A Modena cento quintali di lettere non consegnate

5 Dicembre 2013da PIERGIORGIO GOLDONI

Poste: dopo i tagli al personale, il Centro Operativo di Modena non riesce a reggere il ritmo e la corrispondenza si accumula.

Si parla di una giacenza postale di circa cento quintali, un cumulo che già da diversi giorni ha messo in difficoltà gli addetti al recapito, ripartitori e, naturalmente, l’utenza che si vede recapitare la posta con molti giorni di ritardo.

Questa è la situazione che si è venuta a creare al Centro Operativo Postale di via delle Nazioni. La giacenza riguarda stampa, settimanali, posta prioritaria e quella proveniente dall’estero. Anche le raccomandate sembra che vengano consegnate con alcuni giorni di ritardo (si parla di cinque sei giorni). Per non parlare poi dei “mittenti”, cioè quella posta che torna indietro che non viene toccata da circa tre mesi.

Una situazione oltre l’emergenza che proietta Poste Italiane a Modena nelle situazioni più disagiate degli anni scorsi. Il motivo di tutto questo? La nuova riorganizzazione postale che è avvenuta qualche mese fa che ha tagliato drasticamente le zone di recapito. A Modena sono “spariti” ben ventuno postini, mentre i rimanenti si sono visti aumentare il carico di lavoro. Ecco anche spiegato il fatto che nei gironi scorsi, anche nel tardo pomeriggio, si vedevano portalettere bussare alle abitazioni.

I ripartitori (coloro che provvedono a dividere la corrispondenza) che sono andati via o trasferiti sono quattro senza che siano stati sostituiti. Quelli operativi probabilmente non riescono a smistare tutta la posta che arriva, visto che siamo anche in prossimità delle festività natalizie. Dei ritardi nella consegna ne pagano le conseguenze anche quei centri che fanno capo al Centro Operativo Postale come Bastiglia, Campogalliano, Albareto, Cognento e qualche altro. Nel resto della Provincia la situazione è meno preoccupante anche se sono state tagliate 43 zone di recapito.

Qualcuno bene informato sostiene che Poste Italiane starebbe per giocare un nuovo scherzo a chi si trova nelle zone rurali o di montagna, dopo aver chiuso alcuni uffici postali: la consegna potrebbe avvenire a giorni alterni, ma questo è tutto da verificare il prossimo anno.

«Abbiamo regalato 75 milioni di euro all’Alitalia e noi siamo costretti a lavorare in queste condizioni – spiega un portalettere – Portiamo corrispondenza a tutte le ore del giorno lavorando con ritmi che sono quasi insostenibili. Ci prepariamo a vivere un altro Natale agitato e non riusciamo a capire come la situazione possa migliorare visto presto ci saranno le ferie natalizie».

Fonte:http://gazzettadimodena.gelocal.it

PIERGIORGIO GOLDONI

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