Traffico aereo: Ue annuncia nuove norme e procedure contro Stati -2-

13 Ottobre 2012da PIERGIORGIO GOLDONI

Il Sole 24 Ore Radiocor) – Bruxelles, 11 ott – La frammentazione dello spazio aereo europeo comportano ogni anno costi aggiuntivi per quasi 5 miliardi di euro. In sostanza mediamente a ogni volo si aggiungono 42 chilometri e cio’ costringe gli aerei a consumare piu’ carburante, generare maggiori emissioni, pagare maggiori diritti di utilizzo, provocando maggiori ritardi. Gli Stati Uniti controllano lo stesso spazio aereo, con un traffico superiore, per la meta’ del costo. Secondo Kallas la Ue “e’ rimasta troppo indietro rispetto alle ambizioni, dopo piu’ di dieci anni, i problemi fondamentali rimangono gli stessi: una capacita’ troppo ridotta genera un potenziale di impatto negativo sulla sicurezza a un costo troppo elevato. I progressi sono troppo lenti e troppo limitati”

Entro dicembre entrano in vigore i 9 blocchi funzionali di gestione dello spazio aereo e data la situazione “il loro contributo ad uno spazio aereo integrato e non frammentato sara’ limitato se non pari a zero.” Per assicurare che siano compiuti progressi la Commissione “si avvarra’ ampiamente dei suoi poteri esecutivi, se necessario avviando procedimenti di infrazione”. A luglio Bruxelles aveva approvato i piani nazionali per ridurre i costi e aumentare la capacita’ per il periodo 2012-2014. La Commissione aumentera’ in misura significativa il livello di tali obiettivi per il periodo 2015-2019. I cieli e gli aeroporti europei sono a rischio di saturazione. Ogni anno, circa 1,4 miliardi di passeggeri passano per gli oltre 440 aeroporti. Ogni giorno vengono effettuati circa 27000 voli (10 milioni di passeggeri l’anno). La situazione attuale e’ gestita con competenza dal settore, indica la Commissione, ma in condizioni economiche normali, si prevede che il traffico aereo cresca fino al 5% all’anno raggiungendo quasi 17 milioni di voli entro il 2030. Nel 2030 il numero di aeromobili che solchera’ i cieli europei sara’ pari a quello degli abitanti di Pechino. “Se non si interviene – questo il messaggio Ue – si creera’ una situazione di caos, non solo in Europa si dovra’ respingere una larga parte della domanda potenziale, ma saremo anche esposti a ritardi e cancellazioni in misura senza precedenti e costi legati alla congestione aumenteranno di circa il 50% entro il 2050”.

Aps

(RADIOCOR) 11-10-12 16:16:05 (0383) 5 NNNN

Fonte:www.borsaitaliana.it

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