2016 Settembre

Tutte le news dall’Aeroclub di Modena

17 Settembre 2016

Ryanair è pronta a sbarcare inCampania e ad offrire nuove rotte low cost.

 

Ad annunciarlo è John Alborante, marketing manager Italia della compagnia irlandese, che ha anche lanciato la sfida tra lo scalo di Napoli e quello di Salerno.

rayyyyy

Capodichino o Costa d’Amalfi? “Stiamo lavorando alla programmazione per l’anno prossimo – spiega Alborante intervistato da webitmag a Bergamo – nel nostro portafoglio manca qualche aeroporto, e il nostro interesse specifico è rivolto a Napoli e a Salerno. Con Napoli ci sono già delle discussioni in corso, ma siamo interessati anche ad altri aeroporti, come, appunto, quello di Salerno”.

 

Al momento sembra avere qualche piccola chance in più Capodichino. Per lo scalo di Salerno bisogna superare due ostacoli non insormontabili. Il primo, di natura politico-commerciale, riguarda proprio la possibilità per il Costa d’Amalfi di “sottrarre” Ryanair allo scalo napoletano, dove al momento c’è l’altra compagnia low cost (Easy Jet). Il secondo ostacolo riguarda la pista che non risponde ai requisiti richiesti. Due ostacoli di non poco conto ma che possono essere risolti in tempi congrui.

 

“Stiamo lavorando alacremente per far in modo che le compagnie low cost, come Ryanair, possano scegliere Salerno – dice a Il MattinoAntonio Ilardi, presidente della società di gestione dello scalo – ma, ovviamente, c’è bisogno di una pista idonea anche da un punto di vista strumentale. Ci sarà una partita tra Capodichino e il Costa d’Amalfi, soprattutto di natura commerciale, che, chi verrà dopo di me nell’imminente cambio alla presidenza della società, dovrà essere bravo a portare a termine.

 

Perché, ovviamente, da Napoli ci sarà tutto l’interesse a tenere fuori Salerno da questa fetta di mercato”.

Fonte: www.vocedinapoli.it


16 Settembre 2016

Tratta sopra la parità il titolo di Boeing a Wall Street e segna un rialzo dello 0,06% a 127,75 dollari portando la propria capitalizzazione a 79,64 miliardi circa.

boing-logo

127,75 dollari portando la propria capitalizzazione a 79,64 miliardi circa. Di qua dall’Atlantico il competitor di sempre Airbus cede l’1,12%, nonostante la sigla di un contratto con Hong Kong Airlines per nove ulteriori aeroplani A330-300 (capitalizzazione a poco meno di 41 miliardi di euro).

Boeing ha annunciato nuovi e severi limiti alla paga degli straordinari dei propri dipendenti in un piano che sarà attivato dal prossimo 14 ottobre e dovrebbe coinvolgere circa 80 mila persone (circa la metà del personale complessivo del gruppo). Il Seattle Times, che riporta la notizia, ricorda anche il recente taglio di 4 mila posizioni e altri interventi tesi al taglio dei costi.

Nel secondo trimestre Boeing ha registrato una perdita netta da 234 milioni di dollari.

(GD)

Fonte:www.trend-online.com/

 


16 Settembre 2016

Dovizioso e Bartolotti hanno provato il brivido del volo acrobatico nel corso dell’evento Passioni Tricolori, organizzato dall’ Aeronautica Militare in collaborazione con Lamborghini e Ducati

acro1 acro10 acro12 acro9

Lamborghini e Ducati, le due eccellenze Emiliane della velocità, in collaborazione con l’Aeronautica Militare Italiana hanno organizzato nella cornice dell’Aeroporto Militare di Rivolto (UD) lo spettacolare evento battezzato “Passioni Tricolori“.

acro2

Protagonista della giornata sono stati il pilota della Ducati, Andrea Dovizioso e quello della Lamborghini, Mirko Bortolotti che hanno avuto il piacere e l’onore di provato il brivido del volo acrobatico sugli Aermacchi 339 delle Frecce Tricolori.

acro11 acro8 acro7 acro6 acro5 acro4 acro3
Durante la kermesse, la Pattuglia Acrobatica Nazionale ha eseguito un volo addestrativo, subito dopo i piloti Ducati (Andrea Dovizioso e Michele Pirro) e quelli Lamborghini (Marco Mapelli, Giovanni Venturini e Mirko Bortolotti) si sono esibiti con i loro bolidi da pista lungo il percorso del raccordo dell’aeroporto, lasciando a bocca aperta i presenti.

Fonte:www.sportfair.it/


16 Settembre 2016

A partire dal 12 aprile si potrà volare da Lamezia a Budapest. Il volo diretto sarà effettuato dalla compagnia low cost Wizzair. Fino al 2020 sono previsti due voli a settimana.

LAMEZIA TERME (CZ) – Sarà inaugurato 12 Aprile 2017 il volo Lamezia Terme Budapestoperato dalla compagnia low cost Wizzair che, con due frequenze settimanali, mercoledì e domenica, amplia l’offerta di collegamenti dall’Aeroporto di Lamezia Terme.

wiz

I voli, già prenotatili sul sito della compagnia, saranno operativi fino a marzo 2020. Grande soddisfazione è espressa dal Massimo Colosimo presidente della Sacal, società di gestione dello scalo lametino.

Con un contratto triennale con la Wizzair, compagnia low cost leader nei paesi dell’Europa Centrale e Orientale, Sacal spa, Gestore aeroportuale, si assicura una nuova e strategica tratta che incrementa l’offerta dei voli dall’Aeroporto Internazionale di Lamezia Terme e si apre, di fatto, all’Europa dell’Est.

Budapest, l’Ungheria, l’Europa dell’Est è sempre stato un obiettivo per cui Sacal spa si è fortemente impegnata negli ultimi tempi “Un obiettivo che rientra nei piani di sviluppo di Sacal Gestore per quanto riguarda le rotte – commenta il presidente Sacal, Massimo Colosimo – foriero di una partnership con Wizzair che speriamo di consolidare e rafforzare con ulteriori destinazioni con l’impegno dell’organizzazione a fornire un servizio soddisfacente e adeguato alle aspettative.”

Due voli a settimana effettuati con un Airbus a 320 da 180 posti
I voli per Budapest, una delle capitali più belle dell’Europa con i suoi ponti sul Danubio e le sue bellezze architettoniche, saranno operati da Airbus 320 da 180 postie avrà una frequenza bisettimanale, mercoledì e domenica, con partenza alle 19.15 da Budapest e alle 21.35 da Lamezia.

wiz2

I voli sono già prenotabili sul sito della Wizzair. Con sede a Budapest, Wizz Air, compagnia low-cost leader nei paesi dell’Europa Centrale e Orientale, nasce nel giugno 2003 a Katowice da cui un anno dopo decolla il primo volo.

Presente in 25 aeroporti dell’Europa dell’Est, offre oltre 420 destinazioni tra Polonia, Ungheria, Bulgaria e Romania, Ucraina, Repubblica Ceca, Serbia, Macedonia, Lituania, Lettonia, Bosnia ed Erzegovina, Slovacchia. Dotata di una flotta di Airbus 320 e 321, rispettivamente da 180 e 230 posti, offre innumerevoli servizi con un’unica classe di viaggio con sedili in pelle.

Fonte:www.quicosenza.it/


11 Settembre 2016

Quel giorno cambiò il corso della storia nel mondo…

 

di Domenico Cacopardo www.cacopardo.it

Jean Baudrillard, il filosofo francese di scuola nietzscheana, chiamato, prima degli attacchi dell’11 settembre 2001, il «filosofo dell’Apocalisse», per la sua preveggente valutazione dei simulacri e della storia, formula una teoria ben applicabile all’insorgere del terrorismo islamico e al suo affermarsi. Dice Baudrillard che i cristiani del Rinascimento erano affascinati dagli indiani d’America, esseri umani che non avevano mai conosciuto la parola di Cristo. C’era stato, agli inizi della colonizzazione, un momento di stupore e di sbalordimento di fronte a questa possibilità, concretamente verificata, di sfuggire alla legge universale del Vangelo. Allora, delle due l’una: o si sterminavano gli indiani per cancellare le prove della loro esistenza (libera e felice) acristiana o li si convertivano (un altro tipo di sterminio) cancellandone l’identità culturale.

911-2

In fondo gli uomini di Al Qaeda prima e, più di recente, quelli dell’Isis, sono stupificati dall’esistenza di un mondo felice e potente che non conosce i dettami del Corano e non venera Allah. Ecco che, per giustificare la propria esistenza, essi debbono cancellare le prove della nostra presenza o convertirci. Del resto, il medesimo libro sacro di Maometto impone di uccidere gli infedeli che non accettano di convertirsi alla «vera religione», cioè all’Islam.Come i colonizzatori rinascimentali, gli islamici si starebbero inserendo nel mondo degli indiani-occidentali, in attesa dello show-down, il momento in cui, se non ci convertissimo, saremmo sterminati.Il pensiero di Baudrillard s’è affermato e s’è sviluppato ben prima degli attentati alle Torri gemelli, al Pentagono e agli altri luoghi americani. In un certo senso, parlando di storia, di simulacri e di impostura, ne ha anticipato il verificarsi.

911-1

Quell’11 di settembre è, ce ne siamo tutti resi conto subito, un tornante della Storia, uno di quei momenti in cui il corso dell’umanità cambia del tutto o in parte la propria direzione di marcia per far fronte a una sconvolgente novità: come la Guerra dei cent’anni, la Rivoluzione americana e quella francese, come le colonizzazioni, il comunismo, il fascismo, il nazismo, le guerre mondiali e, infine, la guerra fredda. E come la cosiddetta fine della Storia (teorizzata da Francis Fukuyana), causata dal crollo dell’impero sovietico e dalla nascita di un mondo monopolare, rivelatosi poi fragile ed effimero, visto il multipolarismo imperante. Quel giorno, verso le 2 e tre quarti del pomeriggio, ero tranquillo, in poltrona, davanti al televisore, sintonizzato sulla Cnn. Per ragioni pratiche, visti i miei frequenti viaggi negli Stati Uniti, mi costringevo a un training d’inglese. Così, tra i primi italiani ho osservato gli attacchi alle Torri gemelli e tutto il drammatico susseguirsi di immagini e di eventi compreso in diretta l’impatto del secondo aereo sulla Torre Sud.

La sensazione immediata era che fosse scoppiata la terza Guerra mondiale. Sconvolto, avevo immediatamente chiamato mia figlia. Lei vive in America da 25 anni e, allora, lavorava nel Consolato italiano di Miami. Mi disse di essere già stata contattata (meno di un’ora dopo il verificarsi dell’attacco: efficienza dell’amministrazione americana) dalle autorità scolastiche perché andasse subito a prendere i figli (l’istituto scolastico era già in assetto di emergenza) e li riportasse a casa. Per la cronaca, nelle scuole (da tanto) vengono effettuate frequenti prove di stato di emergenza con coinvolgimento delle famiglie.Radio e televisioni, intanto, stavano diffondendo l’invito del governo federale a tapparsi in casa e a non uscire sino al contrordine ufficiale.Il marito, invece, in quanto medico, doveva rimanere in ambulatorio sino alla cessazione dell’allarme.La Florida, lo Stato in cui vive mia figlia, si rivelò poi la base dei terroristi che qui, in una scuola per piloti vicina a Fort Lauderdale, avevano imparato quanto serviva loro per dirottare gli aerei e dirigerli sugli obiettivi.

911-3

Ricapitoliamo brevemente i fatti. La mattina dell’11 settembre, 19 componenti dell’organizzazione terroristica al-Qaeda dirottarono quattro voli civili.Due vennero condotti a schiantarsi sulle torri nord e sud del World Trade Center di New York, causando poco dopo il collasso di entrambi i grattacieli e conseguenti gravi danni agli edifici vicini. Il terzo aereo di linea venne dirottato contro il Pentagono. Il quarto aereo, diretto contro il Campidoglio o la Casa Bianca a Washington, precipitò in un campo vicino a Shanksville, nella Contea di Somerset (Pennsylvania), dopo che i passeggeri e i membri dell’equipaggio avevano tentato, vanamente, di occupare la cabina di pilotaggio e di prendere in mano il velivolo.Nell’attacco morirono 2.974 persone, di 90 diverse nazionalità esclusi i diciannove dirottatori. Tutte le vittime erano civili a eccezione di 343 vigili del fuoco, 72 agenti delle forze dell’ordine, e 55 militari.

Al momento dell’attacco circa 17.400 civili erano presenti nelle Torri gemelle. Quasi tutte le persone al di sotto delle zone di impatto evacuò gli edifici, come pure 18 persone che si trovavano nella zona di impatto della torre meridionale; 1.366 delle vittime si trovavano nella zona di impatto o nei piani superiori della torre settentrionale; quasi 600 persone furono invece uccise dall’impatto o morirono intrappolate ai piani superiori nella torre meridionale. Quell’11 settembre è morta la sensazione di sicurezza e intangibilità che decenni di conflitti lontani dagli Stati Uniti avevano dato ai cittadini nordamericani.Tutto è quasi subito cambiato. Una coalizione occidentale ha attaccato l’Afghanistan, lo Stato in mano ai talebani che costituiva la base del movimento al-Qaeda. Poco dopo, ha avuto avvio la Seconda guerra del Golfo, con l’attacco all’Iraq. Una guerra di conquista, il cui scopo dichiarato era quello di neutralizzare Saddam Hussein e le sue armi chimiche e nucleari, mentre, quello reale, era di portare il conflitto in casa dell’Islam scongiurando nuovi attacchi all’Occidente.

Speranze fallaci, dato che da esse è sorto un nuovo terrorismo, di marca sunnita, che ha messo sotto scacco l’Europa. Il terrorismo e il controterrorismo hanno ricondotto la Storia tra di noi, imponendoci di viverla giorno dopo giorno, con i suoi pericoli e i suoi doveri. Referente perduto per qualche anno, la Storia s’è ripresa il proprio ruolo, sostituendo con la sua prosaica quotidianità il Mito (le rivoluzioni, le guerre, la democrazia). È sbagliato rallegrarsene.La Storia è meglio leggerla sui libri o vederla nel cinema. Non farla di persona, correndone i rischi e pagandone i prezzi.

Fonte:www.italiaoggi.it/


7 Settembre 2016

L’incidente poco prima di uno scalo tecnico a Skopje. Il Piper, partito da Treviso, era diretto a Pristina

SKOPJE – Un Piper partito da Treviso e diretto a Pristina è precipitato prima di uno scalo tecnico in Macedonia. Tutte italiane le 6 vittime: a bordo cinque passeggeri più il pilota, Francesco Montagner, presidente dell’Associazione dilettantistica sportiva Aeroclub Treviso.

pip4

Con lui c’erano anche il vicepresidente dello stesso Aeroclub, Dario Bastasin, Luca Dalle Mulle, Angelo Callegari, Ilaria Berti e Visar Degaj, un kosovaro con cittadinanza italiana. Le vittime risiedevano tra le province di Treviso, Padova e Udine.

Il gruppo aveva programmato il viaggio per affari, anche legati all’attività dell’Aeroclub di Treviso. Dalla pista di quest’ultimo sono partiti oggi quattro voli: due per Pristina e altri due per Skopje, tutti arrivati a destinazione eccetto il quello guidato dal presidente dell’Aeroclub.

Secondo lo speciale comitato macedone che si occupa stabilmente di indagini su incidenti aerei, il Piper e altri due velivoli simili erano diretti a Pristina per partecipare all’inaugurazione di un Aeroclub nella capitale del Kosovo.

Le prime notizie sulla sciagura sono arrivate da Mitko Ciavkov, direttore dei servizi di sicurezza macedoni. Il Piper, registrato in Germania, era partito dall’aeroclub di Treviso alle 14 ed è scomparso intorno alle 17.40 al controllo dei radar dell’aeroporto di Skopje, dove era previsto uno scalo tecnico per fare rifornimento di carburante.

Alcuni abitanti di villaggi vicino a Veles, città della Macedonia centrale poco a sud di Skopje, hanno detto di aver udito da un’esplosione e di aver visto fiamme e fumo denso. Alcuni di loro, citati dai mezzi di informazione macedoni, hanno affermato di aver visto il Piper bruciare ancor prima dello schianto al suolo.

Al momento dell’incidente le condizioni atmosferiche erano avverse con pioggia, vento e scarsa visibilità. Sul posto, una zona accidentata e di difficile accesso, si sono recate squadre di soccorso dei servizi di emergenza e dei vigili del fuoco, che hanno individuato i rottami del Piper.

La procura generale macedone ha aperto un’inchiesta sulla sciagura.

Il precedente – Un incidente simile
era avvenuto il 14 luglio scorso. Un aereo da turismo Piper 32, in condizioni di scarsa visibilità, era precipitato in Slovenia, a venti chilometri dal confine italiano. Erano morti quattro tedeschi, il pilota e tre passeggeri. L’aereo era partito da Venezia ed era diretto a Lipsia, in Germania.

Fonte:www.repubblica.it/


7 Settembre 2016

Il Piper era in volo da Treviso a Pristina

 

E’ un flusso continuo di soci e conoscenti delle vittime quello che dalle prime ore di questa mattina entra ed esce dalla porta della sede della Scuola di Volo Asd Treviso, più nota come Aeroclub, il cui presidente, Francesco Montagner, 59 anni; il vicepresidente, Dario Bastasin (62) e il responsabile amministrativo, Luca Dalle Mulle (tutti trevigiani), sono morti ieri pomeriggio in un incidente aereo in Macedonia.

A bordo del Piper PA 34 Seneca, bimotore turboelica decollato alle 14 dalla pista di Treviso, c’erano anche i veneti Angelo Callegari e Ilaria Berti, oltre a Visar Degaj, italiano di origine kosovara.

L’aereo, come altri tre velivoli con altre 12 persone a bordo e partiti contemporaneamente dallo stesso scalo, era diretto a Pristina (Kosovo) dove era prevista una manifestazione per il primo anniversario di fondazione di un aeroclub sorto in collaborazione con l’associazione trevigiana.

Il Piper guidato da Montagner, però, dotato di un serbatoio di capienza più limitata, aveva dovuto allungare il percorso per raggiungere Skopje, la capitale della Macedonia, dove avrebbe potuto rifornirsi della speciale benzina “blu” a 100 ottani non disponibile invece nello scalo di destinazione e necessaria per assicurare il rientro a Treviso.

altro aereo della piccola flotta aveva compiuto la stessa operazione grazie ad una fermata tecnica all’isola di Brac, in Croazia, mentre per gli altri due, con una autonomia di volo doppia, un rifornimento intermedio non era indispensabile.

“Fino a questo momento – spiega Maurizio Patuelli, uno dei tre consiglieri rimasti dell’Aeroclub, realtà che conta una settantina di aderenti – non abbiamo ricevuto una sola comunicazione ufficiale di quanto è accaduto. Quello che sappiamo lo abbiamo appreso in questa notte insonne da internet e giornali. Gli stessi viaggiatori partiti da Treviso e giunti a Pristina, da noi raggiunti telefonicamente nella tarda serata di ieri, non erano stati informati dell’accaduto”.

Il Piper precipitato, intestato ad una società collegata all’ Aeroclub, era sottoposto come tutti gli altri sette velivoli in dotazione ad Asd Treviso a manutenzioni continue “per le quali – aggiunge Patuelli – spendiamo ogni anno somme molto ingenti”.

Le revisioni erano effettuate sia a Treviso sia in un’officina tedesca, essendo il Piper registrato in Germania. Sulle cause dell’incidente occorrerà attendere gli esiti delle perizie che la magistratura macedone vorrà disporre, comunque senza l’ ausilio dei dati di una scatola nera non essendo tale dispositivo montato in apparecchi di quel tipo.

Ritenuto improbabile l’errore umano, data la grande esperienza di Montagner, ed il guasto tecnico, grazie alla meticolosa manutenzione del Piper, l’ipotesi più probabile resta quella collegata alle avversità atmosferiche in atto nella zona di Skopje al momento dell’incidente, avvenuto ad una ventina di chilometri di distanza durante l’avvicinamento per l’ atterraggio.

L’ultima tragedia che aveva coinvolto un aeroplano da turismo riferibile all’Aeroclub di Treviso risale al 17 maggio 2002, quando in val Salatis, nel bellunese, precipitò sempre un Piper con tre persone a bordo. “Adesso, nostro malgrado – conclude il consigliere – dobbiamo procedere al più presto alla nomina di un presidente pro tempore per ripristinare i rapporti con l’Enac, gli istituti di credito ed i fornitori”.

Fonte:www.ansa.it/


SOCIAL NETWORKS

Seguici sui Social

Aeroclub Modena è presente sui maggiori canali Social. Per qualsiasi informazione non esitate a contattarci. Sapremo rispondere puntualmente ad ogni vostra necessità.