Lo schianto ripreso in diretta:
L’incidente è stato ripreso dalla telecamera di un’automobile. A bordo c’erano 5 persone: tutte morte. Mistero sulla missione che stava compiendo nei dintorni dell’isola del Mediterraneo. Il ministero della Difesa francese: nostro personale.
Ma ci sono dubbi
Chi c’era a bordo dell’aereo precipitato questa mattina a Malta (e ripreso in questo video postato su Facebook dall’utente Laurent Azzopardi)? Molte le risposte, con conseguenti speculazioni sul tipo di missione.
La prima versione ha ipotizzato che il Merlin IV fosse impegnato nei pattugliamenti al largo della Libia nel quadro dell’operazione Frontex. Successivamente si è parlato di tre doganieri francesi e di 2 membri d’equipaggio.
Ma la Dogana ha smentito. Infine è intervenuto il Ministero della Difesa da Parigi: era nostro personale, partecipava a controlli anti-trafficanti nel Mediterraneo meridionale. Il settimanale Le Point, a sua volta, ha sostenuto che sia i piloti che i passeggeri facevano parte della DGSE, ossia l’intelligence francese.
Il rebus della missione
Il velivolo, in servizio con la società lussemburghese CAE Aviation che lo aveva noleggiato negli Usa, operava per conto delle autorità francesi ed era basato a La Valletta.
Alcuni osservatori hanno ipotizzato uno scenario alternativo a quello della perlustrazione: un viaggio verso Misurata, in Libia, magari per trasferire personale dell’intelligence o militari.
E fonti maltesi hanno poi confermato che la destinazione era proprio la cittadina libica. La Francia, infatti, ha schierato nel paese nord africano unità speciali in supporto alle milizie locali, alcune delle quali sono impegnate contro l’Isis (ma non solo). Stessa cosa hanno fatto gli Stati Uniti e l’Italia.
Inoltre va ricordato che questo spazio geografico è attraversato da aerei da ricognizione e per lo spionaggio elettronico. Molto «noti» sono un paio di velivoli statunitensi che decollano dalla Sicilia o dall’isola di Pantelleria. Un altro da Creta. E spesso si tratta di mezzi noleggiati presso compagnie private americane.
Azione parallela
Nella ricostruzione del settimanale Le Point i due piloti, dopo aver fatto parte del GAM 56, unità che assicura i trasporti riservati per la DGSE, sono passati in una societa’ privata formata probabilmente per missioni «sensibili».
I servizi, con il loro budget, pagano stipendi, forniscono materiale tecnologico, personale e utilizzano la compagnia per interventi anche all’estero. Una soluzione spesso adottata dagli Stati Uniti in teatri complessi, compreso quello libico.
La morte dei 5 francesi segue quelle di altri tre loro colleghi – probabilmente sempre della DGSE – avvenuta in luglio a Bengasi. Si trovavano su un elicottero della milizia del generale Haftar precipitato durante operazioni belliche contro i jihadisti.
Fonte:www.corriere.it/