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Un dettagliato studio dello sviluppo della dottrina militare cinese relativa conferma il deficit storico di Pechino

L’esercito cinese è convinto di aver bisogno di più elicotteri, che per la loro versatilità e le esigenze di Pechino si rivelano più utili degli aerei da battaglia.

LA RICERCA – Uno studio firmato da due ricercatori americani, Peter Wood  e Cristina Garafola, espone nel dettaglio l’evoluzione della dottrina militare cinese verso la valorizzazione degli elicotteri, nel quadro di un modello di difesa che è evoluto insieme alle possibilità tecniche ed economiche del paese.

I cinesi hanno indubbiamente raggiunto la conclusione che nella guerra moderna gli elicotteri hanno un’importanza non inferiore ai mezzi corazzati e lo studio cita l’efficacia dimostrata dagli Apache americani durante la prima guerra del Golfo come un vero e proprio spartiacque nell’evoluzione dell’atteggiamento cinese.

L’ARTIGLIERIA AEREA – Una conclusione alla quale gli americani sono già giunti da tempo, visto che solo una porzione degli interventi militari americani ha impegnato seriamente in combattimento i pesanti carri armati, un tempo re dei campi di battaglia, mentre al contrario i più agili e versatili elicotteri  sono stati ubiqui e insostituibili, sempre capaci di fare la differenza.

Così la Cina ha deciso di dotarsi di più elicotteri e l’esercito è stato dotato di una propria forza dedicata, che è stata separata dall’aviazione.

I NUOVI PRODOTTI – Nel corso di questa transizione i cinesi hanno sviluppato alcuni modelli in proprio, uno dei quali è abbastanza ispirato all’Apache statunitense, tanto che come l’americano è un elicottero d’attacco con due cabine sovrapposte in tandem.

Lo Z-10 sembra un prodotto moderno e di discreta efficienza, anche se armi ed elettronica non sono ancora all’altezza di quelli dell’Apache a detta degli esperti. Ad affiancarlo lo Z-19, un elicottero d’attacco meno armato, ma più versatile, capace anche di portare soldati e carichi e in futuro lo Z-9, versione più modesta, ma stessa configurazione dello Z-10.

IL PARCO MACCHINE – Secondo i conti più attendibili la Cina disporrebbe di quasi un migliaio di velivoli, di cui solo alcune centinaia da battaglia. nell’inventario infatti ci sono anche pezzi di produzione straniera per impieghi speciali e soprattutto ci sono gli elicotteri da trasporto, che per le teoriche esigenze dell’esercito cinese non basteranno mai. Poca cosa rispetto alle migliaia che possono schierare gli americani, ma comunque già una forza di tutto rispetto per intervenire all’interno dei confini nazionali con rapidità e senza dover temere le distanze e la varietà di un territorio che oltre ad ospitare la popolazione più popolosa del mondo è enorme. I mezzi per di più, a differenza di altre macchine da guerra, si rivelano utili e utilizzabili anche in caso di bisogni diversi, come i soccorsi alla popolazione civile, le centinaia di elicotteri inviati nel Sichuan dopo il terribile terremoto del 2008 sono stati preziosissimi e le occasioni nelle quali possono essere impiegati al di fuori delle esigenze belliche sono diverse, anche per questo la loro l’immagine presso la popolazione è sensibilmente diversa da quella degli aerei militari.

Fonte:www.giornalettismo.com



Il rappresentante della società americana-produttrice degli aerei da combattimento Lockheed Martin ha dichiarato in un’intervista che la Marina militare del Vietnam nei tempi brevissimi potrebbe rivolgersi agli USA con la richiesta di fornire 6 aerei da pattugliamento P-3C Orion in versione base. S’ipotizza che inizialmente questi aerei saranno forniti a Vietnam senza armamenti.

Successivamente però, seguendo il progresso nelle relazioni vietnamite-statunitensi, gli aerei saranno dotati di armamento completo. Potrebbero essere venduti a Vietnam aerei P-3C che fanno parte della riserva della flotta statunitense delle ultime modifiche. Possono servire per altri 20 anni dopo rimodernamento.

Vietnam non ha una scelta reale dei fornitori degli aerei da pattugliamento in versione base — un mezzo importante per la ricognizione marittima e la lotta contro sommergibili. La Russia ha già da tempo cessato la fabbricazione degli aerei IL-38 e TU-142 e ora effettua soltanto il rimodernamento di quelli disponibili. Nello stesso tempo il parco di questi aerei in Russia è limitato e perciò la loro esportazione è inopportuna. Attualmente la fabbricazione degli aerei da pattugliamento in versione base non viene effettuata nemmeno in Europa. Contrariamente gli USA hanno avviato il programma di fabbricazione degli aerei da pattugliamento P-8 Poseidon. Conseguentemente P-3C Orion non ancora del tutto obsoleti sono soggetti a licenziamento.

P-3C rimane un potente ed efficiente aereo antisommergibile. La fornitura di questi aerei a Vietnam, qualora fossero completamente armati, potrebbe diventare un serio motivo di preoccupazione per il comando della Marina militare cinese. Questi aerei possono rappresentare una minaccia per la componente marittima delle forze strategiche nucleari della Cina.

Sull’isola meridionale cinese di Hainan ora si trova la principale base dei sommergibili nucleari missilistici cinesi Yulin, un’imponente costruzione costata miliardi di dollari, con rifugi sotterranei per sommergibili, depositi, arsenali e un complesso sistema di protezione. Qui dovranno essere dislocati sommergibili nell’ambito del progetto 094 Jin dotato di missili balistici e, in prospettiva, sommergibili perfezionati nell’ambito del progetto 096 Tan. S’ipotizza che il Mar Cinese del Sud diventerà per sommergibili nucleari cinesi la principale area di pattugliamento. Proprio per questo qualsiasi attività di ricognizione delle flotte degli USA e dei loro alleati suscita una reazione estremamente nervosa da parte della Cina. Ciò ha già portato l’anno scorso a una serie di pericolosi incidenti.

Si usa ritenere che i sommergibili cinesi per ora siano in ritardo rispetto ai sommergibili della Russia e dell’Occidente per quanto riguardano le tecnologie della riduzione di rumori. P-3C veniva considerato un mezzo assai efficiente della lotta contro sommergibili sovietici e russi e, dunque, sarà ancora più pericoloso per quelli cinesi. Decollando dalle vicine basi vietnamite, i P-3C potranno a lungo monitorare ipotizzabili aree di pattugliamento dei sommergibili cinesi.

Repubblica Popolare Cinese dovrà intraprendere delle misure per garantire la sicurezza nell’area di pattugliamento dei propri sommergibili. A tale scopo potrebbe risultare utile il primo portaerei cinese Liaoning. Esso potrebbe bloccare una considerevole area dell’acquatorio del Mar Cinese del Sud per i voli dei P-3C vietnamiti. E’ interessante che anche il primo incrociatore portaerei sovietico Admiral Kuznetsov, costruito in base al progetto uguale a quello di Liaoning, era destinato a svolgere questo compito. Esso doveva proteggere l’area di pattugliamento dei sommergibili nucleari e affrontare il primo attacco del nemico, in tal modo guadagnando tempo aggiuntivo necessario alla leadership del paese per impartire l’ordine di sferrare l’attacco nucleare contro gli USA.

 

Fonte:http://italian.ruvr.ru


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