a terra


La crisi è crisi! Anche gli Stati Uniti, come tutti, debbono combattere la crisi finanziaria, trovando il modo di risparmiare. Questa volta a pagarne le conseguenze è l‘Aeronautica costretta a tenere a terra un terzo degli aerei da combattimento per far fronte ai tagli del budget della Difesa.

Questo toccherà non solo alle unità dislocate negli Stati Uniti, ma anche in Europa e nel Pacifico.

Il Generale Mike Hostage ha precisato che gli aerei saranno posti a terra a rotazione per concentrasi sulle missioni in corso e che, inoltre, “l’attuale situazione significa che stiamo accettando il rischio che la forza aerea non sia pronta a rispondere con immediatezza in caso di necessità”.

Da parte sua anche la Marina ha fatto sapere che i tagli costringeranno a fermare per tutto l’anno la pattuglia acrobatica “Blue Angels”.

Il budget dell’Aeronautica Statunitense è stato ridotto di 591 milioni di dollari, pari a 450 milioni di Euro circa.

I tagli, entrati in vigore dopo che i Democratici ed i Repubblicani non sono riusciti a mettersi d’accordo sulla programmazione della spending review e sulla riduzione del deficit, fanno parte di una serie di misure di riduzione i cui effetti sono cominciati a partire dal 1° marzo. I tagli, pari a circa 85 miliardi di dollari, sono stati divisi tra i programmi militari e quelli interni.

Il Pentagono aveva già annunciato che 46 mila impiegati sarebbero stati sospesi o licenziati a causa della riduzione del budget.

L’Aeronautica ha comunicato che questa situazione si rifletterà sulle operazioni del Comando Aereo e sui programmi di manutenzione. La carenza di fondi ha già costretto la Forza Armata a ridurre circa 45 mila ore di volo per addestramento. Alcune unità saranno messe a terra al termine del loro attuale impiego fuori area, ma già la prima unità è stata messa a terra da oggi.

Un portavoce dell’Aeronautica ha fatto sapere che le unità si concentreranno sull’addestramento in bianco a terra per mantenere le capacità basiche e la conoscenza dell’aereo. A detta del Generale Philip Breedlove, Comandante dell’Aeronautica USA, le uniche eccezioni saranno fatte per le unità impiegate in Afghanistan e quelle destinate al Nord Africa, tra cui il Mali.

di Vito Di Ventura

Fonte:www.italnews.info


23 Gennaio 2013

Boeing 787 Il 787 Dreamliner della Boeing resta a terra a livello globale: Usa, Giappone, India e Cile hanno vietato l’uso dell’innovativo velivolo, il primo nuovo aereo messo a punto dal gruppo americano nell’ultimo decennio, fino alla diffusione di ulteriori disposizioni. Mentre l’Ue, secondo il New York Times, si avvia a farlo, portando il blocco verso la totalità dei 50 velivoli finora consegnati nel mondo da Boeing.

La serie di incidenti avuti in rapida successione dal sette gennaio sui modelli dei vettori nipponici Jal e ANA ha spinto le autorità alla prudenza. Ieri, infatti, un 787 di All Nippon Airways (ANA) è stato costretto a un atterraggio di emergenza per i timori di un principio d’incendio dovuti a problemi riscontrati alla batteria.

La Federal Aviation Authority (FAA), l’autorità sulla sicurezza aerea americana, ha ordinato lo stop dei sei Boeing nella flotta della United Airlines, seguita a stretto giro dal ministero dei Trasporti giapponese sui 17 aerei di ANA e sui sette di Jal, già a terra da ieri su base volontaria per “tutti gli accertamenti necessari”.

“A seguito alla decisione della FAA, ai Boeing 787 sarà rilasciato il permesso di decollare solo quando la sicurezza sia della batteria sia dell’impianto elettrico sarà certa”, ha detto il viceministro dei Trasporti nipponico, Hiroshi Kajiyama.
Nel mirino sono finite le batterie agli ioni di litio della GS Yuasa, la compagnia giapponese con sede a Kyoto e nota per la qualità dei suoi prodotti, che ha promesso “dettagliati esami sull’accaduto”.

La Boeing (-3,4% i titoli a Wall Street), dal canto suo, è fiduciosa sulla sicurezza del 787: “Prenderemo tutte le azioni necessarie nei prossimi giorni per assicurare ai nostri clienti e ai passeggeri che il 787 è sicuro”, ha affermato in una nota l’amministratore delegato, Jim McNerney, dopo la richiesta delle autorità Usa di sospendere i voli dei 787 Dreamliner. Boeing, in tal senso, è “impegnata a sostenere la Federal Aviation Administration e a trovare risposte il prima possibile”.

Fonte:www.huffingtonpost.it


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