Verso Est…

12 Aprile 2008da tarabusi

Ljubljana. Questa era ancora la nostra meta. Bucata per la meteo il mese prima, tutti i log gi‡ pronti e noi anche. Il ritrovo Ë sempre al campo, studio delle meteo, in pianura OK, grossi dubbi nell’aera di Ljubljana, i metar ed i taf non sono confortanti. L’indecisione Ë totale siamo tra il go ed il no-go. Prevale il no-go, tutto sommato Ljubljana non scappa, prima o poi ci arriveremo. Cosi’ decidiamo di fermarci a Portoroze, consolandoci con un pranzo di pesce. Mandiamo i piani di volo e dopo circa 20 minuti apriamo con Bologna e siamo gi‡ per aria.

Sulla nsotra pianura ci sono diversi cumuletti tra il bianco ed il grigio ma non danno problemi, e lasciano spazio al sole subito dopo Ferrara.
Facciamo rotta diretta, Modena, CHI Vor, Rotar e poi appena autorizzati dentro per Porto. L’attaraversamento Ë a circa 2.000 piedi, rimaniamo con Padova Info sino al confine Fir, poi passiamo con Portoroze per l’avvicinamento. Ci assegnano la pista dall’entroterra e con una stretta base siamo a terra.
Il motorino con il Marshall ci accompagna al parcheggio e la graziosa signorina ci offre la nostra grappa che a stomaco vuoto Ë un vero pugno, ma non si puo’ rifiutare.

E’ quasi ora di pranzo, cosi’ la signora del tassi’ ci porta in centro e anche oggi ci sediamo al Pavel 2 sul molo di Pirano. Il pesce come sempre Ë ottimo, il conto questa volta un salasso: negli ultimi 3 anni (siamo passati da 25 euro a 50 euro!). Anche qui l’Europa inizia a farsi sentire.


Ci prendiamo tutto il tempo per una bella passeggiata e questa volta dopo aver aggirato il promontorio arriviamo sino sopra Pirano per vedere le mura.

La giornata Ë splendida, calda, ed in giro si sta davvero bene, quasi un peccato rientrare. Verso le 16:15 iniziamo a scendere i gradini delle mura per ritrovarci in piazza. Decidiamo nel frattempo di telefonare all’aeroporto per prendere appuntamento con il taxi: la prima cosa che ci dicono Ë che siamo in ritardo, la seconda che l’aeroporto chiude alle 17:00 e che Ë ancora in vigore l’orario invernale. Scatta il panico, ed io gi‡ mi vedevo dormire per strada. L’attesa del taxi diventa lunghissima, non so qui, ma da noi quando ti dicono che chiudono allo scattare della fatidica ora, non un minuto di piu’ rimani a terra e facendo due conti il tempo non basta…

Arriviamo all’aeroporto ed alle 16:50 scendiamo dal taxi. Ci rimproverano ancora, mentre annuendo e sfoggiando uno smaliante sorriso, ci dividiamo i compiti: Valler paga le Tasse, io all’aro per il piano di volo. Compilo il foglio in un nanosecondo, chiedo all’operatore se ci accetta subito e non dopo i canonici 30 minuti e alle 16:57 siamo a bordo. Il motore lo scaldiamo rullando le prove motore anche queste rullando mentre chiamiamo una immediate departure che ci viene concessa. Alle 17:01 del mio orologio siamo airborne con una partenza a dir poco rocambolesca, ma almeno adesso non ci fermano piu (secondo me, non essendo in Italia, avrei potuto andare anche con piu’ calma).

Il rientro avviene senza problemi in un’ora e mezza di volo circa, con il tempo che Ë andato via via migliorando.
Al rientro, guardiamo l’evoluzione nella giornata delle nubi, per valutaere la nostra decisione di rimandare Ljubljana: oggi saremmo risuciti ad arrivarci, ma meglio un “missed approach” che un “fatal approach…”. E Ljubljana intanto rimane in Schedulazione a cui si aggiunge Sarmellek in Ungheria. Se la meteo non migliora quest’anno sar‡ dura recuperare il ns calendario di gite.

tarabusi

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