2016 Ottobre

Tutte le news dall’Aeroclub di Modena

23 Ottobre 2016

Il Comune mette all’asta lo scalo del Lido, il terzo più bello al mondo. L’assessore: «Costretti a farlo per legge ma non sarà usato per altro»

VENEZIA:Un aeroporto al prezzo di un garage oppure, siccome la svendita si svolge in Laguna, al costo dell’affitto annuale di una mezza dozzina di posti barca.

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Accade a Venezia dove il sindaco-manager Luigi Brugnaro ha deciso di disfarsi dell’aviosuperficie Giovanni Nicelli che 90 anni fa vide il decollo del primo aereo di linea italiano, una tratta operata dalla Società Anonima Transadriatica, con destinazione Vienna, via Klagenfurt.

 

di Lorenzo Padovan

 

Un pezzo di storia della nazione ceduto per una pipa di tabacco: 26mila euro – la base d’asta – con cui si può entrare in possesso della maggioranza delle azioni in mano a Comune e Camera di Commercio di Venezia, ma per l’all-in basta esercitare il diritto di prelazione e acquisire anche le quote già messe a disposizione dal socio di minoranza, Save, la società aeroportuale che gestisce altri due scali: il Marco Polo e il Canova di Treviso, dove operano soprattutto le compagnie aeree low cost.

Sempre che non sia proprio il più grande player del Nordest a fare l’offerta giusta e a portarsi a casa il 50,77% che gli manca beffando i gruppi stranieri che si dice siano interessati all’affare.

Mito e leggenda
Con poco più di 50mila euro ci si porta a casa l’aerostazione – l’unica in Italia ad essere rimasta indenne dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale –, realizzata con il tipico stile architettonico degli Anni Trenta e un affresco raffigurante una mappa delle linee aeree del periodo.

Assieme alla struttura centrale ci sono gli hangar – da rimettere a nuovo – e la pista lunga circa un chilometro. Il tutto nel cuore della città, in quell’isola del Lido culla della Mostra del Cinema, i cui protagonisti, all’epoca della Dolce vita, atterravano direttamente a due passi dal red carpet.

Non solo amarcord: nella graduatoria 2014 della Bbc dei dieci aeroporti più belli del mondo, il Nicelli si era meritato il terzo gradino del podio, vincendo il segmento specifico dell’aviazione generale.

Senza dimenticare che vi fanno base anche gli elicotteri turistici e che l’Enac ha ristrutturato la propria torre di controllo solo otto anni fa.

La difesa dell’assessore
«La cessione è un’operazione imposta dalla legge – ricorda l’assessore alle Partecipate di Venezia Michele Zuin -. Prima di definire il costo, ci siamo affidati ad una primaria società di revisione che ha stabilito una cifra plausibile, anche se sappiamo tutti che le potenzialità sono ben superiori a quei pochi spiccioli che vengono richiesti.

L’acquisizione è solo il primo passo: nel bando abbiamo inserito l’esclusività d’utilizzo futuro nel settore dell’handling operations e dell’aviazione generale e sportiva, di cui i concorrenti all’acquisto devono essere consolidati operatori. Nessuna discoteca o hotel di lusso: il core-business resta quello storico».

Un segmento che potrebbe rappresentare una vena d’oro, anche secondo il presidente leghista del Veneto, Luca Zaia.

 

Il governatore è convinto che per incrementare il turismo vip e sportivo si debba puntare proprio sulle aviosuperfici minori, come quella di Asiago, in piena espansione dopo investimenti milionari, e quella di Cortina d’Ampezzo, che si spera di veder risorgere prima dei Mondiali di sci alpino del 2021.

Il Nicelli rappresenta il fiore all’occhiello di questa triangolazione: uno scalo nel cuore della città lagunare, in un comparto in costante crescita.

La scadenza del bando
Giudizi entusiastici che sembrano cozzare con le cifre da saldi di fine stagione che gli aspiranti dovranno inserire in busta chiusa entro domani alle 12, con una cauzione che fa sorridere, 534 euro.

«Il sindaco Brugnaro sta tessendo relazioni internazionali per il rilancio della città e questa operazione è un passo in questa direzione – commenta l’assessore Zuin -, servirà a richiamare capitali in un settore strategico».

Fonte:www.lastampa.it/


22 Ottobre 2016

Un elicottero Mi-8, con a bordo 25 persone, ha effettuato un atterraggio di emergenza nella penisola di Yamal, nel nord della Siberia centrale.

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Il ministero dell’Interno russo ha precisato che l’elicottero viaggiava verso Novi Urengoi e l’incidente è avvenuto a circa 70 chilometri da questa città.

Secondo l’ente aeronautico russo Rosaviatsia, ci sono almeno tre feriti.

Fonte: www.tgcom24.mediaset.it/


22 Ottobre 2016

LONDRA – Vladimir Putin mostra i muscoli. Negli ultimi giorni un’imponente flotta composta da sei navi da guerra, un sottomarino e tre navi di appoggio è salpata alla volta della Siria.

 

E per farlo deve attraversare il Canale della Manica,costeggiando Gran Bretagna e Francia e poi la Spagna, fino ad attraversare lo stretto di Gibilterra ed arrivare nel Mar Mediterraneo.

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Si tratta della più grande flotta russa che si sia mai vista dai tempi della Guerra Fredda, secondo la Nato. Ed è stato proprio un alto diplomatico dell’Alleanza Atlantica a lanciare l’allarme.

La Russia intende così sferrare un attacco massiccio in Siria per schiacciare la resistenza dei ribelli assediati ad Aleppo Est. E per farlo ha scelto proprio queste settimane in cui la politica americana è concentrata sulle elezioni presidenziali dell’8 novembre.
Fra le navi in viaggio c’è anche l’unica portaerei russa, l’Ammiraglio Kuznetsov, con i suoi aerei bombardieri, l’incrociatore nucleare Pietro il Grande, alcune fregate e navi appoggio.

Ad Aleppo Est da ormai alcuni mesi è in corso quella che dovrebbe essere la battaglia finale per la presa della città, prima nelle mani dell’Isis. Sono quasi trecentomila i civili uccisi, tra cui donne e bambini. A bombardare sono stati aerei russi e siriani, che spesso non vanno per il sottile e colpiscono non solo postazioni dei ribelli, ma anche ospedali e palazzi.

Secondo la Nato “un attacco devastante come quello che la Russia si prepara a sferrare potrebbe garantire ad Assad il controllo totale su Aleppo e permettere a Mosca di dichiarare vittoria per poter poi ridurre la propria presenza militare in Siria”.

Fonte: www.blitzquotidiano.it/


22 Ottobre 2016

La flotta, tra cui la portaerei Admiral Kuznecov, è probabilmente diretta in Siria, dove la Russia ha già una decina di navi e partecipa ai bombardamenti contro l’opposizione armata al governo di Bashar al Assad.

 

La flotta sta passando in acque internazionali ma è comunque sorvegliata dalla marina britannica.

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I leader europei hanno duramente condannato Mosca per il sostegno ad Assad nei bombardamenti su Aleppo, ma all’ultimo Consiglio europeo non si sono accordati su nuove sanzioni.

Intanto la Russia ha annunciato un prolungamento di 24 ore della tregua umanitaria ad Aleppo, che durerà fino alla sera del 22 ottobre.

Fonte: www.internazionale.it/


22 Ottobre 2016

Primi cittadini e rappresentanti del mondo delle imprese in marcia su Cagliari: «Risposte subito e stop alle promesse». Sulla privatizzazione i Comuni sono contrari, sale la tensione: è scontro sugli aiuti alle low cost.

 

CAGLIARI. Era un pullman carico di speranze, quello che è partito da Sassari alla volta del consiglio regionale per salvare l’aeroporto di Alghero.

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di Paoletta Farina

Ma la conclusione dell’incontro dei sindaci del Nord Ovest con gli assessori Raffaele Paci (Bilancio) e Massimo Deiana (Trasporti) e i capigruppo dai quali è venuto l’impegno alla ricapitalizzazione della Sogeal – la società che gestisce lo scalo della Riviera del Corallo – e contestualmente alla privatizzazione, non ha convinto tutti “spaccando” la comitiva tra ottimisti e pessimisti sul futuro dei trasporti aerei nel Capo di Sopra.

Assessori e consiglieri comunali sassaresi, rappresentanti della Confartigianato, imprenditori e cittadini a bordo del bus messo a disposizione da Palazzo Ducale avevano aperto la loro marcia verso Cagliari alle nove del mattino, da Alghero altri due pullman con amministratori ed esponenti di forze politiche hanno percorso tutta la “131” per fermarsi in via Roma.

Una fetta importante delle fasce tricolori della Sardegna si è mossa, e non solo dal Nord Ovest: sono arrivate da Sorso e Sedini, da Valledoria e Porto Torres, da Monteleone Roccadoria a Sennori, ma anche da Nuoro, Modolo, Sennariolo e Gesturi.

In testa i sindaci di Sassari, Nicola Sanna, e di Alghero, Mario Bruno, che la fascia tricolare a un certo punto della riunione nel palazzo del Consiglio se l’è pure tolta. Perché la tensione, all’inizio dell’incontro, è stata molto alta.

Fonte:lanuovasardegna.gelocal.it/


22 Ottobre 2016

I dati di Assaeroporti segnalano un calo del 22% dei passeggeri rispetto allo stesso mese del 2015, mentre il Costa Smeralda sale del 18.6%. In leggero regresso Cagliari Elmas

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CAGLIARI. Olbia in forte aumento, Alghero in grande regresso, Cagliari così così. È la fotografia degli aeroporti della Sardegna scattata da Assaeroporti nel suo consueto report mensile.

Anche settembre è stato un mese da dimenticare per l’aeroporto di Alghero: continua, rispetto a un anno fa, il crollo di passeggeri (149.364 pari al -22%), di movimenti (1.201 pari al -10,5%) e di traffico merci (1,3 tonnellate pari al -18,7%).
Segni meno ma con un calo più contenuto anche a Cagliari che registra, rispetto a settembre 2015, un -0,3% di passeggeri (413.559). Anche nello scalo di Elmas decrescono i cargo (251 tonnellate pari al -5,3%) mentre aumenta il numero dei movimenti (3.553 pari al +7,1%).

La situazione migliora all’aeroporto Costa Smeralda di Olbia: aumentano i movimenti (4.369) del 21,3% e i passeggeri (371.676) del 18,6%. Unico dato negativo riguarda il traffico merci: 22,7 tonnellate trasportate, il -30,2% rispetto al settembre di un anno fa.
Assaeroporti dà conto anche del dato progressivo da gennaio 2016 a settembre 2016. In nove mesi ad Alghero sono transitati 1,109 milioni di passeggeri (-19,7%), i movimenti sono stati 8.749 (-15,5%) e i cargo hanno trasportato 7,7 tonnellate (-19,5%). Il dato progressivo rispetta la tendenza di quello mensile anche per quanto riguarda l’aeroporto di Elmas: 2,9 milioni di passeggeri (-0,7%), 25.607 movimenti (+1,8%) e 2,2 tonnellate di merci trasportate (-0,6%). Buona la prestazione del Costa Smeralda: 2,2 milioni di passeggeri (+13,9%), 29.026 movimenti (+12,9%) ma crollo nel traffico merci (147,9 tonnellate pari al -33%).

 

Fonte: lanuovasardegna.gelocal.it/


22 Ottobre 2016

Nessuna richiesta all’ente che assegna le rotte, né esistono contatti con la Geasar. Solo una vecchia pagina rimasta on line con i voli trasferiti per i lavori ad Alghero.

OLBIA. Ad Alghero erano caduti in depressione. A Olbia si erano esaltati. “Ryanair ci abbandona per Olbia” avevano postato e twittato sui social i primi. “Finalmente avremo i voli anche di Ryanair” avevano commentato i secondi.

di Guido Piga

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Delusioni e illusioni alimentate da una notizia, riportata da un sito di Cagliari, secondo cui la compagnia low cost irlandese, dopo aver abbandonato l’aeroporto di Alghero, stava aprendo 9 nuove rotte in quello di Olbia: quelle per Bratislava, Dublino, Dusseldorf, Eindhoven, Francoforte, Londra (Stansted), Barcellona (Girona), Madrid e Stoccolma. Un’indiscrezione che si aggiungeva alle parole sibilline pronunciate alcuni giorni fa del capo del marketing irlandese, John Alborante: «Puntiamo su Olbia»

Ma gli incubi degli uni, gli algheresi, e i sogni degli altri, gli olbiesi, atterrano prima ancora di decollare: Ryanair non sbarcherà a Olbia. «Non abbiamo ricevuto nessuna richiesta di Ryanair per aprire nuove rotte» dicono da Geasar, la società di gestione dell’aeroporto “Costa Smeralda”. Soprattutto, nessuna domanda della compagnia aerea irlandese, per Olbia, è arrivata ad Assoclearance, l’organismo che assegna le rotte aeree in Italia. «Niente» è stata la risposta della società, interpellata anche dai sindacati.
Dunque Ryanair, né per l’inverno né per l’estate 2017, porterà i suoi aerei a Olbia, secondo aeroporto della Sardegna, destinato a superare quest’anno i 2 milioni e mezzo di passeggeri.
Ma allora, come spiegare i rumors? Come giudicare le parole dell’alto dirigente di Ryanair? Alla prima domanda è facile rispondere. Quei nuovi 9 voli ipotizzati per Olbia in realtà sono vecchi : sono quelli che Ryanair, esattamente un anno fa, fece al “Costa Smeralda”, ma solo perché l’aeroporto di Alghero era rimasto chiuso, per lavori alla pista, dal 27 ottobre al 6 novembre 2015.

 

Ryanair, per non perdere clienti, decise di rivolgersi a Olbia: i voli per Bratislava, Dublino, Dusseldorf, Eindhoven, Francoforte, Londra, Barcellona, Madrid e Stoccolma sono rimasti all’interno della app della compagnia aerea.

 

Entrandoci, la voce “Olbia” come aeroporto di partenza è ancora presente, ma se uno fa click su quelle destinazioni non ottiene alcun risultato. Semplicemente perché i voli non ci sono. Insomma, se Ryanair avesse aggiornato il suo server non sarebbe nato il giallo che ha diviso il nord Sardegna

Solo unadimenticanza, niente di più. Più difficile interpretare l’annuncio del manager Alborante, quel suo “puntiamo su Olbia”. È un vero obbiettivo? Sarà illustrato nei prossimi mesi? Storicamente, Ryanair non ha mai avuto rapporti con Olbia, salvo in un caso: ci fu un volo per Birmingham nell’estate 2008, un’esperienza non confermata l’anno successivo.

 

L’uscita del dirigente di Dublino, per i più smaliziati, è sembrata una tattica a metà strada tra marketing e politica, un modo per mettere pressione ad Alghero. Come dire: se non ci volete, noi ce ne andiamo a Olbia.

Fonte:lanuovasardegna.gelocal.it/


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