Vigna di Valle

4 Dicembre 2013

Domenica 1 dicembre è iniziata la complessa opera di recupero del velivolo Reggiane Re.2000 Cat, MM.8281 localizzato nell’aprile del 2012 sul fondale antistante Porto Venere (La Spezia). Il recupero del relitto, richiesto dall’Aeronautica Militare e autorizzato dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici e dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e Etnoantropologici della Liguria, sarà possibile grazie alla ditta Micoperi, che nelle scorse settimane ha portato a termine il raddrizzamento della Nave Concordia, che si è resa disponibile ad effettuare le operazioni a titolo gratuito.
Le operazioni hanno avuto inizio con il posizionamento della nave recupero Micoperi 30 nell’area di interesse. Alle ore 9.12 di martedì il ROV (Remotely Operated Vehicle) della Micoperi ha individuato il relitto e subito dopo è iniziato il recupero, che si concluderà con il sollevamento del velivolo sulla piattaforma della Micoperi 30 presumibilmente nella giornata di oggi.
 Il Reggiane.2000 sarà successivamente trasportato al molo del Centro di Supporto Logistico Areale di Cadimare (La Spezia), dove avranno inizio le operazioni di desalinizzazione prima dell’avvio del restauro vero e proprio. Il velivolo troverà la sua finale collocazione presso il Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle
 
 
 
Il recupero è stato voluto dall’Aeronautica Militare per il grande valore storico del relitto, raro esemplare ancora esistente del velivolo sviluppato durante la seconda guerra mondiale dalle Officine Aeronautiche Reggiane, allo scopo di preservarne lo stato di conservazione, da anni soggetto all’aggressione dell’ambiente marino e ad atti di vandalismo che, dal primo ritrovamento, lo hanno privato di alcuni elementi strutturali. Il velivolo era la testa di serie della versione Re.2000 Cat (configurazione catapultabile). Di base sull’aeroporto di Sarzana-Luni (La Spezia) era destinato a turni di imbarco sulla nave da battaglia Vittorio Veneto.
Il 16 aprile 1943 stava compiendo un volo di ricognizione sul Golfo, pilotato dal Maresciallo Luigi Guerrieri quando, a causa di un consumo anomalo di carburante, il pilota decideva di compiere un ammaraggio di emergenza, dal quale usciva incolume. Il recupero e il restauro di velivoli storici sono assicurati da personale esperto del Museo Storico che ricondiziona i velivoli operando, per quanto possibile, con le tecniche dell’epoca di produzione degli stessi, impiegando materiali originali e rispettando le norme di tutela del Patrimonio Storico Artistico nazionale.
Tra i progetti di restauro più recenti del Museo Storico di Vigna di Valle, ricordiamo quelli dell’idroricognitore biplano Ro.43 MM.27050, recuperato dall’aeroporto di Centocelle (Roma) nel 1972, del ricognitore Ro.37 bis ritrovato in Afghanistan, entrambi in esposizione permanente al Museo, e quello ancora in corso di un Reggiane RE.2002.

29 Dicembre 2012

L’Aerfer Sagittario 2 era un aereo da caccia monomotore a getto ad ala bassa a freccia, realizzato dall’azienda italiana Aerfer nel 1958 e rimasto allo stadio di prototipo.

Progettato dall’ingegner Sergio Stefanutti, era l’evoluzione di una serie di prototipi che non raggiunsero mai la produzione in serie.

Aerfer Sagittario 2
Ambrosini (Aerfer) Sagittario 2 MM560 LeB 29.05.57.jpg
Descrizione
Tipo aereo da caccia
Equipaggio 1
Progettista Sergio Stefanutti
Costruttore Bandiera dell'Italia Aerfer
Data primo volo 19 maggio 1956
Data entrata in servizio mai
Esemplari 2
Dimensioni e pesi
 
Lunghezza 9,50 m
Apertura alare 7,50 m
Altezza 3,17 m
Superficie alare 14,50 m²
Peso a vuoto 2 300 kg
Peso carico 3 535 kg
Propulsione
Motore un turbogetto Rolls-Royce Derwent IX
Spinta 17,8 kN (1 815 kgf)
Prestazioni
Velocità max 1 050 km/h
Autonomia 780 km
Tangenza 14 000 m
Armamento
Cannoni 2 da 30 mm

 

Storia 

Sviluppo

Il Sagittario 2 venne sviluppato da un addestratore biposto ad elica, il SAI Ambrosini S.7, prodotto in un piccolo numero di esemplari ed entrato in servizio presso l’Aeronautica Militare, ma, a differenza di questo, era di costruzione interamente metallica e caratterizzato da una configurazione alare a freccia. Nelle intenzioni, doveva essere un passaggio intermedio per realizzare un caccia pienamente supersonico, ovvero l’Aerfer Leone, il cui prototipo non fu mai completato. Anche il successivo Aerfer Ariete si collocava in questa ambiziosa linea di sviluppo.

Progetto tecnicamente molto avanzato per l’epoca, fu il primo aereo costruito in Italia a raggiungere e superare il muro del suono, il 4 dicembre 1956. Il pilota che compì questa straordinaria impresa fu il tenente colonnello Giovanni Franchini, eroe di guerra, collaudatore che concluse la sua brillante carriera come generale di squadra aerea. Tra le sue particolarità vi era l’ugello di scarico posizionato sotto la fusoliera, mentre la presa d’aria era posta, come in molti aerei dell’epoca e nel Campini-Caproni C.C.2 (il primo aereo a reazione italiano), sul muso. Questa configurazione lasciava libero ampio spazio in fusoliera per il carburante, consentendo così, a differenza di altri modelli coevi, una notevole autonomia.

Il primo esemplare, costruito presso lo stabilimento Aerfer di Pomigliano d’Arco, presso Napoli, ed immatricolato MM 560, venne portato in volo per la prima volta il 19 maggio 1956 dal pilota collaudatore Costantino Petrosellini, dall’aeroporto di Pratica di Mare, sede del Reparto Sperimentale Volo dell’Aeronautica Militare, confermando con le sue caratteristiche di volo l’ottima base di partenza, superiore in prestazioni ai pari ruolo dell’epoca.

Utilizzatori

bandiera Italia                                                                    

Esemplari attualmente esistenti

L’unico esemplare di Sagittario 2 conservato in Italia è l’esemplare MM 561, il secondo prototipo realizzato, esposto presso il Museo storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle.

VEDI ANCHE https://aeroclubmodena.it/2012/12/1%c2%b0-italiano-oltre-il-muro-del-suono/

Fonte:http://it.wikipedia.org


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