Caos negli scali. Assalto alle altre compagnie
Quella di domenica 12 agosto è stata la prima giornata di stop totale per i voli WindJet. All’aeroporto di Fiumicino, dalla mattina, accanto ai cinque voli, due per Palermo (8.40 e 22.10) e tre per Catania (13.50, 18.10 e 20.50), è comparsa la scritta «cancellato».
LA RABBIA DEI PASSEGGERI. Così è scoppiata l’ira dei passeggeri bloccati a terra. Si rivolgono, spazientiti e amareggiati, ai banchi di altre compagnie o della Flight Care per avere informazioni e cercare il primo volo utile per essere riprotetti. «Non sappiamo cosa dobbiamo fare», ha detto un viaggiatore siciliano, che era diretto con moglie e bambini a Catania con il volo soppresso delle 13.50, «abbiamo saputo nella tarda serata di sabato che c’era il fermo totale. Siamo venuti in aeroporto ma non abbiamo indicazioni e ora ci siamo rivolti ai banchi Alitalia per vedere di poter partire, anche se non mi va giù l’idea di dover pagare un supplemento. Come siciliano sono molto dispiaciuto per lo stop della WindJet: ho sempre volato con questa compagnia e non avevo mai avuto problemi».
VACANZE A RISCHIO. «Stiamo cercando un’alternativa con un’altra compagnia e intanto rischiamo di perdere un giorno di vacanza in Sicilia», gli ha fatto eco un altro passeggero. «Perché dobbiamo pagare poi un supplemento? Ho saputo dello stop ai voli solo questa mattina alla radio ma avevo già messo in preventivo delle difficoltà, vista la situazione che andava avanti, da quel che già sapevo, da diversi giorni».
Le altre compagnie garantiscono la «riprotezione»
Per far fronte all’emergenza, l’intero settore aereo italiano in campo per portare a destinazione i passeggeri WindJet. Alitalia, Meridiana, Fly-Air Italy, Livingston, Blu Panorama e Neos garantiranno la ‘riprotezione’ dei clienti del vettore siciliano, ormai al tracollo.
Lo si è deciso al termine delle riunioni dell’unità di crisi. Il gruppo Alitalia ha messo a disposizione il numero telefonico dedicato 06.65859030 (attivo 24 ore su 24).
IL PIANO DI ENAC. Per consentire un’operazione che appare ancora più complicata con l’affollamento di voli che c’è in piena estate, l’Enac ha disposto che i principali scali italiani rimangano aperti durante la notte. I voli effettuati sulle singole tratte nazionali dirette avranno un sovrapprezzo di 80 euro al massimo, tasse incluse. Per i voli internazionali il sovrapprezzo sarà maggiore e varierà a seconda delle tratte. Per quanto concerne i viaggi programmati a settembre, i prezzi potrebbero subire ulteriori variazioni.
SI ATTIVA ANCHE EASYJET. Anche il vettore inglese EasyJet ha messo a disposizione dei passeggeri di WindJet il cui volo sia stato cancellato, una tariffa fissa o agevolata per volare da domenica 12 fino a venerdì 17 agosto incluso.
Possono usufruire di questa tariffa – si legge in una nota della compagnia – coloro che hanno biglietti per le tratte Milano-Palermo, Milano-Catania e Roma-Palermo (e viceversa).
Il governo cerca una soluzione
Il ministro per lo Sviluppo Corrado Passera, che sta segundo la vicenda costantemente, ha convocato per martedì 14 agosto un tavolo con compagnie, enti locali e Enac per cercare di tutelare innanzitutto i 300 mila viaggiatori coinvolti da qui a ottobre 2012 e i circa 800 lavoratori toccati direttamente o indirettamente dalla crisi della compagnia siciliana. Il piano di riprotezione, che prevede scali aerei aperti di notte e aerei messi a disposizione da Alitalia e dalle altre compagnie italiane (Blue Panorama, Neos, Livingston, Meridiana) ha intenzione di proteggere, nell’immediato, i passeggeri, ma per quanti hanno acquistato biglietti fino a ottobre 2012 e per i lavoratori occorrono risposte più chiare. Che potrebbero arrivare proprio nella riunione di martedì.
Un appuntamento prevalentemente tecnico, in cui l’intenzione è quella di fare il punto della situazione per vedere quando e il motivo per cui la trattativa a un certo punto si è arenata. Nell’occasione, presumibilmente, verrà tentata una moral suasion per ricucire se possibile un negoziato che è stato sul punto di chiudersi.
Il garante: tempistica della rottura è anomala
Il caso WindJet ha provocato anche la reazione del garante sugli scioperi nei servizi pubblici Roberto Alesse, perché «pur non configurandosi, ovviamente, come una forma di sciopero, sta producendo effetti dannosi sul piano dell’erogazione del servizio pubblico».
IL PERIODO DI FRANCHIGIA. Il presidente ha spiegato in una nota che non ha intenzione al momento di entrare nel merito della vicenda, ma «non può che destare perplessità fatto che la rottura delle relazioni tra WindJet e Alitalia si stia determinando proprio nel mese di agosto, durante il quale scatta il cosiddetto ‘periodo di franchigia’, previsto espressamente dalla regolamentazione del settore del trasporto aereo».
A RISCHIO 800 POSTI. Il fallimento di Wind Jet significherebbe anche futuro lavorativo a rischio per 804 lavoratori (504 a tempo indeterminato, 300 a tempo determinato). La compagnia, fondata nel 2003 dal patron del Catania Antonino Pulvirenti, è stata la prima low cost italiana.
Le associazioni dei consumatori sul piede di guerra
E, puntualmente, si sono scatenate le associazioni dei consumatori. Durissimo il Codacons contro il supplemento chiesto ai passeggeri in possesso di un biglietto WindJet per la ‘riprotezione’ sui voli di altre compagnie aeree. «Si tratta di un balzello assolutamente ingiusto, che viene richiesto a viaggiatori che si trovano in una situazione di necessità e che quindi hanno scarse o nulle possibilità di scelta» afferma il presidente, Carlo Rienzi, aggiungendo che «la riprotezione su altri voli deve avvenire in modo totalmente gratuito per i passeggeri, e le
compagnie potranno poi rivalersi su Windjet per i costi sostenuti».
SI PENSA ALLA CLASS ACTION. Il Codacons studia la possibilità di una class action contro il supplemento quantificato tra gli 80 e i 120 euro. «Tutti coloro che hanno subito disagi potranno agire attraverso il Codacons per chiedere i danni non solo alla compagnia aerea, ma anche all’Enac, che non ha saputo prevenire i gravi disservizi e tutelare adeguatamente gli utenti. E se la situazione non tornera’ alla normalità, i 300 mila possessori di biglietti WindJet potranno aderire alla mega class action del Codacons per ottenere il rimborso di quanto pagato e il risarcimento dei danni subiti».
ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI: «UN RICATTO». Se la prendono con l’ente di controllo anche Adusbef e Federconsumatori, definendo «scandalosa» la riprotezione per chi volesse imbarcarsi su altri voli.
«Sotto un condizionamento come quello di non perdersi una vacanza o altro ancora una famiglia dovrebbe sborsare cifre incredibili», si legge in una nota delle due associazioni, secondo le quali è indispensabile che si intervenga a livello governativo per sanare «questa incredibile situazione». Viene raccomandato, inoltre, ai cittadini di conservare ogni testimonianza d’acquisto o di ripercussioni negative poiché «il diritto dei cittadini non è solo quello ovviamente del rimborso del biglietto acquistato ma di tutti i danni occorsi che devono essere risarciti».
LA RISPOSTA DI ASSOTRAVEL. «Pensare che un compagnia riprotegga i passeggeri a costo zero è praticamente impossibile», ha replicato il presidente di Assotravel, l’associazione che riunisce le agenzie di viaggio, Andrea Giannetti. «Certamente», ha proseguito, «è una situazione imbarazzante e costerà ai passeggeri qualcosa, soprattutto in questo periodo dell’anno, ma quando mai questo non accade quando c’è un fallimento? La compagnia è praticamente fallita, e c’è un margine di rischio che il cliente si assume quando acquista un biglietto, è la legge del mercato. D’altronde, che WindJet si trovasse in gravi condizioni lo si sa da almeno sei mesi».
Domenica, 12 Agosto 2012
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Windjet: come ottenere i rimborsi
Per tutti i turisti rimasti a terra negli aeroporti di Fiumicino, Catania e Palermo, l’associazione Federconsumatori suggerisce di contattare direttamente la compagnia aerea tramite raccomandata a/r.
Nella raccomandata deve essere esplicitamente richiesto il rimborso del / dei biglietti già acquistati ma non utilizzati e delle spese sostenute in aeroporto. Inoltre deve essere richiesta la compensazione pecuniaria per la mancata partenza come previsto dal Regolamento Comunitario. “Da anni – afferma Federconsumatori – in accordo con altre associazioni stiamo chiedendo al Governo la costituzione di un fondo di garanzia per far fronte alla riprotezione e al rientro dei passeggeri in caso di insolvenza e sospensione della operatività da parte delle compagnie aeree”.Inoltre, per ovviare all’emergenza, anche il Codacons offre assistenza legale al fine di avviare l’iter volto ad ottenere il rimborso del biglietto e il risarcimento per la attese.
Nel frattemi Vito Riggio, presidente dell’Enac, afferma che i passeggeri che hanno acquistato un volo della compagnia aerea fino a fine ottobre sono circa 300mila. Cioè 300mila persone che rischiano di perdere il biglietto senza speranze di rimborso nel caso di fallimento della compagnia aerea.
Meridiana Fly-Air Italy comunica che rafforzerà le tratte da e per la Sicilia relative a Torino, Milano Linate e Verona. E che aggiungerà nuovi collegamenti su Bologna e Roma Fiumicino, a un costo massio di 86 euro tutto compreso. Alitalia favorirà la riprotezione degli utenti Wind Jet con nuovi voli sulle tratte Torino-Catania e Torino-Palermo.
Lunedì, le sigle sindacali e la compagnia sono state convocate dal prefetto. I segretari nazionali di Cgil e Cisl, Susanna Camusso e Raffaele Bonanni, hanno avvisato il ministro delle Infrastrutture Corrado Passera della situazione. Il caso Wind Jet, secondo alcune indiscrezioni, arriverà presto sui tavoli del governo.
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Wind Jet si ferma. Trecentomila passeggeri sono a terra, da qui a ottobre. La compagnia low cost ieri in serata ha deciso lo stop, già dalla mezzanotte, di tutti i suoi voli. Non solo: ha anche consegnato alcuni aerei alle società di leasing in Irlanda, mentre uno è stato sequestrato dalla società di gestione di Verona Sac che vantava dei crediti. Ha annunciato il presidente dell’Ente per l’aviazione civile Vito Riggio: «La compagnia di fatto è già sospesa perché non ce la fa proprio, perché tutti i creditori pignorano le macchine o non danno carburante e servizi». Wind Jet e Alitalia si incolpano ora a vicenda per la rottura dell’accordo, che prevedeva la cessione della società catanese all’ex compagnia di bandiera, il governo cerca di frenare: il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ha convocato i vertici dei due vettori per martedì, per fare il punto «sull’improvvisa e inaspettata interruzione di una trattativa rispetto alla quale il governo aveva ricevuto informazioni di un esito positivo». Il punto chiave sarà capire se «lo stop sia dovuto amotivi speculativi», come ipotizza la Fiavet, l’associazione delle agenzie di viaggio e dei tour operator. Al tavolo ci saranno anche Enac, enti locali e sindacati che esprimono «grandissima preoccupazione per il destino dei 460 lavoratori» della compagnia siciliana. Intanto la vera emergenza sono i passeggeri in possesso di un biglietto Wind Jet, 300 mila secondo stima Enac, che ha creato un’unità di crisi per coordinare la «riprotezione» dei viaggiatori. Alitalia, Meridiana Fly-Air Italy, Livingston, Blu Panorama e Neos sono state coinvolte per mettere a disposizione posti sui propri voli. Alitalia ha anche annunciato che assicurerà, sempre da oggi e fino a che sarà necessario, 20 voli speciali notturni al giorno sulla Sicilia. È il minimo che si possa fare, secondo il presidente dell’Enac, Vito Riggio, che non esita a tirare per la giacca l’ex compagnia di bandiera: «Diciamo ad Alitalia che, visto che hanno tenuto aperta la trattativa fino ad agosto, adesso si faccia carico di un problema che anche Alitalia ha creato». Alitalia non ci sta: «Non siamo in alcun modo responsabili del caos della compagnia catanese — afferma in una nota—. Come Riggio sa bene, da molti giorni cerchiamo, con grande senso di responsabilità, di riproteggere tutti i viaggiatori: dal 4 agosto a oggi sono oltre 2.100 i viaggiatori che, senza nessun aggravio di costi, sono riusciti a partire grazie a noi». Ma quelle dell’Enac non sono le uniche accuse da cui il vettore di Roberto Colaninno deve difendersi: anche l’amministratore di Wind Jet Stefano Rantuccio punta il dito contro Alitalia, ritenendo che le condizioni per chiudere l’accordo entro il 27 luglio e le richieste poste dall’azienda fossero «state pienamente soddisfatte». Secondo la compagnia al tracollo, deve essere Alitalia ad «assumersi appieno le responsabilità » del fallimento dell’accordo e a «spiegare», anche davanti «alle competenti autorità giudiziarie », «i motivi» per cui, «ha imposto nuovi termini e condizioni, alcune delle quali vessatorie, e addotto meri pretesti, in una situazione così grave, per rinviare la chiusura». Un punto di vista completamente diverso da quello di Alitalia, che dice di aver da aprile sempre «informato le autorità competenti », che erano «anche a conoscenza delle enormi difficoltà dell’operazione, dovute agli inadempimenti di Wind Jet». Ma il rimpallo delle responsabilità poco interessa alle centinaia di passeggeri che anche ieri all’aeroporto di Fiumicino cercavano di districarsi tra rabbia e incertezza. «Qui nessuno ci informa — riferiscono Giuseppe e Vincenzo Gnoffo, padre e figlio di Palermo —. Sa cosa ci hanno detto? Informatevi attraverso i media. Ma è mai possibile una cosa del genere? ». «Nella migliore tradizione italica si usano come ostaggio utenti e lavoratori in una vicenda che presenta numerose opacità», commenta il presidente dell’Avia, l’associazione degli assistenti di volo. «Se si fosse intervenuti prima certi disservizi forse non ci sarebbero stati — ammette il direttore generale dell’Enac, Alessio Quaranta—, ma il nostro obiettivo era quello di salvare una compagnia ». Obiettivo che per ora sembra fallito: domani l’Enac dovrebbe sospendere la licenza aWind Jet per «manifesta incapacità »
Fonte:
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