Cina, Aeronautica in “massima allerta”. Caccia di Pechino seguono aerei giapponesi e americani

2 Dicembre 2013da PIERGIORGIO GOLDONI

Pechino risponde alle provocatorie incursioni nella “zona di difesa” imposta unilateralmente sull’arcipelago Senkaku/Diaoyu. Un portavoce dell’aviazione ha dichiarato che sono stati identificati due ricognitori Usa e dieci aerei giapponesi, tra cui un F-15

Cina, aeronautica in "massima allerta". Caccia di Pechino seguono aerei giapponesi e americaniLe isole Senkaku, contese dalla Cina al Giappone (ap) ROMA – Resta altissima la tensione tra Cina e Giappone nel mar Cinese, dove si trovano le isole Senkaku, al centro di una rivendicazione territoriale che oppone Pechino (che le chiama Diaoyu) a Giappone, Corea del Sud e Taiwan. L’agenzia di stampa cinese Xinhua, ripresa dalla Bbc, fa sapere che caccia dell’aviazione cinese hanno seguito aerei americani e giapponesi che stavano sorvolando la “zona aerea di difesa e identificazione” proclamata unilateralmente dalla Cina sabato scorso e che comprende il tratto di mare con le isole contese. Entrando in quella zona, ricorda Pechino, tutti gli aerei in transito hanno l’obbligo di identificarsi, per evitare “misure difensive d’emergenza”.

“Diversi aerei da combattimento sono subito decollati per accertare l’identità” dei velivoli americani e giapponesi, riporta Xinhua, citando il portavoce della forza aerea Shen Jinke. Shen ha precisato che i caccia hanno identificato due velivoli da ricognizione americani e 10 aerei giapponesi, tra cui un F-15. Il portavoce ha quindi dichiarato che la forza aerea ha avuto la missione di monitorare i voli stranieri nella zona “durante tutto il processo, con tempestiva identificazione”.

Dopo l’annuncio di Pechino, un portavoce del Pentagono, colonnello Steve Warren, si è limitato a far sapere che “gli Stati Uniti continueranno a collaborare con i loro alleati e proseguiranno con le normali operazioni nella zona”. Le autorità giapponesi, invece, hanno affermato di essersi rifiutate di rivelare dettagli dei voli, come imporrebbe il “warning” di Pechino, confermando come gli Usa che le missioni di routine nella zona stanno continuando. “Stavamo semplicemente svolgendo le nostre solite attività di avvertimento e sorveglianza”, ha detto il ministro della Difesa giapponese, Itsunori Onodera, aggiungendo che “per il momento non abbiamo notato circostanze anomale, per cui non abbiamo fatto nessun annuncio”.

I caccia cinesi stanno pattugliando la zona da ieri, quando l’aviazione è stata messa in stato di massima allerta dopo le provocazioni da parte di Giappone e Sud Corea che con i loro aerei hanno violato la “zona” imposta dalla Cina a protezione dell’arcipelago. Il portavoce dell’Esercito popolare di liberazione, Shen Jianke, aveva spiegato che Pechino prenderà misure “per affrontare diverse minacce aeree” nel suo spazio aereo.

Il tutto alla vigilia del viaggio del vicepresidente americano Joe Biden che la prossima settimana sarà in Cina, Corea del Sud e Giappone.

Una fonte militare cinese ha chiarito ai media locali che l’unico obiettivo della “zona di difesa” è proprio Tokyo: “Ciò che dobbiamo fare al momento è contrastare con fermezza tutte le azioni di provocazione del Giappone”. I sorvoli di aerei statunitensi e sudcoreani nella “zona proibita”, secondo quanto riferisce la stampa cinese, “possono essere ignorati”.

Eppure le intrusioni erano cominciate martedì scorso con due bombardieri B-52 statunitensi che hanno sorvolato la zona come azione dimostrativa contro la decisione cinese di allargare il proprio spazio aereo difensivo.

Ma le grandi manovre cinesi non sono finite qui. La portaerei cinese Liaoning, l’unica della Repubblica popolare cinese, ha attraccato oggi per la prima volta in una base militare del mar della Cina Meridionale, vicino all’arcipelago al centro dello scontro. Secondo l’agenzia Xinhua, la Liaoning è partita martedì dal porto orientale di Qingdao, ha attraversato giovedì lo stretto di Formosa ed è arrivato oggi nella base di Sanya, nella provincia insulare cinese dell’Hainan. La portaerei, che è entrata ufficialmente in servizio circa un anno fa, è accompagnata dai cacciatorpedinieri Shenyang e Shijiazhuang e dalle fregate Yantai e Weifang.

Si diceva all’inizio che tra i “pretendenti” alla sovranità sulle Senkaku c’è anche Taiwan. I deputati dell’ex Formosa hanno criticato la zona di difesa aerea cinese e hanno chiesto al governo del presidente Ma Ying-jeou di “protestare severamente” con Pechino. I parlamentari hanno criticato l’esecutivo per la risposta troppo cauta di Taiwan all’annuncio della Cina e per aver accettato di fornire a Pechino i piani dei voli degli aerei che entrano nella zona. Taiwan, si legge nel comunicato firmato dai nazionalisti al governo e dai partiti indipendentisti all’opposizione, dovrebbe lavorare insieme al Giappone, agli Stati Uniti e ad altri “Paesi amici nella regione” nei negoziati multilaterali con la Cina. Il governo ha fatto sapere più tardi che avrebbe comunicato la sua “rigida posizione” a Pechino. 

 

PIERGIORGIO GOLDONI

SOCIAL NETWORKS

Seguici sui Social

Aeroclub Modena è presente sui maggiori canali Social. Per qualsiasi informazione non esitate a contattarci. Sapremo rispondere puntualmente ad ogni vostra necessità.