Slovacchia

5 Ottobre 2015

shark_G2_(fly-fan.net)

La società slovacca Shark Aircraft, che produce aerei da turismo, ha deciso di investire in Italia, andando ad assemblare velivoli nelle Marche, presso l’aeroporto di Fano. Secondo un titolo del quotidiano Il Resto del Carlino di fine agosto, l’accordo tra l’azienda slovacca e il presidente dello scalo Gianluca Santorelli hanno firmato l’accordo intorno alla metà di agosto. Il giornale si è spinto a scrivere che l’affare è stato reso possibile anche grazie a un possibile interessamento del presidente della Repubblica Slovacca Andrej Kiska, il quale secondo fonti locali sarebbe stato in vacanza in zona in quel periodo.

L’operations manager dello scalo Matteo Rossini ha detto a Buongiorno Slovacchia che l’aereo di cui si parla è il modello SHARK Generation G2, un bimotore che sarà prodotto secondo le normative Icao e Easa, e sarà in grado di viaggiare anche in volo strumentale (IFR) in condizioni di visibilità ridotte o nulle. I lavori all’aeroporto per la preparazione degli spazi necessari per l’assemblaggio e il ricovero dei velivoli inizieranno, dice Rossini, fra poche settimane, ed è immaginabile che i primi SHARK G2 possano nascere a Fano già nel 2016. Rossini dice di non essere stupito che la Slovacchia abbia diverse aziende attive nel settore aeronautico, considerando a suo tempo la grande fama nel settore di cui godeva l’industria aerea cecoslovacca. Saranno comunque necessari investimenti nello scalo, per la realizzazione di una vera pista in cemento, un progetto che sarebbe già pronto, oltre all’adeguamento dell’impianto di illuminazione.

Grande soddisfazione per il progetto è stata espressa dal mondo istituzionale ed economico fanese, che vede l’arrivo degli slovacchi come una importante opportunità per rilanciare l’aeroporto e fare da stimolo alle imprese del territorio. In particolare quelle specializzate nella meccanica di precisione, nella motoristica e nelle dotazioni elettroniche, alcune già fornitrici dell’industria avionica, che potrebbero fornire componentistica alla società slovacca per la costruzione dei suoi velivoli.

Shark Aircraft ha la sua sede in Trencin, mentre la produzione è sita all’aeroporto di Piestany. Grazie a questa operazione avrà tra breve anche una sede in Italia.

Fonte:  www.buongiornoslovacchia.sk/



La recente sostituzione di due vecchi aerei da trasporto militari L-410 con altri nuovi, un accordo del valore di circa 9,8 milioni di euro, è stata fatta con un occhio alle esigenze delle Forze armate e uno al budget disponibile al Ministero della Difesa, ha detto ieri il Ministro Martin Glvac in una conferenza stampa. Questo acquisto deriva da un impegno preso nel corso del precedente governo Fico (2006-2010), nel corso del quale vennero sostituiti altri due velivoli L-410 Turbolet.Il quotidiano Sme aveva riferito la settimana scorsa che per questo contratto non si era svolta alcuna gara pubblica, e tutta la procedura era stata condotta in modo opaco. In più, aveva scritto Sme, i bimotori a corto raggio sono stati acquistati non direttamente dal produttore ceco, come ci si sarebbe potuti aspettare, ma piuttosto dal distributore in Slovacchia. Il ministro Smer ha respinto le critiche del giornale, dicendosi certo che la sostituzione non abbia comportato alcun problema. Glvac dice che il prezzo pagato corrisponde al costo effettivo degli aerei corredati del loro equipaggiamento.

 Il ministro ha sottolineato come il governo slovacco sia in affari con l’azienda fin dal 1998, quando al potere era il partito oggi all’opposizione SDKU-DS. Dal momento che «il prezzo era buono e l’oggetto del contratto era in ordine», ha detto, «a me non interessa chi è il fornitore» se l’appalto è concluso secondo la legge.

 A rinverdire le critiche ci ha pensato il precedente Ministro della Difesa Lubomir Galko (SaS), che reputa assolutamente senza senso la sostituzione, un «acquisto scandaloso e inefficace». Il governo dovrebbe avere ben altre priorità che non un tale investimento per le Forze armate, ha detto. «Non abbiamo soldi per l’assistenza sanitaria, per l’istruzione e altre priorità, ma stiamo comprando aerei che possono a malapena fare il tragitto da Bratislava a Kosice o Praga», ha detto, riferendosi al fatto che gli aerei sono a corto raggio. E poi, come ha scritto Sme, sono piuttosto rumorosi e volano a una velocità massima di soli 380 chilometri all’ora. Meglio sarebbe stato spendere quei fondi per veicoli corazzati da trasporto personale o grandi aerei da trasporto militare, come lo Spartan – il velivolo C-27J dell’italiana Alenia. La società aerospaziale italiana ha in effetti vinto una gara di appalto per due velivoli nel 2008 (per sostituire vecchi Antonov russi), ma per motivi finanziari si era poi rimandato il termine del ritiro dei mezzi, ed il conseguente pagamento. Gli italiani, che hanno sbaragliato la concorrenza delle americane Lockheed Martin e Boeing, e della spagnola Eads Casa, hanno anche offerto, per ridurre i costi globali dell’operazione, di formare i nuovi piloti in Italia. La gara fu lanciata per soddisfare gli impegni presi con l’adesione del Paese alla NATO.

(La Redazione, Fonte Tasr) 

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