2016 Novembre

Tutte le news dall’Aeroclub di Modena

9 Novembre 2016

Meno personale, potrebbero esserci fino a 2.000 esuberi. Meno aerei di medio raggio, potrebbero essere messi a terra tra 15 e 20 Airbus della famiglia 320. Nei voli fino a tre ore, tranne qualche eccezione in classe economica si pagherà per avere panini, snack e bevande, secondo il modello «buy on board» che scatterà da gennaio sui voli di British Airways in Europa, come sui voli low cost.

 

Questi i principali interventi all’esame del vertice di Alitalia per tentare di raddrizzare i conti della compagnia, secondo quanto riferito al Sole 24 Ore da fonti autorevoli.

di Gianni Dragoni

La strategia è: meno attività nel breve-medio raggio dove c’è la concorrenza di Ryanair e altre low cost e sviluppo dei voli a lungo raggio.

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L’azienda dice che ogni anticipazione o indiscrezione è prematura. Nessuna decisione è stata presa. Domenica c’è stata una riunione ad Abu Dhabi, a casa di Etihad, il socio forte di Alitalia con il 49%, con il numero uno emiratino James Hogan, l’a.d. di Alitalia Cramer Ball e il Cfo James Rigney. Il presidente, Luca Cordero di Montezemolo, si è collegato in videoconferenza.

Le azioni verranno ufficializzate nel nuovo piano industriale la cui approvazione è stata più volte rinviata. Il prossimo consiglio di amministrazione, il 23 novembre, esaminerà le linee del piano. Lo stesso giorno si riunirà anche l’assemblea degli azionisti, per convalidare le scelte economiche, patrimoniali e le esigenze di cassa.

Verrà ratificato il sostegno di Etihad, che si accollerà debiti finanziari della compagnia per 216 milioni, si tratta di obbligazioni, per rafforzare il patrimonio di Alitalia e rimandare la ricapitalizzazione.

Etihad rimborserà le obbligazioni a scadenza, nel 2020, ma adesso non verserà denaro, sottoscriverà «Strumenti finanziari partecipativi» (Sfp), che daranno diritto a una prelazione in caso di distribuzione di utili futuri, se Alitalia farà profitti.

Questi titoli, detti «quasi equity», non hanno diritti di voto e non faranno aumentare la quota azionaria di Etihad, che non può oltrepassare il 49% altrimenti, secondo le norme Ue, Alitalia perderebbe i diritti di traffico. Gli interessi sul debito continuerà a pagarli Alitalia.

Per lo sviluppo del piano oltre il breve termine occorreranno massicci capitali, per investire in nuovi jet wide body: Alitalia ne ha 24 (A330 e B777), l’a.d. Ball dice che vorrebbe altri 20 aerei in tre anni.

I soci italiani, a partire da Unicredit e Intesa Sanpaolo, non sono disponibili a versare altri soldi.

Etihad insieme al vertice di Alitalia sta esplorando altre strade per trovare partner europei disposti a mettere soldi. Si tenta di convincere Lufthansa.

La scorsa settimana è stato a Francoforte il capo della pianificazione di Alitalia, John Shepley. I tedeschi ascoltano, ma non hanno preso impegni. Questa è la parte del piano più critica.

Alitalia stima per quest’anno una perdita netta di gestione sui 400 milioni, prima di voci straordinarie, l’anno prossimo le perdite potrebbero superare i 500 milioni.

L’utile non verrebbe raggiunto prima del 2021. Sono state fatte varie bozze di piano con diverse opzioni. L’ipotesi più sensibile riguarda la riduzione di circa 2.000 addetti tra terra e staff, pari al 16% del personale a fine 2015 (12.428 addetti), compresi 300 contratti a termine che non verrebbero rinnovati e le esternalizzazioni (400 addetti dei call center).

Sugli esuberi il presidente di Alitalia Luca Cordero di Montezemolo sarebbe più cauto, preoccupato per i riflessi sociali e politici, mentre Ball e Hogan vorrebbero una terapia d’urto. Ulteriori esuberi deriverebbero dalla messa a terra degli aerei.

Alitalia ha una flotta operativa di 122 jet, di cui 78 Airbus per il medio raggio: secondo Ball e Hogan se ne potrebbero eliminare da 15 a 20. Per ogni aereo a terra, ci sarebbero 30-40 ulteriori esuberi, compresi piloti e assistenti di volo.

E’ probabile che non tutte le carte vengano scoperte al cda del 23 novembre.

Fino al referendum del 4 dicembre, la cifra degli esuberi potrebbe rimanere coperta.

Fonte: www.ilsole24ore.com/


9 Novembre 2016

Friedrichshafen, Germania – Più propriamente “Aero 2017”, che si terrà a dal 5 all’8 aprile.

Per il suo 25esimo anniversario, “Aero” si annuncia con un’ottima partecipazione di espositori: nell’aprile 2017, la più grande esposizione dell’aviazione generale in Europa presenta il programma completo del settore e si profila una partecipazione record di espositori.

friedrichshafenAlla fiera di Friedrichshafen saranno presenti oltre 600 imprese che mostreranno l’intera gamma dell’aviazione generale: dagli alianti ed ultraleggeri fino ai business jet, gli elicotteri e gli autogiri.

Con uno speciale programma di volo nell’ambito dell'”eflight-flying” e la e-flight-expo nel padiglione A7, la fiera specializzata dedicherà uno spazio maggiore al comparto degli aerei elettrici.

La Avionics Avenue, l’Engine Area e la Uas (Unmanned Aerial System)-Expo/Aerodrones, dedicata ai droni per uso civile ed aeromobili a pilotaggio remoto, sono gli altri settori speciali cui sarà rivolta una particolare attenzione.

Grazie alla sua offerta completa e le numerose anteprime annunciate dagli espositori, l’evento continua a rappresentare una delle maggiori fiere mondiali dedicate all’aviazione generale.

Il direttore della fiera Klaus Wellmann e il direttore di progetto Roland Bosch sono soddisfatti per l’andamento delle iscrizioni alla 25esima edizione, quasi al completo già a novembre 2016. Al prossimo appuntamento nel mese di aprile, al Lago di Costanza verranno mostrate numerose anteprime nel campo dei velivoli elettrici.

Il trasferimento dell’e-flight-expo dall’attuale Foyer West al padiglione A7 è da interpretare anche questo come segnale di questo dinamico sviluppo.

L’ottimo livello di prenotazioni per il prossimo evento è per il direttore del progetto Aero la conferma che per le imprese del settore aeronautico è irrinunciabile presentarsi ai potenziali clienti a Friedrichshafen.

Anche per il 2017 il motto è “Tutto ciò che vola“: alianti ed ultraleggeri, aerei monogetto e con motore a pistoni, elicotteri, autogiri, turboeliche e jet a fascio multiplo. Saranno esposti droni per uso civile e velivoli a pilotaggio remoto.

Nuovi motori, avionica avveniristica, servizi ed accessori in campo aeronautico sono altri punti focali del programma all'”Aero 2017“.

L’e-flight-expo sta attraversando un periodo di forte spinta grazie al recente ingresso dei giganti del settore, tra i quali Siemens ed Airbus, nello sviluppo di aerei con motore elettrico.

Allo stesso tempo, in Germania ha fatto parlare di sé il recente volo inaugurale dell’aereo a quattro posti con motore a pila combustibile e motore elettrico. Se i motori elettrici trovavano finora impiego soprattutto negli ultraleggeri e nei motoalianti, ora questi fanno il loro ingresso anche nella categoria Echo e sono adatti per gli aeromobili da acrobazia, come mostreranno alcuni espositori in occasione dell’air show.

La mostra speciale Uas-Expo/Aerodrones invece è il settore dell’aviazione generale con il più alto tasso di crescita. Nuovi costruttori dei cosiddetti Unmanned Aerial System (Uas), cioè di droni per applicazioni civili o aeromobili a pilotaggio remoto, mostreranno alla fiera i nuovi modelli ed il loro impiego.

Nel 2017, nell’ambito dell’Uas Expo, saranno trattate anche le problematiche che sorgono a causa delle diverse esigenze degli utenti per quanto riguarda lo spazio aereo comune.

Si potranno vedere sia velivoli a controllo remoto sia con pilota di diversi costruttori, attrezzati con i sistemi sensoriali e di misurazione più moderni. Durante l'”Uas Expo 2017″ è prevista inoltre una gara di droni Fpv (First Person View) ed un ‘Inflight-Airfield‘.

La prossima edizione si svolgerà dal 5 all’8 aprile 2017; gli orari di apertura sono da mercoledì a venerdì dalle 9 alle 18 e sabato dalle 9 alle 17.

Fonte: www.avionews.it/

 

 


9 Novembre 2016

sas_scandinavian_airlines-logo-vector-imageNell’ambito della propria strategia di ottimizzazione della struttura del capitale e di riduzione dei costi, SAS ha approvato il rifinanziamento di due velivoli Boeing 737 e quattro velivoli Airbus A319 attraverso una linea di credito da 75 milioni di dollari che include la Standard Chartered Bank e la Norddeutsche Landesbank.

La linea di credito maturerà nel gennaio 2023 i velvoli verranno rifinanziati nel periodo che va dal gennaio 2018, essendo questi già finanziati da precedenti accordi di leasing.

Nell’ambito della transazione, SAS ha siglato anche un accordo di sale and leaseback decennale con Standard Chartered Bank per i primi due Airbus A320neo con motori CFM Leap-1A consegnati nel 2016.

Fonte: www.ilvolo.it/


9 Novembre 2016

Roma, Italia – I servizi della navigazione dello scalo di Rimini trasferiti dalla responsabilità dell’AMI all’Enav

“Si conclude domani, con l’aeroporto di Rimini, il piano di transito degli scali militari all’aviazione civile coordinato dall’Enac in qualità di autorità per l’aviazione civile, che ha interessato, nell’arco di due anni, anche quelli di Ciampino, Verona, Treviso e Brindisi.

rimInfatti, a partire dalle ore 00:01 di domani, 10 novembre 2016, sotto l’egida dell’Enac, l’Aeronautica militare cede all’Enav la responsabilità della fornitura dei servizi della navigazione aerea sull’aeroporto di Rimini.

L’Enac, con una intensa fase di predisposizione congiunta con Enav (Società nazionale assistenza al volo), Aeronautica militare e ministero della Difesa, ha coordinato il transito previsto dal decreto interministeriale del ministero della Difesa, attraverso la definizione di un apposito piano operativo sottoscritto dall’Enac, dall’Aeronautica militare e dall’Enav e concluso positivamente con la firma odierna delle relative convenzioni a cura delle tre Amministrazioni.

Per l’Ente gli atti sono stati firmati dal direttore centrale Vigilanza tecnica Roberto Vergari.

Il subentro dell’Enav all’Aeronautica militare nella gestione della torre di controllo e del servizio di controllo di avvicinamento avverrà in piena sicurezza e senza soluzione di continuità.

Il transito completo dei servizi della navigazione aerea determina benefici nella gestione dell’attività di volo dell’aviazione civile a cura del service provider Enav, fornitore di servizi di navigazione aerea certificato dall’Enac in accordo ai requisiti contenuti nel Regolamento comunitario n. 1315 del 2011.

‘Questo avvicendamento ha commentato il direttore generale dell’Enac Alessio Quaranta porta a termine la programmazione prevista e sviluppata nel corso di due anni grazie alla sinergia creata tra le istituzioni coinvolte.

Il passaggio ha razionalizzato l’impiego delle risorse sugli scali italiani in funzione del loro interesse, civile o militare, e ha portato ad ottimizzare i livelli delle prestazioni dei servizi di navigazione aerea'”.

Fonte: www.avionews.it/


9 Novembre 2016

Una vittoria clamorosa, un trionfo che può segnare una svolta epocale nella storia. La via da percorrere per raggiungere la Casa Bianca era strettissima, ma Donald Trump l’ha sfondata come un caterpillar, prendendosi praticamente tutti gli Stati in bilico.

“Io non sono un politico. I politici parlano ma non agiscono. Io sono il contrario” disse all’inizio della corsa presidenziale. Mai come questa volta si può parlare di un “self made president”.

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Si è fatto da sé come imprenditore di successo – dai borough del Queens alla Trump Tower della Manhattan più glamour – tanto ricco quanto discusso.

 

Si è conquistato da solo la presidenza degli Stati Uniti, spazzando via tutto e tutti: non aveva al suo fianco l’establishment del Partito Repubblicano, mai così freddo con un suo candidato, tentato addirittura di abbandonarlo nel corso della campagna. Non ha mai avuto al suo fianco la stampa, ostile al punto di demonizzarlo tanto in patria quanto all’estero.

Non ha avuto il sostegno delle cancellerie estere e degli operatori finanziari internazionali, che salvo rare eccezioni hanno sostenuto la corsa di Hillary Clinton. Ha fatto a meno della spinta dei vip americani, attivissimi negli endorsement a favore dell’ex first lady per tutta la durata della campagna elettorale e fino all’ultimo giorno. Non ha potuto contare sul presidente uscente Barack Obama e anche questa si è rivelata un’arma a suo favore, perché gli Usa hanno voltato le spalle all’esperienza democratica.

 

La vittoria di Trump fa letteralmente saltare il banco. Ha smentito le previsioni dei sondaggisti, che lo hanno visto sempre indietro, pur registrando una rimonta nelle ultime settimane, a dimostrazione ancora una volta dell’incapacità dei sondaggi di leggere fino in fondo gli umori della gente, negli Stati Uniti come altrove in passato.

Ha cancellato mesi di campagna attiva della stampa americana e internazionale, mai così schierata in una corsa presidenziale e mai così compatta a sostegno di Hillary Clinton: solo due testate statunitense si sono schierate con il candidato repubblicano, contro 57 esplicitamente al fianco della candidata democratica, il numero di endorsement più basso per un candidato nella storia americana.

Anche per la stampa sorge un interrogativo quasi esistenziale sulla capacità di analisi del sentiment popolare, sulla lettura del malcontento delle aree rurali, delle zone industriali, della working class sempre più impoverita e ansiosa di cambiamento.

Il trionfo di The Donald è una sconfitta cocente per Hillary Clinton, che si è rivelata un candidato debole e poco amato. Si dice negli Usa che per vincere un candidato deve essere empatico, deve risultare simpatico e vicino alla gente: questo non è mai riuscito a Hillary, ma non è solo questo. Hillary è stata considerata come il vecchio, la continuità, l’establishment, è stata considerata Clinton III, esponente della Dynasty che ha già eletto due volte il marito Bill.

La sua sconfitta è anche e soprattutto il fallimento politico di Barack Obama e della sua avventura politica nata sotto il segno del “change”. Un cambiamento che diede la vittoria all’outsider del 2008, ma che l’America profonda (e non solo) non ha visto nelle proprie tasche e non immagina nel proprio futuro.

Donald Trump si è fatto largo con posizioni estreme, che non hanno spaventato l’elettorato. Estreme contro i migranti, dal muro al confine col Messico ai controlli severissimi sui musulmani.

Estreme in economia, con la promessa di una riduzione generale delle tasse, specie per le aziende, e l’abolizione dell’Obamacare da sostituire con una soluzione mercatistica, con la riduzione delle regolamentazioni e un piano per l’aumento dell’occupazione, con la battaglia contro le delocalizzazioni delle grandi aziende e la revisione dei grandi accordi commerciali in chiave anti-globalizzazione.

Estreme in politica estera, con una mano tesa alla Russia di Vladimir Putin ma anche con l’intenzione di ridurre il peso degli Usa come gendarme del mondo. Nemmeno le sue posizioni sconce e imbarazzanti sulle donne o le affermazioni indigeribili per i latinos hanno interrotto la sua corsa.

Neanche le indiscrezioni sui suoi problemi con il fisco hanno scalfito a sufficienza la sua immagine.

Trump ha trionfato nelle aree del Paese a forte presenza di elettori bianchi, mentre Clinton non è riuscita ad attirare i voti delle minoranze che furono la chiave dei successi di Obama. Analizzando gli exit poll, il Washington Post sottolinea come Clinton abbia registrato un vantaggio di 54 punti tra gli elettori non bianchi, un vantaggio enorme ma inferiore a quello registrato da Obama, il 61%. Al contrario Trump ha ottenuto il 60% del voto degli uomini bianchi, ed ha vinto anche tra le donne bianche, ottenendo il 52%. E nonostante gli scontri intestini della campagna elettorale, il tycoon avrebbe conquistato l’88% del voto repubblicano, con il massiccio 78% degli evangelici.

Alla Casa Bianca va Donald Trump e il nuovo presidente non deve ringraziare nessuno. Con il Congresso in mano repubblicana avrà mano libera per incidere profondamente sugli Stati Uniti d’America. Avrà davanti un paese lacerato e in una profonda crisi sociale che, se non saprà ricucire, rischia di diventare dirompente. L’8 novembre 2016 è definitivamente una data che può stravolgere la storia.

Fonte: www.huffingtonpost.it/


9 Novembre 2016

Gazeta.ru, citando fonti del ministero della difesa, annuncia che la flotta è in posizione. Mentre aerei hanno preso il volo da una portaerei e sorvolano i cieli di Tartous, dove il Cremlino ha una base navale. Rete siriana per i diritti umani denuncia l’uso di “non meno di 1128 barili bomba” nel solo mese di ottobre, da parte del governo siriano.

 

Grandi manovre della flotta russa davanti alle coste siriane. Una fonte vicina al ministero della Difesa, citato da Gazeta.ru, ha rivelato che il gruppo navale guidato dalla portaerei russa ‘Admiral Kuznetzov‘ e dall’incrociatore ‘Pietro il Grande‘ si sta preparando a colpire entro le prossime 24 ore i miliziani dell’opposizione dislocati nella provincia di Aleppo.

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Mentre in giornata caccia partiti dalla portaerei hanno sorvolato i cieli sopra Tartous, città siriana dove la Russia ha una base navale che si affaccia sul Mediterraneo. A riferirlo, è la testata online del governo di Mosca, Rossiskaia Gazeta, che cita il sito Defence.ru.

Sul terreno, ad Aleppo l’esercito regolare siriano, sostenuto da jihadisti sciiti, iraniani e libanesi, ha ripreso il controllo totale dell’area ‘Progetto 1070‘, nella periferia sudoccidentale della città siriana. E questo costisce il più importante avanzamento militare negli ultimi mesi. La notizia è stata diffusa dall’agenzia di stampa ufficiale siriana, Sana, che ha citato fonti militari che hanno sottolineato come anche alcuni terreni agricoli e le colline circostanti siano state conquistate dall’esercito.

Gli scontri continuano in tutta la Siria. Per il terzo giorno di fila, intensi raid aerei delle forze governative hanno colpito la zona dellaGhouta, periferia di Damasco, causando la morte di 11 civili e il ferimento di decine di persone. Attivisti locali hanno riferito aShaam, sito di notizie vicino all’opposizione, che tra le località nel mirino degli attacchi figurano Duma, Zamalka, Irbin, Ein Tarma, Hazarma, Awtaya e al-Nashabiyeh, precisando che le forze governative hanno usato anche bombe a grappolo, vietate dalle convenzioni internazionali.

Proprio i barili bomba continuano a uccidere e a seminare il terrore fra i civili siriani da ormai cinque anni, da quando è cominciato il conflitto.

La Rete siriana per i diritti umanidenuncia come solo nel mese di ottobre le forze del regime siriano abbiano sganciato “non meno di 1128 barili bomba”, nella maggior parte dei casi per colpire sobborghi della regione di Damasco, l’area di Hama, zone di Aleppo e Idlib.
A ottobre, secondo gli attivisti, sono almeno 14 i civili uccisi in attacchi in cui sono state utilizzate barrel bombs, compresi un bambino e una donna.

I barili bomba, denunciano gli attivisti, sono “armi indiscriminate” che hanno effetti devastanti sui civili, oltre a provocare distruzione. S

ganciati dall’alto, questi ordigni “non solo uccidono i civili, ma terrorizzano, mettono in fuga gli abitanti” delle zone colpite e il loro utilizzo in “questo modo selvaggio e incivile equivale a un crimine di guerra”.

Fonte: www.ilfattoquotidiano.it/


9 Novembre 2016

L’istrionico numero uno della compagnia irlandese lancia la “caccia” al suo assistente: sul sito del vettore, alla pagina di ricerca di personale, si parla del “peggior lavoro del mondo

di LUCIO CILLIS

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ROMA – L’offerta di posti di lavoro scarseggia, è vero. Ma anche se fosse una proposta seria quella dell’istrionico numero uno di Ryanair, Michael O’Leary – noto per le sue trovate e gag pubblicitarie – non troverebbe molte persone disposte ad accettare.

Ecco l’ultima di Michael: sul sito della compagnia è apparso improvvisamente il seguente annuncio: “E’ il peggior lavoro del mondo? Cercasi assistente all’incompreso ma amato Ceo di Ryanair“.

E quali caratteristiche dovrà possedere il candidato/a ideale? Oltre alle ovvie capacità di analisi e comprensione di finanza ed economia, dovrà avere la “pelle dura, la pazienza di un santo, una naturale avversione alle sciocchezze, una collezione di filastrocche e racconti per bambini, oltre alla capacità di restare operativi senza dormire o in assenza di contatti col mondo“.

Ma come se già tutte queste “caratteristiche” non fossero abbastanza difficili da scovare in un candidato, “tutti gli amanti delle biciclette, i fans dei Dubs (squadra di calcio gaelico), quelli del Manchester United (calcio) non solo saranno esclusi dalla selezione ma verranno torturati” e anche peggio, pare.

Insomma, una simpatica trovata per attirare l’attenzione. Solo pubblicità? Forse. Ma è probabile che proprio queste “simpatiche” uscite, compresa l’ultima che in queste ore sta facendo il giro del web, costringano il manager irlandese a cercare con una certa frequenza la o il proprio braccio destro.

In ogni caso i tempi sono stretti.

L’assistente dovrà inviare il proprio curriculum all’indirizzo mcmahonn@ryanair.com entro venerdì 18 novembre.

Fonte: www.repubblica.it/


9 Novembre 2016

La compagnia aerea Luxair ha inaugurato ieri il volo diretto tra Torino e Lussemburgo. Un collegamento storico per l’aeroporto di Caselle che torna ad essere operato con quattro frequenze settimanali nei giorni lunedì, martedì, giovedì e venerdì.

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“Il volo è al servizio del tessuto economico piemontese con interessi in Lussemburgo e di tutti coloro che per motivi di lavoro devono raggiungere le varie istituzioni europee che vi hanno sede.” Spiega un comunicato di SAGAT. “I giorni dei voli consentono inoltre ai viaggiatori leisure di poter trascorrere l’intero weekend nel Granducato e di scoprire la città di Lussemburgo, classificata fra i siti Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Il volo apre le porte del Torino e del Piemonte anche ai turisti provenienti dal cuore dell’Europa: non solo ai lussemburghesi, ma a tutta la numerosa comunità internazionale che vive per motivi di lavoro nel Granducato.”

I voli sono operati con aeromobile Bombardier Q400 da 76 posti e sono prenotabili con tariffe a partire da 99 euro A/R tasse incluse.

Fonte: www.ilvolo.it/


9 Novembre 2016

In un briefing con la stampa il Maggiore dell’aeronautica russa Oleg Chesnokov ha spiegato le peculiarità dell’impiego degli elicotteri nello scenario siriano.

L’esperienza di impiego degli elicotteri militari in Siria ha permesso di sviluppare nuove tecniche contro le difese aeree nemiche, ha detto ai giornalisti il Capo dell’addestramento dell’aviazione dell’esercito, il Generale Maggiore Oleg Chesnokov.

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Le modalità di utilizzo dell’aviazione militare in qualsiasi conflitto, tra cui ora quello in Siria, vengono analizzate con attenzione. Vengono individuati i punti di forza e di debolezza sia in fase di preparazione del personale di volo sia durante l’impiego degli aeromobili.

A seconda della geografia vengono eseguite attività specifiche adatte al contesto locale e vengono trovate e analizzate nuove tattiche per superare i mezzi della difesa aerea nemica” ha detto Chesnokov.

Il generale ha aggiunto che sulla base di queste analisi, sono state sviluppate raccomandazioni destinate agli equipaggi da combattimento dell’aviazione russa di stanza a Torzhok, mentre “nuove tecniche d’addestramento militare vengono prese in considerazione“.

ll conflitto armato in corso in Siria dura dal marzo 2011. La Russia ha iniziato a sferrare attacchi aerei contro i terroristi il 30 settembre 2015, dopo la richiesta di assistenza militare da parte del presidente Bashar al-Assad.

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Partecipano alle operazioni contro i terroristi gli equipaggi dei bombardieri dell’aviazione Tu-160, Tu-95MS, Tu-22M3, i caccia-bombardieri Su-34, i caccia Su-30CM, i bombardieri Su-24, Su-25, gli aerei da trasporto Il-76 e anche elicotteri di batteria e di trasporto dell’aviazione dell’esercito. Venerdì in Russia si celebra la Giornata dell’aviazione.

La storia di queste truppe risale al 1948, quando a Serpuchov, Mosca è stata costituita la prima unità di elicotteri.

Fonte: it.sputniknews.com


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