2014 Marzo

Tutte le news dall’Aeroclub di Modena

14 Marzo 2014

Circa quaranta lavoratori, provenienti principalmente dalla Terim di Rubiera-Baggiovara, verranno assunti nei prossimi giorni dalla società modenese B&N del Gruppo Glem-Gas per montare cucine nello stabilimento di via Pica a Modena. Ieri, infatti, i rappresentanti di B&N hanno informato le Rsu e la segreteria della Fiom/Cgil dell’esigenza di installare una nuova linea di montaggio per rispondere alle richieste di mercato.

La Fiom e i delegati hanno apprezzato il progetto industriale di B&N e hanno chiesto di reperire il nuovo personale attingendo dal bacino di lavoratori di aziende in crisi del settore elettrodomestici individuando nella Terim la realtà principale.

La B&N ha accettato la proposta ed è stato siglato un protocollo d’intesa che stabilisce il passaggio di 40 lavoratori a tempo determinato, inizialmente sino a metà luglio, con possibilità di continuità lavorativa in relazione agli sviluppi di mercato.

Oggi l’assemblea dei lavoratori B&N ha approvato il protocollo, apprezzando il progetto industriale e anche la finalità sociale di ricollocare maestranze al momento senza lavoro.

Nei prossimi giorni sono previsti incontri tra azienda e Rsu su come adeguare la struttura organizzativa aziendale e le relative normative di sicurezza.

“Fortunatamente in questo paese – afferma Cesare Pizzolla segretario Fiom/Cgil Modena – non ci sono solo imprenditori che scappano di notte come nel caso di Firem, o che firmano accordi di rilancio di imprese senza poi essere conseguenti”.

La Fiom si augura che le modalità dell’accordo B&N possano essere seguite anche per risolvere altre situazioni, rispettando l’art.41 della Costituzione in materia di ruolo sociale dell’impresa, in quanto coniuga il principio della libertà d’impresa con il loro ruolo sociale sancito anche dall’art.41 della Costituzione italiana.

“Questo accordo – continua il segretario della Fiom di Modena – risponde agli obiettivi dell’accordo stipulato per Terim lo scorso settembre, che prevede un impegno di parti sociali e istituzioni locali per ridurre l’impatto della chiusura dello stabilimento di Baggiovara.

A questo punto chiediamo coerenza anche all’imprenditore egiziano Kaled Farouk, che si è impegnato a far ripartire la Terim di Rubiera e a riassorbire 201 lavoratori, affinché rispetti gli impegni assunti”.

Fonte:www.sassuolo2000.it


8 Marzo 2014

Visita fugace stamattina per un Cessna F150J I-ALAB ( cn/F150-0442 ) proveniemte dall’Aero Club di di Padova.

Subito abbiamo potuto notare la  nuova livrea commemorativa , bianca e blu con una scacchiera metallizata ” simil rellistica” che percorre la parte centrale delle fiancate . Sui montanti dell’abitacolo sempre in argento la scritta Aero Club di Padova 1970 e sulle fiancate della cofanatura motore il nome dell’aereo, Cessna F150J


Cliccando questo link si può vedere la livrea originale:www.abpic.co.uk/photo/1130544/

Per

 www.aeroclubmodena.it

Piergiorgio”pierinoinflight”Goldoni


1 Marzo 2014

La compagnia di bandiera australiana Qantas ha annunciato oggi il taglio di 5.000 posti di lavoro, su uno staff totale di circa 30 mila.

SYDNEY – La compagnia aerea ha pure  annunciato la riduzione di 50 aerei dalla flotta, denunciando una perdita pre-tasse di 252 milioni di dollari australiani (circa 164 milioni di euro) nel secondo trimestre del 2013.

Il Ceo Alan Joyce ha presentato un piano di taglio dei costi di due miliardi di dollari (1,3 miliardi di euro) nei prossimi tre anni, citando la durissima concorrenza sia nelle operazioni internazionali che domestiche.

La Qantas Domestic ha registrato un profitto di 57 milioni di dollari nel secondo semestre 2013, contro i 218 milioni dello stesso periodo dell’anno prima, mentre la perdita della divisione internazionale è salita a 262 milioni dai 91 milioni del secondo semestre 2012. Risultati definiti “inaccettabili”, tali da imporre misure “senza precedenti come portata e profondità”. Joyce ha citato la ‘distorsione’ del mercato da parte dell’agguerrita concorrente Virgin Australia, che ha accesso a massicce partecipazioni straniere (Air New Zealand, Singapore Airlines e Etihad, Ndr), che per la Qantas sono limitate per statuto al 49%.

La Qantas cerca ora di convincere il governo che merita sostegno finanziario, almeno a livello di garanzie, e chiede di allentare le regole che limitano le partecipazioni straniere. Una concessione che permetterebbe di trasferire all’estero posti di lavoro e di esternalizzare la manutenzione degli aerei.

Nei mesi scorsi sia Standard and Poor’s che Moody’s hanno ridotto il rating della Qantas sotto il grado di investimento e con prospettiva negativa. Il sindacato dei servizi Asu, che rappresenta il personale di prima linea e dei servizi ai clienti, sostiene che i dipendenti sono puniti per le cattive decisioni imprenditoriali prese dalla compagnia e promette di “difendere tutti e ciascuno dei posti di lavoro”.

ATS

Fonte:www.tio.ch/News


1 Marzo 2014

È sempre più consistente l’ipotesi del numero uno della Ferrari al vertice dell’Alitalia. Per Boccia (Pd) si tratterebbe di una scelta «autorevole». Intanto il primo marzo scattano i contratti di solidarietà e la cassa integrazione .

Per ora c’è Ulisse. Più avanti si vedrà se e come ci sarà anche Alitalia. La nuova edizione riveduta e corretta della rivista della compagnia (un tempo si sarebbe detto house organ) – presentata ieri a Milano dall’amministratore delegato Gabriele Del Torchio – uscirà il 1° marzo, in concomitanza con l’inizio della cassa integrazione per 4.524 lavoratori di terra e dei contratti di solidarietà per i 4.946 tra piloti e assistenti di volo, secondo l’accordo sugli esuberi firmato una decina di giorni fa dalle parti.

Una scelta di immagine e forse di buon augurio, in attesa che si compia la due diligence di Etihad prevista per fine aprile.

Intanto si fanno sempre più consistenti le voci su un impegno diretto di Luca Cordero di Montezemolo in Alitalia, dove arriverebbe come presidente al posto di Roberto Colaninno. Lo stesso Del Torchio ieri, rispondendo ai giornalisti, ha detto che il numero uno della Ferrari sarebbe «il benvenuto», salvo poi precisare di essersi voluto riferire al «ruolo positivo» che Montezemolo sta svolgendo come «facilitatore nei contatti tra il nostro governo e quello degli Emirati Arabi».

«Il punto è che Alitalia ha un fatturato pari ai suoi debiti, 2,5 miliardi – spiega a Europa Francesco Boccia, presidente della commissione bilancio della camera – e ha una necessità stringente di alleanze internazionali, senza le quali la situazione è pressoché disperata». Per Boccia l’eventuale arrivo di Montezemolo sarebbe positivo, perché potrebbe dare «autorevolezza e continuità» al progetto avviato dal governo Letta. Una continuità invocata anche dai vertici della compagnia, che infatti hanno salutato con favore la riconferma di Maurizio Lupi ai Trasporti.

Prima della formazione del governo, di Montezemolo si era ripetutamente parlato come candidato per un ministero – l’economia o il made in Italy – ma in ballo c’è sempre stata anche la questione Alitalia, visto che Matteo Renzi e il capo della Ferrari hanno incontrato insieme l’amministratore delegato del fondo emiratino Mubadala.

Potrebbe Montezemolo presiedere la compagnia aerea e contemporaneamente continuare ad essere tra i principali azionisti di Ntv? «La scelta spetta ai soci, tutti privati – risponde Boccia – tuttavia non vedo problemi particolari di conflitto di interesse. L’unica sovrapposizione con Italo sarebbe la tratta Roma-Milano, a meno che non si ritenga che in prospettiva Alitalia debba coprire solo tratte interne. Ma non mi sembra questa la mission per la quale si lavora».

@mcolimberti

Fonte:www.europaquotidiano.it


1 Marzo 2014

Riduce uomini e fondi, il Pentagono, ma non rinuncia a nuovissimi aerei con la missione dello spionaggio militare. Sarebbero 16 i Boeing ordinati dal Pentagono per 2,1 miliardi di dollari. Una spesa non indifferente ma necessaria, secondo alcune fonti interne, per sostituire i vecchi aerei ormai “fuori forma“.

Molto simili a dei 737 questi Boeing da spionaggio riaprirebbero un contratto molto importante con l’azienda aeronautica americana e si baserebbe sul progetto di sostituire gli aerei di linea 767 con una nuova generazione di aerei per l’armata americana. Una sorta di “riciclaggio” utile ad entrambi, quindi.

“Trasformare gli aerei di linea commerciali in apparecchi militari potrebbe diventare la miglior linea di difesa della Boeing, mentre il Pentagono cerca i mezzi più efficaci per rimpiazzare i propri aerei di sorveglianza e trasporto che stanno invecchiando” spiega Loren Thompson, del Lexington Institute.

I lavori per la costruzione di questi nuovi aerei si svolgeranno nella fabbrica della Boeing a Seattle, nello Stato di Washington, e dovrebbero concludersi entro il 2017.

Fonte:http://news.you-ng.it


1 Marzo 2014

Blindati nelle strade, soldati con divise non identificabili negli scali. Ma Kiev accusa Mosca: “Sono sbarcati in 2.000”. E oggi sarà chiuso lo spazio aereo.

 DIARIO DALL’UCRAINA

Il seguente articolo è multimediale: le parti in blu fanno riferimento a video e foto esclusivi.

Simferopoli (Crimea) – L’aeroporto della capitale della Crimea è presidiato da soldati filo russi in tenuta da combattimento.

Tutti portano elmetto, mimetica verde, fucile d’assalto e mefisto per non farsi riconoscere. (guarda il video)
Proviamo a chiedere chi sono, ma tirano dritto guardandosi attorno con il dito sul grilletto. Non spiccicano una parola e dallo sguardo si capisce che hanno ricevuto ordine di non aprire bocca. Dall’alba di ieri reparti militari hanno preso il controllo di due aeroporti strategici. Marines della flotta del Mar Nero stanno circondando la guardia costiera ucraina a Sebastopoli «per prevenire che le armi a disposizione della base siano sequestrate da estremisti». I militari di frontiera a Balaclava sono pure sotto tiro di truppe russe. I Berkut, i corpi speciali di polizia usati contro i manifestanti di Maidan, cui Mosca ha concesso ieri il passaporto russo, bloccano l’istmo che collega la penisola della Crimea al resto dell’Ucraina. Secondo il governo di Kiev «all’aeroporto militare di Gvardiiski sono atterrati 13 aerei militari russi, con duemila paracadutisti». Pavel Sheprov della milizia filo russa di Simferopoli smentisce e dichiara a il Giornale: «Abbiamo forze sufficienti sul terreno. Non c’è bisogno di truppe russe russe di rinforzo».

I militari all’aeroporto di Simferopoli non sono miliziani fai da te, ma uomini addestrati e ben equipaggiati con mitragliatrici pesanti. La polizia sembra che collabori. I volontari di «samoobarona», la milizia civile filo russa, crea un cordone attorno ai soldati. Una signora con il trolley accelera per prendere il volo e i taxi rallentano, ma non vengono fermati o controllati. Il blitz sull’aeroporto è scattato dopo l’annuncio del nuovo presidente rivoluzionario dell’Ucraina, Turchynov di essere pronto a volare su Simferopoli in mano ai filo russi. I soldati in assetto da combattimento non hanno mostrine, bandiere, gradi o segni di riconoscimento. Non si capisce se sono i fanti di marina dell’810° reggimento anfibio di stanza a Sebastopoli, base della flotta russa del Mar Nero. Oppure soldati ucraini in Crimea, che hanno voltato le spalle al governo rivoluzionario di Kiev.

Cinquanta chilometri più a sud pure l’aeroporto militare di Bilbek è presidiato. (guarda il video) In mezzo alla strada, davanti al cancello d’ingresso della base, è messo di traverso un grosso camion militare. Soldati in assetto da combattimento con le stesse uniformi senza mostrine viste a Simferopoli tengono la posizione. Arriva un ufficiale per impartire ordini con un colbacco nero, che assomiglia molto al tipico copricapo dei graduati della flotta russa. A Bilbek è stato segnalato l’arrivo di una decina di elicotteri di Mosca compresi quelli d’attacco, Hind Mi 24. Dentro la base, però, sventola ancora la bandiera ucraina.
A cento metri dal camion messo di traverso la milizia civile filo russa ferma tutti ad un posto di blocco con cavalli di frisia. Maxim è un ragazzetto di 20 anni con il poncho mimetico e l’elmetto in testa, che non dorme da giorni. «Ci hanno mobilitato da Sebastopoli. Non posso dirvi nulla sui soldati – spiega con gli occhi verdi che brillano – Ma sto facendo il mio dovere per evitare che in Crimea ci sia un’altra Maidan». Il riferimento è alla piazza di Kiev dove è scattata la rivolta anti russa. Sulla strada del ritorno troviamo una colonna in sosta di camion della flotta russa diretta verso la capitale. Quando un ufficiale si accorge che stiamo filmando cerca di prendere la telecamera. Poi ci lascia andare. (guarda il video)

A Simferopoli il nuovo capo del governo locale, Volodimir Konstantinov, è stato nominato da un parlamento occupato da commando filo russi. Secondo lui il presidente deposto, Yanukovich, è ancora «il capo dello Stato in carica». Kiev ha destituito il comandante delle forze armate, l’ammiraglio Yuriy Ilyin, ma il quartier generale della Marina ucraina, che potrebbe guidare la controrivoluzione è a Sebastopoli. Non a caso negli ultimi giorni dei caccia hanno sorvolato la città e si segnalano movimenti di blindati dalle basi della flotta russa. Dopo il dispiegamento di forze militari nei punti strategici, la Crimea non sembra più parte dell’Ucraina. E oggi lo spazio aereo sarà chiuso. Ma nessuno sa chi l’abbia ordinato.

Fonte:www.gliocchidellaguerra.it

Fonte:www.ilgiornale.it


SOCIAL NETWORKS

Seguici sui Social

Aeroclub Modena è presente sui maggiori canali Social. Per qualsiasi informazione non esitate a contattarci. Sapremo rispondere puntualmente ad ogni vostra necessità.