da parte delle principali Organizzazioni Sindacali, che potrebbero arrecare qualche problema ai viaggiatori.

Ecco il dettaglio delle agitazioni sindacali

strike

Vediamo, nel dettaglio, quali sono le interruzioni di lavoro che potrebbero determinare disagi.

Giorno 6 settembre sono in programma scioperi aventi rilevanza nazionale, per 4 ore, dalle 13:00 alle 17:00 dei dipendenti ENAC ACC di Padova, ENAV ACC di Brindisi, TECHNO-SKY (per assistenza al volo ENAV Milano Linate e Monte Settepani) e, però per 8 ore, a partire dalle 10:00, della AIRPORT HANDLING di Milano Linate e Malpensa e della Meridiana Fly (personale navigante), e dei piloti e assistenti di volo del Gruppo Alitalia/Sai.

Sempre di rilevanza nazionale anche le astensioni dal lavoro programmate per 4 ore (stessa fascia oraria, dalle 13:00 alle 17:00) per il personale ENAV ACC di Roma e Olbia, ENAV funzione SIO e Radiomisure. Sempre di 4 ore, ma dalle 10:00, per il personale di Alitalia/Sai, Aeroporti di Roma, Consulta, WFS GROUND ITALY, Aviation Services e Aviaparter Handling di Roma Fiumicino e Ciampino. Per 8 ore, inoltre, dalle 10:00 alle 18:00, il restante personale di Meridiana Fly.

Di rilevanza aziendale gli scioperi aerei di 4 ore, a far tempo dalle 13:00, sempre nella citata giornata del 6 settembre, del personale della GH di Venezia, ATM TEKNO-SKY presso l’aeroporto di Ancona-Falconara e dell’ENAV di Olbia. Per 24 ore, invece, non lavoreranno i dipendenti di AVIAPARTNER e WFS G.I. operanti nell’aeroporto di Venezia-Tessera (con inizio dalla mezzanotte).

La giornata più critica
L’altra giornata critica è quella del 22 settembre, quando incroceranno le braccia i lavoratori della soc. Cabina-Alitalia Sai (personale navigante) di Milano Linate, Malpensa e Roma Fiumicino: 24 ore a partire dalle 00:01 sino alla mezzanotte del giorno dopo.

E’ uno sciopero di valenza nazionale, come pure quello del personale navigante del Gruppo Alitalia-Cityliner (sempre di 24 ore, con inizio alle ore 00:00). Di più modesta rilevanza quello del personale navigante della AIR ITALY (4 ore, dalle 14:00), anche questo di rilevanza nazionale. Sciopero aziendale di 4 ore, infine, per il personale di guardia e security della SEA di Milano Linate (4 ore, a partire dalle 10:00).

Non si prevedono eccessivi disagi, ma è sempre preferibile programmare per tempo, quando è possibile, i propri movimenti. In effetti, le giornate interessate sono in tutto 4 (se si tiene conto degli scioperi di 24 ore che interessano l’intera giornata successiva).

Tuttavia, in caso di necessità, è preferibile tenersi aggiornati sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ovvero tramite l’agenzia di viaggi di propria fiducia, evidenziando, tra l’altro, che gli scioperi programmati potrebbero essere anche revocati in prossimità dell’inizio delle astensioni dal lavoro. #sciopero generale #vacanze estive #Viaggi Low Cost

Fonte: it.blastingnews.com/



Lo Short Belfast era un quadrimotore turboelica aereo da trasporto ad ala alta prodotto dall’azienda britannica Short Brothers plc negli anni sessanta.

File:Transmeridian Air Cargo Short Belfast at Stansted - 1979.jpg

Proposto come aereo da trasporto tattico alla Royal Air Force, il Belfast possedeva una maggiore capacità di carico del pari ruolo contemporaneo C-130 Hercules, ma venne prodotto solo in 10 esemplari, anche per la grande diffusione degli analoghi modelli statunitensi, rimanendo operativo nei reparti della RAF fino alla metà degli anni settanta.

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 http://www.youreporter.it/video_Short_Belfast

Radiato già ai tempi della guerra delle Falkland, ha continuato ad operare con profitto con compagnie aeree private di trasporto civile.

Storia

Nel febbraio del 1959 la Short Brothers, nel tentativo di affrancarsi dal mercato degli idrovolanti ormai praticamente inesistente, iniziò la progettazione di un aereo da trasporto (indicato con la denominazione interna di SC 5/10) da offrire, nelle intenzioni iniziali, agli operatori civili. In ordine di tempo fu il secondo velivolo ad adottare un sistema di atterraggio automatico.

File:Belfast@SYD.JPG

Il primo volo avvenne il 5 gennaio 1964, ma non incontrò l’interesse sperato.

Venne, per contro, ordinato in dieci esemplari dalla RAF in ragione dell’ampia stiva di carico (311,5 ) che poteva servire per il trasporto di missili, pezzi d’artiglieria e veicoli anche di grosse dimensioni (un carro armato Chieftain o due elicotteri Westland Wessex) ma che, all’occorrenza, poteva essere utilizzata per il trasporto truppe, fino ad un massimo di 250 soldati.

Il primo Belfast divenne operativo nel corso del 1966 e, all’epoca, era il più grande veicolo mai impiegato dalla RAF.

Alla fine degli anni settanta, quando la RAF decise di non impiegare più trasporti pesanti a lungo raggio, venne deciso di offrire i Belfast agli operatori commerciali ed alcuni vennero acquistati dalla British Carrier TAC Heavy Lift (divenuta nel tempo HeavyLift Cargo Airlines).

Tre degli esemplari rimanenti vennero acquistati dalla Rolls-Royce plc, per recuperare i motori e due rimasero in carico alla RAF, .

Per ironia della sorte, la RAF provvide a noleggiare, dalle società commerciali cui li aveva venduti in precedenza, alcuni Belfast per provvedere ai trasporti sulle lunghe distanze nel corso della guerra delle Falkland.

File:Short Belfast G-BFYU HeavyLift.jpg

Descrizione tecnica

Monoplano ad ala alta, aveva la fusoliera pressurizzata e di sezione circolare; il carrello era costituito da un elemento a due ruote posto sotto la prua e l’elemento principale sotto la fusoliera, costituito da otto ruote. L’accesso al vano di carico era garantito da un ampio portellone posteriore a “coda di castoro”.

La propulsione era affidata a quattro turboelica Rolls-Royce Tyne, ognuno dei quali sviluppava una potenza di 5 730 hp.

Utilizzatori

Militari

Regno Unito Regno Unito

Civili

Australia Australia
Regno Unito Regno Unito

Descrizione
Tipo aereo da trasporto
Equipaggio 5 (2 piloti, ingegnere di volo, navigatore e addetto al carico)
Costruttore Regno Unito Short Brothers plc
Data primo volo 5 gennaio 1964
Utilizzatore principale Regno Unito Royal Air Force
Altri utilizzatori Australia HeavyLift Cargo Airlines
Regno Unito TAC HeavyLift
Regno Unito Transmeridian Air Cargo
Esemplari 10

Dimensioni e pesi
 
Lunghezza 41,70 m (136 ft 5 in)
Apertura alare 48,10 m (158 ft 10 in)
Altezza 14,33 m (47 ft 0 in)
Superficie alare 229,1 m² (2 466 ft²)
Peso a vuoto 59 020 kg (130 000 lb)
Peso max al decollo 104 325 kg (230 000 lb)
Capacità 333 (11 750 ft³)
fino a 36 288 kg (80 000 lb)
Capacità combustibile 80 720 lb
Propulsione
Motore 4 turboeliche Rolls-Royce Tyne R.Ty.12, Mk. 101
Potenza 5 730 shp (4 270 kW) ciascuna
Prestazioni
Velocità max 576 km/h (358 mph)
Velocità di salita 5,4 m/s (1 060 ft/min)
Autonomia 8 368 km (5 200 mi) con il pieno di carburante
1 575 km (970 mi) con il massimo carico
Tangenza 9 144 m (30 000 ft)

 

Fonte:http://it.wikipedia.org



File:C-119(021001-O-9999G-016).jpgIl Fairchild C-119 Flying Boxcar era un bimotore da trasporto tattico ad ala alta prodotto dall’azienda statunitense Fairchild Aircraft negli anni cinquanta.

Utilizzato principalmente dall’United States Air Force (USAF) durante le guerre di Corea e del Vietnam, venne adottato da numerose aeronautiche militari mondiali, tra le quali l’italiana Aeronautica Militare.

Storia

Sviluppo

 Alla metà degli anni quaranta, appena dopo essere entrato in servizio il Fairchild C-82 Packet, la United States Army Air Forces e la United States Navy, rispettivamente la componente aerea dell’esercito e della marina militare statunitensi, constatando che il modello non garantiva nelle missioni operative adeguate prestazioni a causa di una modesta potenza disponibile, richiesero alla Fairchild Aircraft di avviare un programma di miglioramento del velivolo al quale venne assegnata rispettivamente la designazione C-119 e R4Q. Il programma di sviluppo si protrasse dal 1945 al 1948. Il C-82 Packet, che alla costituzione dell’indipendente United States Air Force era utilizzato dai reparti di trasporto Tactical Air Command e Military Air Transport Service, rimase in servizio per nove anni durante i quali però manifestò alcuni gravi problemi tanto che venne deciso, per eliminarli, di avviare un programma di sviluppo introducendo dei sostanziali cambiamenti nel progetto originale.

File:B-119 Boxcar.jpgDiversamente dal C-82, la cabina di pilotaggio venne spostata in avanti in modo da raccordarsi con la parte anteriore della fusoliera, modificando la sua precedente posizione sopra il vano di carico; questa soluzione permise di poter trasportare un carico più elevato e di disporre di un maggior volume utile rispetto a quello che il C-82 poteva ospitare. La cellula venne inoltre rinforzata ed il velivolo equipaggiato con una coppia di motori caratterizzati da una maggior potenza disponibile.

Il primo prototipo, al quale era stata assegnata la designazione XC-82B, venne portato in volo per la prima volta nel novembre 1947 e, una volta ottenuta la commessa, iniziò la produzione in serie con la designazione definitiva C-119B, negli stabilimenti di Hagerstown, nel Maryland, nel dicembre 1949.

Nel 1951 Henry J. Kaiser riuscì ad aggiudicarsi un contratto per assemblare una fornitura supplementare di C-119 presso lo stabilimento Kaiser-Frazer Automotive che occupava gli stessi spazi che avevano prodotto il B-24 Liberator, nei pressi dell’aeroporto di Willow Run a Belleville, nel Michigan. Inizialmente i C-119F realizzati dalla Kaiser-Frazer adottavano una differente motorizzazione da quelli di produzione Fairchild, una coppia di radiali Wright R-3350-85 Cyclone al posto dei due radiali Pratt & Whitney R-4360. Il motore Wright era il modello utilizzato in precedenza per equipaggiare in bombardiere strategico Boeing B-29 Superfortress e, benché fossero sprovvisti di sovralimentazione presente negli R-4360, risultarono in grado di fornire prestazioni praticamente identiche, forse anche superiori a quote più elevate. Tra il in 1952 ed il 1953 Kaiser costruì 71 esemplari di C-119 a Willow Run (da s/n 51-8098 a 51-8168) prima di convertire la fabbrica per avviare la costruzione dei Chase C-123, produzione che non ebbe mai inizio. Il subappalto concesso a Kaiser non fu gradito dalla direzione della Fairchild che cercò di ottenere, senza successo, appoggi politici per cercare di bloccarne la produzione. Al termine del contratto di fornitura dei C-119 il governo non rinnovò la fiducia alla Kaiser assegnando alla Fairchild la produzione del C-123. La maggior parte dei C-119 realizzati dalla Kaiser venne in seguito destinata alla Không lực Việt Nam Cộng hòa, l’aeronautica militare del Vietnam del Sud.

Venne anche prodotta una variante nel ruolo di cannoniera volante, la AC-119G “Shadow”, equipaggiata con una mitragliatrice a canne rotanti a sei canne calibro 7,62 mm, corazzatura supplementare, lanciatori di bengala, ed equipaggiamento notturno a visori infrarossi che, al pari del Lockheed AC-130 si rivelò un’arma particolarmente efficace. L’AC-119 venne reso più efficace con l’introduzione della versione AC-119K “Stinger”, caratterizzata dall’adozione di due cannoncini automatici calibro 20 mm, avionica migliorata e due motori turbogetto addizionali, dei General Electric J85-GE-17, posizionati in gondole subalari ed in grado di fornire una spinta pari a 6 000 lbf (27 kN) ciascuno.

Furono inoltre realizzate altre interessanti varianti, l’EC-119J, utilizzata per la rilevazione di satelliti ed il YC-119H Skyvan, rimasto allo stadio di prototipo, caratterizzato dall’adozione di un’ala ed impennaggio di maggiori dimensioni.

Molti C-119 destinati all’uso civile vennero equipaggiati con il kit di modifica “Jet-Pack”, costituito da un turbogetto Westinghouse J34 da 3 400 lbf (15 kN) di spinta racchiuso in una gondola posizionata sul dorso della fusoliera.

Tecnica

Dotato di una capacità di carico di circa 4,5 tonnellate, di un portellone posteriore a valva e di una coda a doppia deriva, il C-119 era di manutenzione assai complicata e difficile da far volare se uno dei motori era fuori uso. Il “Flying Boxcar” (vagone volante) è capace di volare a circa 350 km/h grazie a due motori da 3.500 CV.
Nel 1966 i motori vengono potenziati con opportune modifiche dall’Alfa Romeo.

Impiego operativo

Militare

Stati Uniti d’America

Il C-119 venne intensivamente utilizzato durante la guerra di Corea come piattaforma di lancio per truppe aviotrasportate e per il trasporto di equipaggiamenti militari. Nel luglio del 1950, quattro esemplari vennero inviati all’United States Far East Air Force (FEAF) per essere testati in condizioni operative e due mesi più tardi i C-119 vennero assegnati al 314th Troop Carrier Group ed utilizzati in missioni in Corea durante la guerra.

Dal 1951 al 1962 le versioni C-119C, F e G vennero assegnati ad United States Air Forces in Europe (USAFE) e FEAF come aereo da trasporto tattico nei reparti di prima linea e fecero il lavoro di manovalanza come cargo con il 60th Troop Carrier Wing, il 317th Troop Carrier Wing ed il 465th Troop Carrier Wing in Europa, con sede prima in Germania ovest e poi in Francia con circa 150 aeromobili che operavano su vari territori dalla Groenlandia all’India. Un numero simile di velivoli era altresì distaccato nell’area dell’Oceano Pacifico ed in estremo oriente. Nel 1958, il 317th integrò il 465th acquisendo i nuovi Lockheed C-130 Hercules, ma gli esemplari della ex 60th Troop Carrier Wing, i 10th, 11th e 12th Troop Carrier Squadron, hanno continuato ad operare fino al 1962, l’ultima unità operativa non-Air Force Reserve e non-Air National Guard a volare con i “Flying Boxcar”.

 GUARDA VIDEO

http://www.youreporter.it/video_Fairchild_C-119_Flying_BoxcarL’USAF

Strategic Air Command utilizzò i C-119 Flying Boxcar nel periodo 1955 – 1973.

I C-119 vennero destinati al 456th Troop Carrier Wing che è stato aggregato allo Strategic Air Command (SAC) dal 25 aprile 1955 al 26 maggio 1956. I C-119 eseguirono i recuperi aerei della strumentazione da alta quota trasportata su palloni. C-119 dello 6593rd Test Squadron basata alla Hickam Air Force Base, Hawaii eseguirono alcuni recuperi aerei di capsule contenenti film durante i primi anni di funzionamento del programma di satelliti spia Corona. Il 19 agosto 1960 il recupero da parte di un C-119 di una pellicola proveniente da una missione Corona con nome in codice Discoverer 14 fu il primo recupero con successo di un film proveniente da un satellite ed il primo recupero aereo di un oggetto proveniente dall’orbita terrestre.

Il C-119 in seguito continuò ad operare in zona di guerra anche in Indocina, a partire dal 1953, con esemplari segretamente concessi in prestito dalla CIA alle Forze armate francesi in missioni di cooperazione con le truppe. Questi aerei generalmente volavano con coccarde francesi ai comandi di piloti statunitensi della CIA spesso accompagnati da ufficiali e personale di supporto francesi. Il C-119 ricoprì un ruolo cruciale durante la Battaglia di Dien Bien Phu dove, volando in una zona dove si intensificava costantemente il fuoco nemico, aviolanciavano i rifornimenti alle forze francesi assediate.

Durante la Guerra sino-indiana del 1962, il C-119 venne ampiamente utilizzato per i rifornimenti alle forze armate indiane. In quell’ambito il Presidente degli Stati Uniti d’America John Fitzgerald Kennedy approvò la vendita di parti di ricambio per C-119 in via prioritaria su richiesta del governo indiano.

Dopo il suo ritiro dal servizio attivo, molti C-119 ed R4Q prestarono servizio nella US Navy, nel US Marine Corps, nell’Air Force Reserve e nella Air National Guard fino alla metà degli anni settanta, mentre solo recentemente sono stati dismessi dalla Chung-Hua Min-Kuo K’ung-Chün, l’aeronautica militare della Repubblica di Cina. L’ultimo uso militare del C-119 da parte degli Stati Uniti finì nel 1974 quando un singolo squadron di R4Q della Navy Reserve con sede alla Selfridge Air National Guard Base vicino a Detroit, Michigan, ed altri due squadron basati alla Naval Air Station Los Alamitos, California, sostituirono il loro R4Q con nuovi modelli.

Italia

 File:Fairchild C-119G Flying Boxcar Aeronautica Militare.jpg
In Italia il C-119G venne usato dall’Aeronautica Militare presso la 46ª Aerobrigata di stanza a Pisa e presso il 14º Stormo di Pratica di Mare.

Con l’ingresso dell’Italia nella NATO la linea trasporti fu ampiamente ammodernata ed il 19 maggio 1953 iniziò la consegna, presso l’aeroporto di Ciampino, dei primi due dei 40 esemplari destinati al 2º Gruppo “Lyra” ed al 98º Gruppo “Lupo”.
Ha così inizio l’era dei “Vagoni Volanti”, era che ha visto operare questi aeroplani ed i loro equipaggi in angoli remoti del mondo. Il 28 ottobre 1954 vengono impiegati per la prima volta nelle missioni umanitarie per il trasporto di generi di prima necessità a seguito di un terremoto in Algeria. L’aereo svolse innumerevoli altre missioni, un esempio tra tutte è quella del 1956 quando, a causa di una eccezionale ondata di gelo che colpì le regioni del centro Italia, i C-119 operarono per giorni aviolanciando derrate alimentari e medicinali in molti paesi isolati della Calabria, Basilicata, Abruzzo e Campania.
Durante l’operazione Congo, culminata con il sacrificio di 13 aviatori trucidati a Kindù, questi velivoli volarono dall’11 luglio 1960 al 19 giugno 1962 per ben 22 mesi continuativi, con una perdita complessiva di 21 aviatori, 6 feriti e 3 velivoli distrutti in incidenti di volo.

Il grande e continuo utilizzo di questi primi 40 velivoli costrinse l’Aeronautica Militare ad acquisire altri 25 esemplari della serie C-119J denominati in gergo “cacciavite”, per la particolare forma dei portelloni posteriori, e furono assegnati al ricostituito 50º Gruppo “Vega”. In quegli anni vengono svolte numerose esercitazioni che vedono anche 29 velivoli operare contemporaneamente eseguendo aviosbarchi o aviolanci di massa, oltre alle consuete missioni umanitarie nel Medio Oriente e in Africa.

Con l’arrivo degli anni settanta anche il velivolo iniziò a risentire dell’età e del lungo uso, le avarie ai motori sono all’ordine del giorno e si deve pensare alla loro progressiva sostituzione, iniziata nel 1973 con il Lockheed C-130 Hercules e a seguire nel 1978 con i G.222 di produzione nazionale (Alenia).

Il saluto al C-119 da parte dei suoi riconoscenti piloti della 46ª Aerobrigata avverrà il 24 dicembre 1979 con un volo di veterani. Dopo quest’ultimo atto, il velivolo doveva essere trasferito a Cuneo Levaldigi per essere donato al locale Aeroclub, ma l’aereo (denominato “Lupo95”) ebbe un guasto al carrello in fase di atterraggio.

Altri utilizzatori militari

Oltre alla Royal Canadian Air Force e, con la designazione R4Q US Navy e USMC, molti esemplari sono stati forniti ad altre nazioni come parte del programma di assistenza militare, tra cui Belgio, Brasile, Etiopia, Repubblica di Cina e, come accennato in precedenza, Vietnam del Sud

Civile

Un certo numero di esemplari vennero acquistati da società assunte dalla United States Forest Service (USFS) e dal Bureau of Land Management per fornire aerocisterne nelle missioni di lotta aerea antincendio. Altri sono stati pressati in servizio cargo civile. Dopo una serie di incidenti occorsi agli esemplari durante le missioni antincendio, unito all’età avanzata delle cellule, la sicurezza dei voli divenne sempre più problematica fino a che, nel 1987, si decise di mettere fuori servizio tutta la flotta dei C-119 statunitensi che operavano in quest’ambito. Molti di questi esemplari vennero venduti il liquidazione per essere destinati a vari musei aeronautici sparsi nel territorio degli Stati Uniti d’America.
File:Milestones-c119-N13745-071002-01-16.jpg

Altri trovarono impiego come aerei cargo in Alaska, utilizzati tuttora dalle compagnie aeree Northern Pacific Transport, Gifford Aviation, Stebbins&Ambler Air Transport e DeltaAssociates. Essi possono essere utilizzati per gli appalti pubblici di servizi, quali il trasporto di materiali da costruzione destinati ai villaggi situati nella foresta dell’Alaska altrimenti inaccessibili per la mancanza di infrastrutture stradali.

Varianti

XC-119A
Il XC-82B modificato proveniente dalla serie, in seguito ridesignato C-119A, poi EC-119A come banco prova volante per la versione da guerra elettronica.
C-119B
versione di produzione in serie, equipaggiata con due motori radiali R-4360-30, prodotta in 55 esemplari.
C-119C
come il C-119B tranne per l’adozione di pinne dorsali e la rimozione delle estensioni piano di coda, prodotta in 303 esemplari.
YC-119D
versione prevista, caratterizzata da carrello d’atterraggio a tre ruote e pod removibili, poi ridesignata XC-128A, non costruita.
YC-119E
versione prevista derivata dal 119D ma equipaggiata con motori R-3350, poi ridesignata XC-128B, non costruita.
YC-119F
designazione di un C-119C equipaggiato con due motori R-3350-85.
C-119F
versione di produzione in serie, 256 esemplari destinati ad USAF ed RCAF.
C-119G
come il C-119F ma equipaggiata con eliche diverse, realizzata in 480 esemplari.
AC-119 Shadow
C-119G modificato come cannoniera volante, 26 conversioni.
YC-119H
versione ridisegnata, caratterizzata da un’ala dalla maggiore apertura e superfici dell’impennaggio modificate, un esemplare convertito da un C-119C.
C-119J
conversione dai C-119F e G caratterizzata da una modifica nella parte posteriore della fusoliera, 62 conversioni.
EC-119J
conversioni di localizzazione via satellite.
MC-119J
designazione utilizzata per esemplari attrezzati per misioni medevac.
YC-119K
un C-119G modificato con due turbogetti General Electric J85 installati in pod subalari.
C-119K
cinque C-119G modificati come il YC-119K.
AC-119 Stinger
designazione dei C-119G portati allo standard C-119K convertiti come cannoniera volante, 26 conversioni.
C-119L
evoluzione derivata dal C-119G, 22 conversioni.
XC-120 Packplane
una conversione dal C-119B equipaggiato con un pod da trasporto removibile.
C-128
designazione usata inizialmente per le varianti YC-119D e YC-119E.
R4Q-1
versione del C-119C destinata ad US Navy ed USMC, realizzata in 39 esemplari.
R4Q-2
versione del C-119F destinata ad US Navy ed USMC, in seguito ridesignata C-119F, realizzata in 58 esemplari.

Utilizzatori 

Belgio Belgio
  • Aviation militaire
acquisì 40 nuovi esemplari e 6 surplus USAF.
Brasile Brasile
acquisì 13 esemplari surplus USAF.
Cambogia Cambogia
4 in servizio.
Canada Canada
acquisì 35 nuovi esemplari.
Etiopia Etiopia
acquisì 8 esemplari ex USAF.
Francia Francia
operò in Indocina 9 aerei prestati dall’USAF.
Giordania Giordania
acquisì 4 esemplari ex USAF.
India India
  • Indian Air Force
operò con 79 esemplari.
Italia Italia
acquisì 40 nuovi esemplari, 5 trasferiti dall’ONU e 25 surplus USAF.
Marocco Marocco
acquisì 12 esemplari ex USAF e 6 ex RCAF.
Nazioni Unite Nazioni Unite
acquisì 5 esemplari ex USAF (donati) ed utilizzati inizialmente dalla Indian Air Force poi acquisiti dall’Aeronautica Militare.
Norvegia Norvegia
acquisì 8 esemplari ex belgi.
Spagna Spagna
acquisì 10 esemplari ex belgi, consegnati, ma tutti rifiutati.
Stati Uniti Stati Uniti
Taiwan Taiwan
acquisì 114 esemplari ex USAF.
bandiera Vietnam del Sud
acquisì 91 esemplari trasferiti dall’USAF.

Curiosità

Il C-119 Flying Boxcar nel media

Il Flying Boxcar venne utilizzato nel film del 2004 Il volo della fenice girato dal regista John Moore, remake dell’omonimo film diretto nel 1965 da Robert Aldrich. Nel film è il velivolo che durante il trasporto dei membri di una squadra di trivellazione attraverso il deserto del Gobi precipita, distruggendosi parzialmente, a causa di una tempesta di sabbia. I superstiti riusciranno dopo varie peripezie a ricavarne un improvvisato velivolo costituito principalmente da una delle travi di coda rimaste intatte abbinata a destra dalla sua semiala ed a sinistra dall’altra semiala staccata dal gruppo e risaldata alla struttura.

Descrizione
Tipo aereo da trasporto militare
Equipaggio 4-5
Costruttore Stati Uniti Fairchild Aircraft
Data primo volo 17 dicembre 1947 (XC-119A)
Data entrata in servizio dicembre 1949
Data ritiro dal servizio 27 settembre 1975 (C-119L)
Utilizzatore principale Stati Uniti USAF
Esemplari 1 185
Sviluppato dal Fairchild C-82 Packet
Altre varianti Fairchild AC-119G Shadow
Fairchild AC-119K Stinger
Fairchild XC-120 Packplane
Dimensioni e pesi
 
Lunghezza 26,39 m (86 ft 6 in)
Apertura alare 33,32 m (109 ft 4 in)
Altezza 8,08 m (26 ft 6 in)
Superficie alare 134,43 m² [senza fonte]
Peso a vuoto 18 136 kg (39 982 lb) [1]
Peso max al decollo 33 566 kg (74 000 lb)
Capacità 67 soldati o
13 608 kg (30 000 lb) di carico
Propulsione
Motore 2 radiali Wright R-3350-85
Potenza 3 500 hp (2 611 kW)
Prestazioni
Velocità max 467 km/h (290 mph, 252 kt)
Velocità di crociera 322 km/h (200 mph, 174 kt)
Autonomia 3 684 km (2 289 mi, 1 989 nm)
Tangenza 9 144 m (30 000 ft)
Note dati relativi alla versione C-119G Flying Boxcar

Fonte:http://it.wikipedia.org



L’Airbus A400M “Grizzly” è un quadrimotore turboelica da trasporto militare tattico e strategico ad ala alta sviluppato dal consorzio europeo EADS/Airbus Military ed attualmente in fase di test.

File:A 400 M.jpgDotato di caratteristiche prestazionali tali da qualificarlo come velivolo tattico con capacità strategica, originariamente il progetto era noto come Future Large Aircraft (FLA) e rappresenta il primo velivolo del genere sviluppato e realizzato completamente in Europa con capitali, tecnologia e committenza prevalentemente europei, anche se in questa direzione un primo velivolo, il Transall C-160, era già stato prodotto dal consorzio franco-tedesco Transport Allianz.

Origine del progetto

Il progetto è cominciato col gruppo Future International Military Airlifter (FIMA), nel 1982 composto da Aerospatiale, British Aerospace, Lockheed e MBB per sviluppare un nuovo aereo per sostituire i Lockheed C-130 e i Transall C-160. Cambiamenti nei requisiti e complicazioni di politica internazionale rallentarono il processo di realizzazione. Nel 1989 Lockheed lascia il gruppo perché decide di aggiornare l’Hercules, realizzando il C-130J Super Hercules. Con l’ingresso di Alenia e CASA il gruppo FIMA diventa Euroflag (European future large aircraft group), successivamente lo sviluppo del velivolo è affidato all’Airbus Military.

La NATO, fin dai primi anni di vita, ha dovuto affrontare e risolvere numerosi problemi di ordine logistico, che, di fatto, impedivano ad una nutrita serie di componenti operative di dispiegare il loro potenziale quando impegnate in operazioni o in esercitazione. Tra questi, il problema del trasporto dei Reparti messi a disposizione dell’Alleanza dalle varie Nazioni dalle loro basi alla zona di operazioni è stato quello che più di ogni altro ha limitato, o, addirittura, annullato, le potenzialità operative della NATO. Dopo l’11 settembre 2001, con la partecipazione diretta dell’Alleanza alla Guerra al Terrorismo, la NATO ha profondamente rivisto la sua dottrina di impiego (che, in realtà, era già in corso di ristrutturazione dopo la caduta del Muro di Berlino), privilegiando dottrine cosiddette “expeditionnary“, ossia quelle in cui viene data la massima importanza alla capacità delle componenti operative ad essere dispiegate il luoghi lontani dalla base madre secondo tempistiche di attivazione molto ristrette.

File:Airbus A400M Rollout.JPG

Visto che i pianificatori strategici dovevano fare i conti con scenari operativi che avrebbero potuto svilupparsi lontano dal mare, il mezzo aereo fu subito visto come l’assetto da privilegiare per assicurare tale caratteristica “expeditionnary” alle Forze NATO. In particolare, l’attenzione fu focalizzata sui grandi aerei da trasporto strategico come i russi Antonov An-124 e Ilyushin Il-76 e gli americani Lockheed C-5 Galaxy e McDonnell Douglas C-17 Globemaster III, che assicuravano il trasporto unitario di grandi carichi a grandi distanze. Gli alti costi di acquisizione e di noleggio da una parte e la volontà di realizzare una soluzione strutturale al problema dall’altra spinsero alcuni Paesi europei (Francia, Germania, Spagna, Italia, Lussemburgo, Regno Unito e Belgio), più la Turchia, a sviluppare un assetto totalmente nuovo, con caratteristiche tali da soddisfare i requisiti operativi fissati per essere coerenti con le esigenze NATO, nazionali ed europee.

Il velivolo avrebbe dovuto posizionarsi, in termini di prestazioni e caratteristiche, tra il Lockheed C-130J ed il McDonnell Douglas C-17 Globemaster III ed, alla stregua di entrambi, avrebbe dovuto avere range strategico (raggio di azione di almeno 3.500 chilometri), capacità di operare da piste di volo corte e/o semipreparate e dispositivi di autoprotezione per l’impiego in zone di operazione in cui il livello di minaccia è “alto”.

File:First Flight Airbus A400M.jpgPer quanto riguarda le capacità di carico che il velivolo avrebbe dovuto avere, al termine di lunghe discussione fu deciso di non perseguire l’obiettivo di realizzare una completa capacità outsize. Ciò, se da un lato ha consentito di limitare i costi di sviluppo, dall’altro impedirà all’A400M di trasportare carri armati tipo MBT e materiale pesante del Genio (carri recupero, carri ponte, carri gru, ecc.).

Per quanto concerne l’apparato propulsivo, fu deciso di perseguire l’opzione turboelica a fronte del turbofan e, conseguentemente, di iniziare lo studio per la realizzazione del più potente motore turboelica in Occidente, secondo per potenza erogata solo al sovietico Kuznetsov NK-12 da 15.000 shp ad eliche controrotanti che equipaggiano in numero di quattro l’Antonov An-22 e il Tupolev Tu-95.

Il velivolo avrebbe dovuto essere prodotto in vari stabilimenti dislocati in Europa, per essere poi assemblato nello stabilimento di Siviglia (Spagna). Il progetto prese avvio nel 2002.

L’Italia uscì dall’iniziativa nel corso del 2003  in quanto considerato non economicamente conveniente ed utile e perché erano già stati acquistati per lo scopo ventidue Lockheed C-130 Hercules.

Il primo prototipo di 5 previsti, ha compiuto il suo primo volo il 11 dicembre 2009 dall’aeroporto di Siviglia; da cui è decollato il 8 aprile 2010 anche il secondo prototipo.

GUARDA VIDEO

 http://www.youreporter.it/video_Airbus_A400M_Grizzly

Concetto Operativo di Impiego (CONOPS, CONcept of OPerationS)

File:A400m flaps down.jpgIl velivolo è stato concepito per espletare la gamma completa delle missioni tipiche di un moderno aereo da trasporto, ossia: trasporto aereo passeggeri, trasporto aereo cargo anche outsize (Outsize Cargo Strategic Airlift), rifornimento in volo (Air to Air Refuelling, AAR), evacuazione aeromedica anche strategica di combattenti feriti dall’Area di Operazioni (MEDEVAC / STRATEVAC), aviolancio sia di paracadutisti che di materiali (Airdrop, sia single ship che in massa), operazioni speciali (Special Operations), sgancio carichi a bassissima quota (Low Altitude Airdrop). Ciò sia in un’ottica sia inter theatre, ossia a lungo raggio, partendo direttamente dalla base madre (MOB), che intra theatre, ossia a corto raggio, collegando diversi teatri operativi anche non contigui fra loro. Fra queste missioni, quella più significativa, che riflette la principale esigenza operativa da soddisfare, è il trasporto strategico di materiali di grandissimo peso e dimensioni unitarie che, in termini dottrinali, si definisce “outsize“. Riguardo alle reali capacità di trasporto “outsize” del velivolo, è da notare che il requisito operativo iniziale aveva già determinato caratteristiche di carico tali da non rendere possibile il trasporto dei carri armati tipo MBT (come il carro italiano “Ariete“, il britannico “Challenger 2“, il tedesco “Leopard 2“, il francese “Leclerc” e l’americano “M1 Abrams“) e del materiale pesante del Genio (grandi macchine operatrici, grandi gru, ecc.). Di conseguenza, per questa sua limitazione, ed anche per le prestazioni generali il velivolo, una volta in linea, si posizionerà operativamente un gradino al di sotto rispetto agli attuali McDonnell Douglas C-17 Globemaster III ed all’Ilyushin Il-76.

Problematiche relative allo sviluppo del velivolo

File:A400m.pngIl progetto di questo velivolo rappresenta una vera e propria sfida tecnologica per una serie di aspetti. Infatti, in un quadro in cui per la prima volta in Europa Occidentale si è approcciata la costruzione ex novo di un velivolo militare da trasporto strategico con capacità outsize, si è anche deciso di ricorrere a propulsori a turboelica (turboprop) in luogo dei turboventola (turbofan) che equipaggiano gli altri grandi aerei da trasporto. Un altro aspetto estremamente significativo del progetto è la sua caratterizzazione “single phase”. Tali aspetti rappresentano elementi di criticità per la riuscita del progetto.

L’apparato propulsivo

La ragione della scelta della tecnologia turboprop risiede, essenzialmente, nella volontà di ridurre i consumi di carburante e, conseguentemente, il costo di esercizio del velivolo, che dovrebbe posizionarsi ben al di sotto di quello del’An-124 e del C-17.

I quattro motori che equipaggeranno il velivolo sono i TP400-D6, a otto pale, sviluppati appositamente per equipaggiare l’A400M, che avranno una potenza unitaria di circa 11.000 shp, quasi un record per motori turboprop, visto che solo il Kuznetsov NK-12 a due eliche controrotanti che equipaggiava in numero di quattro il bombardiere strategico Tupolev Tu-95 negli anni cinquanta del secolo scorso sviluppava una potenza maggiore (15.000 shp). Il concetto dottrinale logistico di riferimento di quest’ultimo propulsore, però, era ben diverso da quello attualmente vigente nel mondo occidentale, visto che, in luogo delle politiche di manutenzione programmate, soprattutto quelle più approfondite (3º livello manutentivo, da effettuarsi presso la Ditta), venivano preferite quelle che prevedevano la sostituzione integrale del propulsore. Ciò in quanto, essendo la produzione di massa la metodologia principe in Unione Sovietica per l’industria militare, tale intervento aveva costi nettamente inferiori rispetto a quelli necessari per assicurare un’adeguata manutenzione. Fra l’altro, sia il livello tecnologico dei materiali impiegati che l’ingegnerizzazione dei sistemi non orientata alla manutenzione, rendevano, in pratica, improponibili opzioni alternative a quella della sostituzione integrale del propulsore all’apparire dei primi segnali di malfunzionamento o al termine della sua (cortissima) vita operativa.

Attualmente, nel mondo occidentale, nella progettazione e nella realizzazione degli aeromobili (soprattutto militari) viene data grandissima importanza agli aspetti di manutenibilità dei componenti e del velivolo nel suo complesso. In tale quadro, l’ingegnerizzazione dei sistemi, le politiche industriali e la ricerca tecnologica si stanno muovendo, più o meno all’unisono, verso questa direzione e ogni “balzo tecnologico” deve essere attentamente ragionato, e confrontato con queste necessità logistiche. Lo sviluppo del potentissimo propulsore TP400-D6, che rappresenta una vera e propria sfida tecnologica sotto moltissimi aspetti e che si configura come uno degli elementi più qualificanti del nuovo velivolo, sta incontrando attualmente notevoli difficoltà a superare i severissimi test per la rispondenza agli standard vigenti di qualità e di manutenibilità. Di conseguenza, la tempistica attuativa del progetto ha subito un brusco rallentamento ed è difficile fare previsioni attendibili sui futuri sviluppi della situazione.

Il progetto “in fase singola”

Come accennato, la realizzazione del velivolo procede secondo una metodologia cosiddetta single phase. In estrema sintesi, trattasi di un approccio progettuale estremamente aggressivo, con fasi che si susseguono secondo uno schema essenzialmente sequenziale, secondo una rigida tempistica. Tale approccio, se da una parte consente un controllo molto accurato sulle fasi progettuali e sulle relative attività, d’altro canto soffre terribilmente quando insorgano inconvenienti ed imprevisti che affliggano in modo grave una determinata attività o fase. Nel caso dell’A400M, l’adozione della metodologia single phase è stata quasi obbligatoria, per fornire al management il massimo controllo possibile su attività che, anche nella fase di sviluppo, per motivi di politica industriale, avvenivano distanti l’uno dall’altro anche migliaia di chilometri. Per contro, in tale contesto manageriale, le criticità relative allo sviluppo del propulsore stanno rappresentando un vero e proprio freno a tutto il progetto.

Il 26 giugno 2008 il primo velivolo è uscito per la prima volta dall’hangar (operazione cosiddetta di roll-out) dello stabilimento di assemblaggio di Siviglia. Alla fine di novembre 2009 è invece stato effettuato con successo il primo avviamento simultaneo dei quattro motori.

In tale quadro, la tempistica iniziale che prevedeva la consegna dei primi 25 velivoli tra il 2010 e il 2015 è da ritenersi assolutamente non più realistica[senza fonte], visto che il primo volo, previsto per l’autunno 2008, è slittata all’11 dicembre 2009.

Descrizione tecnica

L’avionica

L’avionica integra molte componenti e sistemi utilizzati dagli Airbus civili. In aggiunta troviamo radar Terrain Follow per il volo a bassa quota assistito da computer di bordo.

Il carrello

 
I carrelli dell’aereo sono stati sviluppati dalla Messier-Dowty. Il carrello posteriore è a 6 ruote accoppiate per ogni lato, mentre l’anteriore è a due ruote sterzanti ed ha altezza variabile per consentire un più facile imbarco di mezzi dal portellone posteriore. L’aereo può operare da piste semipreparate. Le ruote e i freni sono stati sviluppati dalla Messier-Bugatti e servono le 12 ruote frenate del velivolo.

Sistemi di autoprotezione

Alla stregua dei moderni velivoli occidentali da trasporto (C-130J, C-17, C-27J) anche l’Airbus A400M sarà dotato delle più avanzate apparecchiature di protezione contro la minaccia dei missili antiaereo, con particolare riferimento a quelli portatili (manpad). In tal senso, saranno installate sul velivolo apparecchiature a tecnologia all’infrarosso e laser, per la rilevazione di missili diretti contro il velivolo ed il lancio automatico delle contromisure.

Aspetti di ordine commerciale ed industriale

File:Map with distance circles to paris.svgCome già accennato in precedenza, all’iniziativa Airbus A400M partecipavano inizialmente 7 Nazioni. L’Italia uscì dal progetto nel 2003 per motivi di politica industriale (mancato accordo sulle quote di partecipazione delle industrie nazionali alla produzione delle varie parti del velivolo), ma non solo.

La tempistica di progetto (che allora prevedeva il primo volo all’inizio del 2007) non era, infatti, compatibile con le esigenze operative nazionali, che già allora dovevano fare i conti con l’alimentazione logistica del contingente schierato in Iraq, per l’Operazione Antica Babilonia, e che furono risolte con l’acquisizione di un certo numero di nuovissimi C-130J Super Hercules in luogo degli ormai obsoleti C-130H Hercules. Con l’uscita dell’Italia e l’interesse manifestato da Malaysia e Sudafrica, allo stato attuale partecipano (a diverso titolo) all’iniziativa 8 Nazioni di tre continenti diversi.

Nel dicembre 2004, il Sud Africa annunciò l’acquisto di 8 velivoli per un totale stimato di 800 milioni di euro. Le consegne erano previste tra il 2010 ed il 2012. Successivamente il 3 aprile 2009 la South African Air Force annunciò che avrebbe iniziato a prendere in considerazione alternative al A400M a causa dei ritardi nel programma ed al sostanziale aumento di costo. Il 5 novembre 2009 il Governo sudafricano ha annunciato la cancellazione dell’ordine adducendo la decisione all’incremento di costo ed al ritardo nelle consegne. Un portavoce del Governo ha indicato che il costo del programma sarebbe passato da circa 2 miliardi di dollari a oltre 5 miliardi di dollari.

Il 18 luglio 2005 la Fuerza Aérea de Chile firmò un Memorandum of understanding per l’acquisto di 3 aerei da consegnarsi tra il 2018 ed il 2022. L’ordine è stato cancellato dopo le ultime elezioni nel paese.

L’8 dicembre 2005, la Tentera Udara Diraja Malaysia ha ordinato quattro A400M per sostituire i suoi vecchi C-130.

Nel 2006 Airbus Military ha partecipato anche ad una gara per la fornitura di 17 A400M per il Canada, in sostituzione de suoi vecchi CC-130E models. Il Canada ha deciso finalmente per l’acquisto di quattro C-17 Globemaster III e di 17 C-130J Super Hercules.

Per quanto riguarda gli ordinativi, a novembre 2009, come si evince dalla tabella sotto riportata, sono stati raccolti ordini per 184 velivoli. Al riguardo, è da riferire anche la nascita dell’iniziativa denominata European Air Transport Fleet (EATF), gestita direttamente dall’Agenzia europea per la difesa (EDA, organizzazione facente parte dell’Unione Europea), tendente alla realizzazione di una capacità di trasporto strategico europea basata su assetti A400M, da mettere alle dipendenze del Comando Europeo del Trasporto Aereo (EATC, European Air Transport Command, attualmente in avanzata fase di realizzazione).

Il 1º dicembre 2009 il consorzio europeo EADS ha smentito voci diffuse dalla rivista tedesca Focus online circa l’intenzione di abbandonare il programma dell’A400M ancor prima di effettuare il primo volo, come conseguenza dell’incremento del costo del programma. Secondo le fonti della rivista tedesca, un audit dello studio PricewaterhouseCoopers avrebbe quantificato un incremento di costo di sviluppo dell’A400M di 5.300 milioni di euro.

EADS si è limitata a commentare che le negoziazioni con i paesi acquirenti sono ancora in corso e che qualsiasi altra notizia è pura speculazione.

Le date indicate sono da ritenersi puramente indicative, visto le attuali criticità che caratterizzano lo sviluppo dell’aeromobile.

Ordini
Data ordine Nazione Forza aerea n. velivoli consegna primo esemplare
27 maggio 2003 Germania Germania Luftwaffe 53[ordini 1] 2011
27 maggio 2003 Francia Francia Armée de l’air 50 2010
27 maggio 2003 Spagna Spagna Ejército del Aire 27 2012
27 maggio 2003 Regno Unito Regno Unito Royal Air Force 22[ordini 2] 2011
27 maggio 2003 Turchia Turchia Türk Hava Kuvvetleri 10 2010
27 maggio 2003 Belgio Belgio Composante Air de l’armée belge 7 2018
27 maggio 2003 Lussemburgo Lussemburgo Armée du Luxembourg 1 2017
15 dicembre 2004 Sudafrica Sudafrica Suid-Afrikaanse Lugmag   cancellati[ordini 3]
8 dicembre 2005 Malesia Malesia Tentera Udara Diraja Malaysia 4 2014
Totale:     174  
  1. ^ in principio erano 60, successivamente ridotti a 53
  2. ^ in principio erano 25, successivamente ridotti a 22
  3. ^ in principio ne erano stati ordinati 8, successivamente l’ordine è stato cancellato

Un esemplare del velivolo ha effettuato con successo il suo primo volo di prova l’11 dicembre 2009. Il volo è il primo di una serie di test che si protrannanno per almeno un anno. Secondo le dichiarazioni di Louis Gallois, a capo della EADS, un secondo velivolo volerà entro la fine di marzo 2010 ed un terzo prima dell’estate 2010.

Velivoli comparabili

 

Descrizione
Tipo aereo da trasporto / aerocisterna
Equipaggio 2 piloti
1/2 addetto/i al carico
1 addetto al rifornimento
Progettista Europa EADS/Airbus
Costruttore Europa EADS/Airbus
Data primo volo 11 dicembre 2009
Data entrata in servizio 2011
Esemplari 5 (a marzo 2012)
Dimensioni e pesi
 
Lunghezza 45,1 m
Apertura alare 42,4 m
Altezza 14,7 m
Peso a vuoto 70 t
Peso carico 122 t
Peso max al decollo 141 t
Passeggeri 116 militari
Capacità 37 t
Capacità combustibile 50,5 t
Propulsione
Motore 4 turboeliche EPI TP400-D6
Potenza 11.000 shp
Prestazioni
Velocità max oltre 0,72 Mach
Velocità di crociera da 0,68 a 0,72 Mach
Autonomia 4.535 km con 30 t.
6.390 km con 20 t.
8.700 km in trasferimento
Tangenza 11.278 m (37.000 ft)

 

Fonte:http://it.wikipedia.org


23 Febbraio 2013

File:CH-47 2.jpgIl Boeing CH-47 Chinook è un elicottero pesante (fascia da 9 a 12 tonnellate) da trasporto. È caratterizzato principalmente da una configurazione a 2 rotori: uno sopra la cabina di pilotaggio, il secondo nella sezione di coda come per il CH-46 e non nella consueta configurazione rotore principale e rotore anti-coppia. Il CH-47 si caratterizza anche per una grande fusoliera (15 m di lunghezza) con portellone cargo di coda; ha due turbine Honeywell (Lycoming) T55-L-712E montate nella sezione di coda in due gondole esterne sotto al rotore posteriore. L’elicottero è dotato di carrello d’atterraggio fisso composto da quattro ruote in configurazione 2-2.

Sviluppo

File:Boeing ch 47.jpgSviluppato a partire dal 1956 quale versione ingrandita del Vertol (poi Boeing/Vertol) CH-46, il YCH-47A effettuò il suo primo volo il 21 settembre 1961 e venne messo in servizio presso l’U.S. Army nel 1962 come CH-47A. Nel corso degli anni sono state sviluppate tutta una serie di migliorie confluite nelle versioni -B; -C; -D; -F; si può dire che le versioni -B e -C sono simili alla -A; mentre una vera prima modifica avvenne con la versione -D, infatti nel 1982 l’US Army ordinò di portare 479 esemplari nelle Versioni -A, -B e -C allo standard della versione -D. Nel 2001 Boeing ha realizzato una nuova versione la -F da costruire sia come elicottero nuovo o come aggiornamento delle versioni precedenti, in particolare per le versioni -C e -D.

File:CH-47 Chinook Afghanistan.jpgDi questo elicottero su richiesta del USSOCOM è stata sviluppata un’apposita versione per le operazioni speciali e il Combat-SAR denominata MH-47E. Nell’ottobre 2006, la Boeing ha vinto il concorso CSAR-X per la sostituzione dei HH-64 Pave Hawk dell’USAF con la versione HH-47 per il Combat-SAR; battendo il concorrente europeo US-101 e l’H-92

GUARDA VIDEO

 http://www.youtube.com/watch?v=97hfNkPdU1A

File:Chinook.hc2.za677.arp.jpgDel CH-47 sono stati prodotti circa 1200 esemplari nelle varie versioni. Anche se molto anziano come progetto è molto apprezzato come elicottero ed il suo impiego è diffuso e si presume possa restare in servizio per molti decenni ancora soprattutto con le sue ultime versioni CH-47F e HH-47. I motivi dell’interessamento di molte forze armate a questo elicottero sono legate alle elevate capacità di carico interne ed esterne. Il Chinook è capace di trasportare materiale su ben tre punti d’aggancio nella parte ventrale della fusoliera impiegando il gancio baricentrico ed i ganci anteriore e posteriore, utilizzabili singolarmente, in tandem (anteriore e posteriore) od anche tutti insieme. La Boeing detentrice del progetto originale ha autorizzato AgustaWestland e Kawasaki alla produzione su licenza dell’elicottero rispettivamente in Italia e in Giappone.

In Italia il velivolo viene impiegato anche per la lotta agli incendi.

File:Italian Army Boeing (Elicotteri Meridionali) CH-47C Chinook (219) Bidini-1.jpg

Versioni

CH-47A (1961)

  • CH-47B (1967)
  • CH-47C (1967)
  • CH-47D (1979)
  • CH-47SD (2001)
  • CH-47F (2001)
  • ACH-47A, (Vietnam)
  • MH-47E, Combat Search and Rescue (Combat-SAR) (1991)
  • HH-47 CSAR-X (Combat Search and Rescue) (2006)
  • MH-47G, Combat Search and Rescue (Combat-SAR) (2001)

Utilizzatori

bandiera Arabia Saudita
  • CH47C
bandiera Argentina
  • CH47C, CH47E
bandiera Australia
  • CH47C, CH47D
bandiera Canada
  • CH47F
bandiera Corea del Sud
  • CH47D
bandiera Egitto
  • CH47C, CH47D
bandiera Giappone
  • CH47J, CH47JA
bandiera Grecia
bandiera Iran
  • CH47C
bandiera Israele
  • CH47E o CH47F
 
opera con CH47C, CH47C+, CH47F (AgustaWestland)
bandiera Libia
  • CH47C
bandiera Marocco
  • CH47C
bandiera Nigeria
  • CH47C
bandiera Paesi Bassi
  • CH47D
bandiera Regno Unito
opera con 414 Chinook HC.2/2A/3
bandiera Singapore
  • CH47D
bandiera Spagna
opera con CH47D
bandiera Stati Uniti d’America
ha operato o opera attualmente con CH47A, CH47B, CH47C, CH47D, MH47D, MH47E, CH47F, MH47G e HH-47 CSAR-X.
bandiera Taiwan
  • 234MLR Chinook; CH47SD
bandiera Thailandia
  • CH47D
bandiera Vietnam
operò con diversi esemplari catturati dalla sudvietnamita Khong Quan Viet Nam.
bandiera Vietnam del Sud
  • Không Quân Việt Nam
operò con 34 CH-47

Operazioni a cui ha partecipato

File:Ch47 - antincendio (ristretta).jpgIl CH-47 è stato usato in varie operazioni in tutto il mondo. Di seguito vediamo una panoramica di tutte le operazioni effettuate divise per nazione e appartenenza degli elicotteri.

Stati Uniti d’America

Regno Unito 

Guerra delle Falkland (1982): persi 3 elicotteri, e catturato uno argentino

Paesi Bassi

Kosovo (2000): 3 elicotteri impiegati nella KFOR
  • Eritrea (2001): missione di pace ONU
  • Iraq (2003-2004): 4 elicotteri

Giappone

Indonesia (2005): intervento di soccorso dopo il maremoto

 
Italia

Iran

Australia

  • Iraq (2003): 3 elicotteri

Incidenti

Boeing CH-47 Chinook

File:Boeing CH-47 Chinook 1002.jpg

 
Descrizione
Tipo elicottero pesante da trasporto
Equipaggio 2 piloti
1 addetto al carico
Costruttore Bandiera degli Stati Uniti Boeing
Data primo volo 21 settembre 1961
Data entrata in servizio 1962 con l’U.S. Army
Utilizzatore principale Bandiera degli Stati Uniti U.S. Army
Altri utilizzatori vedi qui
Esemplari 1 179
Costo unitario in media 35 milioni di USD (2008)
Sviluppato dal CH-46 Sea Knight
Dimensioni e pesi
Tavole prospettiche
Lunghezza 30,1 m
15,9 m (solo fusoliera)
Altezza 5,7 m
Diametro rotore 18,3 m
Superficie rotore 260 m²
Peso a vuoto 10 185 kg
Peso carico 12 100 kg
Peso max al decollo 22 680 kg
Passeggeri 33-55 soldati
Capacità 12 700 kg o
24 barelle + 3 soccorritori
Propulsione
Motore 2 Turbine Lycoming T55-GA-714
Potenza 2 800 kW, (5 069 shp)
Prestazioni
Velocità max 315 km/h (170 kt)
Velocità di crociera 256 km/h (138 kt)
Velocità di salita 10,1 m/s (1 522 ft/min)
Autonomia 2 060 km
Raggio di azione 425 km
Tangenza 5 640 m (18 500 ft)
Armamento
Mitragliatrici 3 MS60D da 7,62 mm
(2 nelle fiancate, 1 in rampa)

 

Fonte:http://it.wikipedia.or


27 Gennaio 2013

Il Ministero della Difesa della Russia sta rivedendo i piani di costruzione dell’aviazione da trasporto. L’obiettivo principale è quello di ridurre la dipendenza dai produttori ucraini. Si punterà prima di tutto sui progetti degli uffici di progettazione russi.

Rinuncia agli aerei Antonov?

Gli aerei dell’ufficio di progettazione Antonov – dagli aerei АN-26 ai Ruslan – costituivano storicamente la base dell’aviazione militare da trasporto (AMT) della Russia. Anche adesso la loro incidenza sull’AMT è abbastanza grande. Nello stesso tempo alcune difficoltà nella cooperazione con l’Ucraina e la politica generale volta a ridurre la dipendenza dalle importazioni nell’industria della difesa minaccia di sospendere progetti promettenti di origine ucraina, il che può comportare conseguenze non univoche.

Il programma statale degli armamenti per gli anni 2011-2020 prevede l’acquisto in questo decennio di non meno di 600 nuovi aerei per l’aeronautica militare della Russia, tra cui oltre un centinaio di aerei militari da trasporto. Quaranta di queste macchine sono Il-476, cioè una versione modernizzata dell’aereo Il-76, la cui produzione si sviluppa ad Uljanovsk. La stragrande maggioranza degli aerei rimanenti doveva essere costituita dalle macchine dell’ufficio di progettazione Antonov, inclusi gli Аn-124 Ruslan e Аn-70. Adesso la sorte di questi aerei è diventata incerta.

Le forze aeree della Russia hanno deciso di riparare e di modernizzare gli esistenti aerei Ruslan. Ma le strutture commerciali non sono capaci di attuare questo programma senza la commessa militare, in quanto il prezzo dell’aereo è troppo alto per esse.

Non è chiara neanche la prospettiva dell’aereo Аn-70. I dirigenti russi intendono prendere la decisione sul suo acquisto e sul finanziamento della sua produzione solo dopo la conclusione dei test. Cià rinvia fino alla seconda metà degli anni 2010 il possibile inizio della sua produzione nella fabbrica di aerei di Kazan’.

Il futuro della macchina leggera Аn-140Т (versione con la “rampa” dell’aereo An-140 già utilizzato) sarà deciso nel corso della competizione con il progetto russo Il-112V. Sulla ripresa del lavoro a quest’ultimo progetto insistono i costruttori russi.

Tempo di prendere la decisione

Adesso le forze aeree si sono garantite di fatto la fornitura di un solo nuovo aereo da trasporto, Il-476. La sorte degli altri progetti è in sospeso. È ovvio che nei prossimi 15-20 anni questo problema possa essere risolto in parte grazie alla riparazione generale e alla modernizzazione. Si tratta innanzitutto di vecchi aerei come Аn-22 e Аn-124.

Ma nel segmento degli aerei medi e leggeri, dove gli Аn-12 e Аn-26 vanno gradualmente in pensione, le riparazione e la modernizzazione non aiuteranno più a rimediare alla situazione.

Affinché la Russia non si veda costretta ad acquistare aerei stranieri di questa classe, la decisione di principio deve essere presa entro il 2013. La scelta nella classe degli aerei leggeri è già definita. Nella classe media si dovrà scegliere tra il progetto russo-indiano МТS/МТА e l’ucraino Аn-178. E, ovviamente, è necessario decidere la sorte degli aerei Аn-70 e Аn-124. Il primo aereo con le sue uniche caratteristiche di decollo e atterraggio è necessario alla Russia che possiede un immenso territorio ma disponde di pochi aerodromi buoni.

Il secondo aereo può concedere alle forze aeree grandi possibilità per il trasporto strategico delle truppe. La questione di fondo è in che misura ci si renda conto di queste possibilità e quanto necessario sia considerato il loro incremento.

Fonte:http://italian.ruvr.ru


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