Perché i satelliti rilevano aerei fantasma

27 Marzo 2014da admin

Il meccanismo di funzionamento di alcuni satelliti spiega perché a volte uno stesso aereo è visto più volte in posizioni leggermente diverse.

Nella ricerca all’aereo scomparso della Malaysia Airlines – e ormai dato per precipitato nell’Oceano Indiano – i satelliti hanno avuto un ruolo fondamentale. È infatti in base ai dati satellitari che sono stati avvistati i probabili resti del velivolo, e sempre grazie ai satelliti britannici si è riusciti a risalire alle ultime posizioni dell’aereo. Ma la ricerca del Boeing scomparso è stata portata avanti anche da volontari di tutto il mondo, che hanno cercato di risalire alla localizzazione dell’aereo spulciando le immagini catturate dai satelliti, come quelli della BlackBridge, rivelando però in molti casi nient’altro che degli aerei fantasma, colorati ora di verde, rosso e blu, come mostrato in queste immagini.

Queste foto però altro non mostrano che il prodotto, un artefatto, derivante dal meccanismo con cui funzionano i satelliti che hanno catturato le immagini. Quelli di BlackBridge, come molti satelliti che osservano la Terra, contano su un sistema cosiddetto di push-broom scanner per acquisire i loro dati. Questo sistema, spiega Wired.com, è costituito di tre lunghe file di sensori, disposte perpendicolarmente alla direzione di movimento del satellite, e acquisiscono immagini al pari di uno scanner tradizionale.

Nei satelliti della BlackBridge i sensori registrano le bande spettrali del verde, del rosso, dell’infrarosso e del blu, con ogni fila di sensori che cattura un colore alla volta. In questo modo gli oggetti che si muovono molto velocemente danno vita a immagini fantasma, in diversi colori, con un aereo, per esempio, mappato in posizioni leggermente diverse quando ogni fila di sensori gli passa sopra. I vari sensori poi sono accoppiati a due diverse CCD: il rosso e l’infrarosso ad una e il verde e il blu a un’altra, il che spiega anche perché le immagini in rosso sembrano più distanti da quelle in blu e verde.

Detto questo le ricerche continuano e il servizio di mapping di MapBox insieme a BlackBridge stanno ancora aiutando le indagini. Qui l’ultima immagine su cui effettuare le ricerche dei possibili resti dell’aereo della Malaysia Airlines, nell’Oceano Indiano meridionale.

foto: Digital Globe

Fonte:www.wired.it

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