I CORSARI DELLA CORSICA
Arrivato di buon’ora in Aeroporto -il rendez-vous era per le 08:30 ma come al solito mezz’ora prima sono già sul posto ; dò una mano a Giorgio a tirar fuori dall’hangar il PA-28 dell’Aero Club per poi portarlo alla piazzola carburante dove avremmo fatto il pieno .
Alla spicciolata arrivano Waller ,Loris ,che avrebbe poi pilotato all’andata ed infine Attilio organizzatore della giornata.
Tutto a posto ragazzi – esordisco salutando – l’INDIA MIKE è rifornito e controllato. Bene- rispondono ,via c’andom- ribatte poi Attilio.
Saliti sul piccolo monomotore ,compagno di mille avventure, rulliamo in pista e decolliamo verso la terra di conquista odierna ,la Corsica.
La rotta sarebbe stata un’ ideale linea retta che da Marzaglia ci avrebbe fatto sorvolare il Passo del Cerreto ,Massa Marittima l’Isola di Gorgona ,Cap Corse -il ditone della Corsica proteso verso nord, tanto per intenderci – avremmo poi sorvolato a ovest il Golfo di Calvì , giù giù fino al Golfo di Ajaccio ed infine il Golfo di Valinco che ci avrebbe poi aperto la discesa all’Aeroporto di Propriano.
2 orette di volo circa tra 7000 e 7500 piedi con una densa foschia che ci avrebbe accompagnato per buona parte del volo.
Atterriamo!
La pista non è il massimo della vita ,come si dice , si , è lunga composta da lastroni di calcestruzzo e fin qui nulla da dire ,se non che tra le fughe dei lastroni crescevano ciuffoni d’erba di 10-15 centimetri.
Dopo aver rullato al parcheggio scendiamo e subito Attilio va ad informarsi sulla possibilità di rifornire prima della partenza ma… La sorte è in agguato –Raga – siamo fregati –hanno tolto il carburante – dice Attilio con un mezzo sorriso che assomigliava più a una smorfia di dolore – beh no problem- continua – adesso chiamiamo il taxi andiamo in spiaggia poi vediamo il da farsi.
Ok ragazzi prediamo un caffettino intanto -rispondo – offro io dai.
Un’ attimo di relax due battute col barista “fac-totum” dell’Aeroporto ,il quale rispondendo simpaticamente a tono alle battute denotava uno strano accento “ franco-italo-partenopeo”, al che Loris mi sussurra all’orecchio – occhio a quel che diciamo , qua capiscono tutto – ed Attilio aggiunge –si si ma qui gli italiani sono ben accetti , anzi , ma non chiamarli francesi , potrebbero aversene a male… (chi ha studiato la storia sa il perché… ndr ).
Arriva il taxi un’Audi Q7 – i commenti si sprecano- dopo 7-8 minuti siamo davanti al “ Plage du Lido’ ” un ‘albergo che fa anche da ristorante . Scendiamo dal taxi al quale diamo appuntamento per le 16-16:10 per il rientro in Aeroporto.
Attilio: – dai intanto andiamo al Lidò a prenotare il tavolo poi andiamo a fare un tuffo. Arrivati sulla porta dell’Albergo ci accoglie una ragazza la quale ci gela comunicandoci che a mezzogiorno il ristorante è chiuso.
Nooo – un lamento viscerale sgorga dalle fauci affamate di Loris- mi figuravo già davanti a un bel piatto di pesce ,aah che delusione ma non si può – una risata corale lo investe- Dai dai – ribatte Attilio- a nin catom n’eter ……
Ci dirigiamo alla spiaggia che dista pochi passi.
Paradiso!!!
Sembra di essere ai Carabi!!!
Le Golfe du Valinco si apre davanti a noi, acqua cristallina ,quasi da bere, una sabbia a grana grossa ,quasi ghiaietta frutto di millenni di sedimenti e frammenti rocciosi sminuzzati dalla forza degli elementi, il turchese dell’acqua ,nei primi metri si confonde al blu intenso del mare al largo. Penso- ma io non torno più a casa ,lasciatemi qua….- poi una voce mi riporta alla realtà –Boss vinet menga a fer al baign – era Waller già in acqua assieme ad Attilio che mi esortava a tuffarmi.
Accidenti ,c’è un’aria che pela ,per di più lunedì rientro al lavoro ,mica posso rischiare.
Poi l’atavica attrazione per il mare vince la mia titubanza .
Al diavolo , mal che vada stasera prenderò un aspirina…
Mi tuffo ….AAAAAAAAAAHHHH – ma è ghiaccio maledizione- salto fuori dall’acqua come un aragosta dalla pentola bollente….
Coro di risate,tra cui le mie.
Vabbè mi rituffo , beh vi dirò ,dopo qualche minuto il corpo si abitua, cavolo se si sta bene…
Loris a mo di TORO SEDUTO dalla spiaggia ci guarda e ci fotografa.
Risaliamo.
Ci guardiamo attorno ,se in spiaggia eravamo in quindici eravamo tanti ,che bello ….
Sdraiati al sole come lucertole iniziamo a pianificare una strategia per il rientro e soprattutto per rifornire.
L’aereo possiede 4 ore di autonomia- ma nessuno di noi vuole sperimentare appieno la veridicità o meno di ciò che riporta il manuale del’Aeromobile – .
2 ore ce le siamo “bevute” da Modena fin qui, teoricamente ne avremmo altre 2 ma ,calcolando possibili venti contrari ,la salita a 7000 7500 piedi ,beh meglio fare il pieno ,al limite saremo più lenti nella salita , ma a casa ci arriviamo.
Comincia un giro di telefonate , alla fine delle quali Attilio tira fuori il solito “coniglio dal cilindro “ salta fuori il numero dell’Ufficio Traffico dell’Aeroporto di Calvi . Bingo!!!
Chiediamo di potervi atterrare per rifornire e fare un nuovo piano di volo direttamente da Calvi per Modena.
L’addetto ci rincuora garantendoci i servizi senza alcun problema.
Tolto il problema del rifornimento – scherzi a parte ,la cosa non è mai da sottovalutare- ora sorge il “problema ” se così si può dire del cibo .
Raccolti armi e bagagli ci dirigiamo verso la marina di Propriano il cui lungomare è costellato da graziosi e accattivanti ristorantini sopraelevati dai nomi piu disparati , addirittura uno si chiama “PIZZERIA U’FARU” e qui si evince che la provenienza del titolare più è che chiara.
Attilio viene attratto da una balconata con al centro un capitello che sorregge un’aragosta di gesso- questo mi piace – dice leccandosi quasi i baffi- sopra un insegna recita “RESTAURANT DOLCEMARE” – se sbaglia questo è finita – ci diciamo guardandoci negli occhi..
Dai Proviamo..
Dal molo risaliamo verso Avenue Napoleon III girando attorno all’infilata di altri ristoranti .
Eccoci qua .
Entriamo, il locale è bello ,molto ben tenuto . Subito veniamo attratti da un acquario alla nostra sinistra nel quale nuotavano 8-10 aragoste – GNAM GNAM BUONAL’ARAGOSTA…- penso tra me e me.
Ci sediamo e subito arriva una camerierina bionda- -veramente molto bella – che ci consiglia un pout–pourri di mare.
Ok , perche nò
Vediamo un cameriere che dopo l’ordinazione si “tuffa nel suddetto acquario” ,ci guardiamo ,mah ,boh ,poi lo vediamo avvicinarsi con due tovaglioli tra i quali “brandiva” il crostaceo e ci domanda “Vouz allez bien monsieur ?-poi continua- neuf cents grammes monsieur!
Ma porc de la vac penso . Però ….
Est –ce ok merci – si si – va bene grazie -rispondiamo – e che devi rispondere davanti a na bestia così eh…….
Cominciamo a fare due conti e Loris dice adesso poi sentiamo la botta a fine pranzo…
Mamma mia che mangiata Orata,Branzino ,Spigola ,Aragosta Calamari e salsine varie il tutto incorniciato da un vino Rosè caro come l’oro eh vabbè , ogni tanto “far finta” di essere miliardari è bello , ogni tanto ,ma tanto tanto però……
Usciamo dal Restaurant “alleggeriti” nel portafoglio ma soddisfatti della mangiata ,andiamo a prendere un caffè poi andiamo in spiaggia.
Dopo una passeggiata di 10 minuti ci fermiamo davanti ad un locale sito a venti metri dal bagnasciuga di nome “L’OASIS” ,la musica sud americana ,le palme ,lo sciabordio delle onde e tanta bella “carne al sole” ci fanno sognare ancora una volta.
Mentre Attilio e Waller rimangono in spiaggia , Loris ed io decidiamo di fare una passeggiata fino al faro .
Allora Attilio- dico attirando l’attenzione del capo squadra già diretto in acqua – tra mezz’ora siamo qua – ok Pier – ribatte –accompagnando la risposta con gesto della mano .
Un cocktail analcolico per finire la giornata e via al taxi che diligentemente ci attendeva nel punto preciso nel quale ci aveva scaricato poche ore prima.
Arriviamo in Aeroporto , pago le tasse d’atterraggio e via in volo verso Calvì.
La foschia del mattino aveva ormai tolto il suo velo regalandoci vedute caraibiche , mille sfumature dall’azzurro al blu scuro del mare ,dal verde delle colline al bianco grigiastro delle rocce fino al rosso mattone di enormi rocce a strapiombo sul mare i cui colori ricordano la Corniche de l’Esterel in Costa Azzurra .
Mi volto e ,con l’avanzare la coda dell’aereo che dapprima copriva la nostra “spiaggetta” ,ora ce la mostra in tutta la sua bellezza, – guarda ,eravamo li , guarda- dico eccitato e nello stesso tempo triste- Già -mi risponde Loris – bello eh ,proprio bello.-
Una mezz’oretta abbondante ed atterriamo a Calvì.
Ragazzi –dice Attilio scendendo al volo dal Piper ,voi restate qua io vado a pagare le tasse e chiedo la cisterna del carburante poi via di corsa .
Scendiamo in attesa della cisterna.
Dopo una mezz’ ora riusciamo a rullare verso la pista ma le sorprese non sono finite.
Si perché dovete sapere che a Propriano accanto a noi stazionavano 6 aerei provenienti dall’Aero Club di Ginevra,un bel giro nulla da dire ,anzi , l’unico problema che dovendo rifornire anche loro , arrivano in “mucchio “ proprio mentre noi stavamo allineando l’aereo per partire.
Ma porca miseria oh ,sembra facciano apposta….
Ne atterra uno ,seguito dal secondo a breve distanza.
Chiediamo di decollare ,gli altri aerei sono ancora lontani , nulla da fare ,la torre ci dice di restare fermi al punto attesa.
Cavolo – sbotta Loris- non sono ancora entrati in sottovento ,potremmo decollare al volo…
Ne’atterrano altri due ,nulla da fare ,alla seconda richiesta di decollo la risposta è la medesima.
“INDIA INDIA MIKKE MANTAIN POSITION”
Durante l’avvicinamento degli ultimi due , il primo velivolo comunica alla torre che avrebbe “allungato” consentendoci di partire , più che gentile da parte sua commentiamo con un sussulto di speranza – la torre ci gela di nuovo …..
“INDIA INDIA MIKKE MANTAIN POSITION TRAFFICON FINAL
Attilio che aveva un appuntamento di lavoro alle 19.30 sta per esplodere -come in finale ,sono appena entrati in sottovento , ma vaa…
Quando finalmente la torre ci dice di allinearci sulla 16 e ATTENDERE…. .
La pressione arteriosa di Attilio è alle stelle …
CLEARED FOR TAKE OFF RUNWAY 16 INDIA MIKE …
Ooooh finalmente c…o!!! -un boato pervade il piccolo abitacolo del Piper. La tensione si allenta.
Waller da manetta e l’aereo si solleva.
Dopo un interminabile salita a 7500 piedi prendiamo la rotta di casa.
Alle 19 :46 Waller spegne il motore .
Mentre Enzo e Giorgio spingono in hangar il buon I-IKIM , le ombre della sera hanno già preso il posto del sole .
Ciao raga a domani…
Che avventura….
per
Piergiorgio”pierinoinflight”Goldoni