Aosta, l’aeroporto senza aerei

22 Settembre 2012da PIERGIORGIO GOLDONI

Chiuso da quattro anni per
lavori già costati 30 milioni.
I gestori privati hanno 14 contenziosi con la Regione

enrico martinet
Aosta

Un gran volare di carte giudiziarie, documenti ripescati e altri contesi, ma di aerei neanche l’ombra. L’aeroporto valdostano «Corrado Gex» diventato commerciale, con pista allungata a un chilometro e mezzo e aerostazione progettata da Gae Aulenti, è nel silenzio.

Ciò che decolla e atterra sono i piccoli aerei da turismo, gli alianti e gli elicotteri del soccorso. Quattordici contenziosi dividono l’Avda, società di gestione al 51% privata e al 49% della Regione Valle d’Aosta, dal ritorno degli aerei passeggeri. E non solo: la linea Aosta-Roma è stata cancellata nel 2008, data dell’inizio lavori per allungare la pista, costruire l’aerostazione e mettere in funzione il necessario volo strumentale per gli atterraggi.

Su un piano di investimenti pubblici di 36 milioni, ne sono già stati spesi 30. E 9 e mezzo costerà l’aerostazione di cui esiste già la struttura, ma anche lì il lavoro è fermo per un problema ambientale: è stato trovato dell’amianto nel sottosuolo, conseguenza di demolizioni di un altro edificio. Per l’inaugurazione passerà un altro anno. I costi sono già lievitati di un milione: il progetto iniziale, varato nella scorsa legislatura regionale (2003-2008), costava sulla carta 8 milioni e mezzo, ma aveva un piano in più. Da un presidente della giunta all’altro (prima Luciano Caveri oggi Augusto Rollandin) c’è stato un ridimensionamento. Ora anche un taglio di 6 milioni e mezzo per la gestione, per un’attività bloccata da contenziosi e appalto Enac (Ente nazionale aviazione civile) che dovrà assegnare la linea Aosta-Roma.

Il 51% dell’Avda è dell’Air Vallée. Entrambi hanno lo stesso presidente, Michele Costantino, petroliere di Genova. I suoi rapporti con la Regione sono stati idilliaci per poco tempo. Ora fra patron e amministratori pubblici soltanto carte bollate, ricorsi al Tribunale e memorie di studi legali. C’è contestazione su tutto, dai bilanci alle nomine dei componenti del Cda. La causa-madre riguarda un impegno della Regione a pagare i costi dei viaggi su gomma tra Torino e Aosta durante la chiusura del «Corrado Gex» per i lavori necessari ai voli commerciali. Per la Regione era soltanto un’ipotesi di intervento, per Air Vallée un impegno formale, una sorta di cambiale in scadenza.

Dal 2008 la compagnia di volo ha annunciato e tentato nuove attività, nonostante fosse stata costretta a spostare la sede operativa prima a Rimini poi a Parma. In attesa che il piano dei voli charter vagheggiato dalla Regione fin dal 2005 potesse trovare l’attenzione dei tour operator, Air Vallée ha varato voli di linea con la zona della Loira, dall’aeroporto di Angers, non distante da Le Mans. L’idea più che ottimistica era quella di catturare un’«utenza francese che non ha alternative per raggiungere il nostro paese», aveva detto Costantino. Poi c’era anche il progetto di collaudare proprio dalla pianura di Le Mans i possibili «voli della neve», per i turisti appassionati dello sci.

È stato un fallimento: nel 2011 sono arrivati soltanto 85 turisti. L’ultimo volo da Angers è del 20 marzo 2011 con sei passeggeri. Stop forzato, costi insostenibili. Il secondo progetto riguardava proprio i futuri charter. Costantino chiamò la «Malmoe Aviation» per testare la possibilità di collegare l’aeroporto valdostano con l’aereo «Jumbolino», un quadrireattore copia in piccolo del «Boeing 747», capace di trasportare 80 passeggeri e di atterrare nei cieli stretti dalle montagne così come sulla City di Londra. «È questo – disse – il nostro futuro per i charter». Un volo perfetto mai ripetuto e di cui non si sente neanche più parlare.

Le ultime vicende dell’aeroporto riguardano l’abusivismo edilizio sull’attuale piccola aerostazione in legno per cui è stato condannato anche Costantino e due voli di «aerei blu» che hanno trasportato in Vallée il capo di stato maggiore dell’Esercito Claudio Graziano e il sottosegretario alla Difesa Filippo Milone per la posa della prima pietra della caserma «Battisti» e della conversione in campus universitario dell’ex caserma Testafochi.

FONTE:http://www3.lastampa.it

PIERGIORGIO GOLDONI

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