Francesco vola con il suo aereo in legno

24 Settembre 2016da admin

Costruisce gazebo, ma realizza quasi da solo velivoli a due posti da 300 km/h

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Pesaro, 22 settembre 2016 – Vola e sogna. E spesso vince. Si chiama Francesco Garulli, ha 34 anni, vive a Sant’Angelo in Vado. La sua attività è quella di realizzare gazebo in legno, che vende in tutto il mondo. Ma è nel dopocena che si scatena: costruisce aerei, sempre in legno. Che, detta così, sembra una battuta. Vi sbagliate.

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Li realizza pezzo a pezzo e una volta finiti, prende e parte, in genere dall’Aeroporto di Fano ma non lo spaventa un campo d’erba battuta. Quello che ha già messo in volo lo ha battezzato Sniper, che significa cecchino, di colore bianco, rosso e nero, carlinga in legno di abete rosso, senza nodi e con venature di 2 millimetri massimo.

Lunghezza 7 metri, larghezza alare di 7.8 metri, ha due posti in fila come quelli dei piloti da guerra, carlinga da caccia bombardiere della seconda guerra mondiale, 4 quintali di peso, motore Rotax di 1350 di cilindrata, 100 cavalli, 1300 km di autonomia e 300 km/h di velocità. Molti parti sono in fibra di carbonio.

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Lo ha già pilotato per un totale di 50 ore di volo, molte passate da solo ma anche con la fidanzata Debora, l’assessore del paese Marco Monacchi, amici e collaboratori. Il primo volo lo ha fatto un anno fa, il 23 settembre 2015, ed è stato un successo. Poi è partito per Roma, anzi per Bracciano, con a bordo la fidanzata.

E’ atterrato nel campo di volo del museo Vigna di Valle, dove ci sono in mostra gli aerei storici, compresi quelli del “Barone rosso” ,(mitico pilota tedesco) e dell’italiano Francesco Baracca. In genere, il pubblico arriva al museo in auto o al massimo a bordo di un Piper. Nessuno si era presentato con un aereo fatto in proprio. Adesso Francesco, capelli neri, pizzetto, occhi da ‘una ne pensa e cento ne fa’, sta costruendo altri due esemplari, con piccoli cambiamenti rispetto al primo: nuovi carrelli e qualche modifica interna. Sta avendo contatti da potenziali clienti innamorati della linea dell’aereo. Prezzo: da 80 mila euro.
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Francesco non è ingegnere e non è un tecnico d’aeronautica. E’ perito meccanico, diploma preso all’Itis di Urbino, ed ha un altro diploma naturale: è discendente di un bisnonno, Zefferino Negroni, che nel 1922 pilotava aerei. Di lui ha ancora il libretto di volo, che per Francesco è come il Sacro Graal. E dire che ad una selezione per piloti elicotteristi dell’aeronautica Francesco era stato escluso. Non lo vedevano determinato.

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E’ talmente svagato che da quel momento, ha cercato tutto quello che parlava di aerei e di tecniche di costruzione fino a quando ha rilevato una ditta umbra che realizzava aerei leggeri per studiarne il brevetto e aggiornarlo secondo le sue intuizioni. Una delle quali è stata il paracadute a razzo. In caso di emergenza, si spara verso l’alto e fino a 100 metri da terra plani dolcemente con tutta la carlinga.

Nel suo capannone, Francesco ha ritagliato tra una piallatrice e una fresa, un settore aeronautico dove si incontra spesso un pensionato col grembiule grigio. All’apparenza sembra un falegname, invece è un sopraffino tecnico aeronautico. Si chiama Sergio Bergantini di Trevi. Ha deciso di insegnare tutto quello che sa a Francesco.
E non si è pentito. Sente che Francesco Garulli, il barone rosso di Sant’Angelo in Vado, ha una qualità rara: quando i sogni volano lui sa come seguirli. Meglio ancora se vanno ai 300 km/h e lasciano una scia bianca in cielo.

Fonte: www.ilrestodelcarlino.it/pesaro

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