I gialli degli aerei scomparsi in Venezuela. Pronta una nuova missione italiana

Continuano le ricerche del piccolo aereo turistico con a bordo quattro italiani scomparso a Los Roques. Dal 29 gennaio in Venezuela ci sarà anche una missione italiana, voluta dalla Farnesina per far luce sulla scomparsa di un altro volo con otto italiani a bordo, sparito nel nulla nel 2008
  

Le cifre divergono. C’è chi dice che al lavoro ci siano 300 uomini. Altri parlano di 85 persone. Le informazioni arrivano frammentarie, ma in Venezuela proseguono frenetiche le ricerche dell’aereo da turismo scomparso dai radar venerdì scorso. A bordo c’erano quattro italiani, fra cui Vittorio Missoni, figlio dello stilista Ottavio. L’aereo era partito da Grand Roque, la principale isola dell’arcipelago di Los Roques, diretto all’aeroporto Maiquieta di Caracas. Oltre ai due piloti venezuelani, sull’aereo c’erano anche la moglie di Vittorio Missoni, Maurizia Castiglioni e due amici, Guido Forsesti con la moglie Elda. 

Le ricerche sono coordinate dalla Guardia Costiera, affiancata da elicotteri, aerei e imbarcazioni private. Finora sono stati coperti 650 km quadrati, senza nessun esito. L’area più battuta, secondo la mappa pubblicata dall’organizzazione Onsa (vedi immagine), che ha preso parte alle operazioni di ricerca, è quella all’interno dei punti 1-2-3-4. Il punto rosso indica l’ultimo contattato radar con il velivolo. 

 

 

Sul caso ci sono diverse ipotesi. Le voci e gli interrogativi si rincorrono, ma è necessario restare attaccati alla realtà.
 
 

Avaria? E’ possibile. L’aereo aveva 45 anni, e la manutenzione di questi piccoli aeromobili turistici in Sudamerica è piuttosto approssimativa. Si tratta di voli utilizzati dai turisti, gestiti da piccole società che nascono e muoiono velocemente. I velivoli passano di mano con estrema facilità, e manca un piano di manutenzione scrupoloso. Ma nell’ipotesi di un avaria o di un guasto, anche grave, perché i piloti non hanno lanciato un SOS?

Si potrebbe trattare anche di sequestro. Un’ipotesi tutt’altro che irrealistica, considerando un precedente importante, avvenuto solo cinque anni fa. Nella stessa zona il 4 gennaio del 2008 era sparito un altro aereo da turismo con 14 persone a bordo, di cui 8 italiani. Una scomparsa che si è trasformata in mistero. Nonostante mesi di ricerche non è mai stato trovato il relitto dell’aereo. Neppure rottami o macchie di carburante. E sì che lungo la barriera corallina è difficile che pezzi d’aereo possano sparire nel nulla, senza essere avvistati da altri velivoli o dalle tante navi in transito. L’unico corpo a essere stato ritrovato è quello del copilota, ma non fa altro che aumentare gli interrogativi. L’autopsia non ha rivelato acqua nei polmoni, ma solo una frattura cranica, che ha provocato la morte. E’ come se il copilota fosse morto prima di entrare in contatto con l’acqua. Il settimanale OGGI, nei giorni scorsi, è riuscito anche a rintracciare le trascrizioni dei comunicati radio avvenuti fra il velivolo scomparso nel 2008 e la torre di controllo. Afirmativo, solo confirme personas a bordo, dicono dalla torre di controllo. Somos dieciochos a bordo, risponde il pilota Esteban Bessil. “Dieciochos, copiado”, confermano dalla torre. Dieciochos: diciotto. Quindi sul velivolo c’erano 4 persone in più rispetto alle 14 dichiarate: si trattava forse di dirottatori? E’ possibile che l’aereo sia stato sequestrato e utilizzato dai narcos per trasportare alcune partite di droga. Che fine hanno fatto le persone a bordo? Nessuno per ora sa rispondere.  Gli italiani imbarcati nell’aereo scomparso il 4 gennaio 2008 erano Stefano Fragione e Fabiola Napoli, coppia di sposi in viaggio di nozze, le bolognesi Rita Calanni e Annalisa Montanari e la famiglia Durante formata da Paolo, dalla moglie Bruna Guernieri e le figlie Emma e Sofia, famiglia di Ponzano Veneto.
Con la nuova scomparsa, quella di qualche giorno fa, ci sono due spartiti nel nulla con italiani a bordo, lungo la stessa rotta, a cinque anni di distanza.
 

Il nuovo tentativo. Nelle scorse settimane, grazie ad un accordo con la Farnesina, il governo italiano ha dato l’ok per una nuova missione di ricerca per cercare informazioni sul volo scomparso nel 2008. Non era ancora avvenuta la scomparsa dell’aereo con a bordo Missoni e gli altri compagni di vacanza, ma questo accredita ancor più la necessità di un nuovo coinvolgimento delle autorità italiane nelle operazioni di ricerca. Dodici italiani sono scomparsi in questo tratto di mare, e nessuno sa dare risposte. Il 29 gennaio prossimo una delegazione italiana formata dall’ex pilota dell’Aeronautica militare Mario Pica, dall’ammiraglio della Marina militare Giovanni Vitalioni, distaccato alla Protezione civile, e da due ufficiali della nostra Marina salirà a bordo della Sea Scout, un’unità navale dotata di sofisticatissime apparecchiature per i rilievi nelle profondità marine, e di un veicolo subacqueo C-Surveyor di ultima generazione. 

I dubbi del comandate Pica. “I venezuelani hanno sempre cercato l’aereo nel posto sbagliato, ad almeno 4 miglia di distanza dalla zona corretta”, ha dichiarato ad Oggi il comandante Pica. “La ricerca in mare dei resti dell’aereo scomparso a Los Roques è un’operazione decisiva. Se non lo troviamo, vuol dire che non è mai precipitato e dovremo cercarlo altrove”.

 

Walter Milan
 

Fonte:www.ilgiornaledellaprotezionecivile.it 

PIERGIORGIO GOLDONI

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