Corsica

31 Dicembre 2016

Fantastico fine d’anno aviatorio in quel di Calvì

 

Due velivoli, due equipaggi per una stupenda giornata in terra corsa.

 

Meravigliose le meteo, visibilità illimitata ottima la compagnia.

Con Attilio, sua figlia Laura, Loris, Manuel, Mirko e sua figlia Sara e Valler a bordo di due dei tre Piper 28 dell’Aero Club di Modena.

 

Cieli tersi, non una bava di vento, fin dai primi momenti di volo abbiamo capito che la giornata sarebbe stata meravigliosa.

 

Dalla verticale dell’Isola di Monte Cristo, si vedevano nitidamente le cime innevate delle Alpi Marittime tra l’Italia e la Francia, a destra, la costa tirrenica fino a Piombino ed il Monte Calamita sull’Isola d’Elba a sinistra e  le montagne corse davanti a noi.

All ‘arrivo, sull’Aeroporto di Calvì-Sainte Catherine, abbiamo goduto di una temperatura più che primaverile passeggiando per le strette viuzze del centro e sul molo del porto turistico sovrastato dalle vecchie mura che cingevano la “Calvì vecchia.”

Una mangiata in compagnia a due passi dell’acqua poi via di nuovo verso gli aerei.

Il volo di rientro spettacolare e tranquillo come l’’andata con  gli Appennini che si tingevano di rosso man mano che il sole calava.

 

Che dire più bello del bello…..

 

Buon 2017 a tutti…..

 

P.G.

 


4 Novembre 2016

Nei giorni scorsi alcuni boati hanno diffuso il panico sull’isola francese che ha tenuto il terremoto ma erano esercitazioni militari.

 

PORTOFERRAIO — Attimi di panico da terremoto hanno interessato gli abitanti della costa orientale e nord-orientale della Corsica nella giornata di ieri a causa di alcuni forti boati avvertiti dalla popolazione.

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Il pensiero dei vicini francesi è andato subitoal terremoto che sta scuotendo ancora l’Italia centrale ma, per fortuna, pare si sia trattato solo di alcune esercitazioni militari che hanno portato alcuni jet a infrangere la barriera del suono causando gli “scoppi” scambiati per boati da sisma.

La vicenda è stata ricostruita dal giornale on line corso Corse Net Infos che ha riportato “delle scosse, alcune delle quali non validate, che si sarebbero prodotte intorno all’isola nel corso degli ultimi giorni, elementi senza dubbio sufficienti per creare rapidamente una vera psicosi dl terremoto”.

Quel che è certo è che la mattina del 2 novembre, intorno alle 11, è stata sentita una scossa da Capo Corso fino alla regione di Cervioni. “Però – spiega Corse Net Infos – un’ora dopo niente era stato confermato dal Rénass (Réseau National de Surveillance Sismique di Strasburgo, che registra automaticamente tutti i sismi che si producono nel mondo)”.

Lo stesso era accaduto per i tremori sentiti il giorno prima, alle 19,03, tra l’isola d’Elba e Capo Corso, e ancora prima al largo di Saint-Florent.

“Per il Service départemental d’incendie et de secours de Haute-Corse – ricostruisce il giornale corso – si tratterebbe semplicemente di aerei supersonici in addestramento tra Cap Corse e la Plaine Orientale che producono il loro caratteristico bang quando superano la velocità del suono e che a sua volta provoca tremori che si sentono in tutta l’area”.

Difficile non associare questi eventi alle forti scosse che periodicamente hanno fatto più volte tremare l’Elba occidentale, precedute a volte da forti boati, e avvertiti soprattutto sul versante dell’Elba che fronteggia la Corsica.

Informazione confermata nel pomeriggio di ieri dalla prefettura dell’Haute-Corse: “In seguito alle domande degli utenti sulle scosse sentite questa mattina a sud di Bastia, il prefetto dell’Haute-Corse informa la popolazione che il sorvolo dell’Isola da parte di diversi aererei del tipo F15 nel quadro di una manovra di addestramento è all’origine delle onde risentite. Nessuna scossa sismica è all’origine di queste scosse, non c’è alcun rischio per la popolazione”.

Fonte: www.quinewselba.it/


6 Agosto 2015

Mercoledì 5 Agosto 2015 ore 15.05

In un torrido pomeriggio d’estate un velivolo sorvola il campo di Modena proveniente da sud per poi portarsi in finale per la pista 29…

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Si tratta di un Piper  Pa-28-236 “DAKOTA” HB-PMJc\n 281127 ) appartenente all’Aero Club de Genève. (www.aeroclub-geneve.com/)

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I due occupanti del velivolo, molto gentili e simpatici, un po in inglese ed un po in italiano mi raccontano di esser decollati dall’Aeroporto Internazionale  di Genève-Contrin, per poi dirigersi in Corsica.

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Dopo di ché sono ripartiti verso le coste tirreniche costeggiando l’Argentario dirigendosi poi a nord verso l’Aeroporto di Reggio Emilia dove hanno rifornito. Ed infine sono arrivati  qui a Modena.

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Dopo la chiacchierata  i due compagni di volo sono saliti sul taxi che li avrebbe poi condotti all’Hotel Canalgrande  (www.canalgrandehotel.it/) in centro città.

 

Giovedì 6 Agosto 2015 ore 13.55

Sotto un caldo terribile il piccolo monomotore elvetico rulla verso la pista per poi decollare proseguendo la sua avventura.

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GUARDA VIDEO

www.youreporter.it/video_Amici_dalla_Svizzera

www.youreporter.it/video_Amici_dalla_Svizzera_2

P.G.


9 Settembre 2012

 Arrivato di buon’ora  in Aeroporto  -il rendez-vous era per le 08:30 ma come al solito mezz’ora prima sono già sul posto ; dò una mano a Giorgio a tirar fuori dall’hangar il PA-28 dell’Aero Club per poi portarlo alla piazzola carburante dove avremmo fatto il pieno .

 Alla spicciolata arrivano Waller ,Loris ,che avrebbe poi pilotato all’andata ed infine Attilio organizzatore della giornata.

Tutto a posto ragazzi – esordisco salutando – l’INDIA MIKE  è rifornito e controllato. Bene- rispondono ,via c’andom- ribatte poi Attilio.

Saliti sul piccolo monomotore ,compagno di mille avventure, rulliamo in pista e decolliamo verso la terra di conquista odierna ,la Corsica.

La rotta sarebbe stata un’ ideale linea retta che da Marzaglia ci avrebbe fatto sorvolare il Passo del Cerreto ,Massa Marittima  l’Isola di Gorgona  ,Cap Corse -il ditone della Corsica proteso verso nord,  tanto per intenderci – avremmo poi sorvolato a ovest il Golfo di Calvì , giù giù  fino al Golfo di Ajaccio ed infine il Golfo di Valinco  che ci avrebbe poi aperto  la discesa all’Aeroporto di Propriano.

 2 orette di volo circa tra 7000 e 7500 piedi  con una densa foschia che ci avrebbe accompagnato per buona parte del volo.

Atterriamo!

La pista non è il massimo della vita ,come si dice , si , è lunga composta da lastroni di calcestruzzo e fin qui nulla da dire ,se non che tra le fughe dei lastroni crescevano ciuffoni d’erba di 10-15 centimetri.

Dopo aver rullato  al parcheggio scendiamo e subito Attilio va ad informarsi sulla possibilità di rifornire prima della partenza ma… La sorte è in agguato –Raga – siamo fregati –hanno tolto il carburante – dice Attilio con un mezzo sorriso che assomigliava più a una smorfia di dolore – beh no problem- continua –  adesso chiamiamo il taxi andiamo in spiaggia poi vediamo il da farsi.

Ok ragazzi prediamo un caffettino intanto -rispondo – offro io dai.

Un’ attimo di relax due battute col barista “fac-totum” dell’Aeroporto  ,il quale rispondendo simpaticamente a tono alle battute denotava uno strano accento “ franco-italo-partenopeo”, al che Loris mi sussurra all’orecchio – occhio a quel che diciamo , qua capiscono tutto – ed Attilio aggiunge –si si ma qui gli italiani sono ben accetti , anzi , ma non chiamarli francesi , potrebbero aversene a male… (chi ha studiato la storia sa il perché… ndr ).

Arriva il taxi un’Audi Q7 – i commenti si sprecano- dopo 7-8 minuti siamo davanti al “ Plage  du Lido’ ” un ‘albergo che fa anche da ristorante . Scendiamo dal taxi al quale diamo appuntamento per le 16-16:10 per il rientro in Aeroporto.

Attilio: – dai intanto andiamo al Lidò a prenotare il tavolo poi andiamo a fare un tuffo. Arrivati sulla porta dell’Albergo ci accoglie una ragazza la quale ci gela  comunicandoci che a mezzogiorno il ristorante è chiuso.

Nooo – un lamento viscerale sgorga dalle fauci affamate di Loris- mi figuravo già davanti a un bel piatto di pesce ,aah che delusione ma non si può – una risata corale lo investe- Dai dai – ribatte Attilio- a nin catom n’eter ……

Ci dirigiamo alla spiaggia che dista pochi passi.

Paradiso!!!

Sembra di essere ai Carabi!!!

Le Golfe du Valinco  si apre davanti a noi, acqua cristallina ,quasi da bere, una sabbia a grana grossa ,quasi ghiaietta frutto di millenni di sedimenti e frammenti rocciosi sminuzzati dalla forza degli elementi, il turchese dell’acqua ,nei primi metri si confonde al blu intenso del mare al largo. Penso- ma io non torno più a casa ,lasciatemi qua….- poi una voce mi riporta alla realtà –Boss vinet menga a fer al baign – era Waller già in acqua assieme ad Attilio che mi esortava a tuffarmi.

Accidenti ,c’è un’aria che pela ,per di più lunedì rientro al lavoro ,mica posso rischiare.

Poi l’atavica attrazione per il mare vince la mia titubanza .

Al diavolo , mal che vada stasera prenderò un aspirina…

Mi tuffo ….AAAAAAAAAAHHHH – ma è ghiaccio maledizione- salto fuori dall’acqua come un aragosta dalla pentola bollente….

Coro di risate,tra cui le mie.

Vabbè mi rituffo , beh vi dirò ,dopo qualche minuto il corpo si abitua, cavolo se si sta bene…

Loris a mo di TORO SEDUTO  dalla  spiaggia ci guarda e ci fotografa.

Risaliamo.

Ci guardiamo attorno ,se in spiaggia eravamo in quindici eravamo tanti ,che bello ….

 Sdraiati al sole come lucertole  iniziamo a  pianificare una strategia per il rientro e soprattutto per rifornire.

L’aereo possiede 4 ore di autonomia- ma nessuno di noi vuole sperimentare appieno la veridicità o meno di ciò che riporta il manuale del’Aeromobile – .

2 ore ce le siamo “bevute” da Modena fin qui, teoricamente ne avremmo altre 2 ma  ,calcolando possibili venti contrari ,la salita a 7000 7500 piedi ,beh meglio fare il pieno ,al limite  saremo più lenti nella salita , ma a casa ci arriviamo.

Comincia un giro di telefonate , alla fine delle quali Attilio tira fuori il solito “coniglio dal cilindro “ salta fuori il numero dell’Ufficio Traffico dell’Aeroporto di Calvi . Bingo!!!

Chiediamo di potervi  atterrare per rifornire e fare un nuovo piano di volo direttamente da Calvi per Modena.

L’addetto ci rincuora garantendoci i servizi senza alcun problema.

Tolto il problema del rifornimento – scherzi a parte ,la cosa non è mai da sottovalutare- ora sorge il “problema ” se così  si può dire  del cibo .

Raccolti  armi e bagagli ci dirigiamo verso la marina di Propriano  il cui lungomare è costellato da graziosi e accattivanti ristorantini sopraelevati  dai nomi piu disparati , addirittura uno si chiama “PIZZERIA U’FARU” e qui si evince che  la provenienza del titolare più è che chiara.

 Attilio viene attratto da una balconata con al centro un capitello che sorregge un’aragosta di gesso- questo mi piace – dice   leccandosi quasi i baffi- sopra un insegna recita  “RESTAURANT DOLCEMARE” – se sbaglia questo è finita – ci diciamo guardandoci negli occhi..

Dai Proviamo..

Dal molo risaliamo verso Avenue Napoleon III  girando attorno all’infilata di altri ristoranti .

Eccoci  qua .

Entriamo, il locale è bello ,molto ben tenuto . Subito veniamo attratti da un acquario alla nostra sinistra  nel quale nuotavano 8-10 aragoste – GNAM GNAM BUONAL’ARAGOSTA…- penso tra me e me.

Ci sediamo e subito arriva una camerierina   bionda-   -veramente molto bella – che  ci consiglia un poutpourri di mare.

Ok , perche nò

 Vediamo  un cameriere che dopo l’ordinazione si “tuffa nel suddetto acquario” ,ci guardiamo ,mah ,boh  ,poi lo vediamo avvicinarsi con due tovaglioli tra i quali “brandiva” il  crostaceo  e ci domanda  “Vouz  allez bien monsieur ?-poi continua- neuf cents grammes  monsieur!

Ma porc de la vac   penso  . Però ….

Est –ce  ok merci – si si – va bene grazie -rispondiamo – e che devi rispondere davanti a na bestia così eh…….

Cominciamo a fare due conti  e  Loris dice  adesso poi sentiamo la botta a fine pranzo…

Mamma mia che mangiata Orata,Branzino ,Spigola  ,Aragosta Calamari e salsine varie il tutto incorniciato da un vino Rosè caro come l’oro  eh vabbè  , ogni tanto “far finta” di essere miliardari  è bello , ogni tanto ,ma tanto tanto però……

Usciamo dal Restaurant “alleggeriti” nel portafoglio  ma  soddisfatti della mangiata ,andiamo a prendere un caffè poi andiamo in spiaggia.

Dopo una passeggiata di 10 minuti  ci fermiamo davanti ad un locale sito a venti metri dal bagnasciuga  di nome “L’OASIS” ,la musica sud americana ,le palme ,lo sciabordio delle onde  e tanta bella “carne al sole” ci fanno sognare ancora una volta.

Mentre Attilio e Waller rimangono in spiaggia , Loris ed io decidiamo di fare una passeggiata fino al faro .

Allora Attilio- dico attirando l’attenzione del capo squadra già diretto in acqua – tra mezz’ora siamo qua – ok Pier – ribatte –accompagnando la risposta  con gesto della mano .

Un cocktail analcolico per finire la giornata e via al taxi che diligentemente ci attendeva nel punto preciso nel quale ci aveva scaricato poche ore prima.

Arriviamo in  Aeroporto , pago le tasse d’atterraggio e via in volo verso Calvì.

La foschia del mattino aveva ormai tolto il suo velo regalandoci vedute caraibiche , mille sfumature dall’azzurro al blu scuro del mare ,dal verde delle colline al bianco grigiastro delle rocce fino al rosso mattone di enormi rocce a strapiombo sul mare i cui colori  ricordano la Corniche de l’Esterel  in Costa Azzurra .

Mi volto e ,con l’avanzare la coda dell’aereo che dapprima copriva la nostra “spiaggetta” ,ora ce la mostra in tutta la sua bellezza, – guarda ,eravamo li , guarda- dico eccitato e nello stesso tempo triste- Già -mi risponde Loris – bello eh ,proprio bello.-

Una mezz’oretta abbondante ed atterriamo a Calvì.

Ragazzi –dice Attilio scendendo al volo dal Piper ,voi restate qua io vado a pagare le tasse e chiedo la cisterna del carburante poi via di corsa .

Scendiamo  in attesa della cisterna.

Dopo una mezz’ ora riusciamo a rullare verso la pista ma le sorprese non sono finite.

Si perché dovete sapere che a Propriano  accanto a noi stazionavano 6 aerei provenienti dall’Aero Club di Ginevra,un bel giro nulla da dire ,anzi , l’unico problema che dovendo rifornire anche loro ,  arrivano in “mucchio “ proprio mentre  noi stavamo allineando l’aereo per partire.

 Ma porca miseria oh ,sembra facciano apposta….

Ne atterra uno ,seguito dal secondo a breve distanza.

Chiediamo di decollare ,gli altri aerei sono ancora lontani , nulla da fare ,la torre ci dice di restare fermi al punto attesa.

Cavolo – sbotta Loris- non sono ancora entrati  in sottovento ,potremmo decollare al volo…

Ne’atterrano altri due ,nulla da fare ,alla seconda richiesta di decollo la risposta è la medesima.

“INDIA INDIA MIKKE MANTAIN  POSITION”

Durante l’avvicinamento degli ultimi due  , il primo velivolo comunica alla torre che avrebbe “allungato” consentendoci di partire , più che gentile da parte sua commentiamo con un sussulto di speranza – la torre ci gela di nuovo …..

“INDIA INDIA MIKKE MANTAIN  POSITION TRAFFICON FINAL

Attilio che aveva un appuntamento di lavoro alle 19.30  sta per esplodere -come in finale ,sono appena entrati in sottovento , ma vaa…

Quando finalmente la torre ci dice di allinearci sulla 16 e ATTENDERE…. .

La pressione arteriosa di Attilio è alle stelle  …

CLEARED FOR TAKE OFF RUNWAY  16 INDIA MIKE  …

Ooooh finalmente c…o!!! -un boato  pervade il piccolo abitacolo del Piper. La tensione si allenta.

Waller  da manetta e l’aereo si solleva.

Dopo un interminabile salita a 7500 piedi prendiamo la rotta di casa.

Alle 19 :46 Waller spegne il motore .

Mentre Enzo e Giorgio spingono in hangar il buon I-IKIM , le ombre della sera hanno già preso il posto del sole .

Ciao raga a domani…

Che avventura….

per

 www.aeroclubmodena.it

Piergiorgio”pierinoinflight”Goldoni


25 Luglio 2011

Dopo un battuta di arresto dovuta questa volta ai molteplici ed impietosi impegni di lavoro ed alla conseguente difficoltà di mettere insieme il gruppo siamo riusciti ad organizzare anche se un po’ frettolosamente una nuova uscita di Tutti in Volo.

Non abbiamo proprio rispettato il calendario dell’evento ma almeno possiamo dire di averlo fatto. La meta è una di quelle nella griglia delle destinazioni del progetto: Corsica, con gara di Go-Kart come accessorio.

Ci siamo trovati al campo alle 09:00 con piano di volo e log già compilati per guadagnare tempo. Valler ai comandi per l’andata con la solita rotta FRZ, ELB e lungo costa sul versante Est della Corsica.

Le zone Delta sono tutte attive per traffico militare quindi cerchiamo di essere precisi nella nostra navigazione per evitarle.

La giornata è fresca e regala una grande visibilità, complice anche un vento sostenuto che spazza foschia e umidità. Scavallati gli Appennini si apre la pianura toscana e poi la costa. Dopo un’ora circa siamo in vista dell’Elba e mettiamo prua sulla parte nord di Pianosa per intercettare uno dei punti di ingresso nello spazio aereo francese. Come sempre ci accolgono senza particolari problemi e ci autorizzano l’attraversamento a 5.000 piedi, passandoci con Solenzara. A sud di Solenzara intercettiamo il Loc di Figari e a 14 nm abbiamo anche il glide che agganciamo poco dopo.C’è parecchio vento, 20 nodi con raffiche a 27 anche se frontale. Essendo sotto le montagne bisogno intervenire con parecchie correzioni sui comandi. Scendiamo senza flap e dopo poco piu’ di 2 ore siamo a terra.

Il ground ci fa stazionare per il refuelling: paghiamo l’avgas 1,90 euro al litro, meno di quanto costa da noi (che in questo momento è quotato quasi 2,4 euro/lt). Con l’auto a noleggio decidiamo di andare alla spiaggia di Palombaggia 10 km dopo Porto Vecchio. E’ un tratto di costa di piccole insenature e spiaggie di sabbia finissima con un mare davvero incantevole.

Altra cosa assai gradevole è la locazione del pranzo: scegliamo un gazebo sul mare con i tavolini in legno direttamente sulla spiaggia con le onde che ti arrivano ai piedi, coperti da arelle per garantire l’ombra. Non riusciamo a farci portare il pesce del giorno che sicuramente avrebbe meritato e dobbiamo ripiegare su una improbabile pasta con totani che non rende giustizia al paesaggio.

Abbiamo poi tutto il tempo di goderci il mare e la spiaggia, peccato solo per il gran vendo che rende il mare mosso e ci impedisce di noleggiare i due jet ski per fare quello che saremmo andati a fare sui go-kart piu’ tardi.

Dopo due bagni un po di sole, due drink e tanta ma tanta…fauna locale…ci rivestiamo per la sfida sui kart.

Nulla da fare…siamo in 4 vetture ma non riusciamo a scendere sotto il muro dei 57’ al giro. Valler si conferma leader con la guida piu’ pulita, Filippo mi da 2 decimi, io terzo e Alessandro 4° ma con poco scarto. Siamo tutti sui 57’ il primo ai 57,2 e l’ultimo a 57,8.

Giunge l’ora del rientro, restituiamo la macchina litigando un po’ perché ci volevano addebitare un vecchio danno (sempre controllare prima della presa del veicolo) e ridecolliamo per Modena, questa volta con un po’ di vento in coda.

Le zone militari sono sempre attivi quindi non riusciamo a fare un diretto sull’Elba e procediamo sulla stessa via dell’andata e guadagnamo circa 8 minuti rispetto all’andata.

La Corsica è sempre una meta interessante, non ci sono troppe beghe burocratiche, le tasse di atterraggio sono sempre vantaggiose (in questo caso gratuite) e la benzina si trova pressoché ovunque, ed è anche per questo che nel ranking dei posti da visitare è sempre ai primi posti, soprattutto d’estate.


21 Marzo 2010

Dopo mesi di letargo siamo riusciti finalmente a combinare un’uscita ludica che da il via di fatto alla stagione 2010. Le occasioni di stare per aria non sono mancate, alcuni trasferimenti di lavoro (anche lunghi), qualche touch & go volante per non perdere il vizio, ma non e’ la stessa cosa che andare in giro a cazzeggiare per il puro piacere di stare fuori.

Della Corsica abbiamo ormai toccato tutti i punti, mancava solo Bastia, per cui matita vetrografica e righello, qualche fix intermedio e la rotta è fatta. Anche se siamo proprio fuori stagione, essendo fine marzo, la speranza di trovare il sole e un clima mite ce l’avevamo. Dopotutto, rispetto agli altri anni che ci avevano regalato bel tempo e gite altrettanto interessanti tra gennaio e marzo, ce lo meritavamo (se non altro per aver spalato 10 giorni prima migliaia di metri cubi di neve per poter uscire di casa). I soliti intoppi lavorativi che colpiscono last-minute come le migliori occasioni non ci hanno fatto desistere. Scansati con eleganza, il ritrovoè alle 09:30 locali. La giornata è soleggiata ma con lingue di instabilità e zone con vento forte e CB di cui si dovrà tener conto. I-IKIM è il ns mezzo. Avendo ormai chiuso (quasi) tutti gli aro, il piano di volo lo trasmettiamo a Linate. Per evitare poi che il telefono continui a squillare, giriamo la chiave, rulliamo, e seppelliamo la manetta nel quadro per un decollo immediato con salita su FRZ.
Il vento si fa subito sentire, raggiungiamo il livello 075 che ci fa stare fuori dalla frizione e dalla turbolenza ma abbiamo una deriva di 35¡ e una Ground speed di appena 75/80 nodi. Livelliamo sul Vor di Firenze e mettiamo prua Ginar-Marel. Il lato toscano è coperto con il top tra i 6500 e 7000 piedi con qualche puntone di cumulo che troneggia sugli altri. La ground speed scende ancora ma di poco e noi con la pazienza della formica aspettiamo l’avvicinarsi dei ns punti di riporto. Sul Marel, ci comunicano che l’aeroporto dell’Elba è chiuso causa forte vento e che Bastia ha vento tutto al traverso intensità 22 con raffica a 40 nodi. Finita l’avventura di Bastia. Ci facciamo passare l’ultimo bollettino di Calvi’ e di Figari e decidiamo di dirottare su Calvi’ che ha (solo) 17 nodi di vento al traverso con poca raffica (prima di dirottare ci facciamo anche confermare la disponibilitˆ di Avgas visto che ci metteremo un sacco di tempo).

Nuova prua verso Ovest per doppiare Capraia e Capocorsica. A tratti sembra che siamo in hovering, non andiamo avanti ne indietro (mi pare anche di aver visto un traghetto che ci superava). Dopo 20 minuti metto prua diretta sul Vor di Bastia per verificare la ns Ground Speed con le letture del DME. Oscilla tra 45 e 55 nodi (lo dicevo io che l’aliscafo andava piu’ forte). La pazienza diventa quella della tartaruga. Non si arriva mai, l’unica consolazione è che siamo fuori dalla turbolenza. Dopo piu’ di un’ora riusciamo a guadagnare il punto IR sulla costa nord della Corsica e iniziamo la discesa sul punto Echo. Passato il livello di transizione (6000 ft) inizia il rock&roll. Riduciamo la IAS a 100 e non possiamo far altro che cavalcare a mo’ di rodeo l’aeroplano cercando di strapazzarlo il meno possibile. Ci autorizzano per il finale sulla 18 il vento è da 240/250¡ 20 nodi. Ala contro vento e piede per mantenere l’allineamento, la turbolenza da piu’ fastidio del vento perchè la pista è proprio sotto la montagna, anche la IAS ha forti oscillazioni ma tocchiamo in assetto e allineati nel punto previsto ben 2 ore e 40 minuti dopo il decollo (per un volo che ne sarebbe dovuto durare al massimo 1h e 35 minuti). Mettiamo i freni e blocchiamo le superfici mobili per evitare che vengano sballottate su e giu’ e ce ne andiamo a pranzo. Cerco di fare sfoggio del mio francese con il tassista, poi non riuscendo a farmi capire ne a capire mi scappa un “Éeh minchia” che contrariamente al mio francese ottiene una risposta in pesante accento calabrese, ma comprensibilissima. Il tempo è buono anche se a tratti molto ventoso (con aria fresca) e nubi passeggere. Pranzo degno dei migliori baccanali romani, poi arrampicata sopra le mura e giro nelle viuzze della parte vecchia. Alle 16:00 il taxi ci riporta all’aeroporto. Trasmettiamo il nuovo piano di volo, check meteo che indica una situazione di copertura con alcuni CB e TCU nell’area della toscana e a ridosso dell’Appennino. Mi faccio dare anche la vista satellitare e allargo l’indagine alla Liguria e a Genova che come punto di attraversamento sembra piu’ confortevole.
Decolliamo sempre dalla 18 e iniziamo la salita su Capocorsica. Questa volta con il vento che spinge, lo raggiungiamo veramente in pochi minuti. Bastia ci passa con Roma Info che non riceve ed essendo prossimi alla Fir di Milano ci appoggiamo a loro. Ci prendono in consegna e ci autorizzano livello 075 e la rotta assegnandoci un codice trasponder e il riporto sul Belel. Lasciato Belel comunichiamo lo stimato per Massa Cinquale inziamo a vedere bene la densitˆ della copertura il cui attraversamento è sconsigliabile. Chiediamo comunque livello 085 e Milano ci passa con Pisa che apre la comunicazione dicendoci che ci avrebbe fatto rapporto per essere entrati in uno spazio aereo di classe Delta senza autorizzazione ed aver costretto un traffico IFR ad assumere prue di evitamento. Non voglio fare polemica ne tenere impegnata la frequenza, faccio solamente presente che Milano ci ha autorizzato Belel-Massa Cinquale a 075 e solo per il cambio quota ci ha chiesto di passare con Pisa. Ci rispondono che saranno le autoritˆ a decidere chi a sbagliato se noi o Milano. Non replico, saliamo, ma visto che passare è problematico comunichiamo la ns intenzione di dirottare su Genova lasciando lo spazio area di Pisa. Ripassati con Milano gli comunico l’incomprensione e gli chiedo come mai non avesse coordinato; la risposta è abbastanza strana: “Ci avete comunicato rotta Belel-Massa Cinquale” questo è il motivo. A questo punto pero’ replico nuovamente: “Scusi geometra, Belel-Massa come da carta VFR 2010 (comprata ieri) prevede l’attraversamento del ctr di Pisa nella sua parte nord occidentale”. Dopo 1 minuto di silenzio Milano ci risponde: “Parleremo noi con Pisa”. Chiusa la parentesi, guadagnamo la costa in prossimitˆ di Levanto e troviamo dei varchi per il passaggio. Qualche piccola manovra evasiva per stare fuori dai cumoli ed in pochi minuti siamo in discesa a sud di Parma verso le pendici dell’Appennino reggiano. Alle 18:30 siamo di rientro su Modena e raccontiamo la ns storia e la ns veritˆ al ns Direttore di Volo dell’aeroporto di Modena che ci liquida con “concorso di colpa”. Io non ne sono cosi’ convinto. Vedremo. Comunque: gia devo andare altre 11 volte dal Giudice di Pace per il discorso dei Tutor in autostrada (11 perchŽ la 12a, il GDp me l’ha annullata!!!), giuro che se mi multano anche in aereo, la prossima volta che vado a Milano, ci vado si in aereo, ma in autostrada.


26 Luglio 2009

Anche quest’anno siamo riusciti a fare la nostra gitarella al mare. E’ fine giugno e le giornate sono lunghe, cosi’ abbiamo tutto il tempo che vogliamo per fare davvero i turisti.
La destinazione che battezziamo è Propriano, un piccolo aeroporto della Corsica (ed un piccolo paese con poco piu’ di 3.000 abitanti), sul mare, poco piu’ a sud di Ajaccio.

Essendo ai limiti dell’autonomia di volo del nostro aeroplano provo ad informarmi via mail sulla disponibilità di Avgas, ma non ho risposta. Le alternative per fare il pieno (già sperimentate) non mancano (Ajaccio, Elba), quindi senza troppi problemi fissiamo giorno e ora della partenza. Il primo giorno è problematico a causa di intensa attività convettiva e temporalesca sugli appennini, ma il giorno seguente c’è un po’ piu’ di stabilità che ci consente di andare.

Io sono ai comandi per l’andata, la rotta che fissiamo è quasi diretta, Viareggio, Belel, Capocorsica, Calvi’ e poi lungo costa sin dentro il golfo di Valinco. La salita iniziale è a 6.500 piedi per il superamento delle montagne, poi si prosegue sul mare. C’è un po’ di foschia ma complessivamente la visibilità è soddisfacente.

Decollati da pista 29 riportiamo il traverso di Lupos per poi andare verso le Alpi Apuane e spuntare tra La Spezia e Massa Carrara. Al confine Fir cambiamo con Bastia Informazioni che ci lascia in quota per tutta la ns navigazione. Ai cancelli di ingresso di Ajaccio cambiamo con Ajaccio Avvicinamento che ci fa scendere a 2.000 piedi (peccato per il caldo) e ci guida sino in vista del campo di Propriano. Salutiamo anche loro per sintonizzarci sulla frequenza locale. Non ricevendo risposta facciamo chiamate all’aria e seguiamo il traffico davanti a noi che ci precede di qualche minuto. Ascoltando le sue chiamate capiamo la pista in uso e lo talloniamo come numero 2 sul finale.


Viratona in scivolata per smaltire quota e siamo giu’. L’area non è molto ben tenuta, ma funzionale si’. Hanno tutto l’occorrente: 2 pompe una per Avgas e una per JET A-1. La benzina ci costa 1,6 euro/litro, meno che da noi e le tasse che paghiamo sono 8 euro. Il gestore ci aiuta a chiamare un taxi che in 10 minuti ci recupera e ci porta in spiaggia: gli chiediamo “Le Lido” convinti che sia spiaggia in francese e lui ci porta all’hotel ristorante Le Lido sulla spiaggia. Fraintendimento mai piu’ azzeccato: il posto è molto bello e l’acqua davvero cristallina. Bagno, nuotata e sole fino all’ora di pranzo che facciamo appunto al Ristorante Le Lido. Qui devo spendere una nota di merito: Ottimo. Scegliamo il menu’ tipico con 2 portate vino e dolce. Per 35 Euro un pasto davvero commovente con portate ricercate e pesce davvero ottimo. Notiamo poi che fuori è uno stellato Michelin (tra l’altro io con la guida Michelin mi sono sempre trovato bene). Dopo pranzo ci trasferiamo alla spiaggia adiacente per una seconda nuotata. Abbiamo tutto il tempo per strinarci, asciugarci e girovagare un po’ per il piccolo centro di Propriano.

Una volta rientrati in aeroporto mandiamo via il piano di volo ma aspettiamo a decollare sin dopo le 17:30 per arrivare sugli appennini con l’attività convettiva in dissolvimento. C’è un altro PA 28 italiano che viene da Lucca che deve rientrare, una qualche chiacchera per far passare il tempo, poi saliamo a bordo. I primi al decollo siamo noi, i ragazzi di Lucca partono qualche minuto dopo. Noi seguiamo la costa ovest sino a Capo Corsica loro vanno verso la Est sino a Bastia. Li sentiamo per radio sino al punto Belel poi li perdiamo. Scavalliamo le cime a 6.000 piedi senza problemi e dopo circa 2 ore e dieci minuti siamo di nuovo a Modena.


21 Luglio 2007

Dopo un mese di peripezie…preso da mille impegni…sbattuto in mille posti (pero’ qualche volta…con l’aeroplanino) alla fine si Ë riusciti a trovare una data per la nostra solita “zingarata”. C’erano in ballottagio due destinazioni: Fig‡ri e Ajaccio. Beh..gi‡ dal nome…avete capito dove siamo andati.

Come al solito io arrivo tardi, sempre per gli stessi motivi, passo dall’ufficio, arriva la telefonata, entra gente, chiedono cose…poi ad un certo punto…gente o non gente a costo di uscire dalla finestra…via verso l’aeroporto. In macchina faccio la solita chiamata a Bologna per le meteo e gi‡ che ci sono gli trasmetto il piano di volo.

Valler Ë gi‡ al campo, munito di costume, io invece l’ho lasciato a casa, amen.
La giornata Ë stupenda con alta pressione “fresca” ovunque che regala una visibilit‡ eccezzionale (sembra gennaio).
Decolliamo poco dopo le 10:00 locali per un diretto su FRZ – Elba – Bonifacio.

Sul Vor di Firenze (dopo aver preso un termicone che ci costringe a mettere 5∞ a picchiare per mantenere la quota – con l’aliante oggi si arrivava a Rieti lungo i crinali) vediamo l’Elba e la Corsica, mai successo in questo periodo. Dopo l’Elba, Roma info ci informa che la D67 Ë attiva con traffico militare e non ci fa proseguire. A questo punto contattiamo Solenzara che bont‡ loro ci accorda la tratta. A sud di Elba viriamo quindi a ovest per fare un lungo costa sino a Portovecchio. I francesi non hanno difficolt‡ a coordinare i loro Mirage di base a Solenzara con noi quindi non ci creano problemi e ci lasciano rotte e quote comunicate.

Lasciata alle spalle la base di Solenzara inbound a Portovecchio (golfo fantastico visto dall’alto), vediamo gi‡ la pista di Figari. Ci fanno riportare un lungo finale e dopo poco siamo al suolo galleggiando parecchio per un effetto suolo aiutato dalle bolle di calore che si staccano dall’asfalto.

In meno di 2 ore siamo all’Apron. Prima di parcheggiare decidiamo pero’ di rabboccare con 50 litri di Avgas per maggior sicurezza sul rientro (avgas che ci fanno pagare 89 Euro, in linea con quello che paghiamo a Modena, non come gli strozzini di Roma…) Parcheggiato il ns “heavy”, scopriamo che le formalit‡ sono inesistenti, per cui usciamo e qui invece ci facciamo “sodomizzare” dall’autonoleggio (tanto per non perdere l’abitudine).

Comunque ora siamo automuniti e diretti a Bonifacio. Arrivati al paese facciamo la ns parcheggiata all’italiana e poi ci improvvisiamo turisti in mezzo a barconi da 30 metri in su. Il posto Ë magnifico, torreggia sul promontorio la cittadina cinta dalle mura con il centro storico. Il mare Ë bellissimo anche se la zona non Ë l’ideale per il bagno (meglio Portovecchio). Dopo la salassata dell’Avis (veri vampiri…) decidiamo di risparmiare sul pranzo e ci accontentiamo di un men˘ turistico a prezzo modico. Poi, per digerire, ci arrampichiamo sulle scalinate delle mura sino a raggiungere il paese per arrivare alle bocche di Bonifacio. Il caldo si fa sentire ma un po’ di brezza aiuta nell’impresa. Dopo tutto la fatica vale veramente la pena per i paesaggi ed il borgo davvero particolare (l’interno delle mura assomiglia alla medina di Marrakesh con tanto di bazar…).


In questo punto, lo stretto di mare che separa la Sardegna dalla Corsica Ë di circa 11 Km e questo tratto di mare Ë molto conosciuto dai naviganti per la pericolosit‡ delle sue acque, disseminate di scogli e attraversate da forti correnti.
Bonifacio invece Ë un comune di circa 2.700 abitanti, ed Ë tutto costruito all’interno di un piccolo fiordo circondato da pareti in calcare bianco, all’interno delle quali sono scavate alcune stanze delle case. La storia del luogo narra che l’insediamento fu occupato da mercanti greci e militari romani, e dopo di loro la citt‡ fu a lungo in mano ai pirati del Mar Mediterraneo.

La tradizione afferma poi che il nome attuale, Bonifacio, le venne attribuito solamente in seguito grazie al marchese di Toscana nell’833 che fondÚ un villaggio a difesa dalle incursioni dei Saraceni. Per due secoli rimase sotto la Repubblica marinara di Pisa fino a che fu presa dal potere dei Genovesi, entrarono in citt‡ a causa di un matrimonio e dello stato di ebrezza della popolazione.
Grazie alla sua posizione strategica sia dal punto di vista geografico, possibilit‡ di controllo sulle bocche di Bonifacio, sia da quello topografico, la citt‡ vecchia venne edificata su delle alte scogliere a picco sul mare accessibile solo dall’interno della baia, ed i Genovesi la fecero diventere una fortezza inespugnabile.

Dopo questi ns pellegrinaggi alle mura ed alle scogliere, si fa alla fine, ora di rientro. Giusto il tempo per un souvenir e ci affrettiamo all’aeroporto per il volo di ritorno. Alla aerostazione c’Ë una saletta per la compilazione dei piani di volo telematici, che manco a dirlo non riusciamo a fare, comumque, quando andiamo verso il ns aeroplano una bella ragazza ci dice che per gli aeromobili sotto le due tons di MTOW non ci sono tasse (ho fatto tre aeroporti francesi e lo standard del personale femminile Ë…notevole…). Di primo acchito con il mio dialetto reggiano che cerco di far sembrare francese chiedo conferma perchË penso di aver capito male, invece no, Ë proprio cosi’.

Questa si che Ë una notizia…A questo punto, fatti i controlli, Valler ai comandi, andiamo via cercando di trasmettere il piano di volo per radio. Devo dire che il ground molto gentilmente ci da il numero dell’aro e ci chiede di farlo per telefono. Li chiamo io e ci inseriscono subito il piano senza la canonica attesa di 30 minuti: pronti e via per il rientro sulla stessa rotta dell’andata.
Quando chiamiamo Solenzara per radio, ci risponde la segreteria…roba da non credere. Un messaggio registrato in francese ed inglese che entra in funzione probabilmente quando si chiama. Ho provato 2/3 volte incredulo…fantastico. In sostanza ti danno le “indicazioni” per l’attraversamento. Non so perchË ma mi sentivo a disagio, e subito dopo Solenzara, ho chiamato Bastia che ci ha accompagnato sino al traverso dell’Elba. Da li’ in poi siamo passati con Firenze sino a FRZ Vor poi giu’ verso Modena per la tratta conclusiva della gita. Anche al rientro ci abbiamo messo poco meno di due ore.

Posto stupendo, volo eccezionale per visibilit‡ e paesaggi, Aeroporto di Figari’, 10 +, autonoleggio…no comment.


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