EgyptAir


La riparazione delle unità di memoria delle scatole nere del velivolo EgyptAir precipitato il 19 maggio scorso nel mar Mediterraneo con 66 persone a bordo «sarà completata nelle prossime ore».

Ad annunciarlo sono state alcune fonti ben informate della Commissione d’inchiesta egiziana sullo schianto del volo.

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A quel punto – hanno aggiunto le stesse fonti – sarà possibile determinare come e se verranno utilizzati i dati estratti. Tali operazioni vengono effettuate in completa sinergia tra esperti egiziani, francesi e americani. Le prossime ore sono estremamente importanti per chiarire lo stato delle due unità e comprendere fino a che punto sono danneggiate.

Intanto il presidente di Egyptair ha annunciato che le compagnie di assicurazione verseranno come primo indennizzo provvisorio una somma pari a 25 mila dollari (poco più di 22 mila euro) ad ogni famiglia delle vittime del disastro aereo, in attesa di fissare il valore totale e complessivo degli indennizzi una volta completate tutte le procedure necessarie.

Fonte:www.ilmessaggero.it/



Le due scatole nere del volo Egyptair recuperate da una nave francese sui fondali del Mar Mediterraneo sono «ampiamente danneggiate» e avranno bisogno di essere riparate prima di poter essere utilizzate.

È quanto afferma un alto funzionario egiziano secondo quanto riferisce l’agenzia Ap.

Le speranze di una rapida risposta alle cause del disastro aereo sembrano dunque svanire.
Gli investigatori hanno ricevuto oggi le due scatole nere del volo Egyptair 804.

È stata infatti ritrovata e già recuperata anche la seconda scatola nera dell’aereo inabissatosi lo scorso 19 maggio nel Mediterraneo con 66 persone a bordo: lo ha reso noto il team investigativo egiziano che si occupa del caso. Ieri era stata recuperata la scatola nera contenente la registrazione vocale della cabina di pilotaggio.


La prima delle due scatole nere, quella contenente la registrazione delle conversazioni avvenute nella cabina di pilotaggio, era stata trovata ieri dalla nave «John Lethbridge».

La nave, attrezzata per il recupero a grandi profondità, ha individuato diversi siti in cui si trovano i rottami dell’aereo, dei quali ha fornito immagini agli inquirenti.

Quindici giorni fa un comunicato della commissione d’inchiesta sul disastro aereo aveva informato che «nella zona delle ricerche dei rottami dell’aereo le apparecchiature della nave francese Laplace (altra imbarcazione inviata sul luogo) hanno intercettato segnali dal fondo del mare i quali potrebbero essere stati emessi da una delle due scatole nere» dell’Airbus.

Le due scatole nere dovrebbero smettere di inviare segnali il 24 giugno prossimo.

Lo ha reso noto nei giorni scorsi la stessa commissione d’inchiesta incaricata delle indagini sul disastro aereo. Il recupero delle due scatole nere è fondamentale per appurare le circostanza di quello che, fino ad ora, è ancora considerato come un «incidente», nonostante l’Egitto abbia più volte avanzato l’ipotesi di un attentato terroristico.

Ma lo stato in cui si trovano complica la ricerca della verità.

Fonte:www.ilsole24ore.com/



Il governo egiziano ha appena confermato che una nave francese ha identificato i resti dell’aereo della EgyptAir scomparso in volo da Parigi al Cairo il mese scorso.

L’Airbus A320 della EgyptAir che si è inabissato nel Mediterraneo nella notte tra il 18 e il 19 maggio fu costretto ad «almeno tre» atterraggi d’emergenza nelle 24 ore che precedettero la tragedia per delle anomalie segnalate poco dopo i rispettivi decolli.

In tutti e tre i casi, dopo essere tornato in aeroporto, sono scattate delle procedure di allerta che hanno imposto ogni volta una verifica tecnica a terra rivelatasi negativa, visto che l’apparecchio è stato poi lasciato ridecollare tranquillamente.

È quanto aveva riferito la tv France 3 nel giorno in cui una nave francese aveva intercettato un segnale che dovrebbe provenire dalle scatole nere dell’aereo EgyptAir precipitato mentre era in volo da Parigi al Cairo.


La scoperta del relitto è arrivata a ridosso del termine di circa 30 giorni durante i quali le due scatole nere continuano a inviare segnali per facilitarne l’individuazione. Senza il loro contributo sarà molto difficile dare risposte alle mille domande innescate dalla tragedia.

Fra i principali misteri c’è il fatto che comandante e vice non abbiamo lanciato alcun allarme e questo nonostante i sistemi di rilevazione a distanza degli apparati del velivolo abbiamo segnato sette malfuzionamenti, compresa la presenza di fumo in cabina.

All’attenzione degli investigatori anche i tre scali ad Asmara, Tunisi e al Cairo che l’Airbus ha effettuato prima dell’atterraggio al CDG di Parigi dove ha sostato poco più di un’ora prima di ripartire per la capitale egiziana che non ha mai raggiunto.

Finora non è arrivata, inoltre, alcuna rivendicazione.
Due settimane fa la mave francese La Place aveva rilevato il segnale di una delle due scatole, poi un’altra lunga fase di silenzio. Il governo egiziano ha ingaggiato la società Deep Ocean Search per poter contare sull’impiego della nave specializzata John Lethbridge in grado di schierare il minisottomarino Comanche 6000 capace di scandagliare il fondo del mare fino a 3mila di profondità.

Fonte:www.ilmessaggero.it/



Da Lockerbie nel 1998 al volo Mh370 della Malaysia scomparso nel nulla nel 2014, numerosi sono anche i misteri che hanno riguardato molti degli incidenti.

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La scomparsa del volo MS804 dell’ Egyptair nei cieli tra la Grecia e l’Egitto è solo l’ultimo, in ordine di tempo, di una lunga scia di disastri aerei degli ultimi anni.

Da Lockerbie nel 1998 al volo Mh370 della Malaysia scomparso nel nulla nel 2014, numerosi sono anche i misteri che hanno riguardato molti degli incidenti.
Ecco una breve cronologia di alcuni dei principali disastri aerei degli ultimi decenni.

1998: Il 21 dicembre un Boeing 747-121 Londra-Ny della Pan Am esplode in volo per un esplosivo al plastico, sopra la cittadina di Lockerbie, in Scozia. Morirono 270 persone. Dell’attentato fu accusato Gheddafi e costretta la Libia a pagare i danni e a consegnare l’attentatore.

2007: il volo della brasiliana Tam Linhas Aèreas finisce fuoripista nell’atterraggio all’aeroporto Congonhas di San Paolo. Muoiono quasi 200 persone. 2008.

Madrid un MD-82 della compagnia Spanair appena decollato per le Canarie si incendia, va fuori pista e si spezza in due. 154 morti.

2009: il volo Air France 447 partito da Rio e diretto a Parigi precipita nell’Oceano Atlantico: 228 i morti.

2010: in aprile, un Tupolev-Tu 154 con a bordo il presidente della Polonia, Lech Kaczynski, si schianta all’aeroporto di Smolensk. Con lui muoiono altre 94 persone.

A maggio, un aereo di Air India Express esce di pista a Mangalore, 160 morti.

2012: un volo della nigeriana Dana Air, si schianta su un edificio a due piani a Lagos: 163 i morti. 2014: è l’anno nero per la Malaysia Airlines. Il volo MH370 scompare misteriosamente a marzo con 239 persone a bordo, in viaggio da Kuala Lumpur a Pechino. Un frammento d’ala è stato trovato l’anno scorso sull’isola della Rèunion. Ancora mistero sull’accaduto.

Il 17 luglio nei cieli dell’Ucraina orientale viene abbattuto dall’esplosione di un missile l’MH17. 298 morti.

2015: il 24 marzo il volo Germanwings 9525 precipita sulle Alpi francesi. 150 i morti, compreso il copilota Andreas Lubitz che ha fatto volontariamente schiantare l’aereo.

Il 31 ottobre l’Airbus 321 della compagnia Kogalymavia, decollato da Sharm el-Sheikh diretto a San Pietroburgo, si schianta dopo l’esplosione di una bomba artigianale rivendicata dall’Isis. 224 i morti.

Fonte:www.ilgiornale.it/

 



La priorità è trovare le scatole nere sott’acqua nel Mediterraneo prima che si scarichino i loro segnalatori, ma non sarà semplicissimo.

A più di una settimana dalla scomparsa del volo MS804 di EgyptAir, le ricerche nel Mediterraneo orientale non hanno ancora portato al ritrovamento di altri resti dell’Airbus A320 e delle sue scatole nere, che potrebbero fornire dati importanti per ricostruire gli ultimi minuti a bordo.
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L’aereo era in viaggio da Parigi al Cairo con 66 persone a bordo: intorno alle 2:30 del 19 maggio ha smesso di comunicare con i controllori di volo e pochi minuti dopo è scomparso dai radar, mentre stava sorvolando il Mar di Levante nello spazio aereo egiziano.

Dopo i rottami e alcuni resti delle persone a bordo trovati alla fine della scorsa settimana, gli avvistamenti si sono fatti più rari e non è chiaro quando e se saranno trovati altri oggetti per capire le cause dell’incidente.
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Francia ed Egitto stanno collaborando alle ricerche nel Mar di Levante con l’obiettivo di trovare il prima possibile le due scatole nere dell’A320.

Dalla Corsica è partito il ricognitore idrografico Laplace della Marina militare francese per raggiungere il tratto di mare ad alcune centinaia di chilometri a nord di Alessandria d’Egitto dove si stanno concentrando le operazioni di ricerca.

A bordo ci sono due esperti del Bureau d’Enquêtes et d’Analyses pour la Sécurité de l’Aviation Civile(BEA), l’agenzia governativa francese che si occupa delle indagini sulla sicurezza del volo, e strumentazioni fornite dall’azienda Alseamar, specializzata nella ricerca di relitti sui fondali marini.

La nave è quindi attrezzata con dispositivi per captare i segnali acustici inviati dalle scatole nere, e che sono rilevabili anche sott’acqua.
Nel caso di un incidente aereo, il sistema di segnalazione si attiva automaticamente ed emette un suono a intervalli regolari, fino a quando non si scaricano le batterie della scatola nera.
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Di solito l’autonomia è di 30 giorni e per questo le squadre di ricerca cercano di non perdere tempo.
Le scatole nere registrano dati sulle condizioni dell’aeroplano durante il volo e le ultime due ore di conversazione nella cabina di pilotaggio: il loro ritrovamento consentirebbe quindi di ricostruire le cause della fine del volo MS804.

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Il tratto di mare in cui si stanno concentrando le ricerche è piuttosto profondo e questo potrebbe complicare il ritrovamento delle scatole nere.
Secondo gli esperti si potrebbero trovare a una profondità di circa 3mila metri, quindi di poco entro la distanza massima dalla superficie per captare i loro segnali acustici.

Per questo motivo gli speciali microfoni usati per captarli vengono calati con lunghi cavi a circa 2mila metri di profondità, in modo da rendere più probabile la loro identificazione.

I rilevatori di Alseamar, in viaggio sulla Laplace, possono captare un segnale nel raggio di 5 chilometri. I tecnici confidano che questi sistemi possano semplificare le ricerche, nonostante non sia noto il punto preciso in cui è precipitato l’aereo e si debbano scandagliare centinaia di chilometri quadrati di fondale.

Segnali radio
Alla fine della scorsa settimana, il giornale al-Ahram controllato dal governo egiziano aveva dato la notizia secondo cui le autorità avevano rilevato dati emessi da un trasmettitore di localizzazione di emergenza (ELT), un dispositivo che di solito si trova nella coda degli aerei e che manda segnali che possono essere rilevati via satellite.

La fonte era uno dei responsabili delle ricerche, aveva detto il giornale, ma da allora non ci sono state ulteriori conferme.
Secondo diversi esperti, però, è improbabile che l’ELT sia rimasto intero dopo l’impatto in acqua, non essendo resistente quanto le scatole nere.

Inoltre, è raro che segnali radio emessi sott’acqua possano essere captati facilmente dalla superficie (è per questo che le scatole nere emettono segnali sonori e non radio).

Fumo a bordo?
Nel fine settimana sono circolate notizie, riprese dalle principali agenzie di stampa internazionali (e dal Post), sul fatto che a bordo dell’A320 fosse stata segnalata la presenza di fumo, ma in seguito questa circostanza è stata messa in dubbio e non si sono avute altre conferme.
Le incertezze sono dovute ai dati frammentari ottenuti da chi sta effettuando le indagini e ricavati dai segnali che l’aeroplano manda automaticamente, mentre è in volo, per informare la compagnia aerea e il produttore dell’aeroplano sulle sue condizioni. I


l sistema, che si chiama ACARS, si basa su una serie di sensori a bordo che rilevano diversi dati: dalle condizioni dei motori a quelle nella cabina di pilotaggio, passando per i rilevatori di fumo nei bagni. I dati indicano che ci potrebbe essere stato un problema con alcuni sistemi per governare l’aereo, ma si tratta di supposizioni che potranno essere confermate o smentite solo dopo il ritrovamento delle scatole nere.

Altre notizie e smentite
Nei primi giorni dopo la scomparsa del volo MS804 di EgyptAir, il governo egiziano ha dato informazioni contrastanti e poco chiare sullo stato delle ricerche in mare, dando l’impressione di non avere molto sotto controllo le operazioni nel Mar di Levante. Il governo ha inoltre smentito o ridimensionato notizie diffuse da altri paesi, a partire dalla Grecia, i cui controllori di volo hanno gestito il passaggio dell’A320 nel loro spazio aereo prima dell’incidente.

Sulla base dei tracciati radar, le autorità greche hanno detto che l’aeroplano ha compiuto alcune brusche manovre prima della sua scomparsa, ma l’Egitto ha smentito questa circostanza dicendo di avere dati diversi.

Un’altra fonte, questa volta vicina alle indagini egiziane, aveva detto che a giudicare dai resti dei passeggeri trovati in mare era molto probabile che l’incidente fosse stato causato da un’esplosione a bordo. Questa ipotesi è stata in seguito smentita dal governo egiziano, ricordando che è ancora presto per stabilire quale sia stata la causa dell’incidente.

Fonte:www.ilpost.it/



(ANSA) – NEW YORK, 19 MAG – “Le prime indicazioni sono quelle di una bomba”: cosi’ fonti dell’amministrazione Obama citate dai media Usa sull’aereo della Egyptair precipitato nel Mediterraneo, mentre era in volo da Parigi al Cairo. Le stesse fonti – spiega la Cnn – affermano anche di non essere a conoscenza di alcuna minaccia particolare che avrebbe preceduto la scomparsa dell’aereo.

Fonte:www.lettera43.it/



IL CAIRO – L’aereo dell’Egyptair è scomparso dai radar durante il viaggio da Il Cairo a Parigi. Le autorità egiziane non escludono che l’aereo possa essere caduto a causa di un attentato terroristico, ma sono ancora molti i punti da chiarire mentre si cercano gli eventuali resti del velivolo.

Le autorità greche sostengono che avere individuato due oggetti arancioni che si presume possano appartenere all’aereo Egyptair precipitato. I due oggetti galleggiavano nel mare a 50 miglia a sud-est dall’area dove il volo è scomparso dai radar.

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La sorte dei passeggeri a bordo dell’Airbus A320 resta dunque ignota e i punti da chiarire sono ancora molti, scrive Leonard Berberi sulCorriere della Sera:

1. I punti da chiarire
Un aereo che sparisce mentre è nella fase ritenuta meno critica di un volo, tre addetti alla sicurezza a bordo, il giallo sul segnale di allarme che sarebbe stato lanciato o forse no e l’ultimo saluto, al momento del passaggio delle consegne alle autorità egiziane. Sono diversi i punti decisamente poco chiari sul destino dell’aereo della compagnia EgyptAir precipitato nel Mediterraneo

2. I tre addetti alla sicurezza a bordo
Nell’elenco dei passeggeri fornito dalla compagnia aerea egiziana ci sono in tutto dieci persone dipendenti. Sette sono i membri dell’equipaggio previsti per il collegamento Parigi Charles de Gaulle (foto sotto)-Il Cairo, gli altri tre sono invece identificati come addetti alla sicurezza del vettore. Che ci facevano lì? Erano semplici passeggeri con famiglie al seguito o di ritorno da una trasferta di lavoro in Francia? In ogni caso, questi addetti potrebbero essere passati attraverso le stesse procedure di controllo dell’equipaggio, quindi in qualche modo meno sorvegliati dei passeggeri tradizionali

3. La fase del viaggio
L’Airbus A320 è uno dei velivoli più utilizzati al mondo nel corto e medio raggio. Secondo il colosso europeo di costruzione di questo tipo oggi ce ne sono oltre 6.700 (i dati si riferiscono al 30 aprile scorso) che assieme hanno registrato qualcosa come 98 milioni di voli. Ad oggi non c’è mai stato un incidente strutturale per questo tipo di aereo durante la fase di crociera. Anche il volo della compagnia egiziana si trovava in questa fase, considerata tra le meno a rischio, a 37 mila piedi di quota, cioè a oltre 11 chilometri d’altezza. Se qualcosa è successo – sono i primi ragionamenti degli esperti – è altamente probabile che sia dovuto a qualcosa di non strutturale

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4. Il giallo del segnale di emergenza
Secondo fonti della compagnia pochi istanti prima di sparire dai radar l’aereo aveva lanciato un segnale di allarme. Voce che però è stata smentita dai vertici dell’esercito egiziano, quindi parzialmente confermata dal primo ministro del Paese. L’inchiesta dovrà chiarire anche questo punto, se non altro per poter capire cosa è successo a bordo e se è stata una cosa improvvisa oppure no. L’inchiesta sarà guidata dalle autorità egiziane anche se l’indagine vera e propria sarà effettuata dagli esperti di Airbus e quelli francesi dell’autorità investigativa nazionale

5. Esplosione in volo?
Diversi marinai greci hanno parlato di una palla di fuoco all’orizzonte, proprio nel momento in cui l’A320 spariva dai radar. Questo farebbe propendere per un’esplosione in volo del jet egiziano. Se queste testimonianze dovessero essere confermate l’inchiesta non potrà a quel punto escludere la pista terroristica. È data come poco probabile l’ipotesi di un missile che colpisce il velivolo (nella foto due militari stamattina all’aeroporto di Parigi)

6. Il passaggio di consegne
Poco prima delle 2.26 di notte – ora locale egiziana – l’ultimo ad aver parlato con la cabina di pilotaggio del volo EgyptAir è stato un controllore di volo della torre greca dell’isola di Kea. Nella comunicazione l’addetto ellenico ha spiegato al comandante che di lì a poco il collegamento sarebbe stato preso in consegna dagli egiziani. Qualche minuto più tardi il jet è entrato nello spazio aereo egiziano, ma quando il controllore greco ha contattato il velivolo per confermare i dettagli del passaggio di consegne non è stato in grado di parlarci. È da questo momento che viene lanciato l’allarme”

Fonte:www.blitzquotidiano.it/



Un Airbus dell’Egypt Air con 81 persone a bordo in volo da Alessandria al Cairo è stato dirottato a Larnaka (Cipro), dove l’aereo è atterrato.

Il dirottatore, che è armato, ha fatto scendere dal velivolo prima donne e bambini e poi quasi tutti gli altri passeggeri, compreso un italiano.

Alla fine l’uomo, che il ministro degli Esteri di Cipro ha identificato in Seif Eldin Mustafa, si è arreso. Il dirottatore avrebbe agito per motivi personali e non sarebbe un terrorista. Secondo il ministro degli Esteri cipriota sarebbe una persona “instabile”.
Aereo Egypt Air dirottato su Cipro. Liberati ostaggi e arrestato attentatore

Anche l’ex moglie del dirottatore, Marina Parashkou, avrebbe partecipando ai negoziati. Lo riporta Al Arabiya. Secondo alcuni media citati dalla Bbc in un tweet, il dirottatore aveva chiesto di vedere la sua ex moglie, che vive attualmente a Cipro.

Sull’aereo il volo è l’MS181 – oltre al dirottatore erano rimasti alla fine tre passeggeri, il pilota, il co-pilota e tre membri dell’equipaggio.

Il dirottatore aveva chiesto il rilascio di prigionieri in Egitto. Il presidente cipriota Nicos Anastasiades ha detto che il dirottamento dell’aereo dell’Egypt Air non è legato al «terrorismo». Ci sono motivi personali dietro il gesto del dirottatore. «È una questione relativa a una donna. Stiamo facendo tutto il necessario per rilasciare gli ostaggi», ha aggiunto Anastasiades nel corso di una conferenza stampa.

Anche il ministero degli Esteri egiziano ha confermato la versione dei motivi personali, affermando che il dirottatore sta chiedendo asilo politico e di parlare con la sua ex moglie. «Non è un terrorista, è un idiota. I terroristi sono folli, ma non sono stupidi. Questo ragazzo lo è», hanno detto fonti ufficiali del ministero degli Esteri egiziano citate dal Guardian.

Inizialmente le autorità egiziane avevano identificato il dirottatore con Ibrahim Samaha, 27 anni, professore di medicina veterinaria ad Alessandria. L’uomo però ha detto di non essere l’autore del dirottamento, ma di essere uno dei passeggeri del velivolo che sono stati rilasciati. Lo riporta il Guardian che cita la Bbc.

«Non sapevamo cosa stesse succedendo», ha detto Samaha. «Siamo saliti sull’aereo e siamo rimasti sorpresi quando i membri dell’equipaggio hanno cominciato a prenderci tutti i passaporti, che è inconsueto per un volo interno – ha proseguito -. Dopo un po’ ci siamo resi conto che stavamo salendo di altitudine. A quel punto sapevano che ci stavamo dirigendo verso Cipro. All’inizio l’equipaggio ci ha detto che c’era un problema con l’aereo, solo più tardi abbiamo appreso che l’aereo era stato dirottato».

In un primo momento si era sospettato che il dirottatore avesse una cintura esplosiva. Successivamente tuttavia  le autorità di Cipro hanno fatto sapere che «non c’era esplosivo a bordo dell’aereo egiziano dirottato». Lo riferisce l’agenzia ufficiale egiziana Mena citando «fonti della sicurezza». Anche il pilota dell’Airbus, Amr al-Gamal, aveva raccontato al ministero dell’Aviazione civile egiziano di essere stato minacciato dall’attentatore con una cintura esplosiva, che poi però si è rivelata una falsa minaccia. Samaha, avrebbe inoltre chiesto di atterrare in Turchia, ma il pilota gli ha spiegato che non c’era carburante sufficiente a coprire la rotta. È stato il piota Gamal a contattare per primo la torre di controllo del Cairo per segnalare il dirottamento, come ha spiegato al Arabiya.

Le autorità cipriote hanno schierato le proprie forze dell’antiterrorismo. L’aeroporto è stato chiuso dopo l’atterraggio dell’Airbus dirottato. Allo scalo sono giunti i ministri della Difesa, degli Esteri e dei Trasporti di Cipro.

L’Airbus 320 della EgyptAir dirottato su Cipro sarebbe dovuto atterrare al Cairo alle 7 e 15 di questa mattina, ora locale. Alle 8 e 30, però, i dirottatori hanno contattato la torre di controllo dell’aeroporto internazionale di Larnaca per chiedere l’autorizzazione ad atterrare. L’aereo è così atterrato a Cipro alle 8 e 50, ora locale.

Fonte:www.ilmessaggero.it/


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