L’incredibile viaggio di una Fiat verde del 1979, ceduta da un modenese e venduta all’asta on line, guidata da tre amici torinesi per 17mila km attraverso steppe e montagne altissime fino a Ulan Bator. Un viaggio per beneficienza iniziato a Londra e proseguito per 19 Paesi europei, centro asiatici e siberiani nell’arco di soli quaranta giorni. Ora sarà esposta al Museo dell’Auto di Torino
di Carlo Gregari
L’incredibile viaggio di un’auto immatricolata 36 anni fa attraverso Europa e Asia Centrale fino alla capitale Ulan Bator nelle foto del team torinese Rust&Dust.
MODENA. A 36 anni di vita, di solito un’auto è un catorcio, ma la vecchia Fiat 127 900C targata MO743512 è riuscita ad arrivare in Mongolia dopo un viaggio di 17.500 km attraverso 19 Paesi in 40 giorni. Non è stata una passeggiata e tra marmitte perse e ruote bucate 19 Paesiqualche problema l’ha dato, ma alla fine è arrivata sul podio di Ulan Bator, capitale dello Stato asiatico, per festeggiare il piazzamento al duecentesimo posto in una gara che aveva poco di competitivo e tanto di avventuroso e romantico.
Un risultato così brillante per un’auto considerata destinata allo sfasciacarrozze è dovuto unicamente all’amore dei suoi nuovi proprietari, i tre del Rust&Dust, il team torinese composto dal designer Stefano Conz, dall’ingegnere informatico Tommaso Piazza e dall’avvocato Giovanni Testa partecipava per la onlus torinese Sos India. E ora dopo l’avventura da Londra alla Mongolia con ritorno via cargo fino alla Lituania, l’auto è tornata a casa. «Sì, ma l’abbiamo già usata di nuovo per fare un giro enogastronimico nelle Langhe – racconta Giovanni Testa – e tra poco verrà esposta per ben quattro mesi al Museo dell’Auto di Torino, visto che è diventata una celebrità».
La 127 – che ha un soprannome irripetibile sul giornale – è stata venduta da un modenese ed è finita in un autosalone di Brescia. I tre torinesi l’hanno vista a un’asta su internet e se ne sono innamorati. «Era quello che volevamo. – racconta Giovanni – siamo andati a prenderla e a Torino l’abbiamo fatta sistemare. Poi siamo riusciti a organizzarci e prendere un mese e mezzo di ferie tutti nello stesso periodo, nell’estate 2014, e con la 127 siamo andati a Londra a partecipare al Mongol Rally».
La Fiat 127 targata “MO”: sulla strada da 36 anni, ha percorso 17.500 chilometri da Londra a Ulan Bator, capitale della Mongolia. Ecco i momenti più belli del viaggio del team torinese Rust&Dust
l Mongol Rally è una leggenda per chi ama l’avventura in viaggio. È una sorta di gara per beneficienza che però non dà importanza ai vincitori ma alle storie che si creano strada facendo: da Londra attraverso l’Europa, la steppa e la Siberia si arriva fino alla Mongolia. Nella capitale, Ulan Bator, si arriva sul podio. In mezzo nessuna assistenza di alcun tipo.
E la 127 ha avuto le sue avventure. «Siamo partiti con il contachilometri sopra gli 88mila e abbiamo ampiamente superato i 100mila».
La vecchia signora verde ha avuto vari acciacchi, come racconta Giovanni: «Abbiamo perso la marmitta quattro volte. La prima siamo caduti nel panico, L’ultima non abbiamo fatto una piega. Stessa cosa come le gomme e le ruote. Ci sono state fortature e una volta abbiamo spaccato una ruota a causa dei sassi lungo le strade sterrate. E ogni colta siamo arrivati in questi centri abitati e paesini lungo le strade dell’Iran, dell’Asia centrale e della Mongolia dove c’era il meccanico che sapeva aggiustare tutto riciclando gli stessi pezzi. Non si cambia niente, perché lì non c’è niente. E così è stato per la nostra 127. Sono meccanici incredibili».
Autostrade, piste, strade sterrate, ponti più o meno spaventosi, il deserto al posto del Lago di Aral, le steppe, le gole tra le montagne più alte: tutto ha macinato questa 127m
„Terrore in spiaggia al Lido: un aereo si schianta vicino ai bagnanti“
„I due piloti salvi, così come le persone che hanno assistito alla scena domenica sulla spiaggia dell’Excelsior. E’ stato un atterraggio d’emergenza“
Un piccolo ultraleggero austriaco Van’s RV-8 OE-CRD (c\n81943) si è schiantato vicino ai tanti bagnanti che affollavano la zona della spiaggia dell’Excelsior domenica pomeriggio al Lido. L’incidente poco dopo le 15. O meglio, non si è trattato di una perdita di controllo improvvisa del velivolo, bensì di un atterraggio d’emergenza finito senza feriti.
I due piloti, un uomo e una donna entrambi pare di nazionalità austriaca, si sono salvati “planando” sulla spiaggia a motore spento. Sul posto sono arrivate diverse squadre di forze dell’ordine e di soccorritori. Sono stati momenti di grosso spavento, che non possono che far tornare alla mente la tragedia che ha visto la morte dell’esperto pilota Francesco Fornabaio durante una esibizione aerea acrobatica all’Aeroporto Nicelli, sempre del Lido.
La zona circostante il punto in cui il piccolo velivolo grigio e rosso con elica anteriore centrale ha impattato con il terreno, a pochi metri dal mare, è stata cinturata con del nastro dai vigili del fuoco, che si sono occupati di ricostruire la dinamica dell’accaduto e di cospargere il velivolo appena possibile di schiuma antincendio, per evitare che il serbatoio deflagrasse a causa dell’impatto con il terreno. Si tratta di un episodio che nella sua gravità appare piuttosto “fortunato”, visto che nessuno a parte i piloti è stato coinvolto o è finito nella traiettoria dell’ultraleggero.
“L’aereo era partito dall’Aeroporto Nicelli pochi minuti prima – racconta l’imprenditore Mattia Malgara, candidato in Consiglio comunale che si trovava in spiaggia poco distante – i due piloti con il motore spento, nel tentativo forse di planare, sono all’improvviso sbucati dal nulla superando la diga principale dell’Excelsior. Hanno battuto su uno degli scogli per poi finire la propria corsa sulla spiaggia”. Secondo testimoni, dunque, entrambi i piloti sono usciti in fretta e furia dall’abitacolo del velivolo allontanandosi il prima possibile. Così hanno fatto d’istinto anche le persone che si trovavano nelle vicinanze. I due piloti dunque sono apparsi in buone condizioni fisiche, mentre in pochi minuti sul posto sono intervenuti idroambulanze, pompieri e rappresentanti delle forze dell’ordine. E’ stato lo stesso pilota a spiegare cos’era accaduto ai pompieri e a come agire al meglio per mettere in sicurezza la zona. “Sembra ci sia stato un problema di batteria – spiega ancora Malgara – il pericolo era derivante dal fatto che l’aereo avendo il motore spento non faceva alcun rumore. Solo all’ultimo ci si è accorti di ciò che stava per accadere”.
Da subito la notizia ha iniziato a rimbalzare sui social network. Del resto l’immagine del piccolo aereo distrutto con a pochi metri decine di bagnanti che mai avrebbero pensato di trascorrere un pomeriggio del genere fa impressione. E’ stato solo un caso che non si stia parlando di tragedia.
SERRAMAZZONI. Paura ieri pomeriggio a Monfestino per un incidente col parapendio.
Erano circa le 17.30 quando altri sportivi che stavano facendo voli nella zona e residenti sono stati richiamati dalle grida di un uomo che, appena arrivato a terra, chiedeva soccorso.
È scattato subito l’allarme, con l’intervento dell’Avap di Serra e dell’elisoccorso, atterrato per un volo d’emergenza che alla fine non si è reso necessario perché all’uomo sono stati riscontrati traumi alla testa e a una mano di media gravità.
Già proprio così, nemmeno il tempo di digerire gli ottimi piatti gustati a Vallegaffaro che siamo già qui, pronti con le ali spalancate ed i motori a tutta forza pronti a decollare per un’altra avventura.
Pronti al decollo sulla pista 29 in coda all’I-IKIM
Aeroporto e Autodromo di Marzaglia
Modena
Martedì 2 Giugno infatti, approfittando del ponte per la Festa della Repubblica, ci siamo ritrovati in Aeroporto a Marzaglia ed estratto il”vecchio leone” dall’hangar, attorno alle 10,55 abbiamo staccato le ruote da terra diretti a Fano.
Santuario della Madonna di San Luca visto da Borgonuovo
La rotta prevedeva come primo punto di riporto Spilamberto ( PE- SW1* ), salendo poi a 3000 piedi sopra le colline fino a Borgonuovo ( PE S3* ), proprio a ridosso dell’incantevole Santuario della Madonna di San Luca, per poi sorvolare ad ovest la Città di Imola, Brisighella, Predappio ed in fine Mercatino Conca, circa 23 mn (42,5 km+/-) da dove avremo poi iniziato la discesa verso l’Aeroporto di Fano ( info @ www.aeroportodifano.it ) dove abbiamo toccato terra alle 12,00 precise
San Marino
Santino
Piazzale dell’Aeroporto di Fano
Dopo l’atterraggio abbiamo aspettato il taxi che ci ha portato verso la nostra meta culinaria, l’Hotel Ristorante Angela ( info @ www.hotelangela.it )
Il pranzo luculliano a base di pesce in tutte le salse è stato al di sopra le nostre più rosee aspettative:
Buono buono…
Antipasto freddo a base di crudità stagionali e molluschi vari.
Antipasto caldo con LumachineTotani Salmone affumicatoCanestrelli e Cappe Sante.
Primo: Tortelloni di pesce e Tagliolini allo scoglio
Secondo : di tutto di più Code di RospoSogliole5 Rombi (uno a testa da 350 grammi), BranzinoOrata, Triglia , conditi col superbo “Olio d’Oliva di Cartoceto (PU)” Gamberi ed un’altra Frittura mista che non guasta mai, patate prezzemolate e fritte, il tutto accompagnato da un ottimo “Bianchello del Metauro” della Tenuta Campioli Fiorini di Barchi (PU).
Non ditelo a nessuno ma… Ce ne siamo spazzolati 4 bottiglie…..
Dopo questo lauto pranzo, per altro a dispetto della quantità, per nulla pesante, libera uscita, mentre gli altri chiacchieravano di lavoro e politica, io mi sono fatto una bella passeggiata sull’affollatissimo lungomare della cittadina marchigiana fino al bellissimo porto turistico sede peraltro di rinomati cantieri navali.
Mare profumo di mare…..
Infatti su una delle banchine erano attraccati due stupendi Yacht in costruzione.
Giocattolino….
Monumento alla marineria fanese
Scaduta la libera uscita ci siamo ritrovati davanti al Ristorante dove il nostro amico tassista ci ha prelevati e riportati all’Aeroporto.
Si riparte...
Pochi minuti per scaldare il motore ( non certo le lamiere arroventate dal sole …ndr . ) del nostro Piper Pa-32R-301 “Saratoga SP” I-TECO(c/n 32R-8113038)e via si decolla….
Dopo aver staccato le ruote da la pista in erba dello scalo marchigiano, abbiamo sorvolato proprio la zona che avevamo lasciato alcuno minuti prima,qualcuno ha anche esclamato :” Guarda guarda si vede il ristorante,è quello con le bandiere …” Purtroppo la velocità del “Saratoga” in salita verso i 3000 piedi era tale da far diventare un piccolo quadretto colorato simile agli altri anche il nostro Albergo-Ristorante
Lasciando Fano
Lasciando Fano 2
La rotta ricalcava a per lo più quella percorsa all’andata, naturalmente “rovesciata”.
Unica variante, in Controllo Radar di Romagna dopo Mercatino Conca e Pradappio ci ha autorizzati direttamente verso Imola, anticipandoci l’ok per il cambio di frequenza col Radar di Bologna quando in vista della cittadina sede del famosissimo Circuito Dino ed Enzo Ferrari.
Il volo rientro è stato tranquillo e veloce come quello del mattino, nonostante qualche piccolo saltellino sulle colline dovuto al riscaldamento del terreno.
Dopo l’atterraggio un piccolo scambio di vedute ed impressioni sul volo con gli altri amici dell’Aero Club di Modena e poi via a casa,il pinte della Festa della Repubblica è già finito e domani si ricomincia lavorare….
Questa mattina le più alte cariche dello Stato rendono omaggio ai Caduti, all’Altare della Patria, a Roma.
Festa della Repubblica Italiana 2015
Il Presidente della Repubblica Mattarella, il Presidente del Consiglio Renzi, la Presidente della Camera Boldrini e il Presidente del Senato Grasso depongono una corona d’alloro.
Le celebrazioni entrano nel vivo con la sfilata ai Fori Imperiali, sempre a Roma dove, per la Festa della Repubblica, ecco l’apertura straordinaria di Palazzo Madama e Palazzo Giustiniani.
Il Presidente dell’Aeroclub di Sassuolo, Gianluca Vincenzi, ha precisato che il team acrobatico, coinvolto nell’incidente aereo ieri a Termano, si era esercitato spesso e anche negli ultimi giorni aveva fatto base a Sassuolo, ma che la squadra di piloti acrobatici non aveva una sua sede in città.
«Avevano sfruttato la nostra superficie per allenarsi frequentemente negli ultimi anni. Si erano trovati qui per delle prove anche venerdì – ha detto Vincenzi – Non erano soci, ma amici. Venivano qui anche con le famiglie».
“Quei bravi ragazzi team” di Sassuolo si è costituito nel 2011; del team fanno parte (oltre a Marco Ricci, deceduto ieri nello scontro e Luigi Franceschetti, rimasto invece ferito) Dimitri Paolacci, Ignazio Ingenito e Marco Grilli.
All’Aeroporto di Marzaglia, circa centoventi persone hanno preso parte al primo raduno degli Amici del 14° Deposito dell’Aeronautica Militare.
Militari in servizio e in congedo hanno ricordato il Deposito presente a Modena dal 1952 al 2012. L’iniziativa è stata allietata dalle evoluzioni di aeromodelli e dal pranzo al ristorante dell’Aeroclub. Nel pomeriggio è stato possibile partecipare a “battesimo del volo” sugli aerei del Club
Domenica mattina è atterrato all’Aeroporto di Modena-Marzaglia un bellissimo Aerospatiale AS-355 N Twin Squirrel 2 I-KEOV (c/n 5739) in carico alla Hoverfly Helicopter Executive Service S.R.L. (info at www.hoverfly.it/ ) di Milano.
Aeroclub Modena è presente sui maggiori canali Social. Per qualsiasi informazione non esitate a contattarci. Sapremo rispondere puntualmente ad ogni vostra necessità.
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