Muso corto, sospensioni anteriori a puntone, retrotreno strettissimo e una diversa disposizione della MGU-K: le novità della 667 per puntare al titolo iridato.
L’obiettivo, fissato da Sergio Marchionne è chiaro: dopo aver stupito tutti con un 2015 al di sopra delle aspettative, grazie ai tre successi (Malesia, Ungheria e Singapore) firmati da Sebastian Vettel , la Ferrari nel 2016 deve lottare e (possibilmente) battere la Mercedes nella corsa iridata. Addirittura, secondo il presidente, bisogna cominciare a star davanti a tutti già dalla prima gara fissata – come di consueto ormai – in Australia per il 20 marzo.
CAPOSTIPITE — Un compito impegnativo, dunque, quello della monoposto 2016 che in attesa del nome definitivo, per ora viene indicata con il numero di progetto: 667. Si tratta di una sorta di capostipite di una nuova generazione di vetture, anche perché la SF15 T in fondo era stata realizzata, partendo da un progetto già esistente anche se ampiamente rimaneggiato. Questa volta, invece, la squadra di ingegneri, diretta da James Allison, è partita dal foglio bianco ragion per cui in questa analisi ci concentriamo maggiormente su che cosa è stata abbandonato del retaggio del passato piuttosto che cercare di indovinare le forme o i dettagli della nuova monoposto.
SOSPENSIONI — Dopo quattro anni non ci sarà più la sospensione anteriore con lo schema a tirante (pull-rod) ripescata dal 2001 (l’utima scuderia ad utilizzarla era stata la Minardi). Questa soluzione, che era stata adottata per ridurre il baricentro all’avantreno con tutti gli elementi spostati in basso, aveva creato soprattutto nella prima stagione (2012) difficoltà di gestione nell’eseguire le regolazioni di assetto. Si torna dunque al più tradizionale schema a puntone (push-rod) come sulla F150 Italia del 2011 e come su tutte le altre monoposto. Verrà mantenuta la soluzione del triangolo inferiore a forma di diapason già adottata sulla SF15-T, seguendo l’innovazione introdotta nella stagione 2014 dalla Mercedes. Così come della partita dovrebbero rimanere le pinze dei freni anteriori coricate, già viste sulla monoposto 2015.
MUSO — Anche la scelta del muso lungo verrà abbandonata, allineandosi alle soluzioni del muso corto già introdotte da quasi tutte le altre squadre, anche se a varie riprese, durante la scorsa stagione. Per il Mondiale 2016 la Fia ha introdotto due sole novità tecniche: l’imposizione di uno o due scarichi per la valvola wastegate in maniera tale da migliorare il suono delle power unit ed una maggiore severità nel crash test delle strutture ai lati della testa del pilota con una prova di compressione praticamente triplicata. Un test che ha creato non poche preoccupazioni ai team per il suo superamento. Potendo contare, dunque, su una certa stabilità nelle regole tecniche tutte le scuderie, Ferrari compresa, hanno puntato molto sul massimo sfruttamento di ogni singolo settore.
POWER UNIT — Oltre alla sospensione anteriore a puntone e al muso corto, Maranello punta anche a una maggiore integrazione fra Power Unit, smaltimento termico ed aerodinamica. Quest’ultima è tornata a dettare legge anche in tema di installazione di organi accessori per il propulsore termico (quest’ultimo deliberato con lo sfruttamento degli ultimi quattro gettoni a disposizione per la stagione 2015 in occasione del GP di Russia) e per i due motori elettrici. Anche l’inedita disposizione dello scambiatore di calore all’interno della V del motore (quindi in posizione alta) potrebbe passare a una zona più bassa all’interno del telaio, seguendo anche in questo caso la moda Mercedes che l’aveva introdotto già sulla monoposto 2014. Lo spostamento della MGU-K, che recupera l’energia dei freni posteriori, è legato all’esigenza di realizzare un retrotreno strettissimo per sfruttare al meglio l’aerodinamica posteriore. Le fiancate saranno ancora più rastremate nella parte inferiore. La stessa sospensione posteriore avrà una maggiore integrazione con l’aerodinamica.
DEBUTTO — La nuova Ferrari, che sarà presentata non prima della metà di febbraio, debutterà il 22 dello stesso mese sull’esigente circuito di Montmelò, in Spagna, dove è prevista la prima sessione di collaudi 2016. E già allora si capirà se la nuova rossa potrà assolvere il compito affidatole da Marchionne.
Giorgio Piola