Di Nuovo Insieme

23 Giugno 2006da tarabusi

Questa giornata è rimasta in gestazione per piu’ di un anno. La primavera dell’anno scorso avevamo provato ad accordarci ma, siccome uno lavora in Svizzera, uno a Milano, uno a Reggio E. e uno non si sa bene dove (che sarei io) la cosa non è proprio stata semplice. Alla fine, comunque, anche un anno fa ci eravamo ritrovati ma durante una giornata di maltempo (beh, non era proprio brutto…ma la fifa di qualcuno per il viaggio in aereo ha prevalso), per cui nessuna speranza di raggiungere la bella Lussino, mentre questa volta le premesse erano migliori, anche se fino a quando non siamo montati tutti sull’aeroplano e non ho acceso il motore ancora non ci credevo.


Il giorno prima era bello e le previsioni mettevano bel tempo anche nel fine settimana. La giornata della partenza il cielo era coperto con meteo incerta ma lungo costa e sull’adriatico riportavano CAVOK (il vento a Lussino era 16 nodi con raffiche a 27 e mi sono guarato bene dall’avvisare i miei ignari e coraggiosi passeggeri…).

Decido cosi’ di prendere il retrattile che è un po’ piu’ veloce, mentre il ns meccanico di aeroporto, oltre a farci il pieno, mi prende in giro perchè tutte le volte che decollo o c’è nebbia o le condizioni non sono proprio “ottimali”. Cosi’, fatti i controlli ci imbarchiamo.
Eravamo riusciti a coordinare la dogana con Campogalliano e non abbiamo nemmeno dovuto fare scalo a Rimini per i controlli. Eccoci quindi per aria alle 09:45 in contatto con Bologna per la ns rotta. Passiamo Imola, poi Ravenna e via dritto per dritto saltellando sulle piattaforme verso la Croazia.
Sul mare la visibilità è buona ed appena in contatto con Pula avvicinamento chiedo un aggiornamento del vento che continua a “tirare” di brutto. Bene, ci divertiremo. In vista di Lussino, passiamo con la locale che ci concede un diretto dal mare. Fatti i controlli imposto l’avvicinamento e mi tengo 5/10 nodi oltre la velocità indicata, per contrastare l’effetto vento e le immancabili raffiche. Il retrattile si dimostra molto stabile, giu’ il carrello, tre luci verdi e ci inseriamo in finale. Se non avessimo ricevuto alcuni scossoni proprio vicinissimo alla pista (passando su una vegetazione irregolare) quasi non si sarebbe avvertito nulla. Dopo poco meno di un ora e mezza siamo al suolo e rulliamo al parcheggio.

Con il taxi ci facciamo portare a Velj e siamo anche pentiti di non aver preso il costume da bagno. Prima di pranzo ci giriamo a piedi una bella fetta di costa, e devo dire che la metà dei bagnanti che incontriamo sono nudi (mah, sarà forse la stagione…). Presi dalla fame ci fermiamo in uno dei piccoli ristorantini sul molo a rimembrare tutti casini combinati insieme negli anni passati (e che combiniamo ancora oggi – seppur in luoghi diversi) e suggelliamo il tutto con un brindisi di vino. Dopo pranzo riprendiamo la camminata lungo questa bellissima isola ad ammirare tutti i sui anfratti e le sue discese sul mare. Arriva anche l’ora del rientro. Il pulmino dell’aeroporto ci preleva nella piazzola di Rovenska e ci riporta vs il ns aereo.

Visto il vantaggio del costo del carburante faccio il pieno prima del decollo e facendo due conti, anche se senza bagaglio, secondo me siamo andati leggermente fuori peso massimo al decollo (con 4 vitelli come noi…). Comunque il vento frontale oltre 10 nodi ci avrebbe aiutato nella corsa di decollo. Il volo di rientro è stato liscio con visibilità buona e tempo complessivamente migliore dell’andata. Un po’ di instabilità ci ha regalato visibilità buone che ci hanno ricompensato della lunga attesa per questa escursione. Purtroppo il lunedi’ dopo eravamo di nuovi tutti rientrati ai posti di “combattimento” distanti parecchie miglia gli uni dagli altri ma una gita dovrà diventare un appuntamento immancabile anche se solo una volta all’anno.

tarabusi

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