Orsera (Vrsar)
Anche quest’anno abbiamo chiuso la stagione estiva con l’ultima gita al mare. Purtroppo siamo riusciti a prendere la decisione di partire solo all’ultimo momento e non ce l’abbiamo fatta a mettere insieme più’ equipaggi come per il raid a Lussino. La meteo in questa seconda settimana di settembre è strana le temperature calano a picco fino a 16 gradi per poi risalire ai 26-28 con perturbazioni che vanno e vengono. L’idea che abbiamo è di ritornare ad Orsera, questa volta partendo presto, prendere una barca ed andare a Rovigno via mare. Ci toccherà fare uno stop intermedio per dogana non avendo coordinato con Campogalliano, quindi battezziamo Forli’ come prima tratta.
Avendo deciso proprio all’ultimo minuto il tutto, quella mattina, ad arrivare all’aeroporto siamo proprio i primi: apro io il cancello di ingresso e la sala corsi per il briefing meteo nell’attesa che arrivino anche i ns tecnici. Alle 09:00 la squadra è al completo, tiriamo fuori l’aeroplano dall’hangar e dopo l’ispezione giornaliera è in linea di volo. Ci siamo mangiati più’ di un’ora ma è lo stesso. Alle 09:30 decolliamo alla volta di Forli’ che raggiungiamo senza problemi.
La torre ci fa contattare l’handler prima dell’atterraggio per il coordinamento del parcheggio. Dobbiamo attendere qualche minuto ma ci richiamano e possiamo ripassare con la torre per il finale. Ci posteggiano dall’altro lato dell’aeroporto ma per fortuna il bus ci preleva quasi subito.
Andiamo in dogana (veloce) e poi all’ufficio traffico per le tasse. Il tutto si svolge molto rapidamente e senza intoppi.
All’aeroporto siamo solo 3 aeroplani un A 320, un MD80 che va a Lourdes con un carico di fedeli (il sacro) e noi con il nostro trabiccolo che andiamo in Croazia (il profano). Dopo 15 minuti siamo di nuovo a bordo. Chiamiamo per lo startup ed il rullaggio ma non siamo svelti (non lo è nemmeno il controllore) che per una manciata di secondi ci infila dietro all’enorme (per noi) A320. Lo seguiamo a debita distanza e con la normale wake turbulence separation decolliamo dietro di lui. L’uscita è via Faenza, Cotignola Ravenna, in quanto Cervia è operativa e non ci consente l’attraversamento.
Giunti su Ravenna saliamo a 3.000 piedi per la tratta di attraversamento dell’Adriatico. Dopo circa 30 minuti siamo a sud del punto Labin sul confine Fir ed il controllo di Pola ci accoglie autorizzandoci al diretto su Orsera. Dopo altri 20 minuti siamo in vista di Rovigno e della pista di Orsera e ci inseriamo in finale per pista 36. La testata pista è proprio a ridosso dell’insenatura e rialzata una ventina di metri dal mare (a picco), si tratta di un vero e proprio appontaggio. Posteggiamo il ns I-MODU e via al mare.
La giornata è nuvolosa e non è delle più’ calde ma si sta bene. Il taxi ci porta al porticciolo di Orsera ma ormai per la gita in barca è tardi.
Cerchiamo un posto per fare il bagno, mi butto io, ma l’acqua è agghiacciante… Valler osserva ma non si butta. In realtà dopo il primo minuto ci si abitua ed è piacevole anche il bagno. Non c’è il sole per asciugarsi quindi ci si arrangia con il telo in modo da essere pronti per il pranzo.
Il ristorante è quello che abbiamo visitato la volta scorsa, ci facciamo portare grigliatona reale di pesce condita con calamari alla brace innaffiati da un buon litro di vino bianco (come in altre occasioni, l’acqua rimane in tavola, il vino no). Il tutto per 25 euro a testa. Ottimo.
Navigando su internet ho scoperto anche che Vrsar (Orsera in croato) è un comune a statuto bilingue (italiano e croato) quindi al di la della ns presenza in Istria prima della Guerra anche ora, nelle scuole si insegna l’italiano (se non scrivevano in italiano nel menu’ mi sa che al posto della grigliatona reale ci arrivava un pesce gatto).
Chiusa la parentesi storico-sociale, il pomeriggio lo passiamo al promontorio nord ovest che non avevamo raggiunto la volta scorsa passando dal molo. Anche questa insenatura è molto bella e ricca di posti dove fare il bagno (tutti scogli e discese a mare con scaletta). Da qui si vedono bene tutte le sue insenature molto frastagliate e le isolette che la circondano.
Nel pomeriggio le nuvole si aprono e lasciano posto al sole che inizia a scaldare maggiormente la giornata, adesso che dobbiamo ripartire sembra davvero estate.
Il taxi ci aspetta puntuale al punto convenuto e ci riporta in aeroporto. Nessuna formalità, solo messa in moto e decollo. Temo che per quest’anno sia davvero l’ultima volta al mare, ma direi che siamo soddisfatti.
Il rientro è liscio come l’olio, anche questa volta Cervia è operativa ed arriviamo a Forli’ via Cotignola – Faenza. Come all’andata tutti i controlli sono veloci e ripartiamo dopo una pausa bar per Modena.
Facendo scalo a Forli’ l’abbiamo allungata parecchio, pero’ può’ diventare un’altra meta come Lussino da fare in 4 piloti con tutti gli aeroplani del club. Vedremo la prossima stagione.