I resti trovati dai «cacciatori di reperti». Sabato si scava
CAVARZERE (Venezia) La sua missione era intercettare i bombardieri americani diretti a Vicenza e poi Verona. Abbattuto la sera dell’8 febbraio 1944 in un duello aereo con i caccia Alleati, un Messerschmitt BF109 G6 della Luftwaffe tornerà alla luce sabato mattina dai terreni torbosi della tenuta agricola Della Rocca, a Ca’ Briani nella campagna di Cavarzere, con quel che resta del suo pilota. Il ritrovamento ha un che di avventuroso.
La memoria storica è custodita da Mario Benito Mattiazzi, cavarzerano classe 1923, all’epoca sergente del 56º Fanteria di Mestre. Le vanghe e i metal detector, invece, sono quelli dei volontari del Romagna Air Finder, che dal 1998 ha individuato e recuperato 30 resti di aerei e di 13 piloti della Seconda Guerra mondiale in tutta Italia. Il loro uomo a Cavarzere è chioggiotto e si chiama Alessandro Voltolina, da una vita appassionato di aerei da combattimento e imprese di piloti. Voltolina ha intercettato in paese questa storia che si tramandava da anni. «Ma di aerei a Cavarzere – dice lui – ce ne sono sicuramente ancora altri da ritrovare sotto terra». Il racconto dell’aereo tedesco che precipita in fiamme a Ca’ Briani, si tramanda per decenni; sino a quando, circa un anno fa, Voltolina incontra Mattiazzi e attiva i romagnoli per una prima ricognizione.
«Abbiamo individuato la massa, cioè la fusoliera e il motore. Sabato vedremo cosa effettivamente è rimasto », dice. Dalla memoria di Mattiazzi, che tentò subito nel dopoguerra di ritrovare la carcassa di alluminio, e da ricerche d’archivio e nei forum sul web, si arriva più o meno a questa scena. Alcuni bombardieri Alleati B24 e B17 partirono da Foggia per bombardare gli snodi ferroiari di Vicenza e Verona. Erano scortati da caccia P51 o P47. Forse da Pordenone si alza in volo uno squadrone tedesco per intercettare e abbattere gli aerei degli Alleati. Sopra il cielo di Cavarzere si scatena una battaglia, in cui i tedeschi sembra abbiano avuto la peggio. Sabato tocca ai volontari guidati da Leo Venieri, da Lugo di Romagna, padre in aviazione e lui stesso pilota di ultraleggeri, dire l’ultima parola. «Sabato si scava, domenica si pulisce – dice – Saremo una squadra di circa una trentina, perché negli anni ognuno s’è maturato una sua specialità . C’è chi viene con l’escavatore, chi col camion, chi provvede ai panini». Per lui, il recupero degli aerei e dei piloti è una missione. «Da bambino – racconta Venieri – mia madre mi raccontava di un aereo abbattuto vicino casa nostra la notte in cui nacqui. L’ho trovato alla fine degli anni ‘90. Caccia tedesco, pilota nemmeno ventenne». «Tempo perso – brontola scettico Mattiazzi – dopo la guerra scavammo fino a trenta metri, ma lì è tutta torba, chissà quanto a fondo sarà finito. Noi trovammo solo lo scalpo di un uomo biondo». Tedesco, allora. «Intanto daremo esequie provvisorie a Cavarzere, ma siamo in contatto con l’ambasciata tedesca per restituire i resti del pilota alla Germania», dice il sindaco Henri Tommasi. Nell’ottobre del 2007 un altro aereo venne scoperto e portato alla luce. Era sotterrato in un campo di grano di Concordia Sagittaria e venne individuato dal Centro studi ricerche storiche Silentes Loquimur di Pordenone.
Fonte:Â corrieredelveneto.corriere.it/