Successo del volo ipersonico.Si apre l’era degli aerei superveloci

Un viaggio di 240 secondi: il velivolo X-51A ha superato
la soglia dei cinque Mach spinto da un motore Scramjet

Al quarto tentativo il velivolo ipersonico senza pilota Boeing X-51A WaveRider è riuscito a compiere il suo volo più lungo: tre minuti e mezzo alla velocità di 5.1 Mach. Si è superata dunque la soglia dei cinque Mach entrando nella fascia del volo ipersonico che rappresenta il sogno per i futuri aeroplani. Il programma di ricerca, il più avanzato finora realizzato a livello internazionale, è condotto congiuntamente dall’Air Force Research Laboratory e dalla Darpa, l’agenzia di ricerca del Pentagono. La costruzione è stata affidata alla Boeing.

 IL PIÙ VELOCE – Questo quarto test avvenuto il 1° maggio segna un successo a lungo atteso perché il programma è costellato da fallimenti, a dimostrazione che la strada è ancora lunga da percorrere per padroneggiare la futuristica tecnologia dello scramjet. Un propulsore scramjet non ha parti meccaniche in movimento come un jet supersonico con turbine, compressori eccetera. Quando la sua velocità sale verso la fascia ipersonica nella geometria della camera di combustione viene iniettato il combustibile (il JP-7 per l’occasione) che, acceso, consente appunto di volare a velocità ipersonica. Il primo test avvenne tre anni fa, il 26 maggio 2010. Raggiunge i 5 Mach ma non i 300 secondi di volo come pianificato, ma solo 200. Il secondo si effettuava il 13 giungo 2011 dopo vari rinvii. Però non funzionò a causa di un’anomalia nel sistema d’ingresso dell’aria. Il terzo esperimento condotto il 14 agosto dell’anno scorso fu un insuccesso totale perché una delle quattro alette stabilizzatrici posteriori rivelò movimenti anomali sino a portare fuori controllo il velivolo che finì nel Pacifico. Ora i problemi sembrano superati e il passo è dunque storico perché si è raggiunta la lunga durata stabilita dimostrando il buon funzionamento dei complessi sistemi.

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 http://video.corriere.it/test-riuscito-il-waverider-primo-scramjet-ipersonico-superare-mach-5/df17024a-b681-11e2-9456-8f00d48981dc

SFIDA AL FUTURO – La difficoltà a gestire un volo ipersonico è duplice. Da una parte c’è alla base una incompleta conoscenza delle condizioni nelle quali il velivolo si proietta, a livello soprattutto di interazione tra mezzo e atmosfera. Il secondo aspetto riguarda al tecnologia non ancora matura per padroneggiare le ardue situazioni. Vari infatti sono a livello internazionale i progetti di ricerca mirati a questi obiettivi. Una volta conquistati si pensa di poter costruire dei velivoli militari con motori scramjet e in un futuro più remoto anche dei velivoli passeggeri, consentendo il collegamento fra i continenti in tempi molto più rapidi. Ma inoltre si ipotizzano pure dei velivoli combinati capaci di facilitare l’accesso allo spazio.

240 SECONDI – Il quarto test si è effettuato con la partenza dell’X-51A appeso all’ala di un bombardiere B-52 dalla base di Edwards in California. Una volta raggiunta l’area di test sul Pacifico l’X-51A si è staccato ed ha acceso un propulsore a razzo ausiliario a propellenti solidi che lo ha portato alla velocità di 4.8 Mach necessaria all’accensione del motore scramjet il quale lo ha poi spinto al regime ipersonico mantenuto per 240 secondi, fino all’esaurimento del combustibile. I dati venivano trasmessi in diretta e il prototipo alla fine è caduto in mare come stabilito. Questo era l’ultima prova stabilita dal programma che ora tutti sperano di poter continuare verso altre tappe ancora più complicate ma determinanti per l’aviazione del futuro.

Fonte:www.corriere.it

PIERGIORGIO GOLDONI

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