La Fiat 127 targata Modena che a 36 anni di vita arriva fino in Mongolia

13 Giugno 2015da admin

L’incredibile viaggio di una  Fiat verde del 1979, ceduta da un modenese e venduta all’asta on line, guidata da tre amici torinesi per 17mila km attraverso steppe e montagne altissime fino a Ulan Bator. Un viaggio per beneficienza iniziato a Londra e proseguito per 19 Paesi europei, centro asiatici e siberiani nell’arco di soli quaranta giorni. Ora sarà esposta al Museo dell’Auto di Torino 

di Carlo Gregari

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L’incredibile viaggio di un’auto immatricolata 36 anni fa attraverso Europa e Asia Centrale fino alla capitale Ulan Bator nelle foto del team torinese Rust&Dust.

 

MODENA. A 36 anni di vita, di solito un’auto è un catorcio, ma la vecchia Fiat 127 900C targata MO743512 è riuscita ad arrivare in Mongolia dopo un viaggio di 17.500 km attraverso 19 Paesi in 40 giorni. Non è stata una passeggiata e tra marmitte perse e ruote bucate 19 Paesiqualche problema l’ha dato, ma alla fine è arrivata sul podio di Ulan Bator, capitale dello Stato asiatico, per festeggiare il piazzamento al duecentesimo posto in una gara che aveva poco di competitivo e tanto di avventuroso e romantico.

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Un risultato così brillante per un’auto considerata destinata allo sfasciacarrozze è dovuto unicamente all’amore dei suoi nuovi proprietari, i tre del Rust&Dust, il team torinese composto dal designer Stefano Conz, dall’ingegnere informatico Tommaso Piazza e dall’avvocato Giovanni Testa partecipava per la onlus torinese Sos India. E ora dopo l’avventura da Londra alla Mongolia con ritorno via cargo fino alla Lituania, l’auto è tornata a casa. «Sì, ma l’abbiamo già usata di nuovo per fare un giro enogastronimico nelle Langhe – racconta Giovanni Testa – e tra poco verrà esposta per ben quattro mesi al Museo dell’Auto di Torino, visto che è diventata una celebrità».

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La 127 – che ha un soprannome irripetibile sul giornale – è stata venduta da un modenese ed è finita in un autosalone di Brescia. I tre torinesi l’hanno vista a un’asta su internet e se ne sono innamorati. «Era quello che volevamo. – racconta Giovanni – siamo andati a prenderla e a Torino l’abbiamo fatta sistemare. Poi siamo riusciti a organizzarci e prendere un mese e mezzo di ferie tutti nello stesso periodo, nell’estate 2014, e con la 127 siamo andati a Londra a partecipare al Mongol Rally».

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La Fiat 127 targata “MO”: sulla strada da 36 anni, ha percorso 17.500 chilometri da Londra a Ulan Bator, capitale della Mongolia. Ecco i momenti più belli del viaggio del team torinese Rust&Dust

Mongol Rally è una leggenda per chi ama l’avventura in viaggio. È una sorta di gara per beneficienza che però non dà importanza ai vincitori ma alle storie che si creano strada facendo: da Londra attraverso l’Europa, la steppa e la Siberia si arriva fino alla Mongolia. Nella capitale, Ulan Bator, si arriva sul podio. In mezzo nessuna assistenza di alcun tipo.

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E la 127 ha avuto le sue avventure. «Siamo partiti con il contachilometri sopra gli 88mila e abbiamo ampiamente superato i 100mila».

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La vecchia signora verde ha avuto vari acciacchi, come racconta Giovanni: «Abbiamo perso la marmitta quattro volte. La prima siamo caduti nel panico, L’ultima non abbiamo fatto una piega. Stessa cosa come le gomme e le ruote. Ci sono state fortature e una volta abbiamo spaccato una ruota a causa dei sassi lungo le strade sterrate. E ogni colta siamo arrivati in questi centri abitati e paesini lungo le strade dell’Iran, dell’Asia centrale e della Mongolia dove c’era il meccanico che sapeva aggiustare tutto riciclando gli stessi pezzi. Non si cambia niente, perché lì non c’è niente. E così è stato per la nostra 127. Sono meccanici incredibili».

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Autostrade, piste, strade sterrate, ponti più o meno spaventosi, il deserto al posto del Lago di Aral, le steppe, le gole tra le montagne più alte: tutto ha macinato questa 127m

 

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