Pronto Taxi? Per dove? Alghero!

28 Ottobre 2018da tarabusi
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Ogni tanto capita di dover accompagnare un socio e famiglia per fargli risparmiare tempo! Questa volta è toccata a tutta la famiglia, gatto incluso.

Per le vacanze abbiamo fatto il pienone sul Pa31: pilota piu’ sei passeggeri, piu’ gatto, piu’ bagagli. Inutile dire che abbiamo dovuto decollare con i serbatoi calcolati al minimo sindacale per arrivare ad Alghero e per i successivi 15 minuti di volo per raggiungere la vicina Ajaccio a fare uno scalo tecnico per il rifornimento di carburante.

Stiviamo l’impossibile anche nelle gondole e siamo pronti al via. Il gatto nel suo trasportino sembra tranquillo a parte qualche miagolio.

Decolliamo lanciati e lo teniamo per terra fino all’ultimo. V1, VR, rotate e siamo in volo. Salita a livello 110 per il punto Lomed (vicino a Firenze) con un inserimenti IFR con Firenze Controllo. La rotta è L12, ELB, Z254 OKIDO Z924 KOLUS M603 MOROB. Stabilizzati a FL110 inseriamo autopilota e con 30 pollici di pressione sui motori siamo a oltre 200 nodi di crociera. Dobbiamo accendere il riscaldamento per i passeggeri che lamentano un po’ di fresco a questa quota. Il gatto ha stranamente smesso di miagolare. Passati con Roma Controllo ci fanno stringere la rotta con re-clear diretto a MOROB. Arriviamo sul tratto finale ancora a FL110 diretti al MOROB punto di inizio dell’Arrival (ubicato a metà tra Olbia e Alghero). Siamo autorizzati ad una discesa iniziale a FL090 in avvicinamento (speravo in una discesa anticipata in quanto essendo veloci avevo bisogno di tempo e di spazio per smaltire la velocità non potendo nemmeno esagerare con il rateo di discesa con passeggeri e un gatto che potrebbero non gradire). Il controllo ci comunica che siamo numero tre in procedura con altri due traffici in avvicinamento da nord (due liner, un Easyjet e un Ryanair). Ci chiedono se abili a mantenere un high speed approach e di certo non siamo timidi sulle manette. Siamo autorizzati alla Standard Arrival MOROB 1Z che purtroppo non abbiamo sul NAV1 che non è ancora aggiornato (mannaggia!!!), ma la visibilià è buona e rispondo con un “Affirmative” cercando di orientarmi alla vecchia maniera con le carte (queste invece sono aggiornate). Perdo qualche secondo per i calcoli manuali di rotta (secondi preziosi che non avro’ dopo per smaltire velocità e quota) e inizio la mia discesa ad alta velocità per intercettare il Localizzatore. Siamo veloci, sfiorando quasi i 250 nodi e non avendoci dato speed restriction lascio correre la macchina per passare davanti ai liner. I vari fix passano in un attimo e il controllo ci chiede se siamo abili per un diretto al punto EA501, altro accorciamento di procedura che ci fa però diventare numero 1 in avvicinamento (“fregando” i due aerei di linea!) con ulteriore riduzione di tempo e spazio. Confermo senza indugio non volendo finire in holding sul mare ad attendere i tempi biblici dei due liner e con virata a sinistra stringo la procedura sul radiofaro di avvicinamento. Siamo “cleared for ILS Approach RWY 20”.

Vado ad occhio prendendo come riferimento un punto sul terreno a 9 miglia dal touch down (quale riferimento per il punto EA501) e inizio a rallentare ma ci serve più tempo. Sono On Loc al traverso del punto indicato ma piu’ vicino alla pista e sopra al sentiero di discesa dovendo ancora smaltire quota e velocità (poco male non ho conflitti di traffico di fronte a me ne problemi di separazione). Sono costretto a ritardare ulteriormente le manette con un occhio fisso alle temperature dei motori. La velocità scade rapidamente questa volta con le due eliche che fanno quasi da freno: appena la TAS arriva in arco bianco tiro fuori tutto quello che ho, Flaps e Carrello in rapida sequenza per agganciare anche il sentiero di discesa in corto finale con la velocità stabile a 110 MPH. Faccio appena in tempo a passare con la torre che mi autorizza all’atterraggio poco prima della soglia pista, in cortissimo finale (qualche secondo dopo e avrei superato la “Decision Altitude” e senza autorizzazione all’atterraggio sarei stato costretto ad interrompere l’avvicinamento e ad eseguire un mancato avvicinamento con procedura di attesa sul mare e i due liner che avrebbero a questo punto ripreso la precedenza). Dopo 1h e 36 minuti di volo effettivo appoggiamo le ruote sulla lunga pista di Alghero e veniamo indirizzati al nostro stand di parcheggio.  Davvero un gran volo con un tempo record sulla tratta. Sbarchiamo bagagli e passeggeri e qui ci trattano da liner facendoci venire a prendere dal Bus che normalmente utilizzano per sbarcare i voli di linea (o magari aspettava loro… e siamo arrivati noi!!). Il tempo di un caffè e pagate le tasse ritorno all’aeromobile (le tasse questa volta sono umane: appena 50 euro). Anche alla ripartenza, da solo pilota, mi portano all’aeromobile con il Bus (che nel frattempo ha sbarcato il primo Easyjet). A questo punto pero’ mi incuriosisco e chiedo lumi: l’operatore di rampa mi dice che il veicolo normalmente utilizzato per i piloti è allagato a causa di una pesantissima tempesta abbattutasi ad Alghero il giorno prima (ecco il motivo di tanta abbondanza).

Rimetto in moto per rullare sulla active Rwy. Il Marshall mi assiste nella parte iniziale di rullaggio e poi mi passa alla torre. Un Volotea mi da strada sul raccordo ed i piloti chiedono al controllore che “velivolo” siamo. Il controllore risponde “Da piano di volo risulta un PA31”. E noi aggiungiamo “Navajo 325 C/R – la nostra Luana!”. E ci sentiamo rispondere  “Allora vi divertite ancora…” mentre ci lasciano passare. In effetti… la nostra macchina fa divertire… e parecchio!

Decollo verso sud con virata a sinistra e salita a 4.500 piedi. Ho già lasciato la costa e contatto Ajaccio per l’avvicinamento. Istruito per pista 20  entro in sottovento e anche qui mi chiedono di stringere virata e finale per un Airbus in rapido avvicinamento (si vede che oggi va cosi’). Ma questa volta sono già a velocità ridotta e a quota circuito essendo un volo corto fatto in VFR e non ho difficoltà a tagliare il finale. Ringraziandoci per la collaborazione una volta a terra mi indirizzano alla stazione di rifornimento.

Giusto il tempo per la sosta tecnica e per le tasse di atterraggio (in questo caso 70 euro, solo pilota – e la persona all’Apron capendo si scusa ma dice che non puo’ fare diversamente) rimetto in moto.

Completata la start up sequence, il coordinamento della clearance impiega oltre 10 minuti, la rotta assegnata dal cervellone di Bruxelles era quanto meno assurda e il controllo traffico ha negoziato per noi un’alternativa migliore (grazie!). Dopo 5 minuti di attesa chiedo comunque autorizzazione al rullaggio per risparmiare tempo contando sull’imminente rilascio, che arriva puntualmente. Questa volta rotta quasi diretta, via CORSI, IBROS, Q125, ELB e destinazione finale.

Salita rapida a FL120 e prima di IBROSun re-clear diretto LOMED. L’appennino è carico a quest’ora, ottengo un livello superiore ma non ci sono ancora spazi, devo forare, provo qualche scansione armeggiando con Radar Meteo ma le spazzolate non arrivano sullo schermo. C’è un Alitalia in salita sul LOMEDa cui chiedo una scansione e molto gentilmente mi comunica che a est 5 miglia del LOMEDè buono. Riduco a velocità di manovra, aggiusto la rotta coordinando con Firenze che collabora ed inizio la discesa. Qualche scossone e un po’ d’acqua e sbuco fuori in discesa passando con Bologna Radar e poi cancellando l’IFR cambiando con la locale di Modena dove atterro dopo meno di un’ora e trenta di volo.

Tre tratte, di cui due IFR a tempo di record per un A/R Modena – Alghero – Modena e sosta tecnica ad Ajaccio, tutto in mattinata! Il PA-31 325 C/R Navajo “I-LUAN” Spinge…

tarabusi

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