Missed Approach!

20 Aprile 2007da tarabusi

Di solito sono abbastanza meticoloso nella pianificazione dei miei voli. Affronto questa disciplina come lo zen: inizio sempre un paio di giorni prima con la preparazione del log di volo, le carte, gli alternati e l’equipaggiamento per il volo (in genere lo faccio con largo anticipo quando posso perchË con il ritmo di vita che faccio…il tempo di fare le cose come si deve non sempre c’Ë). La sera prima dedico un po’ di tempo all’analisi della situazione metereologica complessiva (questo soprattutto in inverno…piu’ la meteo Ë complessa ed in evoluzione piu’ ci dedico tempo), metar, tafs, immagini radar, bassi strati, ecc. e cerco di farmi un’idea di come sar‡ l’indomani.
La mattina dopo, poi, ripeto l’analisi per vedere come gli eventuali fronti e fenomeni si sono evoluti e se la previsione del giorno prima Ë attendibile o meno, poi chiamo l’ARO e quindi decido il da farsi. Insomma, mi piace avere la situazione sotto controllo e mi piace pensare che anche solo con la bussola e il mio orologio da polso torno a casa (non mi piacciono le sorprese).
Bene, venerdi’ mattina, nulla di tutto questo (o quasi, il meteo, quello sempre almeno prima di partire). PerchË? Questa Ë una bella domanda. La risposta che mi sono dato Ë la seguente: voglio vedere se su una rotta conosciuta e con i radioaiuti ho bisogno di tutta quella roba li’. La giornata Ë molto buona, visibilt‡, caldo e solo un po’ di foschia. La destinazione Ë Venezia Lido. Perfetto, ora vediamo: decollo, arrivo su Soliera poi metto in prua l’NDB di Ferrara, poi l’NDB o il Vor di Chioggia ed il gioco Ë fatto. Regolo l’NDB, decollo e dopo Soliera seguo l’indicatore. Un minuto dopo, l’ago inizia a girare in tondo e non si ferma piu’. Perfetto. Riconosco Crevalcore cosi’ riesco a dare il riporto e dopo Crevalcore vedo Cento. Da li’ a Ferrara Ë semplice.

Cambio frequenza sull’NDB, ma anche su quello di Chioggia l’ago gira in tondo. Allora accendo il Vor e regolo l’OBS per avere l’indicatore al centro e arrivo a Chioggia esattamente sulla stazione Vor. Con me avevo comunque tutte le carte, e siccome mi piace sapere le cose prima (per la famosa storia del controllo della situazione) ascolto l’ATIS di Tessera per capire direzione e intensit‡ del vento ed ipotizzare la pista in uso sul Lido. Da quanto sento dovrebbe essere la 06, cosi’ mi predispongo per un lungo finale e prima di Malamocco chiamo il Lido che mi autorizza infatti per un lungo finale sulla 06. Sono l’unico traffico e imposto l’ultima parte dell’avvicinamento. Poco dopo si inserisce un secondo traffico (Ë un tedesco) che viene istruito a riportare un sottovento destro sulla 06. Guardo fuori ma non lo vedo credendo che sia lontano. Chiamo il finale sono prossimo alla pista e vedo il traffico che riporta una stretta base destra, Ë davanti a me, piu’ basso vicinissimo alla pista. Si crea un po’ di confusione cosi’ chiamo il Lido e gli dico di dargli precedenza mentre io interrompo la manovra riattacando e facendo due 360 per guadagnare tempo. Sono piuttosto basso ma ho un po’ di margine, dopo il primo giro lo vedo uscire sulla taxiway e il Lido mi comunica che la pista Ë libera ringraziandomi per la collaborazione. Chiudo il secondo giro, tolgo motore e in qualche secondo sono a terra sulla lunga pista in erba. Parcheggio di fianco al Cherokee Six del tedesco e ci viene incontro una persona di Enav che Ë di base al campo invitandoci a seguirlo.
Entriamo nella saletta Enav e li’ dopo avermi chiesto se ho avuto problemi, mettono letteralmente sull’attenti il tedesco. Gli fanno uno shampoo incredibile un po’ in inglese un po’ in tedesco ed a tratti si rivolgono a noi in italiano apostrofandolo malamente. Alla fine mi chiedono se volgio aprire il caso con la dichiarazione e il verbale di incoveniente. Erano le 13:40…la fame era tanta…il miraggio del branzino al ristorante La Favorita incalzava, cosi’, minimizziamo il tutto, e ci sganciamo, lasciando il tedesco a prendersi un’altra lavata di capo.
Dopo il pranzo, alle 15:00 rientriamo (mi aspettavo di vederlo ancora li…). Ci fanno decollare dalla 06 con 3/4 nodi di vento in coda e il ns 28 fa fatica a guadagnare velocit‡ sull’erba. Questa volta anzichË virare sul Vor, viriamo circa 8 miglia nord del Vor. L’NDB continua a girare in tondo e quindi cerchiamo riferimenti sulla carta ma per un po’ scambiamo l’Adige per il Po’ (beh…il vino era buono).

Seguiamo il fiume a nord del Po’ che ci porta su Rovigo (eh si se Ë l’Adige siamo a Rovigo, non a Ferrara), poi da Rovigo scendiamo a Ferrara superando il Po’, e dopo Ferrara riportiamo Cento, poi il traverso Nord di Crevalcore arrivando a Modena via Soliera.
Beh, a parte un po’ di imbarazzo, , l’Ndb ubriaco, il tedesco ubriaco, noi anche…(dopo pranzo pero’), ci siamo divertiti. Pero’ la regola Ë sempre una: pianificare, pianificare, pianificare.

tarabusi

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