aeronautica

4 Novembre 2016

Botti e vibrazioni spaventano gran parte della Toscana. “Ma non è stato un bang sonico”, precisano fonti militari. I Tornado erano partiti dall’aeroporto militare di Ghedi, in provincia di Brescia

di Francesco Turchi e Stefano Taglione

EMPOLI. C’è chi ha sentito un boato, chi due, chi addirittura tre. Accompagnati da vibrazioni degli infissi. In tutta la Toscana. La mente di tutti, intorno alle 17 di giovedì 3 novembre, è andata subito al terremoto, anche alla luce dello sciame sismico che sta interessando la Valdelsa, dove si registrano scosse a ripetizione da una decina di giorni a questa parte.

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Ma stavolta il sisma non c’entra niente. Come ha confermato al Tirreno l’Aeronautica militare si è “trattato di un passaggio molto rumoroso di due Tornado partiti dall’aeroporto militare di Ghedi”, in provincia di Brescia, che stavano compiendo un’esercitazione sui nostri cieli. “Ma non è stato un bang sonico”, hanno precisato fonti militari. Ghedi è sede del Sesto stormo dell’Aeronautica militare.

L’INGV: NESSUN TERREMOTO
L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia aveva subito precisato che non si era trattato di un terremoto. “I nostri sismometri non hanno registrato alcun terremoto in quella fascia oraria – ha spiegato Gilberto Saccorotti, direttore dell’Ingv di Pisa -. però delle piccole vibrazioni, effettivamente ci sono state.

Si tratta di onde sonore, che si propagano nell’atmosfera e poi raggiungono il terreno: i tuoni più forti, per esempi, vengono registrati dai sismometri”. I forti boati sono stati avvertiti praticamente in tutta la Toscana: “Le ipotesi sono due – è stata l’iniziale ipotesi del sismologo -: o si tratta di un piccolo meteorite, ma mi sembra alquanto difficile, perché in quel caso avrebbe anche impattato il terreno e ne avremmo la prova.

Oppure, più probabilmente è un boom sonico, causato da un aereo che ha superato il limite del suono”.

Carlo Meletti, responsabile del Centro pericolosità sismica dell’Ingv, proprio in quel momento (fra le 17 e le 17,10 di giovedì 3) era al lavoro.«Ero in sala sismica a Roma e abbiamo controllato subito che cosa fosse successo – afferma Meletti – e assolutamente ciò che si è sentito non è stato un terremoto. L’hanno avvertito in quasi tutta la Toscana: abbiamo ricevuto segnalazioni da Lucca alla Versilia e anche mia moglie, a Pisa, ha sentito un forte boato. Sicuramente non è stato un evento sismico».

Le segnalazioni. Segnalazioni erano giunte sia nelle nostre redazioni che al 115. Centinaia, poi, le segnalazioni sulla nostra pagina Facebook . «Abbiamo ricevuto delle segnalazioni da Massa, ma senza richieste di intervento – spiegano dal Comando regionale dei vigili del fuoco della Toscana – e non sappiamo dire che cosa possa essere successo: forse un aereo militare che ha infranto la barriera del suono».

Anche la prefettura di Firenze ha chiesto informazioni sul possibile passaggio di un aereo nei cieli della Toscana alla base militare di Grosseto, sede del quarto stormo dell’Aeronautica militare, da cui partono i velivoli per la difesa dello spazio aereo del nostro paese.

BANG SONICO: I PRECEDENTI IN TOSCANA
Un episodio simile in Toscana era successo già il 28 gennaio del 2015 . Allora due Eurofighter si alzarono in volo da Grosseto per intercettare un velivolo sospetto, che non aveva comunicato la sua posizione. Il frastuono fece pensare a un sisma in varie zone della Toscana e dell’Emilia.
Un episodio simile nella nostra regione era successo anche più recentemente, ovvero il 6 aprile scorso , ma senza avere riscontri certi da parte dell’Aeronautica.

Fonte: iltirreno.gelocal.it/


19 Maggio 2015

di Gianluca Casponi

Una nuova tecnologia in grado di migliorare l’efficienza delle ali degli aerei, permettendo anche di risparmiare milioni in termini di carburante. La stanno testando i ricercatori della Nasa, in collaborazione con l’Air Force Research Laboratory e l’azienda FlexSys Inc utilizzando un Gulfstream III, un piccolo aereo sul quale sono stati installati flap di nuova generazione.

L’idea si basa sulla sostituzione di alcune delle parti mobili delle ali con altre in grado di migliorare, tra le altre cose, anche la silenziosità degli aerei in fase di decollo e atterraggio. Nel dettaglio, la novità riguarda proprio i flap, elementi delle ali che durante queste fasi vengono estese per cambiare il profilo dell’ala per adattarsi alle necessità del volo. Il design delle ali “a riposo” è infatti perfetto per il volo livellato e ad alta quota ma in parte inadatto quando l’aereo deve alzarsi o prepararsi a tornare verso terra. In questi momenti è necessaria una maggiore portanza delle ali. Questa è la capacità di generare una spinta verso l’alto sfruttando lo scorrimento dell’aria sulle ali e viene potenziata proprio dall’attivazione dei flap.

I modelli attualmente installati si basano sull’estensione di superfici che però costituiscono un corpo separato rispetto all’ala, specialmente in fase di atterraggio, quando la loro inclinazione può superare i 30 gradi e creando il “gap” tra ala e flap. Si tratta di un sistema in parte inefficiente, che crea turbolenze ed effetti aerodinamici indesiderati che, sommati, rendono peggiore il rendimento dell’ala. Le superfici sperimentate dalla Nasa promettono di correggere questi difetti, costituendo un corpo unico con il resto dell’aereo. Pur modificando la propria forma e la propria angolazione, infatti, non se ne separano, ottimizzando il flusso dell’aria che scorre sulle ali.

Il sistema, che è stato battezzato Acte (Adaptive compliant trailing edge), ha dimostrato di poter essere sfruttato per raggiungere inclinazioni variabili tra -2 e +30 gradi. “Siamo entusiasti dei risultati ottenuti durante i test”, ha commentato Pete Flick, uno dei responsabili della sperimentazione presso la Wright-Patterson Air Force base in Ohio, “durante i quali non abbiamo riscontrato nessun problema tecnico di rilievo. Siamo arrivati alla finalizzazione di 17 anni di evoluzione di questa tecnologia che adesso crediamo pronta a essere introdotta nell’industria aeronautica”.

Secondo quanto si legge sul sito della FlexSys, le nuove superfici potrebbero sostituire quelle attualmente montate su aerei già in servizio, oppure essere installate su velivoli di nuova produzione. Secondo stime della stessa Nasa, se i nuovi flap fossero presenti sull’intera flotta degli aerei che quotidianamente volano negli Stati Uniti, ogni anno potrebbero essere risparmiati circa 800 milioni di litri di carburante.

Riferimenti: Nasa

Credits immagine: Nasa

Fonte: www.galileonet.it/


22 Agosto 2014

Trovati i resti di uno dei due piloti ancora dispersi. Al lavoro nelle ricerche 70 tecnici del Soccorso alpino. L’Aeronautica: «Sulle cause dell’incidente ogni ipotesi è aperta»

ASCOLI PICENO
 
Sono stati ritrovati, in località Poggio Anzù, i resti di uno dei due piloti ancora dispersi dopo lo scontro fra i due Tornado dell’Aeronautica avvenuto sui cieli di Ascoli Piceno il 19 agosto. Il ritrovamento è avvenuto in un luogo piuttosto distante da quello dove il 20 agosto erano stati recuperati i resti di due dei quattro piloti che viaggiavano bordo dei due caccia precipitati in un incidente di volo, verosimilmente quelli del pilota Alessandro Dotto e del navigatore Giuseppe Palminteri. A Poggio Anzù si sono concentrate le ricerche delle ultime ore perché in quell’area erano stati individuati frammenti di aereo piuttosto grandi. È ancora impossibile fare ipotesi sull’identità del terzo corpo: all’appello mancano il Capitano Pilota Mariangela Valentini e il Capitano Navigatore Paolo Piero Franzese. Difficoltosa si presenta anche l’identificazione delle prime due vittime ritrovate: la procura di Ascoli Piceno ha affidato ieri al Medico Legale Adriano Tagliabracci l’esame del Dna sui resti, che verrà condotto in collaborazione con un consulente dell’Aeronautica Militare

 

Intanto circa 70 tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico continuano le ricerche per l’ultimo corpo del pilota disperso. Il perimetro delle operazioni si estende per circa dieci chilometri quadrati, ed è stato identificato come area primaria di ricerca dall’Aeronautica. Gli uomini del Cnsas hanno istallato un campo base operativo nel comune di Venarotta. Ieri, proprio il Soccorso Alpino ha rinvenuto un flight recorder, la “scatola nera”, di uno dei due Tornado. Tutti i resti dei due velivoli identificati dal Cnsas, come concordato con l’Aeronautica, vengono fotografati e “georeferenziati”, indicando con precisione le esatte coordinate della posizione del reperto. Anche stamani il Soccorso alpino collabora alle perlustrazioni con l’ausilio degli elicotteri dell’Aeronautica, con cui il Cnsas condivide un protocollo di intervento nei casi di incidente aereo, militare o civile. 

 

Intanto, sulle cause dell’incidente, per l’Aeronautica Militare «ogni ipotesi è aperta». Secondo una fonte non viene escluso nulla: «dall’errore umano, all’avaria, al problema tecnico, fino allo scontro con un uccello in volo o al malore di un pilota». Quanto all’ipotesi circolate sinora, comprese quelle di un mal funzionamento del radar di bordo o delle piattaforme inerziali, si tratta appunto «solo di ipotesi, dato che al momento non abbiamo elementi».

Fonte:www.lastampa.it/


2 Dicembre 2013

Pechino risponde alle provocatorie incursioni nella “zona di difesa” imposta unilateralmente sull’arcipelago Senkaku/Diaoyu. Un portavoce dell’aviazione ha dichiarato che sono stati identificati due ricognitori Usa e dieci aerei giapponesi, tra cui un F-15

Cina, aeronautica in "massima allerta". Caccia di Pechino seguono aerei giapponesi e americaniLe isole Senkaku, contese dalla Cina al Giappone (ap) ROMA – Resta altissima la tensione tra Cina e Giappone nel mar Cinese, dove si trovano le isole Senkaku, al centro di una rivendicazione territoriale che oppone Pechino (che le chiama Diaoyu) a Giappone, Corea del Sud e Taiwan. L’agenzia di stampa cinese Xinhua, ripresa dalla Bbc, fa sapere che caccia dell’aviazione cinese hanno seguito aerei americani e giapponesi che stavano sorvolando la “zona aerea di difesa e identificazione” proclamata unilateralmente dalla Cina sabato scorso e che comprende il tratto di mare con le isole contese. Entrando in quella zona, ricorda Pechino, tutti gli aerei in transito hanno l’obbligo di identificarsi, per evitare “misure difensive d’emergenza”.

“Diversi aerei da combattimento sono subito decollati per accertare l’identità” dei velivoli americani e giapponesi, riporta Xinhua, citando il portavoce della forza aerea Shen Jinke. Shen ha precisato che i caccia hanno identificato due velivoli da ricognizione americani e 10 aerei giapponesi, tra cui un F-15. Il portavoce ha quindi dichiarato che la forza aerea ha avuto la missione di monitorare i voli stranieri nella zona “durante tutto il processo, con tempestiva identificazione”.

Dopo l’annuncio di Pechino, un portavoce del Pentagono, colonnello Steve Warren, si è limitato a far sapere che “gli Stati Uniti continueranno a collaborare con i loro alleati e proseguiranno con le normali operazioni nella zona”. Le autorità giapponesi, invece, hanno affermato di essersi rifiutate di rivelare dettagli dei voli, come imporrebbe il “warning” di Pechino, confermando come gli Usa che le missioni di routine nella zona stanno continuando. “Stavamo semplicemente svolgendo le nostre solite attività di avvertimento e sorveglianza”, ha detto il ministro della Difesa giapponese, Itsunori Onodera, aggiungendo che “per il momento non abbiamo notato circostanze anomale, per cui non abbiamo fatto nessun annuncio”.

I caccia cinesi stanno pattugliando la zona da ieri, quando l’aviazione è stata messa in stato di massima allerta dopo le provocazioni da parte di Giappone e Sud Corea che con i loro aerei hanno violato la “zona” imposta dalla Cina a protezione dell’arcipelago. Il portavoce dell’Esercito popolare di liberazione, Shen Jianke, aveva spiegato che Pechino prenderà misure “per affrontare diverse minacce aeree” nel suo spazio aereo.

Il tutto alla vigilia del viaggio del vicepresidente americano Joe Biden che la prossima settimana sarà in Cina, Corea del Sud e Giappone.

Una fonte militare cinese ha chiarito ai media locali che l’unico obiettivo della “zona di difesa” è proprio Tokyo: “Ciò che dobbiamo fare al momento è contrastare con fermezza tutte le azioni di provocazione del Giappone”. I sorvoli di aerei statunitensi e sudcoreani nella “zona proibita”, secondo quanto riferisce la stampa cinese, “possono essere ignorati”.

Eppure le intrusioni erano cominciate martedì scorso con due bombardieri B-52 statunitensi che hanno sorvolato la zona come azione dimostrativa contro la decisione cinese di allargare il proprio spazio aereo difensivo.

Ma le grandi manovre cinesi non sono finite qui. La portaerei cinese Liaoning, l’unica della Repubblica popolare cinese, ha attraccato oggi per la prima volta in una base militare del mar della Cina Meridionale, vicino all’arcipelago al centro dello scontro. Secondo l’agenzia Xinhua, la Liaoning è partita martedì dal porto orientale di Qingdao, ha attraversato giovedì lo stretto di Formosa ed è arrivato oggi nella base di Sanya, nella provincia insulare cinese dell’Hainan. La portaerei, che è entrata ufficialmente in servizio circa un anno fa, è accompagnata dai cacciatorpedinieri Shenyang e Shijiazhuang e dalle fregate Yantai e Weifang.

Si diceva all’inizio che tra i “pretendenti” alla sovranità sulle Senkaku c’è anche Taiwan. I deputati dell’ex Formosa hanno criticato la zona di difesa aerea cinese e hanno chiesto al governo del presidente Ma Ying-jeou di “protestare severamente” con Pechino. I parlamentari hanno criticato l’esecutivo per la risposta troppo cauta di Taiwan all’annuncio della Cina e per aver accettato di fornire a Pechino i piani dei voli degli aerei che entrano nella zona. Taiwan, si legge nel comunicato firmato dai nazionalisti al governo e dai partiti indipendentisti all’opposizione, dovrebbe lavorare insieme al Giappone, agli Stati Uniti e ad altri “Paesi amici nella regione” nei negoziati multilaterali con la Cina. Il governo ha fatto sapere più tardi che avrebbe comunicato la sua “rigida posizione” a Pechino. 

 


Mantelli: non lasceremo soli i nostri ragazzi

Presenti il presidente del Senato Grasso, ministro della Difesa, Di Paola, il capo di stato maggiore e tutti i vertici delle forze armate

“Non lasceremo soli i nostri ragazzi fino a che la loro vicenda non sarà conclusa in India e in Italia. Non cesseremo di chiedere con tutta l’energia che siano restituiti ai loro cari ed ai loro reparti”. Si alza alta la voce del capo di Stato Maggiore della Difesa, Luigi Binelli Mantelli, presente alla festa per i 90 dell’Aeronautica militare che si celebra a Napoli. E tutta piazza Plebiscito applaude i due marò. Una cerimonia di fatto dedicata a loro, dove hanno colpito anche le parole del ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, la sua commozione, le sue lacrime.

Novantesimo anniversario dell’aeronautica militare italiana in piazza Plebiscito. Giurano gli 81 allievi ufficiali del corso Pegaso V dell’accademia aeronautica di Pozzuoli. Alla cerimonia, presieduta dal presidente del Senato, Pietro Grasso, partecipa il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, il capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, ed i vertici delle forze armate.

LA STORIA/E la Nato dice addio a Napoli

Nel cielo coperto di nubi cariche di pioggia, le Frecce Tricolore, alle 11, aprono la cerimonia, disegnando nel cielo di Napoli il Tricolore italiano. Emozionati i parenti dei militari che giurano fedeltà al Paese. Gli allievi ufficiali del corso Pegaso sono i più giovani dell’accademia.

Dopo gli onori militari da parte dello schieramento, il presidente del Senato consegna, in una piazza Plebiscito gremita, la medaglia d’oro al merito civile alla Bandiera di guerra dell’Aeronautica militare, per il contributo offerto nel soccorso alle popolazioni colpite dal sisma in Abruzzo nel 2009.

Medaglie d’argento al valore aeronautico per il capitano Roberto Grasso, pilota capo equipaggio di elicottero, e per il maresciallo Giuseppe Marra, impegnati in missione di recupero feriti, in Afghanistan nel novembre 2009.          

Su invito del generale di squadra aerea Pasquale Preziosa (capo di Stato maggiore dell’aeronautica) la piazza applaude e abbraccia idealmente i due Maró italiani Massimiliano La Torre e Salvatore Girone in attesa di giudizio in India.

In piazza i gonfaloni delle istituzioni locali e decine di bambini che sventolano piccole bandiere italiane, mentre il comandante dell’aeronautica, Binelli Mantelli, parla di “coraggio, lealtà, solidarietà, schiena dritta”.

Alle 11,24 gli allievi giurano, la piazza si scuote in un applauso, mentre i veicoli della Pattuglia Acrobatica Nazionale salutano dal cielo. Parte l’inno di Italia. La cerimonia si chiude con il battesimo del corso che ha appena giurato, rituale che si ripete dal 1923.

Alle 12 prende la parola il ministro della Difesa Di Paola: “Oggi per tutti noi è un giorno di festa in una delle piazze più belle del mondo”. Di Paola cita d’Annunzio per ricordare “l’audacia, l’osare responsabile, la modernità e il bisogno di cambiamento dell’Italia”.

Quindi il ministro parla dei due marò italiani e la sua voce si spezza, evidentemente, lacrime ed emozione: “Guardando negli occhi La Torre e Girone ho chiesto loro di condividere la scelta di sofferta responsabilità del Governo. Forse in tanti di voi non hanno condiviso questa scelta. Ne avete diritto. Ma è stata una scelta collegiale. E da piazza Plebiscito, io a Massimiliano e a Salvatore chiedo scusa se non ho potuto farli essere oggi qui con noi”.

“La decisione del rientro in India dei due Marò è stata una scelta sofferta e dolorosa ma in quel momento necessaria. Una scelta collegiale del governo. Salvatore e Massimiliano hanno responsabilmente fatto propria questa decisione. Non è vero che hanno impiegato cinque ore per dire sì. Non è vero che è stato un ordine, non è stata obbedienza a un ordine ma al loro senso di responsabilità e del dovere, alla loro parola data”, ha detto ancora Di Paola.

Pietro Grasso esordisce ricordando la gioventù: “Sono qui con grande orgoglio di italiano e l’onore di rappresentare il Senato e il presidente della Repubblica e sono emozionato. Anche io ho giurato, circa 44 anni, fa come voi, al corso allievi ufficiali di Firenze. Ho espletato il mio servizio di leva come ufficiale di complemento, quando avevo già superato il concorso in magistratura. Uno dei periodi più spensierati della mia giovinezza”.

Il presidente del Senato, chiude il suo discorso parlando di “legalità” e di “rispetto dei diritti”, di “difesa dei valori”, patrimonio di tutti gli italiani e di un’Italia che “vuole e può cambiare”.

Fonte: www.larepubblica.it


26 Ottobre 2012

AMI-CRN (Carta di Radionavigazione)

Carta di Radionavigazione che ha lo scopo principale di fornire una dettagliata rappresentazione della geografia ATS nazionale e, conseguentemente, dare supporto alla navigazione IFR.

E’ prodotta alla scala 1:1.350.000 su due fogli (Spazio Aereo Superiore e Spazio Aereo Inferiore) e retrostampata (Nord e Sud).

LFC-Europe (Low Flying Chart)

La carta LFC-Europe ha lo scopo di fornire supporto alle operazioni aerotattiche condotte a bassa e bassissima quota, da effettuarsi sul territorio nazionale.
L’altimetria è espressa in piedi. E’prodotta alla scala 1:500.000 su 7 fogli (da F1 a F7).

1501 JOG-AIR (Joint Operation Graphic)

Versione “Air” della Serie designata NATO 1501 (Joint Operations Graphic).
E’ una carta a copertura mondiale il cui scopo principale è fornire il supporto alle operazioni aerotattiche combinate delle forze aeree e terrestri.

L’altimetria è espressa in piedi.

Il CIGA produce i 39 fogli che coprono il territorio nazionale e 3 fogli sull’area balcanica.

La corrispondente versione “Ground” è pubblicata dall’IGM.

 

Carta satellitare

Carta ottenuta mediante elaborazione digitale di immagini pancromatiche fornite dal satellite commerciale “SPOT” e prodotta principalmente allo scopo di supportare l’attività operativa dei Reparti A.M. quale strumento integrativo o alternativo alla cartografia tradizionale alla stessa scala (1:50.000).
L’altimetria è espressa in metri.

Il taglio cartografico e la numerazione dei fogli sono gli stessi della cartografia alla stessa scala dell’IGM.

Carta terminale di area

Carta realizzata per fornire agli equipaggi di volo le informazioni per la navigazione strumentale nella fase di avvicinamento, indicando la rotta da seguire dall’ultimo punto di riporto in aerovia fino al punto dove inizia la procedura di atterraggio per l’aeroporto di destinazione.

Sulla carta, che è retrostampata, sono rappresentate alla scala media di 1:500.000, otto aree a maggiore concentrazione di aeroporti e di traffico ATS di avvicinamento (Milano, Roma, Pisa, Brindisi, Treviso, Napoli, Cagliari e Catania).

OACI-CAI (Carta Aeronautica Italia)

E’ la Carta Aeronautica Ufficiale dello Stato per la rappresentazione dello Spazio Aereo Nazionale ed assolve l’impegno italiano richiesto dall’I.C.A.O. alle nazioni associate.

Serie cartografica destinata principalmente all’utenza civile per la navigazione VFR.

L’altimetria è espressa in piedi.

E’prodotta alla scala 1:500.000 su 10 fogli

VAC (Visual Approach Chart)

Carta aeronautica alla scala 1:250.000 prevista dalla normativa ICAO per tutti gli aeroporti militari aperti al traffico aereo civile. Fornisce agli equipaggi di volo informazioni che consentono il passaggio dalla fase di navigazione a quella di avvicinamento alla pista ove si intende atterrare con regole VFR. Vengono rappresentati, in prossimità dell’aeroporto di destinazione, i principali elementi orografici e artificiali, le informazioni aeronautiche necessarie per il volo a vista, gli ostacoli al volo e le linee elettriche.

La carta è pubblicata dall’ENAV in AIP.

L’altimetria è espressa in piedi.

Carta ostacoli aeroporto ed eliporto

Carta tematica, monocromatica, prodotta in base alle specifiche internazionali ICAO allo scopo di fornire uno strumento di sviluppo per la definizione delle procedure di decollo-atterraggio e circuitazione degli aeroporti aperti al traffico strumentale.
E’ prodotta in due tipi:

  • Tipo A, che riporta la planimetria della pista e dei relativi sentieri di decollo e
    atterraggio, nonchè la sezione verticale dell‘asse pista con ostacoli verticali compresi
    nella planimetria;
  • Tipo B, che offre uno studio planimetrico di tutta la zona circostante l’aeroporto
    con una estensione di circa 6 km intorno alla pista.

La carta viene  pubblicata dall’ENAV in AIP Italia.

Carta aerodromo

Carta monocromatica prevista dalla normativa ICAO per tutti gli aeroporti aperti al traffico commerciale. Fornisce agli equipaggi di volo le informazioni necessarie a condurre in sicurezza le operazioni di movimento a terra dei velivoli dalla zona di parcheggio alla pista e viceversa.

La scala non è predeterminata ma deve essere adatta a mostrare correttamente elementi quali, ad esempio, le piste e le relative segnaletiche, eventuali soglie spostate, stopways, clearways, edifici, radioassistenze e sentieri luminosi di avvicinamento.

La carta viene  pubblicata dall’ENAV in AIP Italia.

PIV

La Pubblicazione Informazioni Volo (PIV) contiene le procedure strumentali di avvicinamento e di partenza, nonchè le carte VFR e di atterraggio degli aeroporti militari italiani.

Nella PIV son inoltre incluse le carte di atterraggio ed una procedura di precisione per ogni pista di alcuni aeroporti civili nazionali.

E’composta di due volumi, uno relativo agli aeroporti situati nell’Italia centro-settentrionale e l’altro relativo agli aeroporti dell’Italia centro-meridionale.

Le P.I.V. vengono ora distribuite al momento della stipula di un nuovo abbonamento, e da quel momento vengono inviate solo le varianti, che devono essere inserite dell’utente, che potrà quindi verificare di volta in volta cosa è cambiato rispetto al vecchio volume, e questo al fine di migliorare la Sicurezza del Volo.

Manuale BOAT

Il manuale BOAT è un compendio alla serie cartografica LFC-ITA.

Integra le informazioni già presenti sulla carta, con altre utili per il volo a bassa e bassissima quota che non vengono inserite sulla carta per non degradare la leggibilità della stessa ( Aree dedicate, Aviosuperfici, Elisuperfici, Zone volo acrobatico, Aree attività sperimentazione meteo, Aree volo diporto sportivo, Spazi Aerei di addestramento, etc.)

 MIL-AIP

Il Military Aeronautical Information Publication (MIL-AIP) è il documento principale sul quale il Servizio Militare delle Informazioni Aeronautiche basa la pubblicazione delle informazioni di propria responsabilità e competenza. Integra l’AIP-Italia per gli aspetti riguardanti il volo militare.
Si basa sulle raccomandazioni sancite dal documento ICAO Annesso 15 ed in tal modo soddisfa i requisiti internazionali per lo scambio delle informazioni aeronautiche sia permanenti che temporanee di lunga durata, essenziali per la navigazione aerea.

Si compone del MILAIP, dell’AIC, dei NOTAM e della Check List dei NOTAM in vigore.

E’pubblicato su fogli A4 asportabili e si articola su tre sezioni: GEN (General), ENR (Enroute), AD (Aerodromes).

Gli aggiornamenti si distinguono in MILAIP AMDT, varianti regolari pubblicate con cadenza mensile; MILAIP AIRAC AMDT edite quando necessario in ottemperanza al sistema AIRAC; MILAIP SUP AMDT supplementi contenenti variazioni temporanee di lunga durata

Fonte:www.aeronautica.difesa.it


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