Le cose cambiano. E cambia anche il modo di lavorare. Qualche tempo fa non mi sarei mai sognato di andare in ferie un fine mese. Ma adesso non è piu’ come prima. Ormai siamo tutti “globali” e mentre io sono in ferie c’è un tizio, forse in India, che lavora, diciamo, per me (o noi). La parte brutta è che lo stesso tizio ti chiama alle 4 di notte perchè qualcosa non va (ho capito che era in India dal prefisso della telefonata che mi è arrivata sul mio cellulare). Beh, speriamo che a mezzanotte non si mettano a chiamare gli Americani altrimenti qua non si dorme nemmeno piu’. Per fortuna poi ci sono cose che sono e rimarranno sempre locali.
Comunque la globalizzazione mi ha regalato un venerdi’ di fine mese di ferie.
Il giovedi’ sera ero rientrato tardi dalla Sicilia (eh si’ la Sicilia è tra le cose locali…) purtroppo con la linea e non con l’Arrow, ed essendo tardi non mi sono dilungato troppo nel fare piani di volo. Dapprima ho stampato un Modena – Castiglione del Lago, poi come alternativa ho pianificato un Modena-Forli’-Pola con FilteStar per evitare cartine matite vetrografiche ecc.
La mattina seguente ci troviamo in aeroporto verso le 09:30, la giornata è buona anche se una foschia piuttosto densa riduce la visibilita’ e crea una discreta “fogna” in tutte le direzioni (peccato il giorno prima era molto limpido).
Non ci mettiamo molto a decidere la meta: si va a Pola. Trasmettiamo il piano d volo e facciamo il primo pezzo verso Forli’ per lo stop tecnico alla Dogana. Seguiamo la rotta standard e in un attimo siamo a LIPK autorizzati per un avvicinamento diretto da Ovest. A terra perdiamo un po’ di tempo perche’ l’ufficiale doganale non e’ arrivato, attendiamo un po’ e dopo un (buon) caffe’ al bar un finanziere ci autorizza a proseguire. Risaliamo a bordo e ci allineiamo nuovamente per il decollo. In uscita da Forli’ proseguiamo per Ravenna e poi direttamente su Pola. Lasciata la costa saliamo a 3000 piedi ma è tutto un latte fluido che ci accompagna con alcune variazioni di grigio. Non rimane che incollarsi agli strumenti di assetto e rotta per stare on course. Dopo il confine Fir chiamiamo Pola che ci invita a proseguire e dopo poco ci indica il riporto di ingresso. Noi ovviamente siamo ancora nel bianco/grigio e cerchiamo di stimare la posizione con il Vor ed il DME per dirigere al punto Delta come istruiti. Il Radar ci fa scendere a 2000 piedi e ci istruisce su un nuovo riporto che confermiamo (avendolo sulla carta) sperando prima o poi di vedere qualcosa. A 3 o 4 miglia dalla costa scorgiamo finalmente la terra e riusciamo anche ad individuare il punto richiesto. Siamo unico traffico, ci passano con la torre che ci fa riportare direttamente il finale per pista 27. Dopo circa un ora siamo a terra. L’aeroporto è vuoto ci sono 3 o 4 aeroplani di aviazione generale e noi ci parcheggiamo di fianco. Decidiamo di fermarci subito all’Aro per compilare il piano di volo per il rientro e poi il pullmino ci porta all’uscita. La Hall dell’aeroporto è vuota anch’essa ci siamo solo noi e alcune persone che stanno ristrutturando una parte interna dell’aeroporto: sembra che lo stiano preparando per la prossima stagione estiva.
Il taxi ci porta in città a Pola e decidiamo di farci lasciare lungo la Marina concordando subito il pick up per il pomeriggio.
Siamo nei pressi dell’anfiteatro di Pola (chiamato anche Arena di Pola – uno splendido Colosseo) che è per grandezza il sesto nel suo genere e il maggior monumento della romanità in Croazia.
Prima di visitarlo avendo l’abitudine di pranzare ci fermiamo in una grill house (La Grill House del Colosseo) per consumare il ns menu’ a base di pesce, che oggi comprende grigliatona reale e vino (avendo scelto a caso il posto diciamo anche che non è andata male…).
Il tempo rimanente lo passiamo visitando questa immensa struttura Romana che venne costruita tra il 2 a.C. ed il 14 d.C., sotto l’imperatore Augusto. In seguito, l’imperatore Vespasiano, che aveva commissionato il Colosseo a Roma, lo fece ampliare (secondo la leggenda, egli voleva rendere omaggio ad una sua amante del luogo). Come il Colosseo, veniva utilizzato prevalentemente per combattimenti di gladiatori o per spettacoli (le naumachie). Si presume che sia rimasto intatto fino al XV secolo. In seguito sarebbe stato utilizzato come cava di pietra per le costruzioni della Repubblica di Venezia. Viene utilizzato tutt’oggi, similmente all’Arena di Verona: è un ambito centro di teatro e musica e nel 1993 ha ospitato il festival di Pola e gli Histria festivals. Personaggi di fama mondiale come Sting, Julio Iglesias, Luciano Pavarotti, Anastacia, Norah Jones, Alanis Morissette si sono esibititi in questa arena. Attualmente, è in grado di ospitare cinquemila spettatori.
La città di Pola in se’ non è tra le piu’ belle della Croazia, a tratti è decadente, ma ha, oltre al Colosseo, altri resti di epoca Romana come il Tempio di Augusto Alcuni Archi e Porte disseminate tra i palazzi della città. Non avendo pero’ molto tempo a disposizione rimaniamo nei pressi del colosseo e della Marina. Il ns tour finisce alle 15:00 quando il taxi ci raccoglie e ci riporta all’aeroporto.
Paghiamo le tasse (190 Kune – circa 26 euro) e ridecolliamo alla volta di Forli’. Appena avvenuta la rotazione sorvoliamo la parte militare dell’aeroporto di Pola, sede della Base aerea 92 di Pola e il 22° stormo dell’aeronautica militare croata. Sui piazzali (vuoti) c’e’ solo un enorme elicottero che a occhio sembra un Hind di fabbricazione Russa. Ci autorizzano subito la salita a 2000 piedi e riportiamo l’isola di Brioni come punto di uscita, in direzione del confine Fir. La visibilità è la stessa del mattino, quindi anche per il ritorno lo sguardo è dentro l’abitacolo. Lasciato lo spazio aereo croato chiediamo a Padova Info di avvisare Forli’ per la ns dogana in modo da accelerare le operazioni. In vista della costa Padova ci passa con Romagna Radar e poi con la torre di Cervia per coordinare l’attraversamento del loro fondamentale nord, essendoci intensa attività militare. Liberata l’area, Forli’ ci guida per il sottovento poi per il finale. Questa volta il doganiere è presente e ci rivolge le solite domande di rito a cui rispondiamo sempre nello stesso modo: nulla teniamo! E via ancora a bordo, questa volta dopo la messa in modo ci tengono inchiodati per oltre 10 minuti e una volta raggiunto il punto attesa ci fanno anche presente che la messa in moto deve avvenire solo dopo autorizzazione del ground e che deve essere il marshall che ci guida per l’uscita dal parcheggio (mah, questa non l’ho mai sentita – in quel momento c’era un piccolo aero scuola che faceva dei touch & go, un Cirrus sul raccordo davanti a noi pronto al decollo ed un Learjet privato sul piazzale a cui hanno dato precedenza). Appena ci accorgiamo di uno spiraglio comunichiamo alla torre che siamo pronti per un “immediate departure” e finalmente ci fanno allineare (anche qui non si capisce perchè, ci fanno rimanere allineati per oltre un minuto prima del clear for take off). L’uscita dal CTR questa volta ce la fanno fare via Castrocaro, Brisighella, poi scendiamo per Imola e con le solite rotte standard arriviamo sino a Modena.
Bel giro anche se improvvisato all’ultimo momento, da evitare Forli’ per dogana, sono piu’ svegli a Rimini (vale comunque la pena di fare dogana a Modena – chiamando Campogalliano il giorno prima). Ah già a proposito di globalizzazione: alle 18:30 sono poi dovuto andare in ufficio e ci sono dovuto rimanere sino alle 20:00 perchè certe cose dall’India pare non riescano bene…