2014 Agosto

Tutte le news dall’Aeroclub di Modena

20 Agosto 2014

Fare chiarezza sull’incidente e trovare gli equipaggi.

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Queste le priorità dell’ Aeronautica Militare sullo scontro di oggi tra due Tornado sulle colline alle porte di Ascoli Piceno, nella zona di Mozzano.

“E’ stata aperta un’indagine e una team di esperti sta andando sul punto dell’ incidente”, afferma l’Aeronautica. “La nostra prima preoccupazione, prosegue la forza armata,è trovare gli equipaggi“, due piloti e due navigatori. In volo elicotteri e altri caccia. 

 

 

Fonte:http://www.rainews.it/


19 Agosto 2014

I velivoli erano in missione di addestramento a bassa quota. Un testimone: «Li ho visti scontrarsi da direzioni diverse e poi cadere». Il sindaco: «Poteva essere un’apocalisse»

LOCALIZZATO UN PARACADUTE. RILEVATI SEGNALI A TERRA, FORSE DI ALTRI SEGGIOLINI EIETTABILI

torncrash3Due Tornado dell’AeronauticaMilitare si sono schiantati sulle montagne del Piceno, nelle Marche. I caccia, provenienti da direzioni diverse, si sono scontrati in volo. Una collisione durante una missione di addestramento a una quota di 500 metri. Ancora dispersi i quattro a bordo dei due jet, tra piloti e navigatori. Le squadre di soccorso hanno rilevato segnali. Potrebbero essere quelli provenienti dai seggiolini eiettabili. Le ricerche si stanno concentrando proprio nel posto da cui provengono le trasmissioni. I due velivoli, appartenenti al 6° Stormo, si erano levati in volo dalla base militare di Ghedi (Brescia) per una missione di addestramento in vista di un’esercitazione Nato in autunno e sarebbero dovuti tornare alla base in serata.

Localizzato un paracadute

Testimoni avrebbero visto lanciarsi tre dei quattro aviatori. E un paracadute è stato localizzato. Alcuni testimoni raccontano di avere visto i due velivoli toccarsi. Uno dei due aerei ha preso fuoco ed entrambi sono precipitati.

Collisione in addestramento

torncrash2I due jet stavano svolgendo attività addestrativa e si sarebbero scontrati in volo, arrivando appunto da direzioni diverse. Per domare gli incendi (divampati in diverse zone dei monti della Laga dato che i rottami dei caccia sono caduti in un’area larga circa 25 chilometri) sono stati utilizzati Canadair ed elicotteri cisterna.

«Ho visto i due velivoli scontrarsi»

torncrash1«Stavo lavorando al computer nella mia casa ad Ascoli Piceno, quando ho sentito passare un aereo sopra di me. Mi sono affacciato alla finestra e pochi secondi dopo, all’incirca dalla direzione opposta, ho visto giungere un altro caccia» lo ha riferito un testimone all’Ansa. «Ho visto i due velivoli scontrarsi e l’esplosione – aggiunge -. Non ho potuto vedere dove sono caduti gli aerei. Dal luogo dell’impatto, all’incirca fuori dalle mura di Ascoli (forse a Mozzano), si alza una nube di fumo nera. Si sentono le sirene di ambulanze e vigili del fuoco». E ancora: «Abbiamo sentito un fortissimo boato e quando abbiamo alzato gli occhi al cielo abbiamo visto dei pezzi di aereo che cadevano» dice una testimone che vive a Roccafluvione.«Qui in paese – racconta ancora – tremava tutto, poi sono divampate sulle colline le fiamme ».

L’Aeronautica manda team di esperti

L’Aeronautica ha inviato un team di esperti sul luogo dell’incidente per le prime verifiche. Al momento sul luogo dell’incidente sono stati ritrovati un motore e altri pezzi.Non si sa ancora se vi siano vittime.

I Tornado provenivano da Ghedi

I Tornado del 6° Stormo sono partiti da Ghedi (Brescia) una delle due basi (l’altra è Piacenza) da cui operano questi cacciabombardieri dell’Aeronautica che, in attesa dell’arrivo contestato degli F 35, continuano a rappresentare la spina dorsale dell’Aviazione Militare Italiana. L’aereo è un velivolo da combattimento bireattore, biposto, con ala a geometria variabile e capacità «ognitempo». È progettato per volare a bassissima quota a velocità supersoniche (Mach 1.2) ma è capace di prestazioni bisoniche ad alta quota. E’ stato utilizzato in tutte le principali missioni all’estero italiane, dai Balcani alla Libia, dall’Iraq ( Foto sotto  Tornado Operazione Locusta) all’Afghanistan.

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Il sindaco di Ascoli: «Poteva essere apocalisse»

Non mancano le polemiche. Mentre il Sindaco di Ascoli Guido Castelli dice che «poteva essere un apocalisse», un deputato Pd, Dario Ginefra, chiede che «sia fatta immediata chiarezza sullo scontro tra i due caccia tornado e sulla presunta esercitazione in corso al momento dell’incidente e – auspicata l’incolumità dei militari coinvolti e di eventuali civili residenti nell’area dove sono precipitati i velivoli – immediatamente accertata ogni eventuale responsabilità». E ancora: «Sono certo che il ministro Pinotti sarà la prima a voler chiarire l’accaduto e a voler spiegare perchè – se confermate le voci dell’esercitazione – questa sarebbe avvenuta in prossimità di aree abitate e non sul vicino mare adriatico». Così invece il sindaco: «Abbiamo assistito a un dramma sconvolgente ma dobbiamo anche riconoscere che le conseguenze potevano essere davvero apocalittiche per il nostro territorio. Una questione di secondi e tutti avremmo rischiato il peggio».

«Ancora non sappiamo gli esiti nè tantomeno le cause dell’incidente. È bene adottare ogni prudenza ed attendere i risultati dei rilievi in corso. L’importante, però, è che quanto accaduto non susciti polemiche sulle attività addestrative, che sono fondamentali». Lo sottolinea all’Adnkronos il Generale Leonardo Tricarico, ex Capo di StatoMaggiore dell’AeronauticaMilitare ed attuale Presidente della Fondazione Icsa. «Dobbiamo soltanto ringraziare i militari che, pur tra mille ristrettezze di bilancio, continuano a svolgere il loro lavoro meglio di chiunque altro e hanno sempre dato prova di altissima professionalità in Italia e nelle missioni all’estero. Se il comparto pubblico italiano può vantarsi di qualcosa a livello internazionale -aggiunge- è proprio per l’attività delle forze armate».

Tornado, velivoli da combattimento specializzati nella bassissima quota

Acquisiti dall’Aeronautica dal 1982, sono usati per le missioni all’estero ed equipaggiati con sistemi d’avanguardia.

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Acquisito dall’Aeronautica Militare a partire dal 1982, il Tornado è un velivolo da combattimento bireattore, biposto, con ala a geometria variabile e capacità `ognitempo´. E’ progettato per volare a bassissima quota a velocità supersoniche (Mach 1.2) ma è capace di prestazioni bisoniche ad alta quota.

Usato per le missioni all’estero

torncrash6Il velivolo è stato utilizzato in tutte le principali missioni all’estero italiane, dai Balcani alla Libia, dall’Iraq all’Afghanistan. Nella versione standard Ids (Interdiction Strike), in dotazione al 6° Stormo di Ghedi (Brescia), il Tornado può essere impiegato come cacciabombardiere e ricognitore. Il 50° Stormo di Piacenza, invece, è equipaggiato con la variante It-Ecr (Electronic Combat Reconnaissance), specializzata nella soppressione delle difese aeree avversarie mediante l’impiego di missili aria-superficie Agm-88 Harm.

Sistemi d’arma d’avanguardia

torncrash5Tramontato il rischio di un confronto militare globale, la probabilità di utilizzare un velivolo come il Tornado, la cui efficacia è stata accresciuta dall’acquisizione di sistemi d’arma d’avanguardia, riguarda essenzialmente le cosiddette «operazioni di risposta alle crisi», interventi cioè nelle fasi più virulente di un confronto militare allo scopo di attivare il processo di progressiva stabilizzazione e di svolgere azione di deterrenza dal cielo. Nella versione standard Ids (Interdiction Strike), in dotazione al 6°Stormo di Ghedi (Brescia), il Tornado può essere impiegato come cacciabombardiere e ricognitore. Il 50° Stormo di Piacenza, invece, è equipaggiato con la variante IT-Ecr (Electronic Combat Reconnaissance), specializzata nella soppressione delle difese aeree avversarie mediante l’impiego di missili aria-superficie.

I dettagli

L’equipaggio standard per un Tornado è di un pilota e un navigatore, la velocità massima che può raggiungere il velivolo a bassa quota è di 1.480 km/h. L’apertura alare varia dagli 8,6 ai 13,9 metri, la lunghezza invece è di 16,70 metri e l’altezza di 5,95 metri. L’armamento prevede 2 cannoni cal. 27 mm, fino a 9.000 kg di carichi esterni.

VEDI ANCHE

it.wikipedia.org/wiki/Panavia_Tornado

Fonte:www.corriere.it/


19 Agosto 2014

Un Lockheed Martin F-16 C\D Fighting Falcon  nominativo radio BUZZARD 24 (o Viper ) del 510th Fighter Squadron dell’US Air ForceUSAFE US Air Force in Europe ) di stanza sulla Aviano Air Base (PN) durante un volo addestrativo sull’ Adriatico settentrionale tra Cervia e Pesaro.  

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Ma chi sono i ” BUZZARDS “

510th Fighter Squadron

 

Il 510th Fighter Squadron venne riattivato sulla base di Aviano, il 1° luglio 1994, come parte del 31st FW. Si riequipaggiò con gli F-16 Fighting Falcon ed entrò immediatamente in azione fornendo piloti al 555th FS, impegnato nella conduzione dell‘Operazione Deny Flight, il mandato delle Nazioni Unite per imporre una zona di non volo sulla Bosnia-Erzegovina.Lo squadron è equipaggiato con 18 F-16 C/D blocco 40.

Il suo compito è quello di condurre operazioni difensive ed offensive, con vari sistemi d’arma, secondo le direttive NATO, Supreme Allied Commander Europe e nazionali.

Il reparto venne creato il 24 febbraio 1943, come 625th Bombardment Squadron (Dive), presso la base di Drew Field in Florida. Il primo tipo di aereo utilizzato fu il Douglas A-24, la versione terrestre del bombardiere in picchiata “Dauntless” dell’US Navy.

Lo Squadron fu incorporato nel 405th Bombardment Group (più tardi ridesignato Fighter Bomber Group e poi Fighter Group). Il 10 agosto 1943, il reparto venne ribattezzato 510th Fighter Bomber Squadron e trasferito, il 13 settembre, al Waterloo Army Air Field in South Carolina.

In questo periodo lo squadron venne riequipaggiato prima con i Bell P-39 Aircobra e poi con i Republic P-47 Thunderbolt.

Raggiunto il teatro di operazioni europeo il 6 marzo 1944, iniziò le operazioni belliche da Christchurch in Inghilterra.

Il 510th seguì l’avanzata delle truppe alleate verso la Germania trasferendosi successivamente sulle basi di Picauville e St.Dizier in Francia, Ophoven in Belgio e Kitzingen in Germania, dove il reparto si trovava al termine delle ostilità. Gli uomini e le donne del 510th meritarono sette insegne di campagna durante la seconda guerra mondiale.

Il 27 ottobre lo  Squadron venne smobilitato a Camp Kilmer nel New Jersey.Il reparto venne riformato il 1° dicembre 1952 presso la Goodman AFB nel Kentucky e fu di nuovo denominato 510th Fighter Bomber Squadron, essendo equipaggiato con i cacciabombardieri Republic F-84 Thunderjet.

Il 17 aprile 1953 si trasferì sulla Langley AFB, in Virginia, contemporaneamente all’arrivo del nuovo caccia North American F-100 Super Sabre.

Altro trasferimento il 13 marzo 1964 alla England AFB, in Louisiana, con passaggio nei ranghi del 3rd Tactical Fighter Wing.

Il 10 novembre 1965 il 510th TFS fu rischierato sulla base di Bien Hoa, Repubblica del Vietnam, da dove effettuò oltre 27.000 missioni di combattimento, guadagnandosi altre undici insegne di campagna.

Lo Squadron venne smobilitato il 15 novembre 1969 e riattivato il 1° ottobre 1978 a Bentwaters in Inghilterra, dove divenne il secondo reparto dotato di Fairchild Republic A-10 Thunderbolt II ad iniziare l’attività con l’81st Tactical Fighter Wing.

Nella foto: l’F-16C 88-413 “Buzzard 1”, aereo personale del comandante del 510th Fighter Squadron Lt.Col.Edward J.Ryder, caratterizzato dalla testa di aquila sulla coda.

 

Nell’ autunno del 1991, il 510th svolse un ciclo operativo di tre mesi nell’ambito delle forze delle Nazioni Unite impegnate nell’Operazione Desert Storm e nell’Operazione Provide Confort, agendo dalla base di Incirlik in Turchia.

Il 14 gennaio 1993, il 510th fu assegnato al 52nd Fighter Wing di Spangdalhem in Germania, restando l’unico squadron con A-10 dell’USAFE.

Il reparto venne disattivato il 25 febbraio 1994 per essere riformato ad Aviano il 1° luglio 1994, riequipaggiato con F-16 ed inserito nell’organico del 31st FW.

Lo Squadrone assunse immediatamente un ruolo attivo, insieme al 555th FS, nello svolgimento dell’Operazione Deny Flight, il mandato ONU per l’imposizione di una zona di non volo sulla Bosnia-Erzegovina.

Nel novembre 1994, il 510th FS fu tra i primi reparti del USAFE ad utilizzare il sistema LANTIRN (Low-Altitude Navigation and Targeting Infra-Red for Night) in missioni di guerra.

Nell’aprile 1995 lo squadrone assunse l’ulteriore ruolo operativo FAC (Forward Air Control). Nel settembre dello stesso anno il 510th FS svolse 206 missioni di guerra nell’ambito dell’Operazione Deliberate Force sulle ex Iugoslavia e successivamente iniziò il ciclo operativo per l’Operazione Decisive Edge.

LEGGI ANCHE

it.wikipedia.org/wiki/General_Dynamics_F-16_Fighting_Falcon

E

www.comandantionorariaviano.it/510th_Buzzards_ita.htm

 

 

Fonte:www.aeromedia.it & www.flightradar24.com


19 Agosto 2014

Lunedì mattina , l’Aeroporto, l’abitato di Marzaglia e l’ intera zona compresa tra Sassuolo e Campogalliano sono state sorvolate più volte da un velivolo per attività di rilievo e mappature.

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Il velivolo , un Partenavia P.68 Observer I-OBSW (c\n 331-31-OB ) munito di pozzetto per la fotocamera a colonna (portello nero nella pancia del velivolo, vedi foto) infatti è di proprietà della Aeronike srl  Logo Aeronike situata sull’Aeroporto Internazionale di Cagliari-Elmas, azienda che è attiva dal 1966 nel campo del lavoro di rilievo aereo.

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 PER SAPERNE DI PIU’ 

www.faticoni.it/site/it/il_gruppo.wp

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Copyright Pierinoinflight

 


17 Agosto 2014

Ieri mattina, un elicottero AB-212dell’80° Centro SAR (Search and Rescue) dell’Aeronautica Militare, è decollato dall’Aeroporto Militare di Decimomannu (in provincia di Cagliari) per soccorrere una donna in imminente pericolo di vita che si trovava a bordo della nave da crociera Serenade of the Seas, in navigazione a largo dell’isola di Sant’Antioco, a sud-ovest della costa sarda.
ab212_ami_670dec.jpgRicevuto l’ordine dal Rescue Coordination Centre (RCC) del Comando Operazioni Aeree (COA) di Poggio Renatico, responsabile del coordinamento per il servizio di ricerca e soccorso dell’Aeronautica Militare, l’elicottero è decollato alla volta dell’ospedale “Brotzu” di Cagliari dove ha imbarcato un’equipe medica specializzata.
Successivamente l’elicottero militare ha raggiunto la nave da crociera dove è atterrato per imbarcare la donna assicurata ad una barella.
Completate le operazioni di imbarco, l’AB-212 è decollato nuovamente alla volta dell’ospedale “Brotzu” di Cagliari, dove ha trasferito la paziente per le necessarie cure mediche.
L’80° Centro SAR di Decimomannu è alle dipendenze del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare, il quale, con i suoi Gruppi/Centri SAR dislocati sul territorio nazionale, garantisce 24 ore su 24, per 365 giorni all’anno, la ricerca ed il soccorso degli equipaggi di volo di velivoli militari in difficoltà. Lo Stormo concorre, come in questa occasione, ad attività di pubblica utilità quali, il soccorso di traumatizzati gravi, il trasporto sanitario d’urgenza di ammalati in pericolo di vita e la ricerca di dispersi in mare o in montagna.

17 Agosto 2014

Un improvviso guasto al motore ha costretto a tentare un atterraggio di emergenza.

 

di Paola Cerella

VASTO Per alcuni si è trattato di un vero e proprio miracolo, per altri di un colpo di fortuna, per altri ancora di un’abile manovra del pilota.

A_A--ZS3_WEBFatto sta che ieri mattina, verso le 10.30, poco c’è mancato che si consumasse una tragedia in località Incoronata, nella zona nord di Vasto, nei pressi dell’Aviosuperficie gestita dall’associazione Volo Vasto e a poca distanza dal parco acquatico Acqualand, dove un velivolo ultraleggero Tecnam P92 – 100 Cv è andato a fuoco a seguito di un atterraggio di emergenza.

Il piccolo aereo, decollato alle 9 di ieri mattina dall’Aviosuperficie di Vitulazio, in provincia di Caserta, trasportava due aviatori di Castel Volturno, i quali sono riusciti a mettersi miracolosamente in salvo prima che il velivolo, dopo aver impattato il suolo di una campagna non distante dall’Aviosuperficie, prendesse fuoco a causa della fuoriuscita di benzina ed esplodesse.

Solo una delle due persone dell’equipaggio, quella che viaggiava accanto al pilota, è rimasta ferita, fortunatamente in maniera non grave, mentre il pilota se l’è cavata con qualche contusione. «Il piccolo aereo – racconta Eustachio Frangione, responsabile del gruppo comunale della Protezione Civile – pare abbia avuto un problema al motore. Nel tentativo di effettuare un atterraggio di fortuna in una campagna di via Incoronata, il pilota ha poi toccato i pali di una vigna.

L’impatto ha provocato la fuoriuscita di carburante con il conseguente incendio del mezzo. Va riconosciuta la prontezza di riflessi dei due turisti campani a bordo del velivolo che, senza indugi, si sono subito gettati fuori dall’abitacolo dell’ultraleggero, esploso nel giro di pochissimo tempo».

L’incendio, domato dai Vigili del Fuoco del distaccamento di Vasto, è stato visto anche da tanti vacanzieri che si trovavano nel parco Acqualand del Vasto, a poca distanza dal luogo dell’impatto del piccolo aereo, oltre che dagli automobilisti in transito su via Incoronata e sulle vicine strade. A prestare i primi soccorsi a due aviatori di Castel Volturno incidentati sono stati i soci dellAssociazione Volo Vasto, i quali hanno assistito con trepidazione al drammatico impatto del velivolo.

Sul posto si sono poi prontamente portati, unitamente agli agenti della Polizia Stradale, i medici del 118, che hanno prestato tutte le cure necessarie.

I due aviatori sono stati successivamente visitati all’Ospedale «San Pio da Pietrelcina» di Vasto, dove i medici hanno giudicato guaribili in pochi giorni le ferite riportate dai due campani.

Tanta è stata la paura dinanzi a quella che avrebbe potuto essere una vera tragedia, e non solo per i due aviatori coinvolti nell’incidente che, con il piccolo aereo e assieme ad alcuni amici a bordo di altri due ultraleggeri, erano giunti ieri a Vasto per trascorrere una giornata di vacanza e degustare il rinomato Brodetto di pesce alla Vastese.

«Possiamo dire di essere veramente contenti per come è andata a finire la drammatica vicenda – commenta Eustachio Frangione -. È andata davvero bene. Un complimento va fatto al pilota dell’ultraleggero che, con l’atterraggio di emergenza effettuato, ha evitato una tragedia». Basti solo pensare cosa poteva accadere se il pilota del velivolo, anziché deviare verso la campagna, fosse atterrato sulla strada con tanti automobilisti in transito.

Fonte:http://www.iltempo.it/


17 Agosto 2014

Il velivolo presenta una rottura nella parte anteriore

di Pierluigi Palladini

AVEZZANO  Un guasto improvviso in fase di atterraggio, e l’aereo ultraleggero è precipitato a terra.

Il pilota, un uomo di 57 anni della provincia di Roma, è rimasto gravemente ferito. L’incidente è avvenuto ieri mattina, poco dopo le 11, nella zona boschiva fra Carsoli e Poggio Cinolfo. Il pilota era giunto nel campo di volo dove aveva affittato un velivolo per un’uscita sugli incantevoli boschi della Piana del Cavaliere, a cavallo fra le province di L’Aquila, Rieti, Roma e Frosinone. Improvvisamente, durante la fase di rientro e atterraggio, l’imprevisto.

Forse un guasto, forse una manovra brusca dovuta alle turbolenze causate dal forte vento che per tutta la giornata ha agitato i cieli della Marsica, sta di fatto che il velivolo ha impennato verso il basso e, muso all’ingiù, ha impattato violentemente contro il terreno sottostante.

Fortunatamente l’altezza non era eccessiva e questo ha aiutato il pilota a controllare l’urto.

Sul posto si sono subito portati altri appassionati e il personale del centro volo che hanno fatto intervenire i Vigili del fuoco di Avezzano, i Carabinieri di Tagliacozzo e l’eliambulanza del 118 di Roma. Il pilota del velivolo è stato quindi estratto dall’aereo e caricato sull’elicottero che l’ha poi trasportato fino all’Ospedale «Gemelli» della Capitale.

Le condizioni sono state definite gravi, ma comunque tali da non far temere per la vita dell’uomo. Il velivolo, quindi, è stato rimosso dai Vigili del fuoco di Avezzano che, a un primo esame, hanno potuto constatare una rottura nella parte anteriore del mezzo.

I militari guidati dal Capitano Lorenzo Pecorella, conclusa l’emergenza, hanno condotto i rilievi nella zona dell’incidente e ascoltato le testimonianze delle persone che si trovavano nelle vicinanze per tentare una prima ricostruzione dell’incidente e avviare le indagini preliminari. Le risultanze saranno poi riferite alla Procura della Repubblica di Avezzano per le eventuali valutazioni del caso. Una vicenda che, comuqnue, riporta a galla il problema della sicurezza, in quel fazzoletto di terra, per quanto riguarda gli appassionati del volo a tutti i livelli.

Dalla zona di Carsoli fino a Tagliacozzo, Magliano e Scurcola, in passato sono stati molti gli incidenti, purtroppo anche molto gravi, che si sono verificati ed hanno visto protagonisti parapendisti, paracadutisti, piloti di alianti ed ultraleggeri e quant’altro.

Molti anche i campi volo tutto intorno, anche nelle vicine province di Rieti e Roma. Un’area incantevole e naturalmente favorevole per questo tipo di attività, ma anche soggetta a cambi di correnti e di condizioni meteorologiche repentine che si trasformano in un vero pericolo per chi viene sorpeso in volo.

Fontehttp://www.iltempo.it/


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