Venezia

28 Febbraio 2017

Sabato 25 febbraio in occasione della seconda tornata del memorabile carnevale di Venezia, abbiamo organizzato un Raid con due aeroplani al Nicelli, per poi trasferirci in Piazza San Marco per il carnevale. A dire il vero ci avevamo provato anche il week end precedente ma dopo 3 ore passate sul piazzare a sperare che la nebbia ci permettesse il decollo abbiamo dovuto desistere. La nostra pazienza è stata ampiamente ricompensata!

 

 


23 Ottobre 2016

Il Comune mette all’asta lo scalo del Lido, il terzo più bello al mondo. L’assessore: «Costretti a farlo per legge ma non sarà usato per altro»

VENEZIA:Un aeroporto al prezzo di un garage oppure, siccome la svendita si svolge in Laguna, al costo dell’affitto annuale di una mezza dozzina di posti barca.

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Accade a Venezia dove il sindaco-manager Luigi Brugnaro ha deciso di disfarsi dell’aviosuperficie Giovanni Nicelli che 90 anni fa vide il decollo del primo aereo di linea italiano, una tratta operata dalla Società Anonima Transadriatica, con destinazione Vienna, via Klagenfurt.

 

di Lorenzo Padovan

 

Un pezzo di storia della nazione ceduto per una pipa di tabacco: 26mila euro – la base d’asta – con cui si può entrare in possesso della maggioranza delle azioni in mano a Comune e Camera di Commercio di Venezia, ma per l’all-in basta esercitare il diritto di prelazione e acquisire anche le quote già messe a disposizione dal socio di minoranza, Save, la società aeroportuale che gestisce altri due scali: il Marco Polo e il Canova di Treviso, dove operano soprattutto le compagnie aeree low cost.

Sempre che non sia proprio il più grande player del Nordest a fare l’offerta giusta e a portarsi a casa il 50,77% che gli manca beffando i gruppi stranieri che si dice siano interessati all’affare.

Mito e leggenda
Con poco più di 50mila euro ci si porta a casa l’aerostazione – l’unica in Italia ad essere rimasta indenne dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale –, realizzata con il tipico stile architettonico degli Anni Trenta e un affresco raffigurante una mappa delle linee aeree del periodo.

Assieme alla struttura centrale ci sono gli hangar – da rimettere a nuovo – e la pista lunga circa un chilometro. Il tutto nel cuore della città, in quell’isola del Lido culla della Mostra del Cinema, i cui protagonisti, all’epoca della Dolce vita, atterravano direttamente a due passi dal red carpet.

Non solo amarcord: nella graduatoria 2014 della Bbc dei dieci aeroporti più belli del mondo, il Nicelli si era meritato il terzo gradino del podio, vincendo il segmento specifico dell’aviazione generale.

Senza dimenticare che vi fanno base anche gli elicotteri turistici e che l’Enac ha ristrutturato la propria torre di controllo solo otto anni fa.

La difesa dell’assessore
«La cessione è un’operazione imposta dalla legge – ricorda l’assessore alle Partecipate di Venezia Michele Zuin -. Prima di definire il costo, ci siamo affidati ad una primaria società di revisione che ha stabilito una cifra plausibile, anche se sappiamo tutti che le potenzialità sono ben superiori a quei pochi spiccioli che vengono richiesti.

L’acquisizione è solo il primo passo: nel bando abbiamo inserito l’esclusività d’utilizzo futuro nel settore dell’handling operations e dell’aviazione generale e sportiva, di cui i concorrenti all’acquisto devono essere consolidati operatori. Nessuna discoteca o hotel di lusso: il core-business resta quello storico».

Un segmento che potrebbe rappresentare una vena d’oro, anche secondo il presidente leghista del Veneto, Luca Zaia.

 

Il governatore è convinto che per incrementare il turismo vip e sportivo si debba puntare proprio sulle aviosuperfici minori, come quella di Asiago, in piena espansione dopo investimenti milionari, e quella di Cortina d’Ampezzo, che si spera di veder risorgere prima dei Mondiali di sci alpino del 2021.

Il Nicelli rappresenta il fiore all’occhiello di questa triangolazione: uno scalo nel cuore della città lagunare, in un comparto in costante crescita.

La scadenza del bando
Giudizi entusiastici che sembrano cozzare con le cifre da saldi di fine stagione che gli aspiranti dovranno inserire in busta chiusa entro domani alle 12, con una cauzione che fa sorridere, 534 euro.

«Il sindaco Brugnaro sta tessendo relazioni internazionali per il rilancio della città e questa operazione è un passo in questa direzione – commenta l’assessore Zuin -, servirà a richiamare capitali in un settore strategico».

Fonte:www.lastampa.it/


18 Gennaio 2016

Stupenda giornata quella di ieri, Domenica 17 Gennaio, anche a livello meteo, nella quale ci siamo goduti un fantastico volo a Venezia a bordo dell’ I-TECO, il Piper 32-300 dell’amico Sante.

Con noi Elvio, Giancarlo ed il mattacchione del gruppo Gino.

Decollati attorno alle 11,00 abbiamo fatto rotta verso Nord, costeggiando Carpi, poi il controllo aereo di Padova ci ha autorizzato direttamente su Chioggia VOR, poi in contatto con Venezia avvicinamento abbiamo sorvolato il Porto di Malamocco fino all’Aeroporto G.Nicelli del Lido di Venezia.

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Il volo è stato liscio come l’olio e la visibilità realmente “spaziale”…
Dal mare si vedevano i Colli Euganei incorniciati dalle Alpi a nord e tutta la Catena Appenninica a sud.

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All’ingresso della Laguna un velivolo con un familiare ”nasino blu” ci è passato sotto, anch’egli diretto all’Aeroporto del Lido, era il Piper 28-161 D-EENZ dell’amico Gaudenzio, il quale in compagnia di Donatella, la sua signora, ha passato la giornata come noi in quel di Venezia.

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Usciti dall’Aeroporto ci attendevano due taxi i quali ci hanno portato alla Trattoria “Andri”, meta obbligata per gli amanti del buon pesce.

Ed infatti, pochi minuti dopo esserci accomodati, il cameriere ha posato sul tavolo un “vassoione” con un trionfo di crostacei in tutte le salse.

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Finito l’antipasto abbiamo mangiato un delicatissimo Risotto allo Champagne con Gamberetti, accompagnato da un Prosecco veramente molto gradevole, Cappesante, sia ripiene che con un Tortello ripieno del suo mollusco..

Il pasto è terminato con due assaggi dessert. Un Mascarpone con Savoiardi e Fragole ed una Torta di Panna, Marzapane e Amarene.

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Usciti dal ristorante due taxi ci hanno riportato al Nicelli dal quale siamo decollati per rientrare a Modena.

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Una giornata meravigliosa un cielo senza una nuvola ed una mangiata di pesce in compagnia nella meravigliosa Venezia….. Cosa si può desiderare di più……

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P.G.


9 Luglio 2015

E alle 17 si scatenò l’inferno.

Oggi pomeriggio un grosso tornado ha colpito i comuni di Mira, Cazzago, San Bruson, Dolo, la riviera del Brenta. Case sbriciolate come polvere, tir sollevati come piume, tetti scoperchiati, auto rovesciate e in una di queste ha trovato la morte un uomo che è stato scaraventato in un campo.

Non si contano i feriti, di cui alcuni molto gravi. Alberi sradicati sin dalle fondamenta, grandine grande come albicocche.

Traffico in tilt, vigili del fuoco al lavoro.

 

Mega TORNADO nel Veneziano: un morto e molti feriti!

Mega TORNADO nel Veneziano: un morto e molti feriti!

Mega TORNADO nel Veneziano: un morto e molti feriti!

Mega TORNADO nel Veneziano: un morto e molti feriti!

Mega TORNADO nel Veneziano: un morto e molti feriti!

 

 

 

Fonte:http://www.ilmeteo.it/


14 Marzo 2015

Accidenti, si parla di almeno 10, 15 anni fa‘, durante una delle prime gite di gruppo dell’Aero Club di Modena, in questo caso in quel di Venezia.

 

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In questa foto compare gente che da anni, per i motivi più disparati non frequenta più il gruppo di volo del sodalizio modenese , chissà a volte però ritornano……

P.G.


13 Ottobre 2013

Atterraggio d’emergenza in Libia per 231 passeggeri, tra cui alcuni veneziani. Il volo era partito sabato notte da Milano

MESTRE. Disavventura e una vacanza quasi rovinata per i 231 passeggeri di un volo Meridiana decollato sabato sera dall’aeroporto milanese della Malpensa con destinazione le spiagge di Zanzibar. Tra i passeggeri tanti turisti veneti, qualche famiglia veneziana e poi padovani e veronesi che si pregustavano di scappare dal maltempo di ottobre e di abbronzarsi nello splendido arcipelago nell’Oceano Indiano, di fronte alla Tanzania.

Il volo è regolarmente partito alle 23 di sabato ma dopo un’ora e mezza dal decollo, il capitano ha deciso per l’atterraggio in Libia, a Bengasi.

Motivazione, un problema tecnico, dicono fonti informate dall’aeroporto di Malpensa. Uno dei passeggeri, il padovano Manuel Li Greci, trentenne, in vacanza con la fidanzata Airy Bedin, ci ha raccontato la disavventura collettiva: «È stata segnalata, dopo un’ora e mezza dal decollo, la necessità di un atterraggio, deciso dal comandante per un problema al motore di destra del velivolo. E così siamo atterrati a Bengasi in Libia verso l’una e mezza di notte. Siamo rimasti a bordo dell’aereo fino alle 10 di oggi (ieri, ndr) e poi ci hanno trasferito in un capannone di lamiera che ci ha ospitato. Sedie non c’erano per tutti, difficoltà anche per avere delle bottigliette d’acqua e il fastidio tra i passeggeri era decisamente alto anche perché il capitano è rimasto per ore dentro l’aereo e non l’abbiamo più visto. Temevamo di essere abbandonati qui. E siamo stati guardati a vista dai militari armati».

La disavventura del volo IG3258 non ha visto, purtroppo, con il passare delle ore la ripresa del viaggio verso Zanzibar. La compagnia aerea Meridiana dall’Italia ha fatto partire due velivoli, uno da Verona e l’altro dallo scalo lombardo, che hanno fatto rotta su Bengasi per riportare a Malpensa i 231 viaggiatori stanchi e delusi. Nel pomeriggio, attorno alle 16.30, sono iniziate le operazioni di imbarco dei passeggeri che una volta rientrati a Milano verso le 21 hanno potuto scegliere se porre fine all’agognata vacanza rovinata dal guasto che ha fermato il velivolo, oppure attendere un altro volo, sempre con destinazione Zanzibar in partenza in tarda serata. Prima di risalire sull’aereo, Manuel Li Greci è tornato in contatto con la nostra redazioni. «Per certi versi siamo stati trattati bene, per altri ci siamo sentiti ad un certo punto abbandonati ma ora speriamo di fare ritorno alla Malpensa e poi ognuno deciderà cosa fare, se rientrare oppure prendere il volo per Zanzibar. Di certo a Bengasi abbiamo vissuto una situazione caotica con delle lunghe ore di attesa e tanta incertezza».

Dal racconto dei passeggeri del volo sia esponenti dell’ambasciata italiana in Libia, sia il personale di Meridiana, sono andati più volte nel capannone in cui sono stati alloggiati i viaggiatori, all’aeroporto di Bengasi, a spiegare come la compagnia intendeva risolvere il problema dell’aereo bloccato in Libia per un guasto al motore. Come spesso capita in questi casi, le notizie si sono susseguiite con l’indicazione di soluzioni differenti fino alla decisione di far partire dall’Italia due aerei più piccoli per riportare a Milano i viaggiatori.

Una situazione che tra i turisti ha creato non poca apprensione e incertezza. Si aspettavano una vacanza di sole e relax e invece hanno passato una giornata tra aeroporti e aerei. Ed è molto probabile in questi casi che, dopo il rientro nella prima serata a Milano, più di qualcuno chiederà rimborsi alla compagnia.

Fonte:http://nuovavenezia.gelocal.it



di

 

Musicisti in volo: con “Helicopter String Quartet” di Karlheinz Stockhausen si inaugura il festival della laguna. L’insolita partitura fu scritta per l’Arditti Quartet che lo esegue oggi e ne parla in questa intervista.

Musica per elicotteri. Musica in volo. Musica che assorbe e rilancia le sonorità del cosmo. Musica che traccia cerchi aerei e disegna utopie. Karlheinz Stockhausen, il più megalomane, discusso e provocante compositore del secondo Novecento (nato nel 1928 e morto nel 2007), scrisse per gli strumentisti dell’Arditti Quartet un pezzo senza confronti né precedenti, l’Helicopter String Quartet, che debuttò all’Holland Festival nel 1995.

Partitura vertiginosa. Tanto vertiginosa quanto perversa (per difficoltà di realizzazione), l’opera isola gli intrepidi membri dell’ensemble nelle cabine di quattro elicotteri guidati nei cieli dai rispettivi piloti. E prevede che suonino, ognuno per proprio conto, a 1500 metri d’altezza. I “canti” dei due violini, della viola e del violoncello si uniscono tecnologicamente e a distanza, mischiandosi col suono dei motori, delle pale, delle nuvole e del vento. Alla riproposta di quest’impressionante composizione  –  ripresa solo tre volte, di cui una a Roma nel gennaio 2009  –  viene affidata il 4 ottobre l’apertura della 75esima Biennale Musica di Venezia, intitolata “Altro spazio, altro suono” e articolata come un intreccio, secondo innumerevoli varianti, di due elementi-cardine del pensiero musicale contemporaneo, cioè lo spazio e la voce.

Una commissione. Con la sua folle e unica capacità di “teatralizzare” la musica e di “spazializzare” il suono, Stockhausen stabilì l’avvio del concerto all’interno di una sala (nel caso di Venezia sarà la Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido, inizio ore 15) con la presentazione dei quattro musicisti, e ne fissò il termine col loro ritorno sulla terra, in tempo per prendere gli applausi del pubblico, che di volta in volta segue il concerto aereo su un grande schermo pronto a restituire in tempo reale le immagini e i suoni delle performance musicali dentro gli elicotteri. “Fui io a decidere di commissionare un brano a Stockhausen, pensando che avrebbe composto un normale quartetto d’archi”, racconta il violinista inglese Irvine Arditti, capofila del gruppo che porta il suo nome e dedicatario di tante opere importanti. “Fin dall’adolescenza adoravo Stockhausen: avevo quindici anni quando andai a Darmstadt per incontrarlo. La sua musica siderale e visionaria era un mito per me, che ero totalmente disinteressato al pop. Dopo la formazione del Quartetto Arditti lo contattai per chiedergli un pezzo, e quando mi mandò i dettagli del progetto pensai che fosse impazzito. C’erano istruzioni nette e rigorose. Gli dissi che nessuno avrebbe mai prodotto un tale kolossal e gli proposi di usare un nastro registrato per il rumore delle eliche che avrebbe dovuto mixarsi al suono degli archi. Replicò furente di aver ricevuto in sogno il piano dell’esecuzione. L’ebbe vinta lui, e l’Helicopter String Quartet debuttò ad Amsterdam in modo fedele alle sue indicazioni”.

Motori e suoni.Irvine Arditti, che compie sessant’anni il 16 ottobre (festeggerà con un concerto alla Wigmore Hall di Londra), è uno dei massimi campioni della musica contemporanea: “Il nostro repertorio è sterminato”, dice riferendosi al Quartetto Arditti. “Comprende centinaia o forse migliaia di pezzi fatti apposta per l’ensemble, e tra gli autori ci sono Carter, Boulez, Ligeti, Cage, Xenakis e Berio. Stimolare i compositori alla creazione ed esserne stimolato è l’interesse che occupa tutta la mia vita”. L’Helicopter String Quartet è l’unico brano da lui eseguito che non ha mai potuto ascoltare dal vivo: “Non riesco a sentirlo mentre suono nel mio elicottero perché il rumore del contesto mi sommerge”. Sostiene che “oggi la musica ha bisogno di grandi accadimenti” e che l’immenso gioco concepito da Stockhausen “è così spettacolare da destare la curiosità della gente per la sperimentazione musicale, conducendola ad aprire i suoi orizzonti”.

In cartellone anche domani. Alla Biennale di Venezia, col suo gruppo, sarà protagonista di un secondo appuntamento, il 5 ottobre, “nella relativa sicurezza di uno spazio normale, a Cà Giustinian”. Accanto a brani di Rebecca Saunders, Evis Sammutis e Andrea Portera, vi figura il Quartetto n. 5 di Elliott Carter, di cui gli Arditti hanno registrato l’intera produzione quartettistica. “Scritto per noi, questo brano mette in scena lo stesso processo della sua esecuzione, fino alla discussione dei musicisti su ogni movimento interpretato”.
Se gli si domanda quanto e come sia cambiata la nuova musica rispetto alle “scandalose” e arrabbiate opere dell’ultima fetta di Novecento, risponde “che oggi l’avanguardia non deve più scioccare, come un tempo. Prima spezzare i ponti col passato era una necessità per i compositori; ora invece non si è più ossessionati dalla voglia di uccidere i maestri. Ogni musica è interessante oppure non lo è, a prescindere da intenti dimostrativi”.   

Fonte:www.repubblica.it



(AGI) – Sassari, 29 mag. – Dal 23 maggio all’8 settembre Alghero torna a essere collegata con Venezia da un volo diretto della compagnia aerea Volotea. Lo hanno annunciato stamane il presidente e il direttore della Sogeaal, Carlo Luzzatti e Mario Peralda, in una conferenza stampa nella sala convegni dello scalo algherese, assieme alla direttrice commerciale per l’Italia della low cost spagnola Valeria Rebasti.

Fonte:www.agi.it



 Cronaca di una giornata meravigliosa 

Complice il clima quasi estivo,la cornice e la compagnia,  quella di  oggi  è stata proprio una giornata da incorniciare ,come si suol dire..

 Dopo un caffè, due chiacchiere con la nostra amica Cristina  ed uno sguardo alle meteo, abbiamo rifornito l’I-EMHW, il Piper Arrow dell’Aero Club e siamo decollati verso una nuova avventura.

Ai comandi quel mattacchione di Loris, coadiuvato nella navigazione dal buon Mirko, reduce da un’avventura volatoria in Florida (U.S.A.).

Io come al solito, oltre a fare da ”zavorra” mi occupavo del  reportage per il sito dell’Aero  Club.

Il “piano di battaglia” prevedeva :

Touch and go a Padova, sosta “tecnico-tattica” al Nicelli del Lido di Venezia, lungo costa fino a Ravenna, dove avremmo poi eseguito un altro touch and go ed infine il rientro a Modena.

Decollati da Marzaglia, abbiamo fatto rotta verso Ferrara, la Pianura Emiliana, di verde vestita ci scorreva attorno tranquilla, nonostante qualche “saltello”  dovuto alle termiche generate dal calore della terra, baciata da un caldo sole che, dopo un lungo ed interminabile inverno, donava finalmente ristoro e buon umore a noi “ed alle nostre ossa…”

L’area industriale di Ferrara Nord  scorre alla nostra destra irta di ciminiere fumanti e Silos di acciaio lucente, mentre il Po davanti a noi segna il confine tra Emilia e Veneto.

 Proseguiamo.

Dopo qualche minuto scorgiamo le  cime arrotondate dei Colli Euganei che ci aprono  la strada per Padova.

Sorvoliamo  il Castello di Lispida, il Monte Ceva e Abano Terme.

Davanti a noi L’Aeroporto Gino Allegri di Padova, anche sede del 17°Stormo I.T.( Intercettori Teleguidati) appartenenti alla 1° Brigata Aerea dell’ Aeronautica Militare  Italiana

Proseguiamo l’avvicinamento fino a toccare la pista 04.

Flaps su ,  motore e via! Riprendiamo, quota, virando a destra vediamo scorrerci sotto lo stupendo Duomo di Padova nel quale è conservato il meraviglioso  Cristo Adriano.

Poi, la Piazza del Santo con la maestosa Basilica di Sant’ Antonio da Padova , Patrono e Protettore  della città ed  il Canale Piovego

Proseguiamo, verso Punta Sabbioni nella Laguna di Venezia.

D’un tratto le turbolenze ci abbandonano…..

Finalmente, penso tra me e me. 

Sorvoliamo il campo da Golf di Alberoni ed il  Porto di Malamocco.

Alla nostra sinistra scorrono , l’Isola di Poveglia, Il Lazzaretto Vecchio, il quale ospitava nel 1400 i sospetti di contagio durante le epidemie che colpirono la popolazione veneziana

Atterriamo al Nicelli del Lido e subito veniamo catturati dalla presenza di due”volti noti”, veniamo infatti invitati dalla torre a parcheggiare proprio accanto all’I-MODU, uno dei due Piper Pa-28 Archer dell’Aero Club di Modena, atterrato in mattinata con ai comandi il nostro amico Gabriele Lalli  accompagnato dalla sua fidanzata Francesca.

Dietro di noi invece era parcheggiato  l’I-MISS, il Cessna FR-172J di Ostilio Sforacchi, anche lui facente parte del nostro sodalizio sportivo. 

Scendiamo dall’ aereo e ci dirigiamo al “terminal” per espletare le pratiche d’approdo.

Veniamo accolti da un gentilissimo e  corpulento  Addetto all’Handling che ci chiede le marche del velivolo, la provenienza e quanto pensiamo di trattenerci in Laguna. 

Alla risposta Modena ci guarda e accennando un sorriso ed esclama :” oggi tra Modena e Biella, vi siete dati l’appuntamento eh…..”

Infatti schierati sul parcheggio, a poca distanza dal nostro, avevamo notato la presenza di tre velivoli dell’Aero Club di Biella

Notiamo altresì che fuori dall’ufficio sono parcheggiate alcune biciclette azzurre col logo dell’Aeroporto veneziano.

Mirko si informa sulle modalità di noleggio e… perché no…

In men che non si dica siamo in sella ai velocipedi ed accompagnati dal ritornello di una famosa canzone di Riccardo Cocciante accennata da Mirko ci avviamo fuori dallo scalo per un giro verso il centro. 

La giornata è splendida, un arietta frizzantina ma tutt’altro che fastidiosa ci accompagna lungo la Riviera San Nicolò .

Decidiamo poi di fare una “sosta tecnica” per un gelato  sul Gran Viale Santa Maria Elisabetta.

Mamma mia quanta gente e quanta gioventù esclamiamo. 

10 minuti di relax seduti a gustare un gelato “cinese” poi via, saliamo in sella e ripartiamo percorrendo il viale fino in fondo, poi a destra sul Lungo Mare Marconi.

Che meraviglia, un paradiso, gente di qua e di la, stuoli di ragazzini e ragazzine che vanno e vengono dalla spiaggia, famiglie, gente comune che in bicicletta, a piedi, in moto  che vanno e vengono . 

A destra di nuovo percorrendo Riva Benedetto Marcello, poi Riva di Corinto fino ad arrivare sul Viale Sandro Gallo il quale poi ci riporterà di nuovo  sulla Riviera San Nicolò e verso l’Aeroporto.

A poche centinaia di metri dall’ingresso dell’Aeroporto incontriamo Gabriele e Francesca che rientravano a piedi  anch’essi verso il Nicelli.

Consegnate le biciclette ci fermiamo a bere un bel bicchierone d’acqua fresca al bar insieme ai nostri amici dell’I-MODU

Due chiacchiere ancora poi via verso gli aerei.

Foto di gruppo acanto ai velivoli della serie “ricordiamoli così” e via decolliamo uno dopo l’altro.

Alla radio sentiamo Gabriele che riporta i punti per il rientro diretto a Modena, noi proseguiamo invece per un lungo costa verso Ravenna

Ai comandi stavolta il buon Mirko .

Scorre alla nostra destra il Porto di Malamocco e mentre accenniamo una leggera virata a sinistra per “disegnare” la costa, vediamo sotto di noi un’infinità di barche, barchette,  e motoscafi che solcano la superficie calma del Nord Adriatico.

Sorvoliamo Porto Tolle ed il Delta del PO col suo dedalo di fiumiciattoli che sfociano nel mare.

Via via sorpassiamo le Valli di Comacchio e Porto Garibaldi, Lidi Ferraresi e Marina di Ravenna.

Viriamo a destra per entrare nel sottovento 08 per effettuare un touch and go sull’AeroportoLa Spreta” di Ravenna intitolato al Ten. Gastone Novelli, caduto della 1° Guerra Mondiale.

In finale Mirko indica a Loris un “posticino” dove si mangia una pizza favolosa.

Tocchiamo, motore e via…

Torniamo a casa.

Puntiamo verso Imola, intanto mando un SMS a casa tanto per far sapere che sono vivo…. 

Il cielo si sta annuvolando e commentiamo:” accidenti, abbiamo proprio preso un bella giornata..”

Sorvoliamo il Circuito Dino ed Enzo Ferrari di Imola,  “guarda ci sono delle moto che girano in pista” esclamo indicando l’autodromo 

Borgonuovo è alla nostra sinistra e a destra l’incantevole Santuario della Beata Vergine di San Luca che domina la “Dotta” e sullo sfondo la “spianata” dell’Aeroporto Internazionale Guglielmo Marconi di Bologna. 

Spilamberto è ormai alle nostre spalle e sorvolando la periferia sud di Modena contattiamo la frequenza dell’Aeroporto di Marzaglia per le istruzioni d’atterraggio. 

La voce di Umberto Catellani, direttore della linea di volo  tuona profonda alla radio :”Sottovento 11, vento calmo riporti in finale…..

L’affermazione di Mirko scatena l’ilarità a bordo del piccolo monomotore:” Eh la voce del padrone”…

E giù  ridere…

Atterriamo….

Scendiamo, mettiamo a posto carte e cartine varie, infiliamo i copri Pitot e ci dirigiamo in hangar per segnare i tempi sullo stralcio voli.

Mirko, vedendo Gabriele e Francesca esclama:” Ma… ci siamo già visti da qualche parte o sbaglio…”

Poi una gran risata incornicia il finale di una giornata meravigliosa…

Un’altra bellissima avventura, vissuta con amici veri che rimarrà nelle nostre menti e nei nostri cuori.

Alla prossima 

GUARDA VIDEO

http://www.youreporter.it/video_25-04-2013_Il_Lido_in_bicicletta

http://www.youreporter.it/video_25-04-2013_Il_Lido_in_bicicletta_2

Per

www.aeroclubmodena.it

Piergiorgio”pierinoinflight”Goldoni 



Alla guida del nuovo simulatore del Sukhoi Superjet-100: ogni mese da Venezia escono 10 comandanti e un aereo.

VENEZIA — L’operatore di terra alza il braccio, arriva l’autorizzazione al decollo. Il rombo dei motori che cresce, l’aereo comincia a muoversi, prende velocità. La pista dell’aeroporto di Innsbruck è corta (due chilometri): «Qui anche i metri sono preziosi», dice il comandante Agostino Frediani. L’accelerazione prende corpo, l’aereo quota, le macchine dell’autostrada che passa sotto, scorrono rapidamente, le montagne che circondano la città sono innevate. Ormai siamo alla quota di viaggio: 3.500 metri di altitudine, il comandante ha inserito il pilota automatico che segue la rotta stabilita in partenza.

Tutto vero. In realtà non c’è nessun aereo, solo la cabina di comando dei Superjet 100 — gli aerei realizzati dalla joint venture tra Alenia Aermacchi e Sukhoi Holding che vengono allestiti nell’hangar di Tessera — e i finestrini che trasmettono al dettaglio quello che c’è fuori (grazie a impostazioni preinserite), come se l’aereo stesse volando sopra la città austriaca. Si parte con il sole, ma presto arriva la pioggia e la turbolenza. Il vento, il temporale, il comandante Luciano Fornari (16 mila ore di volo alle spalle) dalla sua postazione retrostante, può simulare qualsiasi condizione meteo e ogni tipo di avaria (siamo partiti da Innsbruck, potevamo volare da Malpensa, New York, Madrid perché in sistema ci sono tutte le città e gli aeroporti).

I piloti lo sanno bene, sono qui per questo: chi per avere dimestichezza con i nuovi dispositivi del Superjet 100, chi per imparare a volare, tutti per l’addestramento necessario per usare l’aereo «vero». Stanno un mese a Tessera tra i corsi in aula con l’istruttore, al computer e le ore sul simulatore installato vicino all’aeroporto di Venezia che riproduce fedelmente i sistemi della cabina di pilotaggio del nuovo aereo, prima delle prove in volo (con sei decolli e altrettanti atterraggi) e il rilascio dell’abilitazione. Ce ne sono due in tutta Italia: uno ce l’ha Alitalia, l’altro Superjet (a Tessera, e a Mosca). Visto da fuori sembra una navicella spaziale, dentro è la perfetta riproduzione di una cabina di comando. «Qui si invertono le cose, non è il pilota che comanda l’aereo, ma l’aereo che comanda il pilota», dice Frediani. Dodici missioni di quattro ore ciascuna in tutte le situazioni di emergenza e condizioni metereologiche.

«Too far ahead»: l’aereo scende troppo veloce, la pista è vicina, bisogna rifare la procedura di atterraggio. Il comandante decide di riprendere quota e di rinviare le operazioni. Tre equipaggi di Interjet, la compagnia messicana che ha firmato un contratto per l’acquisto di 20 Sukhoi Superjet 100 e dieci opzioni, hanno già completato il corso di addestramento. A regime saranno cinque al mese, dieci piloti, contemporaneamente alla consegna di un aereo: il primo è previsto per maggio. A Tessera si preparano anche gli assistenti di volo con attività di training fino a che la compagnia non ha il velivolo a casa (tre giorni per prendere familiarità con la cabina), e il personale di terra e di manutenzione (un mese con lezioni a computer e sull’aereo che c’è a Tessera). Da qualche settimana Superjet ha deciso di aprire la porte anche ai giovani allievi della scuola di volo professionale F.T.O. di Padova, utilizzando il simulatore integrale di volo per l’addestramento degli aerei della famiglia Airbus A320.

Il comandante Frediani (19 mila ore di volo) apre gli spoiler per diminuire la portanza delle ali e rallentare la velocità di discesa dell’aereo. «Qui bisogna stare attenti, ci sono le montagne vicine», spiega. Esce il carrello, siamo sopra Innsbruck, sotto ci sono i palazzoni. «One thousand», dicono i comandi, mancano ancora mille metri, la pista si avvicina, l’aereo scende, tocca terra, il pilota frena, rallentiamo. Frediani accende il motorino ausiliare per fare le procedure di terra, si avvicina l’operatore con la scaletta, l’autobus con i passeggeri. Si aprono le porte, anche quelle del simulatore: si scende, il viaggio è finito. Innsbruck? No, l’hangar di Tessera. Adesso tocca ai piloti cominciare la loro «missione» quotidiana.

Francesco Bottazzo

Fonte: http://corrieredelveneto.corriere.it


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