cucina

8 Dicembre 2013

Nell’articolo è ‘la regione dove si mangia meglio nel mondo’

(ANSA) – BOLOGNA, 7 DIC – Il mensile Forbes ha incoronato la cucina dell’Emilia-Romagna. Il periodico dedica infatti un ampio reportage alla regione Emilia Romagna, proclamandola come la regione “dove si mangia meglio nel mondo”.

“Se chiedete ad un italiano dove si trova il cibo migliore, quasi sempre la riposta sarà ‘da mia madre’. Ma se si parla di regioni la risposta più probabile sarà ‘In Emilia Romagna’, la fantastica regione del centro-nord che si trova nella fertile valle del Po”, scrive l’inviato David Rosengarten (http://www.forbes.com/sites/drosengarten/2013/11/28/italys-grea test-gastronomic-treasure-emilia-romagna-the-secrets-behind-the- secret/), che ha anche redatto un elenco dei ristoranti da non perdere: si va dall’Europa 92 di Modena, passando per “Il Cappero alle Mura” e “Zoello Ristorante” di Castelvetro di Modena, fino a “Trattoria dai Muganai” e “Ponterosso”, entrambi a Monteveglio, Bologna.

“Quando si cerca di spiegare il fenomeno solitamente si indica lo straordinario numero di prodotti e piatti della regione tra i quali il Parmigiano Reggiano, l’aceto balsamico, il prosciutto di Parma, i tortellini e molto altro. Tuttavia – prosegue il mensile americano – dopo un recente viaggio in questo paradiso gastronomico, la sensazione è che non sia solo un gruppo specifico di prodotti a contribuire alla reputazione gastronomica della regione. Anche in Emilia-Romagna, come ovunque c’è la cucina creativa: hanno un ristorante stellato Michelin di cucina molecolare, l’Osteria Francescana. Ma sul menù ci sono le tagliatelle alla bolognese.

Guardando alla cucina creativa dell’Emilia-Romagna si scopre che molti piatti si basano sull’anima gastronomica della regione. La potente connessione degli chef con la loro patria non può essere abbandonata. Chi si reca in Emilia Romagna di solito si concentra sulle Grandi 5, le città che, come gioielli di un diadema, si trovano lunga l’autostrada principale.

Partendo da nord-ovest si trovano Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna, la Grassa, con i suoi ristoranti e le sue simpatie comuniste. Tuttavia il mio viaggio è stato diverso, sono partito dal cuore della regione vinicola, dove si produce il vino perfetto per accompagnare questo tipo di cucina, il Lambrusco. La regione del Lambrusco – conclude il giornalista americano – è una delle ambientazioni rustiche più belle d’Italia, sembra perduta nel tempo, ed è forse il posto migliore per scoprire l’incredibile cibo dell’Emilia-Romagna”. (ANSA)

Fonte: www.ansa.it



Da qualche anno si sente parlare dell’introduzione dell’olio esausto da cucina come diluente del normale combustibile per gli aerei. Sperimentato dapprima in Europa e poi anche nel resto del mondo, era sempre stato usato su tratte brevi. Ora per la prima volta c’è una compagnia che lo sperimenta su una tratta a lunga percorrenza. Si tratta della KLM, compagnia di bandiera olandese, che nel collegamento tra Amsterdam e New York ha deciso di inserire nello scorso week-end un aereo alimentato dall’olio.

Per la precisione l’olio da cucina utilizzato rappresenta il 25% del totale del combustibile, ma si tratta sempre di una percentuale importante dato che permette di abbattere enormemente le emissioni. Ovviamente parliamo non di olio commestibile, ma di quello già usato in cucina e, una volta esausto, raccolto nei bidoni della differenziata. In questo caso si è trattato di olio raccolto dai ristoranti in Lousiana. Negli ultimi anni si stanno sviluppando diverse applicazioni in questo senso, e tra di esse c’è anche il trasporto aereo.

Dopo il volo, che è stato un successo, la compagnia ha annunciato che nei prossimi 6 mesi ci saranno altri 25 voli di andata e ritorno che collegano queste due città, ogni giovedì, in modo che la clientela sia consapevole di star volando su un aereo alimentato in parte da olio esausto. Secondo l’esperto dr. Hartmuth Michel, si tratta di una pratica rivoluzionaria in quanto potrebbe risolvere il problema della crisi energetica nell’aviazione dato che si sa che gli aerei, specialmente su queste tratte, hanno bisogno di tantissimo carburante, e con la scarsità che c’è oggi, e si prevede possa aumentare in futuro, questa potrebbe essere un’ottima alternativa.

Fonte:www.ecologiae.com


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