misteri

16 Aprile 2016

I misteri che riguardano un aereo sono molteplici e spesso sorprendenti. Vediamo quali sono quelli più curiosi ed utili da tenere bene a mente quando si viaggia.

DSCF5041
Ogni aereo presenta dei misteri che continuano, volo dopo volo, a colpire l’attenzione dei passeggeri più curiosi. Alcuni di essi sono collegati alla sicurezza stessa dei viaggiatori, altri sono piccoli dettagli che parlano della storia di questo mezzo di trasporto.

Una delle domande più comuni è perché il finestrino dell’aereo presenti sulla sua superficie un forellino. Questa piccola componente è in realtà molto importante per la sicurezza di tutti i passeggeri: infatti durante il volo la pressione all’interno dell’aereo è molto più elevata di quella presente all’esterno. Il foro di respirazione rende capace il finestrino di resistere a questo ingente squilibrio pressorio.

Molti si sono chiesti almeno una volta se l’impatto di un fulmine con l’aereo fosse in grado di provocare un incidente in volo. Non è assolutamente detto che una saetta faccia precipitare il mezzo: i danni possono essere davvero minimi.

Uno dei misteri più discussi in aereo è davvero curioso: qualcuno ritiene che il pilota metta in moto il mezzo con una chiave. Ovviamente non è così. Per far partire un aeroplano servono leve, pulsanti e manopole: il suo sistema di avviamento non è similare a quello di un’automobile.

Se vi siete chiesti se sia possibile aprire il portellone durante il volo, sappiate che la risposta è no: data l’enorme differenza di pressione che sussiste tra l’esteno e l’interno del mezzo per riuscire a compiere questa impresa bisognerebbe avere una forza sovrumana.

Impressionante, invece, è sapere quale sia la potenza di questo mezzo di trasporto: in genere il motore di un aereo di linea ha la prestanza di 28 automobili. Se pensate alle utilitarie, però, vi sbagliate di grosso: il termine di paragone sono le roboanti macchine da Formula 1.
Forse non tutti sanno che il personale di bordo è autorizzato ad arrestare un passeggero qualora sia necessario. Nel caso sia messa in pericolo la sicurezza degli altri viaggiatori o dell’aeroplano, il capitano può dare ordine di arresto immediato. Ovviamente non potrà effettuarlo in prima persona visto che è impegnato a pilotare il velivolo.

L’ultimo dei misteri dell’aereo è facilmente spiegabile: perché a bordo sono presenti dei posacenere se è vietato fumare? Questa civile norma è entrata in vigore di recente: questi strumenti servivano per evitare che fumatori senza educazione spargessero ovunque i mozziconi di sigaretta.

Fonte:siviaggia.it/


16 Dicembre 2013

Un libro di Artestampa svela l’anima della nostra cattedrale: dall’apertura di via Lanfranco ai bombardamenti del 1944

Il Duomo segreto, quello che non avete mai visto, quello che ha un’anima, quello attorno al quale la nostra città è cresciuta, finalmente è svelato. La sensazione è questa sfogliando le pagine di “C’era un volta il Duomo – Once upon a time” libro della collana Artestampa Arte, più che scritto è meglio dire raccontato da Matteo Al Kalak, il cui sapore storico sembra proprio racconti una favola.

Il lieto fine è quello dell’effetto che provoca a chi la frequenta, tra fede e ragione.

Le pagine scorrono veloci, ci si immerge, dalla morte di San Geminiano ai giorni nostri: ci sono i resti delle sepolture di epoca longobarda, i segreti di Lanfranco e Wiligelmo, i lavori di rifacimento del 1913, l’apertura dell’attuale via Lanfranco nel 1898, i bombardamenti del maggio 1944, l’apertura del sarcofago del Santo Patrono.

Scrive il curatore Al Kalak, che Carlo Bonacini ha scelto per dare un’emozione ancora più profonda tra un’immagine e l’altra (i crediti fotografici sono dell’archivio capitolare, dell’archivio Panini – Fondazione Fotografia, dei Musei Civici e di Ghigo Roli): «Ma proprio come un bambino, anche il Duomo cambiò linguaggio nel corso dei secoli, o per meglio dire lo arricchì: i maestri Campionesi lo resero più prezioso e aggraziato, insegnarono alla cattedrale una grammatica nuova e, con il rosone, le donarono un grande occhio sulla città. Alle storie di Wiligelmo – tratte essenzialmente dall’Antico Testamento – si aggiunsero quelle dell’età adulta. L’Ultima Cena e le storie della passione parlavano della redenzione e del sacrificio di Cristo dando così pienezza di linguaggio alla cattedrale. Sul suo fianco si apriva poi la più sontuosa delle porte, la porta Regia, destinata a interagire con la piazza e le magistrature civiche che in essa celebravano i loro riti. Si suggellava così un rapporto speciale con la città di cui il Duomo era lo specchio e, con le ultime aggiunte gotiche, le linee essenziali della fabbrica potevano dirsi ultimate».

L’opera, perché di opera si tratta, è stata accolta con soddisfazione anche in Curia. E lo si legge nelle parole del vescovo, monsignor Antonio Lanfranchi: «I monumenti innalzati nei secoli sono il segno di una costante ricerca. Ricerca di un senso, di un significato, tentativo di dominare gli eventi e comprenderli fissandoli nella pietra. Ciò che è inciso sembra, allo sguardo dell’uomo, destinato all’eternità, scolpito e stabilito per sempre nelle pieghe della materia. Questo è il messaggio che ancora oggi ci consegnano le grandi cattedrali del Medioevo, luoghi in cui i nostri avi hanno scritto una storia e custodito i loro tesori, anzitutto le reliquie dei santi e dei martiri. Il Duomo di Modena sta ancora oggi a dimostrarlo. Ripercorrerne la storia non significa solo sfogliare un album dei ricordi e ripensare come la cattedrale cambiò nel corso degli anni e dei restauri; vuol dire in primo luogo vedere in azione la cura dei modenesi per la casa del loro patrono, l’amore di una città che attraversa i secoli mantenendosi stretta ad alcuni punti di riferimento. San Geminiano e il suo tempio sono tra questi ed è ripartendo da qui che sarà possibile rendere quella casa aperta e accogliente per tutti di fronte ai tempi nuovi. Questa è, infatti, la missione di una cattedrale: essere un luogo di insegnamento in cui potersi ritrovare, svolgendo una riflessione sul futuro che ci attende. Con Geminiano e dietro di lui».

@dvdberti

Fonte:http://gazzettadimodena.gelocal.it


SOCIAL NETWORKS

Seguici sui Social

Aeroclub Modena è presente sui maggiori canali Social. Per qualsiasi informazione non esitate a contattarci. Sapremo rispondere puntualmente ad ogni vostra necessità.