2013 Gennaio

Tutte le news dall’Aeroclub di Modena

23 Gennaio 2013

Boeing 787 Il 787 Dreamliner della Boeing resta a terra a livello globale: Usa, Giappone, India e Cile hanno vietato l’uso dell’innovativo velivolo, il primo nuovo aereo messo a punto dal gruppo americano nell’ultimo decennio, fino alla diffusione di ulteriori disposizioni. Mentre l’Ue, secondo il New York Times, si avvia a farlo, portando il blocco verso la totalità dei 50 velivoli finora consegnati nel mondo da Boeing.

La serie di incidenti avuti in rapida successione dal sette gennaio sui modelli dei vettori nipponici Jal e ANA ha spinto le autorità alla prudenza. Ieri, infatti, un 787 di All Nippon Airways (ANA) è stato costretto a un atterraggio di emergenza per i timori di un principio d’incendio dovuti a problemi riscontrati alla batteria.

La Federal Aviation Authority (FAA), l’autorità sulla sicurezza aerea americana, ha ordinato lo stop dei sei Boeing nella flotta della United Airlines, seguita a stretto giro dal ministero dei Trasporti giapponese sui 17 aerei di ANA e sui sette di Jal, già a terra da ieri su base volontaria per “tutti gli accertamenti necessari”.

“A seguito alla decisione della FAA, ai Boeing 787 sarà rilasciato il permesso di decollare solo quando la sicurezza sia della batteria sia dell’impianto elettrico sarà certa”, ha detto il viceministro dei Trasporti nipponico, Hiroshi Kajiyama.
Nel mirino sono finite le batterie agli ioni di litio della GS Yuasa, la compagnia giapponese con sede a Kyoto e nota per la qualità dei suoi prodotti, che ha promesso “dettagliati esami sull’accaduto”.

La Boeing (-3,4% i titoli a Wall Street), dal canto suo, è fiduciosa sulla sicurezza del 787: “Prenderemo tutte le azioni necessarie nei prossimi giorni per assicurare ai nostri clienti e ai passeggeri che il 787 è sicuro”, ha affermato in una nota l’amministratore delegato, Jim McNerney, dopo la richiesta delle autorità Usa di sospendere i voli dei 787 Dreamliner. Boeing, in tal senso, è “impegnata a sostenere la Federal Aviation Administration e a trovare risposte il prima possibile”.

Fonte:www.huffingtonpost.it


23 Gennaio 2013

 

(AGI) – Londra, 20 gen. – L’avveniristico caccia-bombardiere Usa di ultima generazione, l’F-35 Jsf di Lockheed Martin, potrebbe esplodere se venisse colpito da fulmine perche’ il serbatoio di carburante salterebbe in aria. A denunciare l’ultima grana del piu’ ambizioso e costoso programma militare Usa – cui partecipa anche l’Italia – e’ il Sunday Telegraph secondo il quale i tecnici hanno scoperto che la spasmodica ricerca di alleggerire il jet ha portato a ridurre eccessivamente lo spessore del serbatoio del carburante, rendendolo vulnerabile non solo al fuoco nemico rispetto ai jet piu’ antiquati, ma anche ad un fulmine. Lo scoperta e’ contenuta in un rapporto dell’ ‘Operational Test and Evaluation Office’ del Pentagono, che vieta ai 63 F-35 finora realizzati (il progetto complessivo e’ di 2.443 esemplari per un costo di 396 miliardi di dollari) di volare a meno di 45 km da un temporale. Il tutto fino a quando non sara’ modificato il serbatoio.
  Questo del rischio ‘fulmine’, (in inglese ‘lightining’ come il nome da battaglia dello stesso F-35), e’ solo l’ultimo problema in ordine di tempo che sta affliggendo il programma, che vede l’Italia interessata ad acquistarne 91. Altri difetti al serbatoio, infatti, impediscono al caccia di effettuare picchiate repentine per scendere di quota, una manovra indispensabile per un aereo da guerra. Entrambi i problemi sono definiti dal Pentagono, “inaccettabili per il combattimento”.
  (AGI) .

Fonte:http://www.agi.it


23 Gennaio 2013

Dopo il via dell’offensiva di Parigi, che prende il nome dal gattopardo africano, un video mostra velivoli della compagnia aerea Volga-Dnepr e della società “224 Squadra Mobile” (224LO) utilizzati per il trasporto merci.
 

Il 14 gennaio 2013, un video apparso su Internet mostra il trasporto merci per l’operazione militare francese “Serval” (che significa gattopardo africano, ndr), in Mali. Nelle immagini si vedono aerei russi Antonov An-124-100 Ruslan della compagnia aerea Volga-Dnepr e della società “224ma Brigata volante” (224LO).

Il carico merci viene effettuato nella 105ma base aerea Evreux (in Normandia). Vediamo come i contenitori vengono caricati sul RA-82043 della Volga-Dnepr, poi c’è il decollo di un Ruslan con l’emblema “224ma Brigata volante”. La partecipazione dell’An-124 per il trasporto militare francese è confermato anche da foto pubblicate sulla pagina ufficiale dell’esercito di Parigi, su Facebook.

Secondo fonti francesi, i Ruslan russi e gli aerei britannici C-17 sono coinvolti nel trasporto di veicoli che precedono i blindati e delle attrezzature del secondo reggimento di fanteria della Marina Francese, che è arrivato in Africa dalla base militare di Auvours (provincia di Champagné).

Dal 15 gennaio 2013, almeno 150 soldati del reggimento sono stati schierati nella capitale del Mali, Bamako. Inoltre, il quotidiano La Repubblica dei Pirenei riporta che i russi An-124 sono utilizzati per il trasferimento del 5° Reggimento elicotteri con sede a Pau, nei Pirenei francesi. Un Ruslan deve trasportare in Mali quattro elicotteri Cugar e 40 tonnellate di merci.

La società Volga-Dnepr, congiuntamente all’azienda ucraina Antonov, trasporta merci dal 2006 per conto della Nato nel quadro della Sac (Soluzione trasporto aereo strategico). Secondo alcuni esperti, la società può aver noleggiato l’aereo della “224ma Brigata volante” per tali scopi.

La “224ma Brigata volante” è stata creata nel 2011 sulla base dell’azienda federale che ha lo stesso nome;  il 100% per cento della compagnia sarebbe di proprietà di una controllata del Ministero della Difesa, chiamata Aviaremont. Essa opera nel settore del trasporto aereo e faceva parte della 61° Armata aerea del Comandamento in capo (aerei da trasporto militare). La base è all’aeroporto Migalovo (nella regione di Tver). Nel 2011, la società ha operato con 14 aerei Il-76MD e due Antonov An-124-100 (dei sei presenti nell’Armata aerea russa).

La partecipazione russa di trasporto aereo all’operazione “Serval” è stata confermata da fonti di Kommersant presso il Ministero della Difesa, che hanno dichiarato che effettivamente due An-124 della “224ma Brigata volante” sono stati coinvolti nel trasferimento di truppe francesi e attrezzature in Mali.

Tuttavia, secondo queste fonti, i velivoli sono stati precedentemente presi in affitto dal Ministero russo della Difesa da una società privata e il dicastero non avrebbe stipulato nessun accordo con i francesi.

Secondo i dati ufficiali della società “224ma Brigata volante”, l’azienda ha vinto a fine 2010 una gara d’appalto e ha firmato un contratto di quattro anni per il trasporto di merci militari per conto del Ministero della Difesa francese. Stando alla relazione annuale, la quota di mercato del trasporto aereo della “224ma Brigata volante” è “passata nel 2011 dal 4,8 al 6,1 per cento, principalmente per l’avvio di un contratto a lungo termine” con il Ministero della Difesa francese. Così, questa partecipazione russa alle operazioni francesi potrebbe essere spiegata in virtù del presente contratto.

Fonte:http://russiaoggi.it


23 Gennaio 2013

Ministro Di Paola riferisce alla Camera

Per il Mali “sarebbe utile e possibile un impegno logistico” delle forze armate italiane in costituito da “due aerei da trasporto C-130 e un aereo 767 per il rifornimento in volo”, che si aggiungono agli istruttori – da 15 a un massimo di 24 – già previsti dalla missione Ue. Lo ha detto nella sua audizione alla Camera il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, sottolineando che l’impegno potrebbe essere di “due-tre mesi” e approvato dal Parlamento.

Fonte:www.tgcom24.mediaset.it


20 Gennaio 2013

MIAMI – Tragedia sfiorata all’Aeroporto di Miami in Florida dove due aerei si sono scontrati in pista.La collisione è avvenuta tra un aereo dell’Aerolineas Agentinas con 240 passeggeri a bordo appena atterrato e un velivolo dell’Air France in decollo per Parigi con 350 passeggeri. Nessun ferito solo qualche danno, riportano i media locali.

Fonti stampa scrivono che i passeggeri provenienti dall’Argentina sono stati fatti scendere dall’aereo regolarmente mentre quelli diretti in Francia hanno dovuto ritirare i loro bagagli e aspettare di essere imbarcati su altri voli.

Fonte:www.ilmessaggero.it


17 Gennaio 2013

Carissimi
è con vero piacere che vi annuncio che da qualche giorno ha aperto il ristorante dell’aeroporto “Gente dell’Aria”.
Tutti i giorni, escluso il lunedi’ sera è possibile pranzare o cenare presso i locali dell’aeroporto.
Vi invito tutti a provare la cucina tipica tradizionale e a venirci a trovare nel nuovo locale adiacente all’aeroporto di Modena.
In primavera organizzeremo un evento ufficiale di inaugurazione.


16 Gennaio 2013

Lo schianto nella prima mattinata nei pressi di una stazione della metro, vicino alla sede dei Servizi e alla nuova ambasciata Usa. «Non è un attentato». 13 feriti

 

LONDRA – Un elicottero si è schiantato contro una gru ed è caduto vicino alla stazione ferroviaria e della metropolitana nel centralissimo quartiere londinese di Vauxhall, a sud del Tamigi e di Victoria: a bordo del velivolo – sembra si tratti di un un Agusta Westland AW109 con otto posti – c’era solo il pilota, che è morto nello schianto. La polizia ha detto che l’incidente ha provocato anche un altro morto, sul quale non ci sono altre informazioni. Sono 13 le persone rimaste ferite, di cui una in modo grave. Lo ha riferito il capo della polizia in una conferenza stampa con il sindaco di Londra, Boris Johnson, trasmessa dalla Bbc. Secondo il capo della polizia Bernard Hogan-Howe diversi feriti si sono recati a piedi in ospedale o sono stati assistiti nei bar vicino al luogo del disastro. Due persone sono state trasportate in ospedale in ambulanza, fra cui un uomo estratto da un’auto in fiamme.

La tragedia è avvenuta nella prima mattinata, nell’ora di punta. Lo schianto ha coinvolto diverse auto e ha provocato un vasto incendio: fiamme e una grande colonna di fumo si levavano vicino alla South Lambeth Road, nei pressi del Tamigi. La zona è stata isolata e la polizia ha bloccato le fermate della metropolitana, mentre un imponente spiegamento di vigili del fuoco è stato attivato per fermare le fiamme. Tutti gli incendi sono stati spenti. Lo ha detto alla Bbc un responsabile dei vigili del fuoco. «Siamo riusciti a spegnere le fiamme molto velocemente», ha spiegato. E’ stata evacuata tutta la zona attorno all’incidente, per il timore che il carburante uscito dall’elicottero dopo lo schianto possa creare ulteriori incendi. Gli uffici e i negozi sono stati fatti chiudere.

Gru in posizione instabile. La gru su cui si è schiantato l’elicottero è in «posizione instabile»: lo ha detto la polizia in una conferenza stampa. Nessuno stava lavorando sulla gru al momento dell’incidente.

Le prime immagini
Video 1
Video 2
Video 3: i resti della gru colpita
Foto
La polizia evacua il ponte Vauxhal
Mappa interattiva

La polizia: non è stato un attentato. La polizia londinese ha detto che nulla lascia pensare che lo schianto sia legato a un attentato terroristico. Il punto in cui l’elicottero è caduto è vicino alla sede dei servizi segreti esteri britannici (MI6) e vicino alla nuova ambasciata americana, attualmente in costruzione. «Tutti hanno pensato che si trattasse di un attacco terroristico» aveva detto a Sky News un testimone oculare, Matt Harverson.

C’era una forte nebbia stamane su Londra, tanto che il city airport, non lontano in linea d’area dal luogo dell’incidente, era stato chiuso per ragioni di sicurezza. Vicino alla zona in cui si è schiantato l’elicottero ci sarebbe un piccolo eliporto privato, da cui proveniva o probabilmente era diretto l’elicottero.
Il pilota probabilmente non ha visto la gru a causa della fitta nebbia. Lo riferisce la Bbc. Il pilota dell’elicottero, proveniente dal Surrey e diretto a Elstree, nell’Hertfordshire, aveva chiesto di poter cambiare rotta a causa del maltempo, dirigendosi così verso Battersea, nel sud-ovest di Londra. Lo riferiscono i media britannici.

Una colonna di persone in fila sul ponte di Vauxhall, scortate dalla polizia. È questa la scena constatata dall’Ansa sul luogo nel quale si è schiantato stamane un elicottero. Le forze dell’ordine stanno facendo lasciare le auto ai londinesi che si trovavano stamane dalla parte del fiume interessata dall’incidente e lì sta facendo attraversare il ponte, solitamente uno degli snodi principali nell’ora di punta per i londinesi che si recano a lavoro, e che ora è stato chiuso al traffico.

La stazione ferroviaria di Vauxhall, chiusa dopo lo schianto dell’elicottero, è stata riaperta. Lo riferisce la polizia secondo quanto riportato dalla Bbc.

«Come nel film Skyfall, è la prima cosa a cui ho pensato». Lo ha detto all’Ansa Stephen Swan, scozzese di 40 anni, che questa mattina alle otto si trovava a pochi metri dal luogo in cui un elicottero si è schiantato contro una gru a Londra. Era ospite di un amico nell’edificio adiacente alla sede dell’Intelligence britannica, l’MI6, lo stesso che si vede esplodere nell’ultimo film di 007. «È la prima cosa che ci siamo detti e il pensiero è andato subito ad un attentato. Sarà stata la suggestione, abbiamo visto il film proprio qualche giorno fa», ha aggiunto il testimone spiegando di «aver sentito lo schianto e di aver visto molto fumo». «Poi siamo stati subito evacuati».

Il parere dell’esperto. «Mi sembra un incidente molto inusuale, non sono a conoscenza di altri precedenti nel Regno Unito». A sostenerlo è Jeremy James, segretario dell’Helicopter Club britannico e lui stesso pilota, che è intervenuto sul sito dell’Evening Standard, commentando lo schianto. «Il National Air Traffic Service aveva segnalato, come sempre, la presenza della gru nella zona dove è avvenuto l’incidente – ha detto James – con tanto di coordinate Gps e segnalazione che si trattava di un ostacolo molto alto». «Molto probabilmente – ha concluso l’esperto – il braccio della gru era in una posizione inusuale e il pilota per la scarsa visibilità non ha potuto evitarlo».

 

Fonte:www.ilmessaggero.it

 


15 Gennaio 2013

Ospite a “Mistero” in una lunga intervista con Marco Berry

Torna l’appuntamento in prima serata su Italia 1 con “Mistero”. Marco Berry intervista Cristina Parodi che nel 2008 visse un’esperienza inquietante su un piccolo velivolo a Los Roques.

 

Lucilla Agosti e Jane Alexander entreranno nell’ex manicomio di Colorno (Parma) a caccia di fantasmi. Infine Daniele Bossari sarà in Umbria sui luoghi di madre Speranza.

Nuovo volto di questa settima edizione è Lucilla Agosti che è entrata nella squadra dei “mystery-busters” formata da: Jane Alexander, Daniele Bossari, Marco Berry, Andrea Pinketts e Nicole Pelizzari.

Quest’anno i telespettatori potranno inviare i video da loro realizzati di avvistamenti alieni o presenze soprannaturali al sito Mediaset www.16mm.it. I filmati più curiosi e originali verranno mandati in onda nel corso del programma.

Una grande novità: nel 2013 Mistero raddoppia. Al programma si affiancherà una rivista ufficiale, a scadenza mensile, ricca di contenuti, rubriche e approfondimenti sul mondo dell’ignoto. Inoltre, per gli appassionati del mistero, è in previsione l’uscita di un DVD. I telespettatori potranno trovare ulteriori informazioni sul sito www.misterotv.it


15 Gennaio 2013

(AGI) – Roma, 15 gen. – Il pilota del volo scomparso in Venezuela, tra Los Roques e Caracas, con a bordo quattro italiani tra cui l’imprenditore Vittorio Missoni aveva la l’idoneita’ psicofisica al volo scaduta in data 30 novembre 2012. Lo rende noto l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (Ansv). Inoltre, la compagnia aerea coinvolta nell’evento non era ancora titolare di regolare certificato di operatore aereo. A seguito delle attivita’ messe in campo dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (ANSV) sulla base di quanto contemplato dalla normativa internazionale in materia e nell’ambito dell’inchiesta di sicurezza avviata dalla competente Autorita’ investigativa venezuelana a seguito della scomparsa in data 4 gennaio 2013 dell’aeromobile BN2 Islander marche YV-2615, e’ emerso inoltre dalla documentazione ad oggi acquisita che “il comandante del velivolo, pur avendo superato i 65 anni di eta’, era ancora abilitato dalla normativa vigente in Venezuela all’esercizio della propria licenza ATPL (Airline Transport Pilot Licence) all’interno del solo spazio aereo nazionale (RAV 60 – Sezione 43: Restricciones de las licencias de los pilotos). L’Ansv specifica che in mancanza di ulteriori elementi di indagine, “i citati aspetti non rappresentano al momento fattori causali direttamente correlabili alla dinamica dell’evento, ma costituiscono unicamente elementi fattuali raccolti dalla citata Autorita’ investigativa venezuelana e resi disponibili, alla luce della predetta normativa internazionale, per l’Ansv, che e’ stata autorizzata a renderli pubblici attraverso l’investigatore Ansv tuttora in Venezuela.
  Si ricorda che l’aeromobile in questione era decollato da Los Roques alle ore 11.32 (ora locale) per pista 07 e quota programmata di volo di 6500 piedi, con 6 persone a bordo e destinazione finale Maiquetia. I dati di posizione inviati alla compagnia operatrice dell’aeromobile dal GPS tracker in dotazione a quest’ultimo hanno consentito di tracciare la rotta iniziale, nel corso della quale l’aeromobile virava a sinistra in salita per assumere una rotta di 270°. L’ultimo dato GPS disponibile riporta una posizione di 11 56.5 N, 66 49 W. Dopo 7 minuti dal decollo, il pilota riportava al controllore del traffico aereo la posizione di 10 miglia nautiche dall’aeroporto di Gran Roque a 5000 piedi di quota e veniva istruito a contattare “Maiquetia settore avvicinamento”, contatto che pero’ non e’ mai avvenuto. I successivi dati radar consentono di tracciare gli ulteriori istanti del volo fino a quando l’aeromobile, giunto a 5400 piedi ed ancora in salita, ad una distanza di 13,2 miglia nautiche da Gran Roque e con una velocita’ di 120 nodi, comincia a perdere rapidamente quota e velocita’, accostando progressivamente a destra, fino a scomparire dal radar dopo ulteriori tre “battute”. L’ultima posizione registrata corrisponde alle coordinate 11 59 N, 66 53.5 W. (AGI) .

Fonte: www.agi.it


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