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9 Novembre 2016

In un briefing con la stampa il Maggiore dell’aeronautica russa Oleg Chesnokov ha spiegato le peculiarità dell’impiego degli elicotteri nello scenario siriano.

L’esperienza di impiego degli elicotteri militari in Siria ha permesso di sviluppare nuove tecniche contro le difese aeree nemiche, ha detto ai giornalisti il Capo dell’addestramento dell’aviazione dell’esercito, il Generale Maggiore Oleg Chesnokov.

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Le modalità di utilizzo dell’aviazione militare in qualsiasi conflitto, tra cui ora quello in Siria, vengono analizzate con attenzione. Vengono individuati i punti di forza e di debolezza sia in fase di preparazione del personale di volo sia durante l’impiego degli aeromobili.

A seconda della geografia vengono eseguite attività specifiche adatte al contesto locale e vengono trovate e analizzate nuove tattiche per superare i mezzi della difesa aerea nemica” ha detto Chesnokov.

Il generale ha aggiunto che sulla base di queste analisi, sono state sviluppate raccomandazioni destinate agli equipaggi da combattimento dell’aviazione russa di stanza a Torzhok, mentre “nuove tecniche d’addestramento militare vengono prese in considerazione“.

ll conflitto armato in corso in Siria dura dal marzo 2011. La Russia ha iniziato a sferrare attacchi aerei contro i terroristi il 30 settembre 2015, dopo la richiesta di assistenza militare da parte del presidente Bashar al-Assad.

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Partecipano alle operazioni contro i terroristi gli equipaggi dei bombardieri dell’aviazione Tu-160, Tu-95MS, Tu-22M3, i caccia-bombardieri Su-34, i caccia Su-30CM, i bombardieri Su-24, Su-25, gli aerei da trasporto Il-76 e anche elicotteri di batteria e di trasporto dell’aviazione dell’esercito. Venerdì in Russia si celebra la Giornata dell’aviazione.

La storia di queste truppe risale al 1948, quando a Serpuchov, Mosca è stata costituita la prima unità di elicotteri.

Fonte: it.sputniknews.com


4 Agosto 2016

M5s: grave errore, una follia

 

“Il Governo è pronto a valutare positivamente un’eventuale richiesta di uso delle basi e dello spazio aereo se fosse funzionale a una piu’ rapida e efficace conclusione dell’operazione in corso” da parte degli Usa in Libia contro l’Isis. Lo ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, durante il question time alla Camera.

“Non dobbiamo farci percepire come nemici in Libia, perciò sarebbe un errore enorme concedere le basi per i bombardamenti”. Lo ha detto Alessandro Di Battista (M5s), intervenendo in Aula alla Camera.

I bombardamenti sono “una follia”, ha affermato, perché rischiano di “ricompattare le fazioni libiche contro il nemico occidentale”. Il deputato M5s Manlio Di Stefano ha chiesto al governo di “escludere ogni azione militare. E collaborare con i Paesi che il terrorismo lo hanno già sconfitto come la Russia e i Paesi del Nord Africa”.

 

“Il Governo ritiene che il successo della lotta tesa alla eliminazione delle centrali terroristiche dell’ISIS in Libia sia di fondamentale importanza per la sicurezza non solo di quel Paese, ma anche dell’Europa e dell’Italia”, ha affermato Pinotti.

 

“Aggiungo che l’Italia è fin dall’inizio convintamente parte della lotta anti-Isis e con altrettanta determinazione – ha proseguito – sostiene come fondamentale il coinvolgimento diretto e attivo delle popolazioni e dei Governi locali nella lotta al terrorismo cui dare, su specifica richiesta, il necessario supporto.

 

Tale richiesta di supporto emerge chiaramente dalle parole del Presidente Serraj che nell’ affermare l’adesione della Libia alla Coalizione anti-Isis dichiara che ‘tutte le Nazioni non devono lasciare i giovani libici combattere da soli questo nemico e al posto loro’, reiterando inoltre il suo ‘apprezzamento e considerazione per tutte le Nazioni che daranno supporto alla Libia in questa impresa’.

 

Per tali ragioni, il Governo – ha sottolineato il ministro – mantiene aperta una linea di dialogo diretta e assidua sia con la controparte libica sia con gli alleati americani, per verificare lo sviluppo dell’operazione e le eventuali esigenze di supporto indiretto. In tale ottica, il Governo è pronto a considerare positivamente un eventuale utilizzo delle basi e degli spazi aerei nazionali a supporto dell’operazione, dovesse tale evenienza essere ritenuta funzionale ad una più efficace e rapida conclusione dell’azione in corso”.

 

“L’attività condotta dalle forze statunitensi – ha concluso il ministro – si sviluppa in piena coerenza con la Risoluzione delle Nazioni Unite n 2259 del 2015 e in esito a una specifica richiesta di supporto formulata dal legittimo Governo Libico per il contrasto all’Isis nell’area di Sirte.

 

Come è noto, le Forze locali libiche – in particolare quelle che hanno riconosciuto il Governo di al-Sarraj – stanno combattendo una dura battaglia per contrastare l’Isis proprio nella regione di Sirte.

 

È, tuttavia, un contrasto portato avanti fra grandi difficoltà e a caro prezzo, per i militari governativi e la popolazione civile, in particolare per la mancanza di capacità per l’identificazione dei bersagli militari e per il loro ingaggio di precisione”.

Fonte: www.ansa.it/


23 Dicembre 2015

Alla fine del 2015 la Federazione Russa occupa il secondo posto al mondo per il numero di aerei ed elicotteri militari in servizio attivo, disponendo di una flotta di quasi 3.550 velivoli, pari al 7 per cento del parco aereo mondiale, stando all’ultima relazione del Centro analitico Flight International dedicata allo sviluppo delle forze aeree dei paesi del mondo, e ripresa dal quotidiano russo “Kommersant”.

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La Russia è seconda solo agli Stati Uniti, che hanno in dotazione oltre 13.700 velivoli (il 26 per cento del parco aereo mondiale). Il rapporto stila anche una classifica dei velivoli da combattimento più diffusi al mondo: i caccia russi Su-27/Su-30 figurano al terzo posto con un totale di 943 velivoli in servizio in tutto il mondo, circa il 6 per cento del numero complessivo di aerei da combattimento operativi nelle forze armate globali.

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Al primo posto si posizionano i cacciabombardiere statunitense F-16 Fighting Falcon (16 per cento della flotta aerea globale) e al secondo gli F-18 Hornet/Super Hornet (7 per cento). Inoltre, nel novero dei dieci aerei militari più diffusi al mondo figurano altri tre velivoli russi: i MiG-29 (quinta posizione), i MiG-21 (sesta posizione) e l’aereo d’attacco al suolo Su-25 (settima posizione).

 

Fonte: www.agenzianova.com/


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