vittime

30 Marzo 2016

L’incidente è avvenuto nei pressi dell’Aeroporto di Iles-de-la-Madeleine. Forse il maltempo le cause dell’impatto

Canada, si schianta aereo: 7 mortiFra le vittime anche un ex ministro

Un piccolo aereo è caduto in Quebec, in Canada: nell’impatto hanno perso la vita sette persone. Secondo i media locali e la Bbc, fra le vittime c’è anche un cameraman ed ex ministro canadese, Jean Lapierre. L’incidente è avvenuto nei pressi dell’Aeroporto di Iles-de-la-Madeleine, forse a causa di condizioni meteorologiche non ideali per volare. Le autorità hanno avviato indagini.

Secondo alcuni testimoni, lo schianto è stato violento e l’aereo di sarebbe spaccato in tre parti. Il piccolo velivolo era partito dall’Aeroporto regionale di St. Hubert, a sud di Montreal.

Fonte:www.tgcom24.mediaset.it/


4 Febbraio 2016

Aveva preso quota da qualche minuto dall’aviosuperficie di Scalea ma il piccolo aereo da turismo è finito con lo schiantarsi sulle montagne ricadenti nei limitrofi comuni San Nicola Arcella e Santa Domenica.

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Al momento non si hanno notizie sulla sorte delle persone a bordo del piccolo aereo da turismo ma anche dalle foto che iniziano a circolare sui social network, il bilancio potrebbe essere tragico.
Intanto, è scattato immediatamente il sistema di soccorso con impegnati i vigili del fuoco, i sanitari del 118 ed anche i volontari del Soccorso alpino del Pollino.
Ma intanto l’ENAV smentisce la notizia di un piccolo aereo da turismo precipitato in quell’area, è stato riscontrato infatti che dall’aviostazione di Scalea non è partito alcun velivolo .

Sarebbe rientrato dunque l’allarme sullo schianto di un piccolo aereo di turismo decollato dall’aviostazione di Scalea, come avevano riferito in un primo momento le agenzie di stampa nazionali, dopo aver appreso la notizia, poi smentita, da alcune persone che avrebbero visto una colonna di fumo alzarsi dalle montagne vicine. Rimane da accertare cosa sia successo veramente, e dunque da cosa sia dipesa la colonna di fumo che si è innalzata nell’area.

L’ipotesi più plausibile, al momento, è quella di un bang supersonico provocato da un aereo militare di passaggio su quell’area, ma sono state avviate ulteriori verifiche con perlustrazioni aree e di terra.
Fonte:www.cosenzapost.it/


4 Febbraio 2016

di Francesco Ladis

Un velivolo di piccole dimensioni, ma potrebbe trattarsi di un jet militare, sarebbe stato visto precipitare su un costone di montagna nei pressi di Scalea.

air crashForze dell’ordine, 118 e vigili del fuoco sono stati impegnati, per diverse ore, nel rintracciare i possibili resti dell’aereo ma senza esito positivo. Al momento, sembra si tratti di un falso allarme
Poco fa un aereo da turismo, di piccole dimensioni, è precipitato sulle alture del cosentino, nella zona di San Nicola Arcella,Santa Domenica Talao. L’aereo era decollato da Scalea.

La notizia è stata riferita da alcuni soccorritori che si stanno dirigendo sul posto. Al momento non si hanno notizie sulla sorte delle persone a bordo del velivolo, ma si temono vittime.
L’aereo era decollato solo pochi minuti prima dell’incidente, le cui cause sono ancora da chiarire. La zona dove è avvenuto l’impatto, dalla quale si alza una colonna di fumo nero, è sorvolata anche da un elicottero del 118.

 

Fonte:www.inmeteo.net/


8 Dicembre 2015

PORDENONE. Uno stallo in virata o “a comandi incrociati”, con il sole basso all’orizzonte che potrebbe aver compromesso la visuale di chi stava pilotando il piccolo aereo a elica.

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Ecco la possibile spiegazione dell’incidente costato la vita a due soci dell’Aeroclub La Comina di Pordenone: il 68enne Roberto Giacon, nativo di Resana (Treviso) ma pordenonese d’adozione, ex Colonnello dell’Aviazione dell’Esercito, e Mauro Armani, 65enne maniaghese nato a Montereale, assicuratore.

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l biposto Alpi Aviation”Pioneer 200″  a elica, dell’Aeroclub Comina, è precipitato per cause tecniche verso le 15 poco prima dell’atterraggio, in un campo agricolo che si affaccia su Via dei Templari (SP65), nel territorio comunale di San Quirino, a meno di tre chilometri dal campo di volo, e a circa 200 metri dalla rotonda di villa d’Arco. A causa dell’impatto con il suolo si è immediatamente incendiato. I due occupanti sono morti sul colpo, nell’impatto.

Terribile la scena che si è presentata ai primi soccorritori. Il Pioneer, completamente distrutto, era ancora avvolto dalle fiamme: all’interno, i corpi carbonizzati dei due occupanti.
Il velivolo a elica, con apertura alare di 7,55 metri e una lunghezza di 6,15 metri, è un biposto affiancato con doppi comandi. Secondo i primi accertamenti si ipotizza che alla guida fosse Giacon ma trattandosi di un velivolo a doppi comandi e considerando le condizioni in cui si trova la carcassa del Pioneer (completamente distrutta dall’incendio) risulterà di fatto quasi impossibile stabilire con certezza chi stesse pilotando il velivolo al momento dell’incidente.

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I due amici erano entrambi piloti esperti, con alle spalle migliaia di ore di volo complessive. Giacon, in particolare, era stato pilota professionista per l’aviazione dell’esercito.
Giacon e Armani erano decollati verso le 14.20, intenzionati a compiere un volo di almeno una quindicina di minuti attorno all’aviosuperficie pordenonese.

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Quando stavano cominciando la fase di atterraggio, il piccolo velivolo a elica ha compiuto una virata ad un’altezza da terra ridotta, probabilmente non superiore ai 100-150 metri, è entrato in stallo ed è precipitato al suolo, in verticale: un impatto che non ha lasciato scampo ai due amici. In seguito allo schianto il Pioneer è stato istantaneamente avvolto dalle fiamme. Il punto in cui è precipitato il velivolo si trova a poco più di 100 metri dalla strada provinciale 65 e a poche decine di metri dal giardino di una villetta.

Ad allertare i soccorsi è stata un’automobilista di San Quirino che mentre transitava sulla rotonda ha notato con la coda dell’occhio un piccolo aereo che stava virando a una quota insolitamente bassa, e pochi istanti dopo l’ha visto schiantarsi al suolo e incendiarsi.

Quando i vigili del fuoco di Pordenone, con tre squadre, sono giunti sul posto assieme alle ambulanze del 118 il Pioneer 200 stava bruciando e le fiamme erano alimentate dal carburante residuo. Subito è apparso chiaro che per chi si trovava all’interno del velivolo precipitato non ci sarebbe stato nulla da fare.

Sul posto sono intervenuti Squadra mobile, Volanti e Scientifica e i carabinieri. L’area dell’incidente è stata subito delimitata con il nastro. Gli accertamenti sono affidati alla polizia.

Verso le 16, sul luogo della tragedia è arrivato anche il figlio di Armani, Francesco che si è poi allontanato per raggiungere la mamma, Anna Santarossa, che si trovava a Frisanco per la “Sei per un’ora” e comunicarle quello che era appena accaduto: appresa la notizia della morte del marito, la donna è stata colta da malore.

Poco dopo le 17, il medico legale è intervenuto su incarico del magistrato di turno Monica Carraturo per la constatazione dei decessi. Nell’ambito degli accertamenti è stata disposta anche l’effettuazione di prelievi sulle salme e quello che resta del velivolo è stato posto sotto sequestro.

 

 

Fonte:messaggeroveneto.gelocal.it/pordenone

 

 

 



 

Il velivolo si è incendiato. Era partito da Caorle insieme a un
altro, sul quale viaggiava anche il figlio di una delle vittime

TREVISOUn aereo da turismo è caduto a Colfosco di Susegana, nel Trevigiano. Due persone sono morte. Il mezzo sarebbe finito contro le linee di alta tensione e poi è precipitato. L’ultraleggero, immatricolato in Svizzera, era partito insieme ad un altro velivolo dall’aviosuperficie di Caorle (Venezia).

I due occupanti avevano detto di voler fare un giro turistico sulla Pedemontana trevigiana. Durante il volo l’ultraleggero ha urtato i cavi dell’alta tensione, precipitando al suolo e incendiandosi. Accortisi dell’accaduto gli occupati del secondo aereo sono riusciti ad atterrare nella zona e a chiamare i soccorsi. Oltre alle squadre dei vigili del fuoco di Treviso, sul luogo dell’incidente si è recato anche un elicottero del comando di Mestre.

È un uomo di nazionalità neozelandese, da tempo residente in Veneto, una delle due persone morte nell’incidente che ha coinvolto un ultraleggero partito da Caorle e diretto a Susegana, precipitato a 50 metri dal greto del Piave. L’altra vittima è di nazionalità svizzera. A bordo del secondo velivolo, un aereo da turismo, si trovava il figlio del neozelandese, che ha assistito impotente all’accaduto insieme al pilota, svizzero.

L’ultraleggero, un Pipistrel interamente in carbonio e di nuova generazione, ha tranciato un cavo dell’alta tensione che attraversa il Piave. Forse per un errore, il pilota, che potrebbe aver seguito una traiettoria troppo bassa, è andato a finire contro un filo dell’elettrodotto da 130mila volt, prendendo immediatamente fuoco.

Entrambi i velivoli erano arrivati in mattinata a Caorle. I quattro occupanti – sottolinea il responsabile dell’ aviosuperficie, Mauro Di Biagio – avevano pranzato e poi erano decollati per compiere il giro nel Trevigiano. Già una settimana fa il Pipistrel era decollato dalla pista della località veneziana.

Tonte:www.gazzettino.it



Soccorritori saliti a piedi, elicotteri bloccati da maltempo.

(ANSA) – BOLZANO, 26 MAR – Sono due austriaci di 62 e 51 anni di Sillian, in Tirolo, le vittime della valanga in val Martello.

L’incidente si e’ verificato poco sotto passo Madriccio, sul versante della val Martello a quota 2.800 metri. A causa del maltempo gli elicotteri del 118 e dell’Aiut Alpin si sono fermati a valle e i soccorritori sono saliti a piedi. Un gruppo e’ partito da Solda e ha attraversato passo Madriccio e l’altro e’ salito dalla val Martello verso il rifugio Nino Corsi.
Fonte:www.ansa.it

     

     

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